La stampa italofoba in Austriasconfessata dai rappresentanti della nazione

La stampa italofoba in Austriasconfessata dai rappresentanti della nazioneLa stampa italofoba in Austriasconfessata dai rappresentanti della nazione (Per telefono alla stampa) che il programma militare contro 1 Italia Roma, 7, notte Le dichiarazioni fatte da deputati di diversi partiti alla Camera austriaca e quella dell'cx-ministro Appony alla Camera ungherese ed i commenti dei giornali italofobi di Vienna ci consigliano di uscirò dalla riserva, che ci eravamo imposti sul- le forzate dimissioni del generale von Con- rad dall'ufficio di capo dello stato maggio- re dell'esercito austriaco. Usciamo dalla riserva per prender atto con soddisfazione dell'iniziativa dei deputati e per respinge- re le nuove calunnie che gli italofobi lan- spingeva lo Stato a fare in fretta tutti i pre parativi bellicosii sia per la via di terra, ™ P« la via d, mare. Tutti coloro, che hanno traversato ,1 nostro confine per pas: sare in territorio austriaco, si sono accorti, anche essendo profani; che la preparazione bellica contro il nostro paese è completa e perfetta. Pochi anni or sono, quando, al confine italiano l'esercito e l'armata austro-ungarica fecero insieme le grandi manovre combinate, le quali svolgevano il pi.-uio di guerra terrestre e marittima non era uscito come un fungo dal cervello del generale von Conrad Da molti anni^negli alti circoli militari di Vienna prova-!leva una grossa corrente la quale, ritenen-'do inevitabile una guerra contro l'Italia, c&<^ l'ita»* e qualche Stato balcanico , eyentuaJe a?leàt0) „ corrtepondente viennese del « Times » mise in luce meridiana i sentimenti italofobi degli alti circoli militari, insistendo nel dire che l'eser cito austriaco credeva fermamente che non molto avrebbe avuto l'ordine di inva-dere l'Italia. Alla fine di quelle manovre, alle quali aveva assistito l'arciduca eredi- | tarlo quale rappresentante -dell'Imperatore, il conte Montecuccoli, diramando a nome m'T^ er,editari°. °? °flrdr ,el gÌT alìar.m^> disse flotta > quale weya ayulo Jq ssat0 un compiio d|. {& £ ^ jn . ^ . . offensiva. dovendosi proporre di an- 1£^ 21°™ ™J™™«. dare a scovare la flotta nemica dovunque ,si trovasse e. distruggerla. I. lettori della ..Stampa., ricordano certamente l'enorme oppressione prodotta in Itali a da quell'or- dine del giorno sul quale il Governo ita-liano noi, potè fare la minima osservazione perchè il conte Montecuccoli-non aveva no- minato .1 Italia. Il generale von Conrad, assumendo 1 ufficio di capo dello, stato mag- giore, trovo dunque non soltanto una gros- sa corrente nei circoli militari contro l'I- tolia, ma benanco la politica militare per- lettamente conforme alla corrente. Trovò inoltre che quella politica aveva lo speciale favore, dell arciduca .ereditario. E8to^.qnin.; Turchia, s, manifestarono in Austria due fenomem moto gravi. Da un lato . g.or- di si trovò a suo agio proseguendo tale indirizzo con zelo. Scoppiata la guerra fra l'Italia e la r'-™ ^ if^nn^^Sa,g^ffi daS ì^to?naTe?^a oì nò^ociaj5' conservatori o clericali chel!erijno statj sempre italofobi e che eranomolto letti nei circoli militari, lietissimi delnon speraito aiuto dei giornali liberali, fc-cero coro e concorrenza a questi. Gli orga-rli della bancocrazia, non contenti di fab-bricare vittorie turche e sconfitte italianen i e man7a"ron7TrVwoTi alkwTentr^U\ z)one ncva.le de] duca degli Abruzzi attri-i buendo al valoroso principe reale il pròe posito di bombardare le città della penisolao j balcanica ed al Governo italiano l'intenzio-o . _ a m n a o - r o e e à el u eò aaele e la e an. am n do to el e e ia le g ui to re no di ordinare sbarchi di soldati in Al-banki! Gli organi degli alti circoli militare clericali, non volendo essere meno patrioti della