Le fortificazioni dei Dardanelli

Le fortificazioni dei Dardanelli Le fortificazioni dei Dardanelli Le fortezze del litorato tare» seno nw, poco importanti a non rispondenti alle condizioni attuali della guerra, eia riguardo •ai sistemi di fortificazione, sia per l'armamento; fanno tuttavia eccezione a questa regola generale le difeae dei Dardanelli, le quali sono state, in questi ultimi anni, rimodernate e completate, e per le quali 11 Governo turco ha dimostrato sempre quel massimo di sollecitudine di cui è capace. E poiché potrebbe darei che proprio alla nostra flotta toccasse di violare, dopo molti e molti anni, il contrastato passo, non sarà inutile scrivere brevemente, e secondo le più recenti notizie, delle opere e dei forti eretti sulle sue sponde. Lo stretto dei Dardanelli, l'antico Ellesponto, che mette in comunicazione l'Egeo col Mar di Marinara, è lungo 67 Km.; è largo da 1350 m. a 7600 m.; è profondo da 50 a 60 m. in media. Una rapida corrente, che dal Mar di Marinara ,si dirige verso l'Egeo, o che può raggiungere la velocità oraria di quattro ed anche cinque miglia marine (miglio = 1852 m.), rende qualche volta difficile la navigazione delle navi di scarsa velocità; diminuisce in ogni caso il cammino di quelle più veloci che la ri montano. Lo fortificazioni, come si rileva dall'unito sci lizzo, sorgono tanto sulla riva europea che su quella asiatica, e sono, dallo sboc co sull'Egeo risalendo verso il Mar di Marinara, le seguenti: Sulla riva europea: l.o — L'antico forte di Seddul-Bahr (La barriera del Mare) costruito da Maomet lo TV nel 1659; dalla forma di un masslc ciò rettangolare, con enormi torri basse agli angoli; semi rovinato. Sorge in riva ni mare sul pendio di una collina; e armato di 63 cannoni d'antico modello, 12 riei quali, del tipo Paiahans e ad avancarica, hanno 22 cm. di calibro. Alle spalle di quest'opera, sopra un'altura, sorge il forte di Shahim-Kalessi. 2.0 — La nuova batteria di Seddul-Bahr, costruita nel 1886, armata con undici Krupp di 21, 26 e 28 cm. di calibro. 3.o — La batteria alta del promontorio, con 2 Krupp di 26 cm. L'antica batteria Totts, sulla punta Eski'Hissarlik è rovinata e senza cannoni. i.o — La batteria di Kilid-Bahr (La chiave del mare) vecchissima, costrutta nel 1570 da Maometto II sopra una lingua •rotonda di terra che si protende a levante: .armata di 6 vecchi cannoni ad avan cu fica. 5.o — Il forte di Namazieh, a piccola di stanza verso sud da Kilid-Bahr, al quale c collegato per mezzo della battf 'ia. bassa di iNamazieli, foggiata a mezzaluna, di terra n di costruzione moderna. 11 forte di Namazieh è, fra quelli della riva europea, il più importante; con terrapieni alti 10 m. sul mare; con 24 cannoni Krupp di 21 e 28 cm. Esso è sostenuto da 3 batterie annesse, armate ciascuna di i cannoni Krupp di grosso calibro. La larghezza minima dello stretto si trova fra Kilid-Bahr e Chanak; ed è li punto dove la corrente è più forte e dove i Turchi hanno accumulate le difese; costruite, giova ricordarlo, ai tempi della marina a vela, quando la forte corrente poteva essere un ostacolo insuperabile dalle navi. Co — Il forte di Deirmen-Bournou, torrapienato, di recente costruzione, con 8 Krupp di 26 cm. 7.0 — Il forte di Tcham-Bournou, o Tetta m-Kalessi; antico, di muratura, basso e semi nascosto da. un rialzamento della spiaggia;.ad un miglio a grecale di Deirmen-Bournou. Esso è armato di 8 cannoni ad avancarica; ma recentemente è stato rinforzato con una batteria annessa di 4 Krupp di 28 cm. 8.o — La batteria di Maitos o di Kiamleh, ad 1 Km. a tramontana del villaggio di Maitos, sopra una collina. 9.o — 11 forte di Bokkali-Kalè, vecchio, quadrangolare, di pietra, completamente disarmato. A greco ed a libeccio di questo forte, e con esso collegate, sono state costruite recentemente due batterie, ciascuna delle quali ha 4 Krupp di grosso calibro. 