Il testo delle dichiarazioni fatte da Pichon al Senato sulla compravendita di palazzo Farnese

Il testo delle dichiarazioni fatte da Pichon al Senato sulla compravendita di palazzo Farnese o, te e ù ti ri — ta ee ce talic- Ecco U testo delle dichiarazioni fatte al Stì» nato dal ministro degli affari oSteri, on. Pichon, circa l'acquisto del palazzo Farnese: « Come ha detto YVaddington, ili seguito ari un accordo concluso tra il Gabinetto Giolitti ed il Ministero degli affari esteri;; o, meglio, il nostro ambasciatore a Roma, il Governo presentò alla Presidenza delia Camera il proget-1to di legge per l'acquisto dei .palazzo Farnese - "il nostro ambasciatole Barrere ci aveva jinfatti informati che il presidente del .Consi- jglio non avrebbe sollevato alcuna obbiezione Uall'acquisto, da parte della I-Tancia, del pa-|lazzo Farnese, e chiedeva semplicemente che noi informassimo, per lettera, il ministro ita-iliano degli affari esteri ohe ia Francia non a-ivrebbe fatto uso del suo diritto di extra-terri-1torialità per quanto si riferisce alla legge sui ir^T^'Lf'S!''01' facemmo al Governo Ha-,liano tale dichiarazione,.che è naturalissima. Ua| Tolta di mezzo tale difficoltà, il progetto di T - l o i -jnella specie si trattava (sono questi i termini della dichiarazione) di diritto patrimoniale de^ì'ivante allo Stato italiano da scritti pontifici, - che attribuiscono l'assoluta eTclusirttà ..a fa- -ivore dello Stato italiano in caso di'Véndita. l1 G"yerno del Re stima che non-sarebbe in . , facoltà del potere esecutivo di distruggere ni.'i'/™. V"c .u"1uj""«. " piubcv. ^n^of^A^^^ì---^eJ°JJ}™™}j^ legge fu . ra. Esso perv ne di finanza' del Svenato. Questa l'ha approvato e l'ha incorporato, come aveva fatto la Commissione del bilancio della Camera, nei progetti di crediti supplementari! A questo punto sono stato informato dall'incaricato d'affari,dell'Italia che il suo Governo considerava chejte i 8 a " " a w , » ' non potreone avere la sua consacrazione coie-1 l'acquisto del palazzo Farnese se non quando a n Governo Italiano desse 11 suo assentimento. 0 questo stato di fatto, vale a dire, il Governo italiano ritiene che sia necessaria una legge gFGper nutnrjgTnyc ìfl ycr^rtitn.^n.iin Francia dèllbpalazzo Farnese.. E' in queste condizioni. sl}Vpgnori, che il'Senato è chiamato a pronunziarsiIsulla quertipri'e- di sapere se intende o" no, [Mmantenere il credito supplementare che gli ò1 proposto.'Il Governo non fa alcuna obblezio ne. Ecco perchè: il contratto relativo all'acquisto del palazzo Farnese, che è firmato da Alfonso di Borbone conte di Caserta, dalla principessa Maria Teresa di Borbone e dal principe ereditario Guglielmo di Hohenzollern, porta, tra le sue clausole, le seguenti disposizioni: «La vendita sarà constatata da un atto autentico, redatto da un notaio di Parigi al più tardi entro un mese dalla promulgazione della legge francese che jrceorda i crediti e dopo la dichiarazione del Governo italiano che rinunzia al suo diritto di prelazione sull'immobile presentemente venduto ». Per consoKuonza, il voto che il Senato sta per emettere non potrebbe avere la sua consacrazione col arr,overno italiano^ a-.fl „ i;|Rnori' In questo condizioni il «'Pv?™° "' c.