L'inaugurazione dell'anno giuridico

L'inaugurazione dell'anno giuridico alla Corte dAppello di Torino Presieduta dal comm. Taglietti, insigne magi-strato, primo presidente della Corte d'Appello. la funzione solenne riuscì veramente degna. Parlò il comm. Boccliialoni, procuratore generale, con eloquenza singolarmente efficace, con un senso magnifico di modernità, ed un'eleganza di lorma e profondità di dottrina da renderci sinceramente ammirati, e con noi tutta la folla di Autorità e di invitati, del suo aito intelletto e del suo bellissimo discorso inaugurale. Il Procuratore generale esordiva plaudendo all'elevazione del collera Ostermann a primopresidente della Corte di Cassazione, dicendolosimbolo vivente della tradizionale dignità edausterità della Magistratura, e si augurava chequesta continui ad essere, come pel passato,non un'accolta di funzionari, ma un areopagodi uomini liberi e sapienti, non soggetti chealla maestà della legge, e sdegnosi di scen-merò, per diventare una classa od una casta,dal grado di elevazione in cui per sapere ecarattere devono trovarsi al cospetto del po-polo. Salutava in questa fiducia le nuove reclutedella Magistratura, e si felicitava coi vincitorinei concorsi per merito distinto giudici ng-giunti Àroca e Biressi. sostituti o giudici Mar-gara, Messea, Colonnetti, Eaviola e Gallenga,e procuratore del Re Ciravcgna. Trattando della 0iwrisdi::!O?i<: volontaria, sidiffondeva sul bisogno di protezione dell'in-fanzia e dell'adolescenza, elogiando più spe-cialmente il concorso datogli dal senatore Paiberti nella formazione di un albo di personedisposte ad accettare la tutela degli illegittimied il sostituto avv. Pola per l'iniziativa dellacostituzione del Comitato di difesa dei fanciulli tradotti in giustizi senatore prof. Chironi 11 sentimento della piet ito di difesa dei fan:ia, ora presieduto dalformando il voto eh;à si svolga dalle antiquale alle nuove finalità d'ella beneficenza rerl.imatP rlni bisocni del temno fra cui unrenclamate aai msogn. ciei tempo, ira cinqui tissima la preservazione della gioventù. Continualo, l'oratore tratta dei lavori civilisi loda dell'opera dei conciliatori che riascirono a comporre più delia metà delle controversie per quanto contrariati nelle grandcittà dall inframmettenza di mestieranti dallaquale si augura poterli liberare, e fa voti chel'istituto sia restituito alle origini col ricondurlo alla mera funzione di equità. Studia le cause della scarsità dei Collegi dprobiviri e della forzata inazione di talundei pochi istituti, elogiandone i presidenti, edinvocando una sanzione contro l'apatìa o ladiffidenza degli interessati. Rileva il disagio che sarebbe arrecato al servizio nei Collegi giudiziari dal progetto dlegge sulle ferie giudiziarie, quale venne modificato dal Senato per effetto della restrizione del periodo feriale, affermando, sull'autorna di Zanardelli che dove si lavora collegialme.no la continuità dei congedi farà perdere pie tempo e turberà tutto il lavoro. Lamenta pure l'assolutezza dell'obbligo ivimposto ai ) \ il id J 11 fcXJ 1*Procuratori generali di attendere^isconS^ ziòni deilTAvvocatr generali, e si compiaceche la regolamentazione abbia rispettato le soglie della Corte Suprema. Ed accenna ancora alla insufficienza del personaie delle Cancellerie dall'epoca dell'abolizionedei Tribunali di commercio costantemente n-dotto, in flagrante contrasto coll'eaornie aumeajodel lavoro; nel che sta la ragione del disservizioche si verifica in molte Preture. .Rammemora in ordine al rito le proposte rtri'forma al procedimento sommario zelate dal L . . . 11. — :__ a haTI/ Il I Itili Ul Ut UbCUl/rtCltU OIMUUKU lu «/c.n.-u «l'Ordine degli avvocati, per meglio armonizzarete, voluta celerità dei giudizi colla garanzia deidiritti di tutte le parti, col tener meglio distintele due fasi dell'Istruzione e della discussione, cdovviare così all'arte dei differimenti, alle sorprese dell'ultima ora mediante il tardivo scambto delle conclusioni, ed all'abuso delle note diudienza. • K nel merito elogia l'attività delle singole ma-glstrarure, e specie dei prelori di città., invocar:-do "l'istituzione di una "Pretura unica' civile, ecommema alcune sentenze delia Corte In.temaelettorale, intese ad allargare, secondo lo spi rito della legge, i titoli di censo pro-indiviso e di capacità per effetto del servizio militare, E dalia risultanza che le cause iniziate nel distretto davanti i oonoQtetorl sarebbero discese,in