L'evaso dalla Questura

L'evaso dalla Questura L'evaso dalla Questura è saonuovamente .irrestato Avera già completo ne flirto armandosi di tre rivoltelle ed on pnsnale I funzionarli e gli agenti della e a Questura ai eono presala loro rivinca e fossono ^ riparo con soddurfaziono che :Jiae^nocbJl rido^nar dlS cne i ™^kc*' ""V?" uit,mo- |urnie abbiamo già. annunziato nalla edl- zione pomeridiana di ieri, l'audacissimo malandrino evaso dalla camera di slcu- rezza, Angelo Serra, è tornato iin gabbia., n rocambolesco colpo fatto con l'aiuto dal mn.na.-t.nr» T< e-, r.inr*i.,r,n . muratore Tommaso Giordano, suo compagno di prigionìa, non gli è servito che a ' oorviw «in ■ dare 1^JP»u chiara dimostrazione UeUe 5U« attitudini di malandrino. nella solitudine di una robusta cella delle carceri giudiziarie, che se la fortuna aiuta' gli audaci, li abbandona anche facilmente quando diventano temerarii. n ,ladr0 che par tre volte ha potuto'plantare in asso le Autorità Drima a ("tarpati.' *™ ^TiflLjS^^S^^ff^ V™ ~/™*ro'° €. n.nn* a r.°™no,' d€ve aJ^„uAn,;° ad atto di temerarietà la sua sconfitta, che, se rallegra la Polizia, deve altresì soddisfare la cittadinanza. u ritorno al «lavoro» __, ,, .. -, , ■ ... ."""Ba ai narrare ì particolari dell arre- sto, che si può chiamare definitivo, è ne- cessarlo.dire che cosa abbia fatto il Serra dopo la sua fuga dalla Questura. Persuaso che la Polizia eli avrebbe data ' una caccia senza quartiere e nel timore che ^ m evasione foase stata subitoi tóma- Sjjf» S^^t^^J^JS^JSS^Si £!fLVlu"?..J? halTier.0' d malandrino n- mase tranquaiamente in città, recandosi a s«ro in Borgo S. Donato, regione che egli conosce molto bene perchè vi abitano am che i suoi genitori. Ma non tornò a casa: sarebbe stata troppa imprudenza. Desidero so tuttavia di avere .notizie della sua a "«ante, Giovannina Alessio, diede una oa notino alla hntfA<ra rfi nnn XnvanAata K^eacaRosso ta via GtaSnto.Co sIrfM^a„H0SS0'.lin V? ^la-c^}° Louegno, dove era. uso portare la sua biancheria al bucato e pTego la donna di visitare la ra- gazza in carcere. La lavandaia, poco lu- stogata di trovarsi in un simile impiccio, si schermi. Il Serra se ne andò inosser- vato. Gli agenti della squadra mobile che,col maresciallo Cioppa, avevano battuta quella zona della città, appunto nel sospet- to che l'ahilp lartrn itirtnttn a far» one lamie ladro fosse indotto a fare una visita ai genitori, abitanti al N. 90 di via S. Donato, vennero a sapere che il ™„ „i„*I : L i - _, Serra era stato veduto nei pai-acci, e al iora intensificarono le indaginil Ma inualmente. L'onore di arrestare il malandri- "w^» .ad .Un -?g^nt° ÌP ?0r' ?h0.be ?,ella Sezione locale: Cosimo feajntan tomo, il quale ha dimostrato molto corag t>'° in questa cacostaiua, KiUHuio dunque ad eiuuare le prime ricercne, il Serio, uscito ualla bottega 'della lavandaia, si tenne nascosto, ed a notte bolUuHu ucci poi' xupreuuere U tuo « lavoro » preterito. tra senza mezzi e bisognava pure trarsi d'impaccio! in piazza Carlo b elice, due nel cenu-o dello catto, Tarullo, bnccuue lece il suo ultimo colpo. Abile ìouDru, nuanuo si trutta di scassinare porte e vetrine egli aveva adocchiato il negozio del signor eludano e decise di penetrarvi. Unu scherzoper lui, abituato a forare i muri ed i pavi- l,er *ul« r menti delle camere di sicurezza! butrò dunque nello stabile passando dal Cortile di via XX settembre 8," in fondo ai qualen l n a i a a vi è l'ingresso di servizio per i