Nell'attesa di una più efficace azione dell'Italia la Turchia esaurisce ogni riserva finanziaria

Nell'attesa di una più efficace azione dell'Italia la Turchia esaurisce ogni riserva finanziaria Nell'attesa di una più efficace azione dell'Italia la Turchia esaurisce ogni riserva finanziaria g(Servizio speciale della STAMPA) Vienna, 26, notte. la nota dirimano» affi dei giornali di Vienna è un acuto nervosismo. Questa eccitazione è provocata dalla notizia di un prossimo blocco dei Dardanelli, notizia cui I fogli viennesi sembrano dare un credito Illimitato. Busto che la «Gazzetta di Francoforte» lanoiasae in un suo breve Commento da Costantinopoli la notizia che entro ventiquattro ore l'Italia avrebbe iniziato il famoso blocoo, perchè tutti i giornali si facessero eco di questa voce, ingrandendola e abbandonandosi a convulsioni isteriche, Vi basti dire che un foglio giunge persino a indicare ad Aehrenthal di ricorrere a qualche cosa di simile come ad una denunzia dell'alleanza con l'Italia e ad una dichiarazione di guerra! Come già vi ho detto ieri, occorre apprendere e pesare tutte queste voci che corrono, con molta calma. Il buon sento basterà spesa» per dimostrare la loro infondatezza. Naturalmente però non dobbiamo pretendere in questo momento che anche molti giornali di Vienna abbiano un po' di buon senso. La notizia della «Gazzetta di Francoforte» delle ventiquattro ore è una di quelle che si distruggono in quattro parole: — è mai possibile che uno Stato belligerante annunzi, ventiquattro, quarantott'ore prima, i suoi movimenti, le Sue decisioni? — Questa semplice domanda, di cui la risposta è ovvia, basta per dimostrare l'ingenuità della ((Gazzetta di Francoforte» e dei giornali viennesi che la credono. La Turchia colpita nel suo ponte più debole: quello finanziario. Del resto, considerando più da vicino tutte le voci di un'azione italiana nel Mare Egeo, dobbiamo accoglierle con molta riserve., non ripudiarle, ma neppure crederle come positivamente vere. L'azione navale dell'Egeo va unita ad alcuni elementi politici che il pubblico, anche quello italiano, nella sua impazienza non può sempre valutare; e pure sono di molta importanza. Perciò se l'azione avverrà, se dovrà avvenire, i suoi termini, le sue condizioni saranno anzitutto determinate dai risultati che essa può dare e dagli elementi politici che essa può toccare. Questo calcolo di saggezza e di prudenza politica deve essere lasciato interamente al Governo italiano, il quale solo può essere In grado di conoscere quali sono tutti i fattori che compongono la situazione politica e militare nel mare Egeo. Ancora una volta vi è perciò da raccomandare al pubblico italiano molta calma ed una fiduciosa aspettativa, sento, impazienza. Non sarà frattanto inutile osservare che già la semplice minaccia di un'azione nell'Egeo ha raggiunto uno degli scopi che l'azione stessa si proponeva: dare l'allarme alla Turchia e obbligarla a notevoli epese di difesa. Quesia conseguenza finanziaria non deve essere trascurata. Si va parlando di ferire '*a Turchia in uno dei suoi punti' più deboli, più delicati, per rendere più sensibile, più grave l'offesa. Ora, uno dei punti più delicati della Turchia è dato appunto dalla sua situazione finanziaria. Abbiamo già più volte osservato che le casse-dello Stato ottomano non sono ben fornite; ma che la Turchia ciò nonostante si illude di poter ancora continuare per lungo tempo la guerra, pensando che quesvta, finché limitata alle Provincie africano, le porta poca spesa. Abbiamo anche notato che in conseguenza j*r^«m7nì^ gravemente, e cne mi sumime fona e sta ta c°9lre"a. a monuizzare le sue truppe verso i suoi confini europei, ciò che indub-1blamente costituisce un primo colpo dato alla finanza e in genere all'economìa turca Ora la nuova vasta azione di difesa del-!rArcipelago, della Costa e dei Dardanelli, a cui la Turchia è stata costretta in seguito 'a questa oscura minaccia di un'improbi- sa aggressione della squadra italiana, si è risolta ancora in un nuovo sensibile aumento di spese di guerra — si parla di pa "recchi mihoni"—a. cui la Porta non potrà tenere testa per molto tempo Anche oggi in qualche circolo finanziario diplomatico ho potuto ancora raccogliere.voci che parlano della necessità per la TuTchia di un prestito che si fa sempre piii sentire. E' lecito domandarsi a quali jcondizioni la Turchia