confronto del 1900-da 70 a aO mila circa, meo.ire costanti si sarebbero mantenute ira le 12 e13 mila davanti i pretori, e per contro sareb-T^^^^c^^Asivamente aume^do la prevaleva delle ^se commerciali sulle civili ed 1 fallimenti sonoVofr^^Vìr^T^mento al vivere civile raz^e a»ade^ di aver recata in porto la grande e laboriosa onerà dell'unificazione della legge pneale. e daver quivi fatta salva la regola dell'umana reFponsabilità. rispettando le glorioso tradiziondel genio italico e preludendo a quell'onda rifluente di "idealismo che Investe oggi le sferesuperiori della coltura contemporanea, non pe"losofl, ma anche di fisici illustriopera solo di filosofi, . e specie di coloro che attendono agli studi sullaelettricità. Ma non potendo discoaoscere i grandi presdell'indagine positiva e sperimentale per la constatazione e lo studio di quelle imperfezioni acquisite e congenite dail'erri-niemo, che, ai pardel suo mal governa, possono compromettere ifunzionamento dell'attività psichica, rende oma'g(ilo alle alte e geniali benemerenze scientifichdi Cesare Lombroso. Passa in esame i lavori della Magistratura nel diversi stadi dell'istruzione e del giudizio fermandosi a rilevare più specialmente l'attività prodigiosa pel Pretore urbano, e l'impulso dato al servizio delle Assise, e l'esito più 0 meno soddisfacente dei processi a seconda chnella composizione delle Giurìe prevalesse ititolo dalla capacità su quello del censo, e deplorando la soverchia mitezza nella repressiondel reati di sangue, e specie negli omicidi;dove la media pei reati d'impeto si aggira a malapena intorno ai cinque anni, e ravvisandone la causa anche nell'i ignoranza in cu■la legge prescrive sia tenuto il Giurato sullconseguenze penali del suo verdetto, e nella scarsa comprensione del tecnicismo e dinamismo del quesiti. Avverte pure una tendenza alla mitezza nellpronuncie dei Giudici ed una non sempre caujta applicazione della condanna condizionale talora concessa ad individui amorali. Studiando infine il movimento della drlin Qìienza cons reati più pravi ferma della violenza atavica ed imp quella meditata ed evoluta dell'inganno e dellfrode. stata la progressiva attenuazione d<nravi colla già nota transizione .dalla violenza atavica ed impulsivo L'inaugurazione dell'anno giuridico alla Corte d'Appello di Torino ™^- " ™a«re ^"poÙ/k^àla '"e J™j£ehto' lell'E?erc«o e Ui loro eroica alme"^lve"10 aeu t,..e.ciio e m uno eiu^u Gli omicidi consumati, tentati ed oltre l'Intensione sono scesì da 141 a 84. Continua invece l'aumento dei reati di truffa e contro il buon costume e lo spirito di resistenza all'Autorità, e sopralutto si presenta allarmante il contegno minaccioso delle folle nelle pubbliche dimostrazioni rese pericolose dalla intrusione di elementi turbolenti ed a- gazione Accenna alla vigorosa repressione, e ritiene necessari provvedimenti a prevenzione acila delinquenza dei minorenni e per la segregazione dalla società dei recidivi. •Ma sopratutto invoca la riforma del costume. Ricorda le lodevoli iniziative della Lega con- 17,er~Va""nroiyi"anda contro l'nlcoolismo, ì ffiEftJg toStotó fleTS^^Mitl e j^^af, Contro l'adulterazione e .- sostanze aijment'iri <. ^ìe. Camere di romercio per la , r!forma' (ìèua disciplina dell'! Società Anonime , limitazione della commercialità in Borsa tìinìì ^eUa Società di nuova fondazione, imn ritenendo sopra ogni altro fenomeno allar mante l'antagonismo fra le classi conseguente al sorpere della grande industria ed ni conflitti :tra j ciue fattori della produzione, capitale e lavoro, si compiace in special modo della con- vergenza che si vn manifestando in seguito al pror>renjentf> sentimento della solidarietà, constata la tendenza dei Sindacati e della Confederazione del lavoro ad assumere in ma niera sempre più diretta la difesa dei propri interessi, con tutti i mezzi legali, ed all'iniuo- ri di ogni pregiudiziale politica o religiosa, e eli allearsi acli organi della mutualità e della coonerazione, piuttosto che rimanere infeudale al nartito socialista, ed a liberarsi dalla escu sività della ossessione economica per mora lizzare le messe, Vede in questa risorgente direzione di sen no e moderazione, foriera al .mtenortravve tro la pornografìa e del recente Congresso degli editori e librai per ostacolare il commercio del1j pubblicazioni immorali, della Federazione no e moderazione, foriera di ulteriori ravve-1 dimenti, il frutto di quella libera movenza la-, sciata ai cittadini, nel o svolgimento della loro, attività ed energia, lo quale, a detta eh un eminente uomo di Stato. tìiidlMre delle scienza, la facoltà critica a giudicare acne cpge proprie, il sentimento della propria re¬ I:;£w.