stampa, da loro sempre qualificatagiudaica, annunziarono e confermaronomalgrado tutte lo smentito, che l'Italia aveva Concentrato parecchi Corpi di eserrito ai confini austriaci allo scopo di inadere l'Austria. L'unanimità dei giornaldoveva naturalmente Creare in Austria unagrandissima corrente contro il nostro paeseni quel momento, così critico per i rapporti fra I due Starti alleati, il ministrodella guerra austriaco corse nel Trentinoeri i giornali viennesi collegarono queviaggio con l'imminente guerra austro-italiana! Il conte di Aehrenthal, ministro degli esteri, giustamente allarmato, persuaseil suo collega della guerra a mandare uncomunicato al « Correspondenz© Bureau »per respingere sdegnosamente l'interpretazione data al suo viaggio e per dichiarareche egli era andato nel Trentino unicamente per ispezionare alcune caserme. Naturalmente una spiegazione cosi ingenuaanzehèi calmare, eccitò maggiormente glanimi e l'opinione di una prossima rottura fra Austria ed Italia guadagnò moltterreno Ira i sudditi di Francesco Giuseppe. Ebbene, giusto allora il capo dello statmaggiore, in pieno accordo con l'arciducaereditario, ordinò che uno straordinarinumero di soldati di ogni arma fosse concentrato al confine d'Italia La stampadandone l'annunzio circostanziato, gongoldi gioia. Gli organi della bancocrazia fecero la previsione che quel provvedimentavrebbe costretto l'Italia a subir le condizioni di pace imposte dalla Turchia. Gorgani degli alti circoli militari videro addirittura imminente la loro guerra. Iquel momento tanto critico io vi mandal'articolo nel quale vi dimostrai che lbancocrazia austro-ungarica e la sua stampa, con la feroce campagna italofoba, mravano a provocare in Italia una correntcosì ostile alla Triplice alleanza da rendene impossibile la rinnovazione alla prossma ecadenza, essendo loro fine recondito dsostituire la Turchia all'Italia nel trattatoQuell'articolo fece una grande impressionperchè fu interpretato come un sintomo scuro del proposito dell'Italia di non rinnovare la Triplice alleanza. Pochi giorni dopo avvenne la grande crSi dello Stato Maggiore austriaco. Il ContDi Aehrenthal, presentatosi all'Imperatoremise v-aut aut: o fuori il capo dello statMaggiore o fuori ti ministro degli esterIl vecchio Sovrano, che è stato più volte benemerito della pace europea, non esitò u prlma iniziativa contro la politica militar* momento ad additare al generale von Cóli rad la via dell'uscio. L'intercessione dei l'Arciduca Ereditarlo giovò soltanto a fa) passare il von Conrad all'ufficio di (spetta re generale dell'esercito. Anziché esaminare se con le forzate d8 missioni del goneralo von Conrad sia staU scongiurato o soltanto allontanato 11 gr& vissimo pericolo al quale ha opposto un ar gine il conte Di Aehrenthal, noi italiani dobbiamo prendere atto con sincera soddì sfazione di ciò che è stato detto ieri alla Camera austriaca ed oggi alla Camera un anti-italiana sia etata presa dai deputai} ^ocjaijgtj, u dottor Adler ha così inflitto it< !na 0tuma lezione all'organo ufficiale del mii 'partit0i a\\>Arbetter Zeitung, la quale, nellt campagna italofoba, si è trovata d'accorda con gli organi della bancocrazia fino aj punto di sopprimere tutte le notizie ufficiali sulle crocefissioni e sugli altri supplizi im flitti dall'esercito turco ai feriti ed ai pr}< pionieri italiani. Va inoltre rilevata un'ab tra pubblica sconfessione non meno lmpon tante. La Reichpost, organo del partito cri stiano-sociale e per giunta, secondo molli affermano, giornale prediletto deH'Arcldu ca Ereditario, è stato alla testa degli orge ni conservatori e clericali nella campagna intesa a turbare i rapporti dell Austria con l'Italia. Essa ha quindi sostenuto con grande celo, la politica degli alti circoli militari e de) capo di stato maggiore. Ebbene, ieri