potrebbe nell'attuale !situazione avere all'estero ha bisogno. Uno dei principi della guerra è quello di recare quanto più danno è possibile al nemico, risparmiando d'altra, parte, per quanto è più possibile, le nostre forze umane, le nostre forze finanziarie. Ora è evidente che il colpire la finanza 'del nemico può cooperare e condurre ad un risultato pratico superiore a quello di colare a picco una nave, perchè, distrutta la finanza, il nemico è condannato all'i- nerzja il denaro, di cui •ipi della'guerra Ecco perchè non dobbiamo affrettare con troppa impazienza l'opera del Governo pensando sopratutto che ìa guerra si fa non per la platea, ma per uno scopo ben preciso e che la sua prima condizione è quella di vincerla nel miglior modo e a più buon mercato possibile. L'iusnperabile imperturbabilità del "Tanin,, La «Neue Wiener Tageblatt» in una breve nota di intonazione ufficiosa scrive : « Viene oggi annunziato da diverse parti che l'Italia avrebbe deciso di iniziare il blocco dei Dardanelli il 26 ». Come viene assicurato dai circoli bene informati nulla si sa di questa -notizia ed è a credere che un tale annunzio non sia «ià stato fatto Anche il « Wiener Allgemeine Zeitung» il quale prende spesso le sue informazioni * 1 , ,. .. . direttamente al ministero degli esteri, scn-ve tra l'altro: «Contrariamente alle noti- zie da Costantinopoli, secondo cui l'Italia avrebbe informata l'Austria della sua in- tensione di bloccare i Dardanelli, noi pos- ! siamo annunziare che una tale partecipazione dal Governo italiano non è stata fata al Governo austriaco. Finora non si sa assolutamente se l'Italia ricorrerà ad una simile operazione militare, e quando vi ricorrerà». Un giornale del mattino riceve da Costantinopoli questa notizia sul movimento della squadra italiana : « Si ha ufficialmente dall'Isola di Chio, in data 24, che una squadra italiana di venti unità > (Censura). Sulle opere di difesa dei Turchi si hanno da Costantinopoli queste notizie, di cui naturalmente non vi garantisco l'autenticità : «La Turchia prosegue febbrilmente 1 suol preparativi di difesa dei Dardanelli. Sono stati collocati oltre cento cannoni da fortezza e 120 cannoni da campagna lungo le coste dei Dardanelli; truppe sono state mandate a Smirne e a Dedeagatsch, con mitragliatrici. La popolazione cristiana dell'Isola di Chio si esercita due ore al giorno. Un grande concentramento di truppe si nota a Gallipoli. Il deputato Hussei-Geahid Bej, redattore capo dell'organo ufficiale dei Giovani Turchi, il «Tanin», dedica un articolo sulla situazione della Turchia, nel caso di blocco italiano dei Dardanelli. «Tra le singolarità della guerra tripolina, egli scrive, si nota la possibilità di un blocco dei Dardanelli, minacciato dall'Italia. Sembra che Roma pensi che una tale azione possa costringere la Turchia a concludere la pace; e forse si pensa anche segretamente di esercitare una pressione sulle Potenze per farle agire a Costantinopoli. Noi dobbiamo considrare che è per noi assolutamente indifferente se la minacciata azione dinanzi ai Dardanelli, avverrà o no. Il fermento per una tale azione è generalmente molto più grande in Europa che non fra noi, poiché l'Italia con la sua azione va contro le proprietà europee. Noi possiamo deplorare questo fatto, ma noi non vediamo nessuna ragione perchè esso possa costringerci ad una pace disonorevole. Del resto non sono escluse delle sorprese. La situazione oggi non è più come al principio della guerra. La Turchia è armata; e se l'Italia blocca Dardanelli, quelle Potenze che ne saranno danneggiate faranno de: passi. In quae senso esse interverranno, ci pare non dubbio. Noi guardiamo tranquilli a questa nuova singolare fase della guerra. Il blocco dei Dardanelli è un affare puramente europeo ». La guerra non danneggia l'Austria Anche il direttore del «Lloyd austriaco» si occupa su di un giornale viennese, in lun lungo articolo, delle conseguenze che potrebbe provocare un blocco dei Dardanelli. Egli giunge alla conclusione che una simile misura toccherebbe più gli interessi commerciali della Russia, della Rumania,della Bulgaria, ed in seguito della Germania, della Francia, dell'Inghilterra, degli Stati Uniti, che conducono i loro traffici commerciali colla Turchia per via di mare, che quelli dell'Austria. L'Austria invece, anche dopo lo sbarramento dei riar¬ danelli, potrebbe provvedere con