Le gravi condizioni eeconomico-finanziarie create dalla guerra alla Turchia

Le gravi condizioni eeconomico-finanziarie create dalla guerra alla Turchia Le gravi condizioni eeconomico-finanziarie create dalla guerra alla Turchia Voci dieogo gallItaliaprovenientidaaermana (Servìzio «pedale della 8TAMPA) Vienna, 11. notte. Raccogliendo Ieri notte parecchi episodi aho potevano eaieri interpretati coma indialo di ima maggiore arrendevole*»*, quaai di una inclinazione alla paca del circoli unciali torchi, vi ho tubilo avvertiti ohe non bisognava trarre senz'altro da essi conclusioni generali troppo ottimiste. Informasìonl assunte oggi tn alcuni circoli ufficiali dicono ohe, nonostante le nottole pubblicate dai giornali, per il momento non si veda, almeno in Vienna, sintomo sicuro ohe in Turchia si parli della pace. Può darei ohe un mutamento di opinione si maturi lentamente in Turchia, ma oggi non è possibile dire se questo mutamento avvenga. I circoli turchi sembrano in verità essere incoraggiati alla resistenza direttamente e indirettamente dal l'attitudine di eerta stampa di qualche grande potenza e dallo stesso contegno dei Gabinetti, i quali non dimostrano - ancora attualmente alcuna intenzione di intervenire a favore della pace. Queeto contegno dei Gabinetti si può spiegare con due ragioni prin cipali: una più e l'altra meno comprensi bile. Anzi tutto i Gabinetti non vogliono agire con qualche fermezza presso la Sublime cptogcPorta nel timore che un tale loro passo sia bmale interpretato dai circoli turchi e prò- jrvochl in questi malumore e svantaggi a quel lprestigio che assi si contendono gelosamente acccl•ancltltcscmlpa Costantinopoli. Inoltre 1 Gabinetti pensano (e questo loro pensiero, per quanto assai egoista, si può, sotto un certo punto di vista, comprendere) che più l'Italia si trova im pegnata nella guerra e più essa deve spen ocsncdere e questo indebolimento finanziario del- dl'Italia non sembra fare dispiacere nè agli alleati nè ai cosidetti amici. La guerra costa alla Torchia Tutto ciò è semplice e si deve ricordare dmdtlIra l'altro che la politica non si fa solo scon di sentimento. Fortunatamente. l'Italia j A•non ha bisogno proprio in questo momento j jdi una disposizione sentimentale da parte.pdelle grandi Potenze ed è in condizioni da j drisolvere perfettamente da sola il problema:bche ha affrontato. E' anche in grado la cTurchia di resistere ancora per molto! tempo? Come ho già detto più volte, la de-!gflnitlva conquista dei due vilayets africani j lnon * che questione di pazienza. Anche con ; zil contrabbando dì armi, munizioni, viveri j se soldati, anche con l'incoraggiamento della stampa europea turcoflla, la Turchia non potrà sostenere ancora per molto tempo la guerra. La guerra costa anche alla Turchia dei notevoli aggravi finanziari. Nei circoli turchi e in qualche circolo viennese si sostiene che la guerra è di poco peso alla Turchìa: ora ciò non è vero. La Tur-'chia spende relativamente poco per ciò che riguarda direttamente la situazione mili- tare nei due vilayets africani, ina bisogna.nnotare che l'attuale stato di guerra, a' causa dei suoi pericolò collaterali, impone t«n„ t„..„v,;„ i .„„nM;™~ „„„„„ Li al a Turchia higentissune spese per la mo- gbilitazione delle sue truppe nel territorio peuropeo, ai confini austriuco, montenegri- no, serbo, bulgaro e greco, per l'armamento udelle coste e per l'ora iniziata difesa delle [isole dell'arcipelago. Di più, a parte questi d.