il do/ putato Finik, parlando a nome del partiti I criaiiano-socialOi ha sconfessato 11 ■magni 1 ! organo di questo patrlto con la sua protetta i.contro i€ mene del partito della guerra, con j i'a£fermazione cne le dimissioni del generale |von Conrad S0TÌ0 l'indice di una situazione ni>n chiara neIlo stato degli alti comandi deli-esercito aùsTrlaTo"e delie «fazionTl'* VAM& con ,e altre Potenze m euavol, L ., denutato liberale Hollineer dichiiu-.n. \ ta ildeputato • so]}*ato alla saggezza ed alla, energia del vecchio imperatore se è stai» possibilo evitare'una guerra "spaventosa ed invitando „ presidente ad esprimere all'im» e poratore-m compiaciiriento della Camera, hè H allontanando il capo di stato - . „„„ r„„,n/1 u„ M,:f„.„ maggiore, von Conrad, ha evitato all'Ai* e str,a „ orroTÌ;dena guerra> ha pronunclB, to , iu condanna della condotta di tuftl , glornaU _del euo partito. Nè de£ flnajmente pn?sare inosservata la" odierna dichiarazlor£ de, conte'Appony alla Ca. - ^. herege> che ^ .pravaI. sa ,..influ(fnza ^ cap'0 Àm ò > a]e * .ralleanza e ntalia .sarebbe stata sciolta, che la .!„ag^pw^ d?„a um^mJ*. za stessa, che il Governo, smentendo le voci, che corrono, deve riaffermare in modo fo>' e D- m<j d!chiaraWni noi ItaS - dobbìamofendere atto con soddisfazio perchè essed dimostrano che il popolo , a S P0,Ì"M * ***** mi!itari- non preVàrrài II conte Àherealnaì, e confo,itato dal favore di'due Parlamenti,' é. o vrà maB2lórè forza a tener testa a doloro l chc nulla haanc> Sparato dal sessanta** -i ogg -! Come 0 risultato dalle concordi dichiara- zloni fatte al,a Camera austriaca dal ;capo e. dei deputati socialisti, dall'oratore del par- ^'^rale, «all'oratore del'partito cristìa, -!"°-E0Cial* 6 dalle grida di deputati pangerò-'"unisti, le relazioni fra l'Italia e l'Austria a hnnno corso un gravissimo pericolo. Ci o- fta^° "n momento nel quale è corso il peril- col° d» guerra fra i due Stati alleati. Di ri Q.u«sto pericolo il popolo italiano non ha o- UvUt°, prima di oggi, nò la coscienza nò il a sospetto, perchè la politica del suo Cover* o, no e stata eminentemente amichevole vera- s° l'Austria, perchè la condotta della sua r- stampa ò stata veramente patriottica e prun- dente, perchè esso, il popolo italiano, è sinli cero fautore della pace e dei migliori rapa Porti con tutti B'i a,tri popoli Eppure, an« e. cn6 ora * stata sconfessata e condanp- nata severamente in pieno Parlamento, an< o cno ora che è stata autorevolmente e con. o, cordómente denunziata nel suo stesso Parel lamento la sua perfida campagna, la staroa- ua austriaca assume per sé la parte di ae- P-^ìlo ed attribuisce all'Italia la parte del se 'UP°- Anche oggi essa osa affermare che l'I. n talia Per diecl a™1 na provocato continua » mente l'Austria e che lo misure militari prea- 8e dall'Italia al suoi confini hanno reso nore cessarie le contromisure volute dal genea- raie Conrad. Quella stessa stampa, che tea- ventò la concentrazione delle truppe italiaa, ne al confine austriaco, si serve di questa li sua 'a!sa notizia per giustificare la politica t- militare di von Conrad, che, a giudizio di to tutti » partiti della Camera austriaca» ap- vrebbe fatto scoppiare la guerra dell'Auto stria all'Italia, se fosse' prevalsa Dopo ciò a cne e stuto detto alla Camera austriaca ed rio alla Camera ungherese, si osa affermare n- a Vienna che non esiste altro Stato che si a, attenga quanto l'Austria alla politica della lò I,ace, mentre che l'Italia da dieci anni fa e- «na politica di guerra contro l'Austria I In to altri tempi avremmo protestato fieramente n- contro questa calunnia Ora che assistiamo Gli da oltre due mesi alla campagna italofoba d- della stampa austriaca, ci limitiamo a sorIn ridere ed a ripeterei lupus et agnus. ai 0, la L ,

Persone citate: Adler, Gorgani