Tassa quadruplicata

Tassa quadruplicata Tassa quadruplicata a . - , e e a e a , e i e - l a i o- e a e ne Abbinmo visto come, anche seguendo i calcoli della Giunta, il rimaneggiamento della tassa sui materiali da costruzione raggiunge altezze incredibili, cioè lire 830,000 i jn pju dell'attuale. Ma occorre ora rifare e seriamente i oalcoli, poiché la relazione che spiega il provvedimento manca di dati positivi, eii'indo tutta basata su cervellotiche induzioni. E' il solito sistema di fare le relazioni : sistema che ha condotto alla nomina di una Commissione di inchiesta, sistema che ha concluso all'attuale situazione finanziaria, alla quale non si è giunti, come nelle altre città, per la bella audacia di opere compiute, ma per sbagliate previsioni e per leggerezza di studit. Aritmetica elementare Eppure nel caso speciale era molto facile trovare un sicuro fondamento su cifre inattaccabili. e-1 questo ciato 1 eamzio nnanziano avreDne -, corrisposto a matematica esattezza e si sa- o, fcb * risuaTmiati errori che svelati al n repDero risparmiati errori cne, sveiau ai e e e¬ , Bastava, come abbiamo tatto noi, fissare imatematicamente quale percentuale si pa-igherebbe attualmente se il dazio fosse esatto,, anziché alla cinta, per metro cubo. Fissato | questo dato l'edilìzio finanziario avrebbe n_ si i-.pubblico, faranno senza dubbio una grande e i, |e gi o e eo ri a ae n e e a iua- o- ìmpressione. Il dato di partenza è quello da noi posto 1 ! i-1 per n,26. Si ha così che in Torino in cinta i dati certi, i calcoli della Giunta. Fuori cinta si costruiscono annualmente 550.000 me-tri cubi, da cui deducendone 100.000 non si I soggetti a dazio nemmeno nel futuro, ab- a, bj 450.OOO metri cubi. l- ■ e approvato da tutti i competenti: che cioè; attualmente si paga lire 0 26 per metro cubo. Nessuna persona tecnica oserà after- mare che questa cifra non corrisponda aLVu*kÀ oP-,°tra altTI affe™are,chtS1,? ° 25, altri 0 27: ma entro questi limiti lunani- mila dei tecnici non è dubbia. Per fare previsioni sicure occorre sapere con precisione quanti metri cubi si fabbri- cano annualmente a Torino. Niente di più facile. Conoscendo che l'introito del dazio|sul materiale da costruzioni è di lire 420.000,1e che grava di L. 0.26 su ogni metro cubo, 1si stabilisce con matematica certezza il nu-|mero dei metri cubi. E' un piccolo problema di terza elementare. Si dividono lire 420.000metri cubi soggetti al dazio. Pel fuori cinta mancano dati precisi. Accettiamo, come facciamo sempre quando non li possiamo ricostruire col conforto di „ naa re t- a- a a, Quanto graverà sui contribuenti la prò-'gettata tassa in città si ricava da un'altra jsemplicissima operazione; essa pure di terza elementare. Siamo nel campo della finanza facilissima. Darà la somma risultante dalla moltiplicazione dei metri cubi che si costruiscono per lire 0,80 tassa proposta, o! j cioè 1.645,000 per 0.80 uguale L. 1.280.000. ò Aggiungiamo a questo milione e trecento- 1 mila ]ire circa quant0 si ricava dai metri a ,. .;. . . . ,.