magazzinCaudano. Ma egli non perdette tempo a scassinare la porta : forzò invece l'inferriata d'una finestra a fior di terra e si calo bravamente nella cantina per risalire quindi con tutta cumoaiia in negozio. Le sue prime preiereuze furono per il registratore-cassa, dal quale — essendo un cassetto aperto per uso del personale — rubò un centinaio di lire. (juesto spiega perchè all'atto dell'arresto il Serra aveva in tasca una quarantina dlire. Il rimanente era già stato sperperatoIntascato il denaro l'abile ladro apri una vetrina e tolse cinque bellissime rivoltelle di tipo moderno ed un pugnale eleganteSoddisfatto il malandrino se ne andò, senza toccare altra cosa. Il pugnale e tre dello rivoltelle gli furono poi trovale indossoVerso le 21 il signor Caudano era rientrato nel suo negozio per prendervi alcune carte e fors'anche questa circostanza impedì al 3erra di faro più largo bottino. E' un particolare che verrà in chiaro neli'istrutr toria. La colluttazione e l'arresto. Ed eccoci all'ultima fase saliente dell'avventura. Il Serra, soddisfatto del furto compiuto nel cuore della città, quasi per prendere a gabbo i suoi inseguitori, pensò il mattino dopo di tornare dalla lavandaia di via Giacinto Collegno, oiella speranza dpoterla indurre a portare un po' di denaro all'amante detenuta come complice in una serie di furti. Decisamente il gioco era troppo ardito e non poteva durare. Mentre entrava dalla lavandaia, il Serra fu notato dall'agente Costano Santantonio, il qunlo passava all'angolo della via Cibrario e, possedendo una fotografia del malandrino, non tardò a riconoscerlo. Nel timore che il ladro audacissimo potesse ancora fuggire, l'agente non corse ad avvertire i suoi compagni dello vicinissima Sezione, ma entrò risolutamente nella bottega della Rosso, affrontandolo. Il Serra comprese d'essere stato scoperto, diede un raggiunse la porta, minacciand^ r r o . balzo e la Riiiardia col pugnale" che aveva rubatal signor Caudano. Ma l'agente non Si de>tte par Vinto e conImpeto si slanciò Sili m.il.fin''r,'nn impoRnando una violentissima colluttazione. Imalfattore, sch.umavu lt»e si ^utevaferocemente tentando invano di ferire iSantantonio, il quale non abbandonaval'avversairio. La lavamdala Rosso, spaurita, usci anch'essa sulla strada gridando, mn dallaSezione di Pubblica Sicurezza, lontana nonpiù di sessanta metri, nessuno comparivaLa lotta durava vivacissima c terribilmulta strada: il Serra tentava i più arditsforzi per sottrarsi all'arresto, mentre l'aprente chiamava al soccorso, gridando: — Aiuto! aiuto! Sono una guardia! E' iSerra! è il Serra. Se 11 delincruente è ora assicurato alla Giustizia, lo si deve — oltro che all'ammirevole coraggio e alla fiera resistenzdell'agente Saputantonio — all'intervento dun onesto e genproso cittadino, il signoF. A. Aliarla, il quale pas?ava in quel momento all'angolo della via. F.ttli. senza frapporre indugio, grtt^ sumarclanipflp una grossa bii!--.t^ di cmiche aveva =ntito 11 braccio r> oofcI" rl^ol'tnmppte nff^nntò il malfci'ttore. prestandrriinp f'>TtP nll'agente. * Peir cinque hno,n| minuti il sJenor All-nried 11 Rnntnntonio rimnsern a lot<are contril Serra, che non si dava per vinto. Due tre curiosi si erano fermati a guardarema nessuno si muoveva. Il malandrino sempre dibattendosi avevtrascinato 1 suol due avversarli fino In viCibrario. Fu allora "he alle grida dell'a

Persone citate: Angelo Serra, Caudano, Serra, Sili, Tarullo

Luoghi citati: Borgo S. Donato