Un'avanzata notturna dalle trincee Scaramucce ed episodi

Un'avanzata notturna dalle trincee Scaramucce ed episodi Un'avanzata notturna dalle trincee Scaramucce ed episodi (Da uno del nostri inviati speciali) TRIPOLI, 2, ere 19,80 I sieri séra, l.o dicembre, alle 22, i)Q,c,/lmoì odalla città udire una vivissimi fucileria sul iato orientale. Nella notte chiarissima, e Senza traccie di vento, la gragnuola di fucilate si udiva così chiaramente, che sembrava vi fosse un combattimento in ciltà. Si trattava di uno dei tanti allarmi, che ogni notte tengono svegli i nostri soldati alle trincee. Tuttavia, questa notte il lato orientale fu più tormentato del solito, perchè si eseguiva un'avanzata sul marabutto di Sidt Aziz, somigliante alla nostra prima avanzata su Hamidiè. Si trattava, come durante l'avanzata su Hamidiè, di guadagnare sette o ottocento metri dalla costa, perpendicolarmente alla linea generale delle trincee, per poter ottenere l'avanzata di una nostra batteria, onde battere anche il fianco dei nemici, in caso di allocco. Co-j me la posizione di Hamidiè rese aitasi impossibile ogni attacco serio contro i granatieri, cosi la nuova posizione di Sidi Aziz rende impossibile un serio attacco Sii Uzcta e Henni, perchè permette all'artiglieria trovantesi all'avanzala, di battere ti fianco degli attaccanti. Per non trovare ostacoli, l'avanzata dalle trincee, questa volta, è stata compiuta durante là natie. Vi fu qualche scambio di fucileria, ma nulla di serio, nel tempo in cui le compagnie degli alpini rimasero nell'oasi, dopo l'avanzata, proteggendo i lavori del Genio, che costruiva nuove trincee sotto il fuoco. Esse, perlustrarono tutte le case alle spalle. Quest'oggi è regnala una certa calma su tutta la linea; solo qualche avvisaglia nelle solite ore. Come di abitudine, sul lato orienlalc, la fucileria non cessa mai. , Ieri, la Carlo Alberto riuscì a scorgere un muro, da cui un centinaio di arabi tiravano sulle trincee. Con due granate, la Carlo Alberto riuscì ad abbattere il muro. Oggi, da Henni si è scorto un grande movimento di arabi, che da Ainzara si dirigevano verso l'oasi, sulla nostra sinistra; arevano cammelli ed erano guidati da ufficiali turchi. Una batteria nostra aprì il fuoco a salve su gruppi che traversavano rapidamente il terreno scoperto, per guadagnare la copertura, ed inflisse alla colonna nemica gravi perdite. Nei tiri di ieri, sul Panificio e sulle Fornaci, la Carlo Alberto riuscì a mettere in fuga una colonna di regolari turchi, che si diressero verso Ainzara. Come vedrete, un Comunicato ufficiale descrive un vivace tombattimthto avvenuto ieri ad Homs. Le condizioni di Jean Correre sono buone; egli è senza febbre; ride, scherza; la medicatura è stata rinnovata. Continuano a giungergli dall'Italia innumerevoli ; tele grammi di congratulazione; ha telegrafato anche il Ministro della guerra, on. Spinger di. L'inchiesta, per ora, non ha dato alcun risultato. E' stata offerta una ingente taglia per scoprire l'assassino, ma se non si inaugura il sistema degli ostaggi, stabilendo la responsabilità dei capi tribù per quanto avviene nei loro quartieri, non sì ristabilirà la sicurezza. P. S. Un altro bel volo di Piazza o o o e i a i e i è e i , Roma, 4, sera. La Tribuna ha da Tripoli: Il capitano Piazza ha fatto stamane un'altra riuscitissima ricognizione sull'oasi spingendosi verso Ain Zara. Lo scopo dell'aviatore era quello di esplorare il terreno nel quale si tiene il nemico; di. farsi un'idea precisa della sua posizione e possibilmente di intuire dalle posizioni i disegni suoi per Tavveiiire. La ricognizione è stata molto sollecita essendosi il capitano Piazza avanzato' al o , , o te , £dcoucSsdrltzrszcas.r"irdrlsmdmtnctscrmtznd6danlmmassimo della velocità consentita dal suo Imotore. Fu quindi in un attimo ad Ain-Za- rà dove, malgrado le notizie relative aliaritirata dpi tiirco-ni'nhl vniwi il fiohoi «ai riuraia aei turco-aiam \eiso il Uebel, csi-ste ancora un campo turco che si compone di circa 300 tende. Da un calcolo approssi-mativo del capitano Piazza risulta che ilcampo può contenere più di un ìniEliaio dinemici. 