„m„ l-1 cubi costruiti fuori cinta, cioè 450.000 per e'0,80, uguale L. 365.000. Aggiungiamo lire el 130.OOO previste dalla Ghsnta per l'applican-: . . *" . .,, „ f= ve u-\™™ delle tariffe B. e C, avremo cosi esatre tissimamente il gettito del rimaneggiamen- S:h ci°è ""il75-,000! Tog,ir°d/ rstf t clfra, 1^ 420.000 che è quanto rende attuaiò mente la tassa ed avremo un aumento netto, l°.:^ lutatile, di un milione, trecento i e cìnquanlaanquc mila lire! ^ Cioè la tassa è più che quadruplicata! E i, non teniamo conto del fatto che certe voci e. non ribasseranno in proporzione dello sgra e lo a11 a, n¬ o fu to n- Questa è la verità vera, di cui assumiamo tutta la responsabilità di lronte alla cittadinanza e sulla quale richiamiamo la attenzione dei nostri consiglieri comunali, i quali convocati per oggi in seduta di maggioranza, non hanno avuto il tempo materiale di esaminare dati e cifre distribuite nella giornata di ieri, cioè venti ore prima. La ripercussione sui fitti Non solo siamo contrarii alle proposte della Giunta per la percentuale altissima di aumento, ma anche pel modo di applicazio- ta 5. j ne, che reca in sè una causa di profonda n-1 ingiustizia distributiva, ta] Nessuno più di noi è convinto che il tò subburbio. appunto per evitare l'allaigamence to dejJa Cjnta) deve concorrere in maggiore U misura alle fiuanze comxxnaXi: ed è giusto n-. „. „„„ .„„ . . „. 0^„,,.„„t„ „,,, „^ a,: cle una Plc,c°la tassa sia applicata olle cota struzioni nella misura, per esempio, di 0,15 ra 0 °.20 al metr<> cubo. Ma portare a lire 0,80, ri, pareggiandola a quella delle abitazioni en i tro cinta, una tassa prime, completamente se inesistente è tale una enormità fiscale cone-itro cui protestano e l'equità e il buon senso. -i, L'accertamento della tassa per metro cu-la'D0 e un male necessario per le case fuori ta cjn(,a; rna ^ mBii0 non necessario, quindi ati evitab{1 l'accertamento entro cinta, g- », , ,.'. ,, 1 la Male- "^arno, l'accertamento per metro cu j bo> Perchè è una tassa progressiva a rove- scio, gravando ugualmente sul metro cubo della palazzina che può costare anche lire 30 al metro cubo, e su quello della casa modesta, che costa soltanto 17 o 18. Perciò è necessario, assolutamente necessario, non mutare il sistema di accertamento entro cinta, applicando quello proposto dalla Giunta al fuori cinta, riducendo a lire 0,15, ed anche 0,20 la progettata percentuale di 0.80. Se la Giunta — come vogliamo sperare — non nasconde meditatamente nelle sue proposte l'enorme aumento da noi rilevato, se essa vuole davvero esigere un 450.000 lire in più, può ritoccare, aumentandolo di un terzo (e sarebbe giù un notevolissimo au- evidonti è „ __„_,,.„-. „, 9pondere al di essa entri mento) il dazio sul materiale di costruzione. Ricaverebbe cosi 140.000, più 90.000 lire per fuori cinta : in tutto 230.000 di aumento sulle 420.000 oggi ricavate. Entro questi limiti siamo disposti ad approvare le proposte , della Giunta. Fuori di questi limiti no, perichèj M eocessiva tassa avra le più igravi ripercussionii e urterà contro tutti i , prlncipli ^discussi che devono presiedere | fld una tassazionc. Uno dei principii più e,idonti è questo : che ogni imposta deve ri- canone che l'intero ammontare f- nelle casse dell'erario pubblico, ,,'.„„ „ .j.,...^: nhhlicrnti |1 unico ente a cui ì cianumi sono ooDiigau a pagarla. Triplicando la tassa attuale si urta contro questo canone. 1 colato oggi in Municipio a 35 milioni di lire. Se, prendendo una media, capitailiz ziomo questo reddito al 5 per cento, nossia mo stimare il valore capitale delle case in * ; Come è nQt u ezzQ d u afliUi è de temlnnto dalle j ioni ate nelle CQSe di costruzione. con oscillazione, L. Menàe< che rtan0 a questa norma lo condizioni speciali, fra le quali predomina 1>eIemeillo deUa posizione. Se quindi noi aumentiamo il costo di produzione delle caso n facciamo COn ciò stesso accrescere i fìm de,le case veachle ossia faoctemo un Jo aflatto gra.tulto ai padroni di queste |u],. a carico degli mquilini1 0,„„m una casa del