successo mercantile austriaca nel Levante. Egli passa poi a considerare le condizioni eco-nomiche in cui si trova attualmente laalla sua esportazione in Turchia per la via del Danubio.. Lo scrittore dice che finora Ja guerra non ha quasi danneggiato la navigazione in conseSuen*a del1* guerra,glungendo a conclusioni assolutamente si- & che ^ ho t dettamente alcuni giorni or sono. In sostanza, esso dice che il traffico in Turch,a ""tagna a causa delle difficoltà di tr°vare creditorie piazze turche, e per- chè 1 commercianti tedeschi, come gli altri stranieri, non vogliono più assumere rischi trattando colla Turchia. La Ileichpost pubblica questa notizia, chepuò anche non essere vera: «Ieri, nel po-meriggio, l'incaricatp di affari turco si èpresentato al Ministero degli esteri, ed hapresentato al ministro Aherenthal una nota ufficiale del Governo turco, in cui questo Partecipa che la Turchia è disposta ad entrare in trattative di pace solo sotto la condizione del,a piena sovranità in Tripoli, " 11 Governo turco ha preso anche più ara Un nuovo tipico episodio della campagna giornalistica austriaca, che, lo ripeto ancora una volta, non sembra aver nulla a che fare con l'attitudine del Governo .merita di essere °8RÌ rilevato per documentare pisitivamente le affermazioni che noi abbiamo fatto piùPie misure contro un attacco della flotta italiana sulle coste turche». II! volte sul contegno equivoco dei giornali di Vienna e di Berlino. 0gg, mo](€ gazzett€ „. vjemia haml0 lan. Rjala la sensnzionaie notizia che un piroscufo mercantile austriaco, della Società austro americana « Martha-Washington », era stato cannoneggiato e bombardato dalla soundra i-taliana presso le coste greche. Diciamo su bito che stasera un coulunicato ufficiale della Società arstro-emericana aggiunge che la notizia non è stata affatto confermata, poiché la nave, la quale è munita di telegrafo senza fili, è giunta e Gibilterra, e non ha fatto alcuna cimunicazione alla Direzione della Società sul preteso incidente. Ma parecchi giornali di Vienna, con la solita Neue Freie Presse alla testa, hanno approfittato di questa notiziadi fonte turca per lanciare urla di terrore, di minaccia e d'allarme. La Neue Freie Presse, secondo i suoi soliti sistemi sensazionali inau guiatj in questa campagna, trova modo di rt^p^J™ rfsimi," UKua una,fftÌ^n niT^J*,^ ™ aiata fermata una notte presso 1 asola di Zante(ja m w>adm ilaUana e perquisito per constatare se recava merce di contrabbando: e ^[ lasciata Htoew.. Tutto ciò è semplice; ma la squadra italiana &x iaterrompere la toìi» detta «aw> «wuriaca avrebbe sparato salve a priverei!!! La notizia nella fantasia dei giornali si ingigantisce. La Neue Freie Presse fa nn grande chiasso per questa salve a polvere, dimostrando, nonostnate tutta la coorte di competenti e di critici militari, di ignorare che questo sistema dei colpi a -polvere senza proiettili è adottato da tutte le navi di tutte 'le Potenze in tutti i tempi di guerra, ner fermare le navi mercantili delle Potenze neutre. Ma la Neue Frele Presse vuole dii più in un suo velenoso commento in-spara* colpi a «ttn La notizia, come smiia che. invece di <v>lpi a polvere, si siano n l stata finora confermata". Ora. si può domanda- re se, in base ad una semplice voce accettatada qualche irresponsabile, si può costruirò tut-to un dramma, allarmando l'opinione pubbli- ca con commenti, notizie, telegrammi, interviste con circoli ufficiali, ecc., ecc. E' questa la buona -fede onesta che i giornali viennesi di- cono di avere? E' questa l'aiciaia ner il nostro Paese, che essi affermano di conservare? La Neue Frele Presse è precisamente quel giornale ohe. commentando la nota lettera dell'onorevole -Giolitti, affermava di accogliere con piacere tutte 'le manifestazioni che erano destinate al riaiwlcinamento dell'Austria all'Italia l^^^t^ ^ ^"^^^ m^ÌU Neue Frele>= , Sem- Stasera la Wienr Allgemeine zeUtmfl, m una nota di carattere ufficioso, smentendo la noti- zia di aue*to fantastico bombardamento, seri- brache "si": tratti di uno di quei tentativi gior- malìsUct dlnetti a.'.lo scopo di sollevare della diffidenza e del malumore fra l'Austria e l'I- talia. Noti si può tuttavia credere che simili esperimenti tentati, come dimostra qualche ca-!so, con d£d mezzi assolutamente illeciti, riescano ad «vere un qualunque risultato.... ».

Persone citate: Giolitti, Turchi