10. o — La recente batteria a terrapieni di Kilia-Tépé, con ì grossi cannoni Krupp. .Sulla riva asiatica: l.o — Kouni Kaleh, o primo Castello d'Asia, antico forte di pietra costruito da Maometto IV nel 1659 ed armato di 64 vecchi cannoni, alcuni dei quali sono dei veri oggetti di museo, colossali, non maneggiabili, che sparano ancora palle di pietra. Perù a ponente di questo forte è stata costruita, nel 1886, una batteria di 10 cannoni Krupp di 15 cm. 2.0 — Le opere di Chanak-Kalé, o Sulta- nié, armate complessivamente di 30 cannoni, le quali comprendono: un grande « redan » con un Krupp del calibro di 355 nim.; la batteria in terrapieno, detta Hamidié, con 9 grossi cannoni Krupp; un'antica batteria di muratura con 10 vecchi cannoni di bronzo; alcuni altri fortilizi meno importanti. Vicino a Chanak si trova la baia di Sari-Siglar, che è il miglior ancoraggio dei Dardanelli. Il castello di Chanak è un enorme massiccio di pietra senza importanza militare; la città — chiamata Esultarne dai Turchi è Dardanelli dagli Europèi, è la più importante dello stretto e vi risiede il governatore del vilayet dell'arcipelago. Vi sono depositi di armi e di carbone, ospedale, ed in zi governativi, ecc., nonché un cavo telegrafico sottomarino che va a Kilid Bahr. 3.o — Il nuovo forte a terrapieni Medjidié, con 16 Krupp di calibro vario da 15 a 28 cm., nonché vari antichi cannoni: sorge sulla punta Nord della baia dei Dardanelli. 4.o — L'antico forte di pietra di KiuschKaleh, con 19 vecchi cannoni ad avancarica, a circa un miglio al nord de Medjidié. 5.0 — Il gruppo di fortilizi di NagaraKalessi, nel luogo dove sorgeva l'antica Abydos, presso la quale Xerse fece costruire il famoso ponte. In questa località furono affondate, nel 1807, dalle batterie turche, due fregate della squadra di Lord' Duckwort, il quale si dirigeva verso l'Egeo, dopo aver fatto davanti a Costantinopoli, un'infruttuosa dimostrazione. L'ammiraglio inglese, profittando della negligenza dei Turchi, i quali avevano lasciato disarmate le batterie, aveva passato 1 Dardanelli senza colpo ferire e si era presentato minaccioso davanti a Costantinopoli. Ebbe però il torto di intavolar trattative, durante le quali la Sublime Porta fece armare in fretta e furia i forti. Lord Duckwort, informato della cosa, per non esser preso in trappola salpò in fretta e furia, e favorito dal vento e dalla corrente, ripassò i Dardanelli, perdendo soltanto due navi, le quali, strano a dirsi, furono colpite, per puro caso, dalle mastodontiche palle di pietra di alcune bombarde. dei tempi di Maometto II. L'avventura, di Lord Duckwort merita di esser ricordata, tanto più, che essendo la punta di Nagara una lingua di terra la quale penetra profondamente nel mare ri ducendo a soli 1300 m. la larghezza dello stretto, le navi che volessero doppiarla dovrebbero necessariamente passare in lìnea di fila sotto il fuoco: del forte di pietra detto di Nagara, con 37 vecchi cannoni .ad avancarica; del nuovo forte tcrrapienato, con 11 cannoni Krupp di 21, 24 e 28 cm. di ca¬ libro; di due nuove batterie alte, che dominano le predette, con 4 cannoni Krupp ciascuna. Dunque, riassumendo, in questo breve tratto, sopra un percorso di quasi 5 miglia, sono sistemate circa 400 bocche da fuoco, in massima parte di grosso calibro, disposte in modo da incrociare i loro tiri, senza che sia possibile di evitarle, due batterie per volta possono sempre tirare sopra la stessa nave, il cui cammino è contrastato dalla corrente in questo punto fortissima. La difesa esterna si compone modo», dei castelli di Seddul-Bahr in Europa e di Koum-Kalessi in Asia : sono 1 ii