costo di L, 100,000, 1 rapppesenta in media 4800 metri cubi di |maler,jal€i ffl prezzo medio di L. 21 per me : tro cuba La tassazione attuale di L. 0,26 1 ai metr0 cubo peT le costruzioni entro, cinta., viene a pesare sul valor capitale della casa per L. 1,25 por cento. Quando l'imposta venisse portata a L. 0,80 al metro cubo, il peso sul valor capitale sommerebbe a L. 3,81 per cento, ossia un sopravalore di L. 2,59 per cento. Il reddito imponibile dei fabbricati è cai- 'Torino a un minimo di 700 milioni. Quindi j la nuova imposta, aumentando il costo del a lo nuove case di L. 2,60 per .cento in cifra tonda, viene a regalare altrettanto ai proprietari delle vecchie caso, ossia in tutto aumenta il valore capitale dei loro edifici di 18 buoni milioni, o poco meno, se teniamo conto di quegli attriti che rallentano la equiparazione ideale degli affitti degli alloggi precedenti a quelli di ultima costru zione. Al 5 per cento, i 18 milioni rappresentano un annuo reddito di 900,000 lire. Quindi, oltre pagare 1,600,000 di nuova imposta al Comune, i contribuenti torinesi daranno almeno altre 900,000 lire all'anno ai proprietari attuali di casa, i quali, consci che la loro proprietà è in questi ultimi anni cosi fortemente accresciuta, non chiedono questi favori a carico di tutta la massa degli inquilini. I calcoli che.abbiamo sopra stabiliti partono dalla ipotesi che i materiali da costru. zione delle casa già edificate abbiano pagato il dazio di 26 centesimi al metro cubo. Ma questa ipotesi, come è noto, è vera unicamente per le case dentro cinta. Per quelle fuori cinta, che sinora non hanno pagato dazio, la sperequazione è ancora maggiore. L'arricchimento .'.u proprietari attuali viene ad essere non già di L. 2,60 (differenza fra il nuovo onore e quello precedente), ma di tutte le L. 3,84 per cento. Quindi il rialzo degli affitti per gii abitanti delle zone forensi sarà assai più marcalo, ossia i più colpiti saranno coloro che si sono ridotti per economia a vivere nelle case più modeste. E questo si propone in un momento in cui la fame di case giunge allo stadio acuto e gli sforzi per accelerare le costruzioni al massimo buon mercato si fanno intensi e quasi angosciosi. nuanU e, per dare L. 1.220.000 in più ad Camu* ne, ne regala altre 900.000 ai padroni di cor se, la sovrimposta estende un uguale anere a tutta la classe dei proprietari, non to-' glie ai contribuenti più di quanto entra nel*' le cosse municipali. Resta, è vero, l'inconveniente della riiper-i1 cussione: perchè, in una città progressiva/ come la nostra, evidentemente l'onere fisca*.' lo si risolve in un aumento di fitti Ma inir1 tanto la tassa da noi proposta si ripextilsctf su 700 milioni, mentre quella della Giuntai isu circa 30 milioni (a tanto si possono apjprossilmatiyainento calcolare lo nuove costru, zioui). Inoltre si potrebbe attenuare to. rL* percussione in modo radicale. 1 Perchè, accanto all'aumento deWaMquote', ! il Comune dovrebbe porre in vondita un* I certa massa di aree comunali, con l'obbligo i di erigervi costruzioni entro un limita mas» | simo di cinque anni. Operazione che sarab-i be più sicuro e conveniente di compiere pri, ma, anzi cho dopo l'Esposizione del 1911. L'equità di queste nostre proposte è troppo intuitiva per abbisognare di dimostrazio. ne. E non meno evidente è la superiorità di osse su quolle della Giunta. Ma — ripetiamolo ancora — la sovrllmpo* sta sui terroni e fabbricati non deve resta» re per sè sala, bensì deve costituirò il nrimof provvedimento di un largo e ben