Dopo le dichiarazioni di Caillau è necessario provocare quelle di sir Asquithn

Dopo le dichiarazioni di Caillau è necessario provocare quelle di sir Asquithn Dopo le dichiarazioni di Caillau è necessario provocare quelle di sir Asquithn nampa. Roma, 22, notte. Il nostro Governo con l'intelligente ed ativa collaborazione dell'ambasciatore Titloni pare che riesca a indurre il Governo rancese a opporre sul serio un argine al passaggio, finora pur troppo liberissimo, del contrabbando di guerra dalla Tunisia n Tripolitania. Poiché il Governo della Repubblica ai nostri amichevoli richiami, fati più volte, rispondova che ad esso nulla risultava, o cho del resto non era possibile sorvegliare lutto il contine lunghissimo che dalla spiaggia si interna nel deserto, l'ambasciatore Tittoui, ottimamente informato, ha potuto indicare con precisione al presidente del Consiglio, Caillaux, i luoghi della Tunisia divenuti pubblicamente centri di rifornimento dell'esercito turco arabo e le vie battute dalle carovane che portano a questo armi, munizioni e vettovaglie. Di fronte alle indicazioni specificate e pre cisate dall'aranasicatore con dati indiscutibili il presidente del Consiglio, riconosciu to che le doglianze dell'Italia erano giuste, ha preso, secondo annunzia l'ufficioso jemps, «misure più efficaci ed ha inviato nuove istsnzioni alle autorità tunisine ». Vi ho citato testualmente l'informazione ufficiosa, perchè essa conferma implicitamente le mia informazioni di parecchi giorni addietro, perchè con essa il presidente del Consiglio di Francia ha implicitamente riconosciuto che le misure prese dopo il nostro primo reclamo non erano efficaci o che Je relative istruzioni, diramate allora alle autorità tunisine, non erano tali da far cessare la deplorevole e gravissima violazione della neutralità. Infatti, come io vi avevo più volte riferito, ad onta degli ordini dati, il contrabbando di guerra continuava liberissimo e diveniva sempre più* intenso e conseguentemente pù nocivo al nostro eser-ckOi Auguriamoci che l'intervento personale... , . _ . . , del presidente del Coniglio, intervento chenon rialza 11 prestigio dell'ex-prefetto che ova dirige la politica estera della Ropubbh-ca, produca l'effetto conforme alle precise disposizioni della convenzione dell'Aja sui doveri degli Stati neutri edalle cordiali re azioni fra la Francia e l'Italia, ma, purtroppo, dura ancora in larga scala e assume proporzioni preoccupanti il contrabbando di guerra del confine egiziano, quello che si fa con la tacita complicità dell'Inghilterra sul confino che divido In. Cirenaica dall'Egitto. I bravi egiziani sono arrivatni punto di fare il contrabbando di guerra ufficialmente sotto il munto caritatevole della loro Croce Rossa che si chiama la Mezzaluna Rossa. Una carovana di non meno ><i novanta cammelli, fìngendo di portare medicinali, strumenti chirurgici o mèdicic4ha portato dall'Egitto In Cirenaica anni i !munizioni o ufficiali turchi. Arrivata fulla o e i u o!l'esercito turco-arabo della Cirenaica il coa licemente a destinazione quella carovana, sapparecchia a partire, sempre dall'Egittouna seconda carovana ancora più numeroe . raggio che non ha avuto più dopo 1 primcombattimenti. Il contrabbando di guerra egiziano può provocare e rendere più gravi gli assaltturco-arabi alle nostre truppe che occupanBengasi, Derna o Tobruck. Il nostro Governo non devo indugiare, non deve aspetlare che dopo i singoli combattimenti il generalo Briccola denunzi, • cortìo ha dovutfaro il generalo Canova per quello tunisinoche l'esercito nemico 0 efficacemente rifornito dal contrabbando di guerra egizianoOrdini, invece, fin da ora all'ambasciatorimperiali di presentare un reclamo ducu montalo a tir Edward Grcy, ministro degl.sa, una carovana di :oltre-cento cammellim, McW^ (era ufficiali turchi, armi o munizioni. Naturai inente le autorità egiziane, ossia le autorità inglesi, fingono di non vedere, di non sentite e di non sapere con la tacita complicità di lord Kitchener e del Governo deRegno Unito. La misura è colma da un pezzo, e 11 nostro Governo ha ài dovere dlaro a Londra gli stessi passi elio ha fatto i Parigi. Come il contrabbando di guerra |tunisino ha recalo e reca sicuro danno anostro esercito, che ha combattuto o combatto a Tripoli, cesi il contrabbando egiziano contribuisco potentemente a dare ula\m baslw aggiungerò al pubblico cuntrubo l i i n a i " : a i i Ustori c ad Asquith primo ministro. I reclami dovrebbero essere esteri anche aUpubbliche agitazioni ilalofobe, allo pubblche sottoscrizioni in favore della Turchiaagli arruolamenti di volontari per l'esercito turco-arabo combattente iti Cirenaica in Tripolitania od a tutto ciò che costituiscuna violazione della neutralità inglese