Nuovi Dardanelli », a casamatta, chiusi ed armati di 196 cannoni di calibri diversi. La difesa centrale consiste dei castelli di Kilid-Bah in Europa, e Suite nié in Asia: sono i ■< Vecchi Dardanelli», armati con 315 cannoni tra vecchi e nuovi, grossi e mezzani, i cui fuochi si incrociano in un seguito di sinuosità, per un percorso di 13 chilometri, sopra una larghezza di 1500 m. Infine la difesa, interna si compone delle opere di Bokkali in Europa (122 cannoni) e di Nagara in Asia (37 cannoni) sistemate a fior d'acqua, le quali battono una distanza di 2000 m. Inoltre 12 batterie alte, delle quali 8 in Europa e 4 in Asia, armate di cannoni Krupp e di mortai, concorrono alla difesa dello stretto e devono impedire che le batterie radenti siano prese al rovescio. Le torpedini devono essere affondate fra i forti di Namazieh e Chanak-Kalessi, ma se si considera che in questa zona la profondità del mare supera i 90 in. e la corrente è forte, si può esser sicuri che ben difficilmente esse potranno esser pericolose. In tesi generale le condizioni dello stretto dei Dardanelli; se si prestano bene alla difesa con le artiglierie, si prestano male alla difesa con le mine subacquee le quali, anche se dei tipi più recenti, funzionano imperfettamente quando sono collocate in località ove il fondo superi i 60 in. e dove la corrente abbia normalmente velocità maggiore di tre miglia. Così come il vento abbatte ed abbassa i palloni aerostatici, la corrente fa maggiormente affondare le torpedini, e le dispone obliquamente; in condizioni cioè anormali e di incerto funzionamento. Non per questo però si dovrà trascurarne la minaccia: a peggio andare le navi da guerra potrebbero farsi precedere da qualche nave mercantile destinata al sacrificio. Del resto, valga l'esempio di Ferragut quando forzò il passo che conduceva nella baia di Mobile. « grosso I Dardanelli, sé fossero nelle mani di una Potenza militare, sarebbero pressoché insuperabili; altrettanto non si può dire nel caso speciale. Anzitutto è da considerare che non tutti i cannoni delle batterie sopra elencate sono in grado di far danni sensibili alle navi moderne; quelli ad avancarica, p. e., si possono escludere senz'altro dal computo; mentre quelli a retrocarica Krupp, di tipo non molto recente, hanno un tiro non molto rapido ed anche una efficienza perforatrice mediocre. Se, come è lecito presumere, gli affusti sono contemporanei dei oannoni, il loro maneggio, fatto a braccia, richiede molta gente ed é necessariamente lento: E' probabile che le cariche siano di polvere pirica, generante molto fumo, il quale, dopo pochi colpi, renderà difficile la punteria; è probabile altresì che questa non sia fatta con alzi a cannocchiale, ma con alzi di vecchio modello, e che manchino, o siano inservibili, i telemetri; è quasi certo infine, che il munizionamento delle batterie turche non comprende i moderni e terribili proietti ad alto esplosivo. Tuttavia, data la ristrettezza del passaggio ed il numero dei cannoni, non vi è. dubbio che le nostre navi non possano esser colpite più volte. Alle fortificazioni turche la nostra flotta può opporre 22 cannoni da 305, 11 dà 254, 58 da 208, 24 da 190, 84 da 152, 16 da 120 o 192 da 76 mm., trascurando i moltissimi di minor calibro: sono tutte artiglierie moderne che sparano granate ad alto esplosivo di gran potenza e tirano da 10.000 e più metri di distanza, salvo quelle da 76 che, a distanze minori, possono, grazie alla rapidità di tiro di sette od otto colpi al minuto, far cadere sul nemico una grandinata di granate A. E. II passaggio dello stretto potrebbe esser fatto di notte, navigando le navi a grande velocità per rimaner il minor tempo possibile sotto il fuoco delle batterie nemiche, sulle quali si