11 campo è discretamente trincera-to e le trincee sono guenilte di Ire pozzi di artiglieria, lutto però lascia supporre che il campo di Ain-Zara sia il nucleo centraleverso cui convergono le masse degli arubi dell'oasi e di quelli del deserto. Difatti proprio oggi dal fortino Messri furono scoperte tre carovane in viaggio dall'oasi verso Ain Zara che evidentemente speravano di passare inosservato. Ma agli occhi dei nostri soldati non era sfuggila quella Illa mobile di cammelli e di barracani bianchi. comandata dal capitano Scarflotti fu pron-tu in pochi istanti al fuoco puntando i can-noni in diversi punti della colonna nemi- ca. Echeggiò una salva magnifica per pre-cisione. Chi seguiva il nemico col cannoc-chiale potò subito vedere che le granate a- vevano fatto breccie mortali nel bersaglioumano. Il nemico appariva sconcertato ed agitato. Lo si vide tentare di riprendere l'ordine o la direzione primitiva; ma una se-;onda salva echeggiò. Il nemico non at-tese che la salva si ripetesse per la terza volta; Ja carovana si dette a precipitosafuga inseguita sempre dalle granate che ladistrussero quasi completamente. A Sidi Messri 11 (Homalc d'ilnlia. ha da Tripoli a proposito dai dispacci dei turchi che parlano di Sidi eal- g-j Messri com'è di posizione da ossi rioccupata d -Per fnr ridere i nostri artiglieri mi sono a- aSlSiSi.K,^ i, del 3.o reggimento specialisti da campagna ifll comando del colonnello Strazzeri. Sebbene la batteria presta, servizio da un mese, e jàù r- &HXcee, gli ufficiali ed i soldati sono e ottime, condizioni. Fra essi regna la perfi a cordialità. Il rancio sempre abbondante è co-a u ufri(.ia,| ed ,M solautii cne gli „m.l- t.jaU trattano con affetto distribuendo loro si-&.jgarl, vino. ecc. I soldati gareggiano nel sod-IGobbi e Regazzoni sono rimasti durante i tiri n — Clan trattano con .uii'uo iiisirioueiiug mro si- b-jgarl, vino, ecc. 1 soldati gareggiano nel sod-r-che^quatóhrcavallòa uccide ,n feriti j i0\^&y\ narrano che i loro tenenti sempre in piedi, sull'alto delle trincee, dando ordini precisi con era.idisima cojn.a, sotto lo i a £rmulirio dei proiettili nemici. Tutte le sere, daile 14 alle 18, i turchi Urano alla sfuggita contro le batterie, che il 28 seminarono morti o feriti nel campo turco. La notte si odono urli di qualche lena attratta dall'odore del cadaveri ». Ina piccola fortezza nemica improvvisata nell'oasi ìlMessaagcro ha da Tripoli: « Verso SciaraSngalt, in una casa abbastanza vasta, una ilesini pattuglia ha trovato una forte resistenza da parte di alcuni arabi, qhe vi si erano asseragliati. Dopo un nutritissimo fuoco di fucileria, senza conseguenze per 1 nostri, la pattuglia riuscì a penetrare nella piccola fortezza'improvvisata dando la scalala ila una verunilo. « J.a casa fu perquisita da cima a fondo; vi si rinvennero una grande quantità di munizioni, carte topografiche delle località adiacenti a Tripoli, e molti effetti di vestiario. Oli arabi, due dei quali erano feriti, furono arrestati tutti. . « Nelle ultimo ricerchi» eseguite nell'oasi furono ai-restati circa un centinaio di arabi, a "in attesa di essere tradotti a Tripoli, furono rinchiusi in una casa, custodita tutta intorno da sentinelle. .Nella notte 1 prigionieri tentarono di evadere. Le sentinelle fecero uso delle armi, sparando sui primi che cercavano-dl scavalcare una finestra, uccidendone due. Al mattino si esegui la verifica del numero del prigionieri e non furono trovati i cadàveri dei due uccisi nella notte. Finalmente, dopo un'accurata ricerca, i due cadaveri furono trovati sotto un mucchio ili arabi, che vi dor mivano sopra comodamente. 