«^i ««JTaSu,™ m-iiA sw? aggravi diretti delle casse dello Stato, anche le finanze e l'economia del paese alJ" so(-| Jla. «trono della guerra assai più che in Italia.1 CIl denaro dei contadini Qualche giornale turcofilo ha voluto affer- mare che dopo la prima sorpresa, le con- dizioni economiche della Turchia sono tor- nate quasi normali. Ora ciò è assolutamen- te falso. Nei circoli finanziari di Vienna, ofoniTntìX t ?tirr r variet gioni politiche e borsistiche, ad essere trop- po pessimisti, si afferma che il colpo dato. dalia guerra tripolina alla economia tur-;ca è già abbastanza grave. | i commercianti delle Drovinri» i m,nii ,-<.. ,CTnnT, fio, Ih , \ } ■ ! lizzavano, dopo ì raccolti, ì crediti fatti du- rante l'anno ai contadini che pagavano a loro volta i debiti contratti con i grandi fornitori centrali di Costantinopoli. Manna la mimata s" iiiaiita lo inOBeia melanite! Quest'anno invece questo processo di ri- Ecco come si delinea in questi circoli., la ; situazione economica turca quale risultai da notizie recentissime. Subito dopo la di-'chiarazione di guerra si notò un certo pes- -4_,,-„ „ ,,„, ^ ., ,.».. . £ eimasmo e una generale diffidenza in Tur- chia. I contadini tennero nascosto il loro denaro, le tesorerie delle province non fe- cero più alcun versamento alle banche e le banche, alla loro volta, dovettero limitare e spesso negare interamente il credito ai clienti. A questo generale ristagno si eg- giunge una sensibilissima mancanza di oro turco. Questa mancanza d'oro si mani-; resto già, come avviene ogni anno va au- turino, quando gli esportatori cominciarono la loro incetta dei nuovi raccolti Ma ueeli anni passati u denaro pagato ai contadini tornava presto a Costantinopoli attraverso " torno del denaro metallico non si verificò Più Quest'anno dono la dichiarazione di più. yuesianno, uopo ta ojcniarazione ai guerra, i contadini, fatti diffidenti e pauro- si, non pagarono più i commercianti delle province per conservarsi il denaro liquido e molti di essi anzi non sono neppure riu- sciti a vendere i raccolti. La mancanza di denaro metallico è ancora accresciuta dalla paura della piccola gente che si affrettò a ritirare i suoi risparmi deno»if»ti hpIIp t»„„?k! a„„k1 V ^Positau nelle Banche. Anche la Banca di Salonicco, la quale e notevolmente interessata alla Len-,derbank di Vienna, dovette iav fronte a questa tendenza; ma issa, secondo quanto si assiema qui, ha potuto pagali i,iCOndi tutti i suo' clienti 1 • : ì •i -» i,„ "": •' zionatamente tutti Banca di Mitilene ha già dovuto sospe.n- dere i suoi pagamenti e non è anco;.. v-m. ./.it^ ., vinrJrwfprii scita a nprendern. Le grandi Banche, nella previsione della mancanza di oro, ne avevan fatto venire 4n «rande auantità dall'estero ma la zecca in grande quantità dati estei 0, ma u zecca turca non è riuscita a coniare il metallo in llre xhe così presto come se ne aveva . Dal ratto, nonostante tutte le w- centi coniature, I'oto turco scompare rapidamente di nuovo dalla circolazione. Sotto il Governo dell'attuale Sultano si sono già coniati per 4 milioni e mezzo di lire turche in oro (104 milioni di franchi); eppure fospcifobricanti non vogliono pi ùassumere alcun rischio. Quelli che soffrono-maggiormente ln Turchia dell'attuale guerra sono pero gli agricoltori. Gli esportatori non potendo più eoffre sempre in Turchia per la man- dcanza di moneta metallica. Questa man- ! bcanta è già una ragione che spiega la ne- mcessità per le Banche di limitare assai i nloro crediti. Negozianti anche facoltosi e accreditati non sono più riusciti ad ottenere anticipi presentando cambiali di merci i di clienti. D'altra parte, come è noto, la moneta di carta non e accettata volentieri in Oriente ed ora sopratutto è assolutamente rifiutata. I traffici ranno male Anche i traffici si sostengono molto