eegiziana. I reclami sono tanto più necessari iuquautochò da mille sintomi, da nullindizi è provalo ad "esuberanza che la coudotta dell'Inghilterra lascia molto a deriderare non soltanto sul terreno della trudizionaie e mai smentita amicizia italiana, mbenanco su (juello della correttezza ciiplttuatica e magari della neutralità doverosabando di guèrra "alta pubbliche agitazionper arruolamenti di volontari'arabi, l'autorizzozione data ugli ufficiali inglesi di risaIre a bordo delle navi da guerra turchmentre dura la guerra. Contro questa autorizzazione ha mai reclamato il marchesimperiali? Che cosa gli c stato risposto dsir Edward Grcy? E' proprio vero che questabbia giustilicato l'autorizzaziono col diiche la flotta turca non uscendo dai Dardanelli rimane estranea alla guerra? I» verità una simile risposta avrebbe dovuto provocare un nuovo e più forte reclamo porche si sa in modo assoluto che bordo dello navi turche si fanno ogni giono esercizi di tiro sotto la direzione degufficiali inglesi c perche, lino a cho la Mo! Ut turca non sia siatu affondata o catturatu, non si può escludere ch'essa poasa prendcro parte alla guerra. I nostri • giornali ufficiosi dicono che l'Odkiua visita dt'l principe- turco al re dInghilterra nuu esco d«. limiti della peutralità inglese, lo accoitóciiiu con cssi iquesta affermazione, ma nessuno di espotrà €oslenere sul serio che non ci sinulla a ridire sulla condotta dell'Inghi terra di Jronte all'Italia in questo periodo di guerra. Io ho avuto occasione di dimostrarvi che .nella, campagna Ito.lofoba della massima parte dei giornali esteri c'è la complicità dei singoli Governi. Noi non dobbiamo lottarci no degli amici, nò degli alleati; ma dobbiamo riconoscere che la Potenza, la qualo ci usa mono riguardi, forse perchè ò meno ipocrita delle altre, è proprio l'Inghilterra, per la quale gli italiani di ogni partito, di ogni classe, di ogni ceto, hanno sempre avuto una vivissima simpatia, ed una grandissima ammirazione. L'impresa tripolina ci ha fatto finalmente conoscere l'Inghilterra come essa è, cioè ben diversa di come noi ce la siamo sempre immaginata. Molli giorni or sono, quando non soltanto nella stampa Inglese, ina anche alla Camera dei Comuni imperversava la campagna italofoba, lo esclamai: «'Se Giuseppe Chamberlain potesse parlare, ripeterebbe dal auo banco di deputato ciò che egli disse dal banco dei ministri alla fine della guerra anglo-boera, cioè che durante quella terribile guerra l'Inghilterra aveva avuto al mondo una sola amica, l'Italia, un solo difensore, il popolo italiano» . Io aggiunsi: «Se lord Salisbury fosse ancor vivo, ricorderebbe che l'Italia aveva consentito che per il suo territòrio africauo passassero lo truppe inglesi che maialavano contro il Mullah amico degli italiani». Lord Salisbury noh ha potuto farsi vivo, ma Giuseppe Chamberlain paralitico, essendo nell'impossibilità di recarsi alla Camera ilei Comuni per ricordare agli immemori i titoli dell'Italia alla gratitudine dell'Inghilterra e del popolo britannico, ha incaricato un Uomo politico, con il quale espressaanentè ha conferito il giorno 19, di rendere di pubblica ragione la sua più viva indignazione par la campagna' italofoba di una parte della stampa inglese. L'illustre 'statista, dopo di aver protestato contro ic jstolte dj crudcftà alreSercito ita- o i a o e , c liano ùi Tripolitania, ha dichiarato che la amicizia dell'Italia è preziosa per l'Inghilterra c che gli inglesi dovrebbero sempre ricordare con gratitudine l'atteggiamento cavalleresco assunto dalla nazione italiana durante la guerra del Sud Àfrica, quando l'Esercito ed il Governo inglesi furono oggetto di mia campagna di esngerazioni e di menzogne del lutto simile a questa che ora si muove contro l'Italia. Ma chi ascolta oggi i-rl Inghilterra la voce onesta ed autorevole di coldi ohe aggiunse all'Impero britannico la ricchissima colonia del Sud Africa? Si affaccia 7>ur troppo il pericolo di una ricaduta nella nostra aulica debolezza, della nostra malattia cronica della quale pareva che ci avesse miracolosamente guari-- i , - palino impazienze pericolose, qua e là si manifestano malumori e preoccupazioni provocati da imprudentissi-mi articoli di .giornali, qua là accenna a riprendere?" vj-, ^i^oàLabJrllò' ilt.^ù.. df?Jla ini^iién l n i o a l ti l'impresa di Tripoli: qua e là fanno ca-esplosione di èarlo c vigoroso pàtrióttismo, « Principiis obsla ». Occorro sùbito reprimere questo tentativo di ripresa, occorre mettere in guardia la Nazione tutta contro lo impazienze bellicose ed anche contro la incredibile leggerezza alla quale si abbandonano alcuni nostri' colleghi in giornalismo con cèrte informazioni e intervisteche il Governo è costretto a smentirò con giusta energia. Ù.