1 prigionieri sot to buona scorta furono condotti a Tripoli ». Al campo turco Lo autorità di Tripoli hanno proceduto a numerosi arresti, al fine di scoprire 11 sicario di Correre; mj* fino a questo momento ti ferito non lo ha riconosciuto tra gli arrestati, perciò le indagini delle nostre Autorità continuano, attivissime. 11 comandante dell'esercito turco ha ieri se ra emanato un nuovo bando, per un reclutamento generale degli arabi, promettendo oltre al salario, grosse ricompense dopo l'azione generale che dovrebbe avvenire appena terminate lo feste pasquali. A quanto dicono gli informatori, 11 colèra diminuirebbe nelle file nemiche, ma i viveri 6ono scarsi anche' per 1 regolari, e constano di sola farina ed orzo. Altri dispacci da Tripoli recano: Informa tori, provenienti da Ain Zara, assicurano che In questi giorni sono giunti al campo turco alcuni ufficiali di artiglieria, ed un individuo che non e militare, ma che vive al campo, tra gli ufficiali turchi. Gli stessi informatori assicurano che alcuni notabili arabi, che si trovavano alla testa di gruppi arabi, contro di noi, sono stati co stretti a recarsi nell'interno, per condurre nuovi rinforzi al campo, volendosi ostacolare nd ogni modo l'avanzata degli italiani. Altri informatori carovanieri riferiscono che le tribù dell'oasi di Gadamès hanno recisamente rifiutato ogni soccorso al turchi, tanto di viveri quanto di uomini. La sorte (11 queste tribù, che vivono.'di'pastorizia e di tra meo, è già abbastanza disagiata, a causa dell'impossibilità di arrivare al mare. Il generale Caoeva continua le sue ricognizioni La situazione militare ha acquistato una maggiore efficienza e solidità. La posizione Ultimamente occupata è di una importanza strategica ili primissimo'.ordine. Perciiè domiirta completamente la via di Ain Zara'e può essere battuta dall'artiglieria con tiri diretti. Il generale Canova ha eseguito una ricognizione verso Gurgi, Imponendosi da quel lato un'avanzata delle trincee. Un'altra ricognizione verso Gargaresch ha incontrato qualche resistenza ila partorii- una banda di arabi che però si è ritirata. E' giunto il piroscafo Bisogno con reparti di truppa e materiale diverso. il denaro raccolto in Tunisia e in Egitto passa in mano agii arabi tripolini Il Corriere d'Italia ha da Tripoli: « Pare che 1 turchi non abbiado desistito un solo istante dalla loro mendace propaganda contro lo Autorità italiane e contro i nostri soldati. Essi clic svisano tutto, tlnanco la verità più appariscente, mutano le continue disfatte della mezzaluna intorno a Tripoli In altrettante vittorie. E' naturale perciò che con questo mezzo essi riescano ancora a fanatizzati! gli arabi, ». trattenerli Intorno al loro vessillo o spingerli ad un massacro non glorioso sotto la mitraglia e le fucilate italiane. Alla propaganda sentimentale (e i turchi sono abilissimi in questo giuoco ili influenza), inumo aggiunto le più grandi promesse, reso verosimili da rorli anticipi di denaro in contanti. Questo deparo e quello proveniente da collette fatto dal beyllcàto di Tunisi e nella reggenza egiziana. Ciò che maggiormente accredito la voce della discordia turco-araba furono le fucilate scambiate tra regolari turchi e aiabi presso l'oasi di Tagiura. Questo fatto tuttavia, fu In conseguenza di un semplice errore materiale. Dopo il combattimento avve Imito in quella zona tra fanteria turca o trup- po itnlinne. 1 turchi furono costretti a ritrarai si. La riserva araba, la quale si trovava Ben za rapide comunicazioni con la fanteria t-ur-| scambiò 1 turchi con un reparto dì itae ; Iia'm- ivanWte verso Tagiura, e fece fuoco, -l L'equivoco fu doloroso da ambo le parti, norlicliè la fanteria torca fece a sua volta fuòco, i'Uopo ini certo tempo l'ufficiale turco si accor-|^..«eirwrore. e fece ^ « « i ^atà chi ^^^T^JStt e ji presso della fanteria amica», e' pmdcsdPpsmdp

Persone citate: Aziz, Canova, Carlo Alberto, Henni, Regazzoni, Sidi Aziz, Strazzeri