«k?iì;*"V"r« mnw. ni nnhhiirn henc «gì «abiuuio 1 mo al pubbUco bene n_ ,^aVio°rtili" vittorie del 1850 tutte le classi si tato, ha risvegliata lacci-.eritim a ciudicaro delle isono riavvicinate, e tutti i partili, nel culto e noironl'KKÌ0 a\ sentimento patrio, e che Luigi ÌU77t{U[ na\ rendere onoranze a Tommaso yin'a incuorava gli italiani a trarre ispirazione (lalle g]ori05e fe'si del Risorgimento, a risolve r0 pij àrdui problemi sociali con quello stesso magnanimo ardimento col quale i nostri padri trattarono gli ardui problemi politici, invita tutti a cooperare all'alto fine della paciftea j.j0ne sociale, con spirito di fraternità e civile concordia, affinchè la giustizia si attui non per Invidi abbassamenti, ma con progressive elevazioni, e non per via di antagonismi e conflitti, ma di convergenze e di amore, e nel nome del Re. in cui si assomma la protezione di tutte le classi, e che da tutte ri scuote rispetto, chiede sia dichiarato maugu rato l'anno giuridico. La Poderosa relazione è vivamente' approva- ìa dall'uditorio, ed il comm. Taglietti, acco- Uitll'l'llll'llt.'^ Ili Jl 411111* w»"»t . **** j 1 ! gliendo l'invito del procuratore generale. ftdi-1 , eia è detta .la Messa rossa minore» | I j (Per telefono alla Stampa), | alci»». 5, ore 16. Un Iftdro nn poco ingenuo e elei carcerieri molto zelanti Rolla Paolo, tessitore, ventiduenne, recatosi I col suo amico Massarotti Giuseppe nell'ostena,' H *%1 elnn'A» ■■A 1 Ilari n Dlot l*f» fi TTl 1 rìf\ 11 TI M 11 lì EI II 11 il il- ■ - , i., „ ^ « „ del signor Alberto Pietro, ordino un abbondan te cena. Ma, giunto il... quarto dora di1 la , belais, cioè l'ora di pagare lo scotio, 11 Houa ; confessò candidamente all'amico di non avere i denari. 1 — Non imperla, — disse il buon Massarot- ti, — per questa volta pagherò io; poi i Pagò infatti, e si allontanò dall'osteria, la- j sciando il Rolla. Per una piccola incombenza , sj assentava anche il padrone dell'osteria, I scendendo in cantina. Il Rolla, rimasto solo! j andò al banco, ne apri il cassetto, ne prelevò tre scudi e si allontanò rapidamente. 1Ma poco lungi dall osteria, lo vide una ugna deiroste, la quale, sospettosa delle mosse del-1l'avventore, corse al banco, constatò il furto e', avverti il padre.. Questi si mise sulle piste del màriuolo cautamente lo pedinò, e, vistolo en-: tiMel^i'Ost^TaMm^àia!entrò egli r,u-\ re e pot£ osservare che il sospettato autore m0^^^^ iS3ir^ScSmS:h^^^^^^^^^t 1 0Dv,licò a confessare il furto e a restituire ciò f^tìTo^X^i ^a3rfi cPa°raDl°.: chiuse in cantina e corse a . rcarc 1.canni ^Ì^M8?&$L «SS^ "effe degli l«PrwtoaU^carcerieri, strepitava, urtava e minacciava ai evauere. I « ora uno dei custodi afferro, un bicchiere e P !e,° scaglio addosso, capendolo e ferendolo I ^'a testa; poi fuggì, mentre giungevano i ca! rabimeri. Il feritore è certo Cross Pietro 11 i dottor Seletto, chiamato a medicare il Rolla, 10 giudicò guaribile in 15 giorni. " Rolla, arrestato dai carabinieri, fu con¬ dotto alle carceri di Cossatp, i e a La fiilsifìvaziop d'una polizza del lotto vincente un terno Ci telefonano da Firenze, 5, ore 23: Tempo addietro alla Direzione del lotto fu presentata una polizza di un terno, giuocato su tutte le ruote, coi numeri 4, C5, 90 vin- centl il terno sulla ruota di Bari. Era stata giuocata una lira, e la vincita era di lire 29G 25. Alla Direzione nacquero dei dubbi sull'amen-licita della polizza, e prima di pagare dettasomma vennero fatte indagini, e si constatò che la polizza non corrispondeva alla matrice da cui era stata staccata. Ne fu Informato U procuratore del Re, avv. Campoli, che diede In-carico al giudice istruttore di fare l'istruttoria,ed il giudice accertò che nel banco era stata distaccata una giuocata in bianco, che era stata riempita, dopo l'estrazione, coi numeriuscitl. Tutti i commessi del banco furono sottopose a lunghi interrogatorii. Il commesso Olimi Je-copetti confessò di avere segnato tre nume-isopra la matrice e di avere poi staccata la !lielia in llianc°. sulla nuale, dopo avvenuta a 1 l'estrazione mise i numeri vincenti, figurati , come usciti nella ruota di Bari. I Jacopettt ag- giunse di essere stato indotto a far ciò dalla mlseria più squallida.

Luoghi citati: Bari, Firenze, Pola, Torino