congegnato piano finanziario. La via presccilta daUli Giunta — e, lo diciamo nuovamente, per colpa delle cose assai più che per deficienza; o mala volontà di uomini — è illogica 0 pericolosa : perchè oggi prende di mira u* na singola categoria di cittadini, come domani può esercitarsi contro un'altra qualsiasi, a spizzico, e tumultuariamente, a seconda delle necessità del giorno. E' quindi nell'interesse di tutti incoraggiare i nostri amministratori per la via maestra, dalla lo ! gica, che qui è pure l'equità e l'opportunità ■ Meglio addivenirvi oggi liberamente, chi j domani forzati, incalzati e magari risveplia ti bruscamente da qualche grossa necessità finanziaria. Meditino i nostri consiglieri prima di vo» tare, e ricordino che bavere ciecamente ap. provato quanto la passata Amniinilstnayinn» proponeva, ci ha condotto ai mTS^ dierai. Il Corpo elettore è bnnnT- ™a. j aia chi abu« delta suTpaSl aderire all'invito. Sebbene l'onere delle proposte concrete spetti a coloro che hanno la responsabilità, del potere, pure non vogliamo sottrarci all'obbligo morule di suggerire una via di uscita. Intendiamoci bene: la via definitiva non può rinvenirsi che in lui programma liene organico, che affronti risolutamente il futuro. Ma so per il momento, contro il nostro assoluto parere, si vuole trovare qualche cespite che ripari il disavanzo, quale è concepito, in Municipio, noi sosteniamo che ò ncreni e sui fabbricati, per lo ragioni seguenti Prendiamo le mosse dalla presente tabe'l. lina: Aliquota per onnt lira d'imposta erariale sui tenerli e fabbricati Sovrimposte Percentuale comunale provinciale data dal dazio sulle entrale compi com. 0,0 78 64 8G 60 70 70 77 62 6G 78 75 82 84 74 Da essa si vede che il Comun-- di Torino è, fra i quattordici maggiori del Regno, uno di quelli che hanno la percentuale massima di dazio consumo (82 0/0 di' tutte le entrate) e la minima aliquota di sovrimposta (0 44 0/0). Questa aliquota potrebbe senz'altro venire portata ai r& centesimi concessi dalla legge. Come risulta dalle cifre ufficiali, ogni centesimo addizionale dà un erett.ito Bari Bologna Catania Firenze Genova Livorno Messina Milano Napoli Palermo Roma Torino Venezia Verona 0 55 0 79 1 07 0 97 . 0 77 0 87 0 JS 0 74 0 53 0 57 0 42 0 44 0 38 C C9 (nel 1908) 0 50 0 79 0 72 1 05 0 78 0 50 0 89 0 40 0 37 0 67 0 46 0 44 0 50 T più opportuno ed equo addivenire addirit-itura all'aumento dello sovrimposta sui ter- jp! I i | . di circa L. 45.000. Se quindi' la sovrimposta ! si portasse da 44 a 50 centesimi, si avrebbe ■ un introito di L. 270.000, che aggiunto alle j 230.000, che abbiamo più sopra proposte, si avrebbe mezzo milione, più di quanto la Giunta crede di ricavare dall'enorme au- mento della tassa sui materiali di costru- ZIOr?e' . ■ , . den t rL?oluzionea^rulla proposta della Giunta un vantaggio decisivo. Mentre questa colpisce una piccola, parte di contri-j Ira, dacché i deficit ci sono e la Stampa ne jha anche preventivato l'ammontare, biso gna pure che essa voglia i mezzi pe'r farvi I fronte. Non basta criticare le proposte del la Giunta: è necessario sostituire qualche „w ,„„ n * • i 41 sistema a quello osteggiato. A questo punto crediamo nostro dovere E ora raccogliamo le vele. A questo punto ci sentiamo muovere una obbiezione naturale. La Stampa — ci si dirà — è stato l'unico giornale che con una campagna, di turni ha rilevato gli errori dell'indirizzo am. ministrativo cittadino e no ha posto in, evi denza' le amare conseguenze finanziarie. O- La via d'uscita

Persone citate: L. Menàe