%e! che.non vi.sin air-" "J" co n«nWta» ^mi»2*i?ffi?ill^^Sb^ cpndl*4ale! i u e i, mdi aae o e in modo amichevole l'attuale questione (Bfenls simo; Applausi). \ \ Conmenti dei fogli romani! H*i»'a ^^^gg^^^yii «•■»•, si, are ^u,ao. cai ■ W r I giornali commentano Io dichiarazioni di Pichon su palazzo Farnese. II Giornale d'Italia dice: «Dunque dalla tribuni del Senato fu confermato in modo autorevole e indiscutibile che non vi è in questa vertenza alcuna materia da farne una questione politica ; che non vi è da parte nostra alcuna diffidenza di indole artistica, coma non vi è desiderio di sollevare dissidii. Le nobili parole del ministro Pichon é riconoscimento che dinanzi alle ferreo sbarro vii una questione giuridica costitu zionale fatte le migliori-disposizioni di qua! siasi Governo italiano si infrangono, e che dinanzi agli obblighi imposti dalla difesa dei diritii patrimoniali dello Stato, non è il caso di parlare di buona volontà, la quale, in questo caso, significherebbe atto arbitrario, illegale quindi nullo; quest'equo giudizio) insomma, che vien dato dal Governo Vancese interno alla nostra condotta, ci!', là sicurezza che, nella difesa di qu-~' dslteivdgs.sstvtdt a taa , i in . | deplorare} questVfattefji .itto, milki varrà ad alterare i sentir,^ diAruella, oBrdjale amicizia, la quale, ar" r n l e *i i a . l o e a i mo s^llato e itimiamo suoremamentf al b(.v^::r.?ciprc,;o delle due nazioni Il CtoYrìere d'Ualia scrive: « li; franceseV.^n hi dunque creduto alcun v ..j,-jVlNoi dobbiamo f qu' puTtroppe/ aucorir^' non si voglia abfer tare l'Italia senza\t., vogliamo aacorn r^rj to si sia arriirati pei. Parigi dei Jf.i termi\ munque. tìrlH) questo j razioni dei 5[gnor Pi. peto due questioni: uf slrins«co. ma che non è >.. teressant«. riguarda le '. il presidente dei ministri" no franca: l'iillra. eiie affrontativ e risolta; si ri ne da prendersi dal Gove to a Parigi '.o co.'* non st, • :'; come a Parigi si ditte. Ni • • • -. nessun impeatio da parte liano nel senso strettamei parola, e risulta :iuche eh estori, on. Tittonl, è rimr neo alla questione, la qua, direttamente dal signor R revole Giolitti. Ci risulta a, vole Giolitti avrebbe dichis Barrerò cha il Governo iti snvn ad acquistare il palazzi non avrobha avuto difficoltà j stassa la Francia quando Jo^ '. messi i visitatori in ore e gio" ti, e quando il Governa fraact, Migato a non riveuderlo ad; & rinun£iato alla extra-t^rritota S tetti dello nostra legge sulle aji le arti, aliti orata* avrebbe doniti di sottomettersi. Orn. tiiffo ciò ì sce certamente un impano iegn del Governo d'Itala, tallo più c poraneamente, n pccjr» topo, nffor sistenza del diritto iK p-elazione.V ministro Lacava )u:rth!i:ato il nvi diffidarsi spiega (lutai? come • nistro degli «steri, a^tac3 trovate) ne ih sostanza iiiipnfeiidfeota. sato a ricordare l'esl^<nS> di a}>_ ta Governo france^' mu tlittavia \ stione estrinseca. OwlW ehe oggi dere è il da farsi tlep" I' dichiari signor Pichon. Or i s de rilevare 1 razione del ministro Pirli"', second 'e egli ammette il diriftotaì nrala'ilc talia, dicendo eh" l'ncq/iisM da pa. Francia non pin '•" '"'^:e s,ilvird. Preventivo consenso <■■> nastro Gové. ^"dunque secondo rni, ni" eh «na $ola'via d'untai l'acquisto da d?I!'Ttelia d dianyr. corru ^ercido di lln'l(iir,-fr come qi)e<;'r' fi. - rel,be il sem tr^l)e diepiaedre [l.i arte nostra guesfior ,iar dell'ubo del palazzo vorrà in seguito, e non è detta che non possa essere risolta di co- o ;°fe*".. ., ytk> 'U"a' p,° » i i , -1 maggiori primo. in proprietà di stranieri Domeiho Gnoli, in una lettera al Giornale d'itata, tu queste considerazioni sulla questioni! di palazzo Fernese: « Palazzo Farnese non-Wrtirà ; gli oggetti d'arte, che es- bellezza. sV tutte bene ; ma intanto dei tre'1quell di Venezia, appartiene all'Au- a jStnia; il sectaido. quello della Cancelleria, - jfloreirfe dolleVrazie del primo rinascimento mi tipici della nostra città, il i Qe U ^ yaticni primo ri -|« ^1rV"-0' djl ^'^SXrJ e raoI° " ?™<\ Staazzi posteriori denvano, -il15611? elei r-arhe^, splendido della maturità -idei rinoscimenio,dovrebbe ora passare alla -1Francis. E non vi venga in mente, per dii igearvi, di alzare gli occhi alle "ostre col-,Iine Quei grande\edifizio sul Campidoglio . U on^n°. , . . „Jr ;, ° i £™"« J*™. a™'*° ^J?"°??T?>,1 1 mafucndqss ^ìXn Sf" Par^:'n Caffarclli • ^ìa ma- a il nome te—.—i— ^„n„!D,, pniiioi r»n«n j'(*) ^LH6*3,'^,' QeX P$?zzo domiinatore della.; |città e della Franciae non fu permesso aiì japporvi una mia che ora stato „ n„M ... iM,,,™ "'!dassegnalo prigione di Gali- ra del Gianicolo è deln Spagna. E se vi passasse per il capo di\iscire da Roma, dovreste, a Tivoli, chiedere i! permesso a un aiprincipe austriaco per(esitare.la più ] °gmfica villa del 500.. la Vii a dEste. ovo fra;lFrascati far di cappella all'imperatore di Germania per poter passare nei viali omlbrosil fi sedervi in riva dtt laghetto di villa V*a^'>niéri. CosVa.i nostri nomi storici di ru- poeo avremo un pensionato austriaco^ e a\^pIpe. Tarpea. di San Marco, negli Estensi, dei [Modici, dei Falconieri si sostituiscono quelli 1 ii tt-aa'néria, Bolqgna T„,|;,. ', di Germania, di Austria, di .^rancia. E quest'ultimo dovrà sostituirsi orft anche a quello dei Farnesi? Che direbbero i francesi, così nobilmente gelosi della giVindezza e del decoro della loro capitale, se vedessero a uno à uno i loro maggiori monumenti storici passare nelle mani di nazioni\straldere?n. L'on. Leali ha inviato alla presidenza della Camera la seguente interrogfizioiief'JK Interrogo i ministri degli esteri, delle finanze e deùa pubblica istruzióne per sapere se vorranno far valfere i diritti del Demanio dello Stato sul palazzo Farnese di Roma e su quello di Cnprarola ». Le cooperative emilia suggeriscono &\ Gioyèrr il nnds di risolvere la erlsl del ' Roma '81 La Lega .Nazionale delle Cooper liane,; comunica : « Unii Commissione di cooperi ta ricevuta dai president? don.'SOnTiino", col quale li ressante, conferenza. « Queàa Commissione, parte gli onorevoli Som diali, pej la Federazione ccTullio iiumelli, per la Cooperaiye di Milano; e Raseri, (fcrettore dell'Uffi Lega Nazionale delle Co sentato é. presidente de" ino: l'ale-,/di'.-ira..;.' t- j Cooperative chiedorfe' re lu piaga delta di* vtacie eniiliane, ro dei vari viaggi co' gli incuridati di.r1 silicata, Uuitabr' .studiare. le»;g'sarie per là «'La Qo" te del C vori r ta, » di Il testo delle dichiarazioni fatte da Pichon al Senato sulla compravendita di palazzo Farnese