farebbe un fuoco rapido e violentissimo con tutti i cannoni di bordo, disturbandole non poco; oppure di giorno, preparandolo con un metodico bombarda, mento dei forti nemici. I. forti di SeddulBahr possono infatti esser attaccati di fronte e, grazie alla portata dei cannoni moderni, esser battuti di rovescio e ridotti presto al silenzio. Del pari non sarà diffì cile impegnare contemporaneamente a distanza, ed annientare il forte e la batteria di Koum-Kaleh. Tolti cosi di mezzo i Nuovi Dardanelli, le navi, mantenendosi a. 9000 o 10000 m., bombarderebbero metodicamente prima i Vecchi Dardanelli, e poi le opere di Bokkal e di Na gara. E' probabile che alle distanze sud d?ttc i cannoni turchi, di modello non più recente, siano poco efficaci; inoltre le navi si terrebbero in moto e naturalmente trarrebbero profitto degli angoli morti. Non si tratta di demolire i forti, ma soltanto di ridurli in tali condizioni che non possano più fare un tiro intenso; dopo di che le navi forzerebbero il passaggio ». grande velocità nel modo già detto. »*• Si legge sui giornali ohe i Turchi rinforzano Gallipoli, ed è logico, perchè le difese dell'istmo completano quelle dello stretto. Gallipoli, dove i Francesi si fortificarono nel 1854, è un punto strategico importante, ed è inoltre la più grande città dei Dardanelli, sede del governatore della provincia d'ugual nome. Se la difesa dell'istmo di Gallipoli non fosse assicurata, noi potremmo sbarcare nel golfo di Saros, oppure sulla costa, di fronte all'isola di Imbros, dove sono numerosi i punti adatti, e prendere con relativa facilità le batterie alte della costa di Europa, che sono di terra e spesso aperte alla gola. Prese queste batterie, i forti sulla riva europea e quelli che li fronteggiano sulla riva d'Asia, sarebbero completamente dominate e quindi ridotte inservibili. E' questa un'operazione che potrebbe diventare necessaria e farebbe epoca al pari della presa di Porto-Arthur. I Turchi avevano pensato di erigere dei forti nel golfo di Saros, ma per mancanza di denaro non ne fecero nulla; hanno però difeso l'istmo di Gallipoli mediante le linee di Boulaer le quali comprendono: l.o — Le linee costruite dagli Alleati durante la guerra di Crimea, costituite dal forte Sultanieh-Kaleh al centro, dal forte Napoleone (ora Ai-Kaleh) a ponente e dal forte Victoria (ora Yldiz Kaleh) a levante. Questi tre forti sono collegati da una seria non interrotta di trincee, batterie e «redans » e si giudica che l'armamento complessivo sia di 50 cannoni da fortezza e 60 da campagna, che però abitualmente erano nei magazzini. 2.o — Le opere costruite dai Turchi durante la guerra turco-russa (1877-78), consistenti di dieci « redans », lunette o batterie in prima linea; nonché di altre otto opere più avanzate a levante e ponente del villaggio di. Boulair. Queste linee di difesa erano, fino a poco tempo fa, in cattivo stato e disarmate — i 72 cannoni ad esse destinati erano depositati nel forte Sultanich. »** Come vedesi, il passaggio dei Dardanelli non è impossibile; è tuttavia un'operazione militare importante che non può esser intrapresa senza matura ponderazione c preparazione — non sono quindi giustificate le impazienze di chi non è in grado di giudicare le difficoltà dell'impresa. Qualora questa fosse deliberata, e poscia felicemente compiuta, io credo che Gallipoli diventerebbe la nostra base per le ulteriori operazioni intese a forzare il Bosforo, delle cui difese dirò in un prossimo articolo. ETTORE BRAVETTA Capitano di Vascello B. N. MfrbmlfdmqlvaptsgDsrl«nnGpsattviUhmttdnnvacnttcrrpdl I numeri' ind'icaiio in metri fa profondità del maire nelle diverse località dello Stretto. CftfltfllO dei Dardanelli FotetMfc* di Dipoli», «seguii» il 15 BoirtBibre scorso.