stentatamente. Per quanto i commercianti turchi vogliano merci, i fornitori europei non sembrano molto disposti a vendere ai turchi : essi vogliono' essere pagati anticipatamente. Anche negli appalti governativi gli aHari languono, perchè il Ministero delle finanze paga ora più che mai lentamente ed i fab- ottenere anticipazioni dalle Banche, non comprano più i loro prodotti ed in tutte le stazioni giacciono formidabili stock di grano, di lane, di legno e di altri prodotti locali che attendono di essere comprati c spe- dttl P«r questo enrame ristagno delle yendite i prezzi dei prodotti tocali sono sensibilmente diminuiti, ciò che rappresenta un danno immediato per l'agricoltura. Sopratutto soffre per questo stato di cose l'àinfer-l land di Smirne, che non può vendere il suo stock di uva secca, di orzo, e la pianura di Adana, che vede scendere ogni giorno più j prezzi del suo cotone e del suo sesamo. Il prezzo del cotone, per esempio, è già sceso da 39 a 26 piastre (8,20 a 5,46 franchi) per bateman: a queste difficoltà si aggiunge anche l'insufflcenza dei mezzi di trasporto. Le ierrovie dell'Anatolia mancano di vagoni, essendo siati requisiti dall'autorità militare ; nei porti sono scarse le chiatte e le zattere che sono state parimenti messe a disposizìone del Ministero della guerra, oa,'uno°studio*'pubblicato'dafcoTTabo militare sulle Neue Freie Presse e che dà un'idea órecisa sullostato delle fortificazioni dei Dardanelli. Dopo avere riportato la voce che una flot- ta iteliana *?.rt<?1di *? unità. 81 trovi davanti U1 Dardanelli, il collaboratore militare del giornal6 viennese si chiede: Quali scopi si può pr0porre il vice-ammiraglio Aubry, co mandante in capo delle forze navali italiauè? La presenza della flotta in quella loca 'ita potrebbe avere il semplice fine di una I Vienna si forzare ita i Dardanelli Vienna, 18. notte. Vi segnalo, per la sua importanza tecni- gdmtdsldntmnsnspIggggds■adufgqslnusnItcct dimostrazione, oppure essere dettata dalla =decisione di iniziare, un bombardamento uuuaiuiic ui iiii.-iaic un uunwjtij uaiireinu , dei forti dello stretto, per forzarne il passo. f Lo scrittore esamina senz'altro questa se- H «.«-da innteri. Nel condurre, a termi™ simi- COnda jpote9i. Nel condurre a termine simi i« azione navale - egli «sserva - la quale: J sarebbe diretta senz'altro contro Costanti-1 nopoli, la flotta italiana si troverebbe vero- similmente di frante a quella turca anco- rftta dal lato opposto det Dardanelli. Quo- f&^^^sfSi^ combnt1ere più al nord nel Bosforo, La flotta turca si compone delle corazzate « Haircddin Bnrbarossa », « Tortrud Reiss_» e « Messudjè », dell'incrociatore torpediniera « Berk-i-S.«tvet » e « Peik-i- Schewket», dieci controtorpediniere e un !o 1 iorU postl dal lato del1 Eur0Pa> Ak-Ta-bia e Eski-Hiffarlich-Tabia, con 12 canno- rii Krupp, si trovano in una posizione do- minante e tatticamente ottima. Il braccio di mure qui ha la larghezza di otto chilo- j metri. A queste fortificazioni è affidato il compito di impedire a una fiotta n%niica Il'ingresso nell'ansa di mare di Seduhl-Bahr. Ora siccome, contro le vie di mare possono certo numero di nuove torpediniere, I Dardanelli a loro volta sono uno stretto 44 mare molto difficile da difendere. Qua ìnn<*ne avanzata attraverso il mare di Mar- rnara contro le coste aperte « indifese di Costantinopoli 6 subordinata al forzamento dl t Dardanelli hanno una lunghezza rii 65 Km. e una larghezza media di 5-6 Km., che nei punti più stretti diventa di. 1900 metri. Essi sono difesi da tre crrossi gruppi di op*re: le fortificnzloni all'ingres-; *,° d€\ JW? E6*°. * flltr« a nord di que- j Gallipoli1 " e™VV° * Le fortificazioni all'ingresso dello stretto consistono delle opere moderne di Ak-Ta-1 bia, Sediihl-Bahr e Kum-Kalè. | Kum-Kalè e Seduhl-Bahr, fornite di 60 ***** d'artiglieria, sono situati in posizione Poggiante.? sono fortemente esposti; so- nm'r» tnin t rfn» tu mi,,en-in nnii inrti mn °gHe. S°Z L***_ t"^™5? i?"^ J°_ dern\?osl ?uesta- zona, dl dlfesa non «PPa" re sufiu:ieMemento forte per poter resistere a lungo contro una fiotta armata di moder- nissime artiglierie. Per di più anche la difesa col mezzo del- mine marittime è molto difficile, a cau- fa della grande profondità del mare delle » ^Ji^Tù&nte^eL mine 2,; SS entro il controllo deUe rnot)Uf' ^^^^^J^^^S^Zm^ì pr0prie zone di fuoco cosi poco efficaci e li- niitate. .v , , La vera difesa è posta più a nord e con- Sisto ntile numerose, forti e moderne batte- rie da spiaggia, collocate da Sùltan-Hiffar si,,° a N;»Sara. vecchie chiavi dei Dar-du- nelli, e che sono armate con circa 120 pez- zi Krupp. Esse signoreggiano completamen- tè stt^'ràtó&'WlS"cMoTOÌb*:'«toazoiia'dJ , 7; C0Jìta s0.0 1350 metri di lar- ó q - - ./:; ' no ! di questi due gruppi di fortifica- Uulair, sta il terzo gruppo, che 1'" ' " ' • il suo controllo le linee prece- d attor-chi die potessero venirf, .;. 1 -«f» S j.cn, 1 r » !if,,^ \ei.ii dai gùif0 dl xoros. Le alture ■ ri) si erigono nel punto più .., Jl „ 111 1 • di Bu'.air atreup, delia f,LiS0la dl GalUpoli. Queste 1 fortificazioni sono ancora pTu .deboli si riassumono in cinque vecchi forti e in parecchie trincee compiute a metà, con circa 90 vecchi cannoni. Quindi, da quanto precede, si vede.che il forzamento dei Dardanelli sia di giorno che di notte non è affatt0 un compito impossi. bile per una forte fiotta la quale giudichi m non dover temere la perdita di qualche nave, Le false notizie dì pace (Serrino tpcciiU della Stampa). Vienna, 18, notte. L'organo massimo dei finanzieri e dei giovani turchi continua nelle sue fantasie di paco a buon mercato. Il giornale si "fa mandare dal suo corrispondente di Costantinopoli il seguente telegramma: «Apprendo da un membro del Governo che la Porta sarebbe pronta ad entrare in trattative con l'Italia sulla base di un'amministrazione della Tripolitania sul tipo di quella egiziana, mantenendo inalterata la sovranità turca. Anche la provincia di Bengasi rimarrebbe provincia turca. «Questa decisione del Consiglio dei ministri di ieri sarà partecipata ..gli ambasciatori turchi delle grandi Potenze appena l'Italia avanzerà una proposta sulle stesse basì per una mediazione. Apprendo pure da fonte diplomatica competente che I ambasciatore di Francia e quello d'Inghilterra a Costantinopoli spiegano una grande attività per la mediazione». Si conferma da parte turca che ogni giorno sono scambiati lunghissimi telegrammi fra Costantinopoli, Parigi e Londra. E' inutile rilevare la falsa tendenziosità di queste continue notizie dei giornali ■austro-tedeschi. Ciò che dice un turco prof ufo da Tripoli Il góniale croato di Spalato, il Nhse Jedinslavr, pubblica una intervista avuta da un suo collaboratore a Durazzo con alcuni fuggiaschi turchi da Tripoli. Uno dei fuggiaschi, un «x-impiegato turco, dichiaro quanto segue: — 11 modo di procedere degli Italiani verso di noi è stato sotto ogni riguardo assolutamente corretto. Gli impiegati turchi sono anche stati invitati a rimanere al loro ufficio, sotto la sovranità italiana. A nessuno di noi fu fatto il più piccolo male. Le notizie di pretese atrocità compiute dagli Italiani sono completamente inventato. Hriddnse cotosimcovscsclicavdluFtuilcdtatrpmcnvqm1psed

Persone citate: Aubry, Bahr, Krupp, Manna, Reiss