La guerriglia della stampa estera non modificherà gli eventi della guerra

La guerriglia della stampa estera non modificherà gli eventi della guerra La guerriglia della stampa estera non modificherà gli eventi della guerra (Servizio speciale dellaSTAMPA Nuova fioritura ili noie Men a Vini e smentite ufficiali (Servizio speciale della Stampa). Vienna, 16, notte. Compare oggi nella stampa viennese una nuova fioritura di notizie false e tendenziose1, insieme con parecchie informazioni di fonte turca di nuove disfatte italiane, che non sono altro che il rifacimento delle notizie date dall'Agenzia Stefani ad uso dei Giovani turchi e dei turchi di Vienna. Alcuni giornali parlano oggi di una imminente tregua di armi e di una prossima conclusione di pace fra la Turchia e l'Italia. Tutto ciò non avrebbe grande importanza, se non nascondesse nuove tendenziosità. I giornali viennesi infatti parlano di questa prossima pace come se essa fosse ormai una urgente necessità per l'Italia, stremata di forze, quasi distrutta finanziariamente, profondamente amareggiata e delusa. L'Italia si presenterebbe in questa tregua d'armi, non come vincitrice in modo da poter dettare le condizioni, ma come piuttosto vinta, e implorando generosità. I giornali viennesi lsqmttsnlrpotlztrdrgsiTpcFe! cveramente non presentano proprio così le icondizioni dell'Italia; ma le lasciano im màginare così, con le loro sapienti reticenze e piccole insinuazioni. Questo nuovo episodio giornalistico è un logico coronamento degli interrotti annunzi di disfatte italiane recati dagli organi turcofili di Vienna, ed esso deve fare impressione sull'opinione pubblica. Un articolo di fondo, dedicato a questo argomento dall'organo massimo dei finanzieri, contiene ap' punto tutti gli elementi di cui vi ho detto. Ora è bene chiarire subito le cose, e smentire subito tutte queste voci subdole. Con ciò, anzitutto: con l'osservare che se si dovesse parlare di pace, in ognipcaso il primo passo, il primo segno di arrendevolezza devo venire dalla Turchia. Ormai tutti i Gabinetti europei sono persuasi di questa verità. L'Italia non ha certo alcun piacere a prolungare la guerra, come non ha avuto alcun piacere a cominciarla. Ma essa si è impegnata neH'impre.'a con esatta coscienza dei suoi scopi, con una sicura valutazione degli avvenimenti ; e ora non sente alcuna necessità di interromperla, perchè nulla di singolare è sopravvenuto, e perchè la situali»; ne sua nel vtiayel africano si va ogni giorno di più consolidando. In secondo luogo è certo che in qualunque momento la Turchia voglia trattare la pace, rimarranno immutato tutte le condizioni che l'Italia ha po- niascqiissdnèbspslcvpLn»to. Ammesse queste due premesse, i gior- nali austro-turco-tedeschi potranno parlare az „ fl-u ,™n.o„r,n di pace finché vorranno. Ed ora passiamo ad una serie di smentite ufficiose. Il Neue Wiener Tageblatt, che in questi giorni è molto ufficioso, scrive nella I sua edizione della sera, in prima pagina: «Oggi sono corse notizie di nuove azioni :delle Potenze e di nuove trattative di pace fra Turchia ed Italia. A questo proposito si può osservare che fin dall'inizio dell'azione italiana vennero dalle due parti desiderii di pace ; e tali desiderii esistono ancora. Tuttavia finora non è stato trovato il modo di realizzare questi desiderii. E' anche noto che tutte le Potenze sono animate dal vivo desiderio che sia ristabilita la pace; e basta ricordare in proposito l'ultimo discorso del presidente dei ministri inglese cho> dchlarò che le Potenze sono pronte ad agire nell'interesse della pace. Ma ancora non si sono trovate le basi per un tale intervento. «Per ciò che concerne la notizia di un preteso estendersi dell'azione delle navi da guerra italiane nei Dardanelli, essa non è credibile D'altra parte le navi italiane si trovant già da molto tempo in alto mare, e si può comprendere che esse debbono ritornare in patria per il loro rifornimento ; ma anche se ciò avvenisse, sarebbe prematuro il concludere che si è complotamente abbandonata la progettata azione navale ». Un'altra smentita eloquente è stata pubblicata — come sapete — dall'ufficioso FremdenblaH, il quale dichiara false le notizie raccolte in parecchi giornali di Vienna, secondo cri le Potenze avrebbero risposto alle due note di protesta della Turchia contro le pretese atrocità commesse dagli italiani e contro il decreto di proclamazione di annessione. E con ciò sono serviti tutti i giornali dell'Austria e della Germania, che a rischio di compromettere di fronte all'opinione pubblica la posizione corretta dei loro Gabinetti, hanno attribuito ad essi decisioni ed atti cui non hanno mai pensato. 1 Velenosità e ravvedi neri ti (Servizio speciale della -Sto rape.). Berlino, 16, l'otte. Le notizie che vi ho mandato ieri sera con riserva, di trattative di pace prossime ad un componimento, sono oggi pubblicate dalla « Neue Freie Presse », e sono pure raccolte dai giornali di Berlino nelle loro ultime edi Vienna sa passi presso le Potenze per giungere ad una definizione pacifica. Le mie notizie, che ancor oggi mi sono confermate, riguardano invece l'azione di una sola Potenza presso la Porta. pevo tuttavia ammettere che tanto l'una che l'altra ipotesi sono dai giornali locali poste in dubbio. Su di esse vi è il più grande pessimismo, tanto più che da stamane ih alcuni circoli di Berlino correva insistente la voce che due Potenze della Triplice intesa, l'Inghilterra e la Russia, avreb ii,inni cP,nnrtr, il giornale fli ìizioni. Secondo il giornate cu rebbe ta Turchia che ha fatto bero insistito a Roma perche si rinunciasse u<ì un'azione navale nell'Egeo. Tale voce , _i stnsprn dn non venne raccolta nè oggi ne stasera oa ulcun giornale. Soltanto la « Gazzetta di Francoforte » scrisse di poter assicurare che le due citate Potenze harno limitata lai libertà di azione della flotta italiana. Lo stesso giornale ha da Costantinopoli che in quei circoli politici si considera come imminente tale azione, che seguirebbe contemporaneamente in diversi punti. In generale regna una grande incertezza, tanto nei vari circoli quanto sui giornali, sugli avvenimenti che si preparano. Si fa notare fra l'altro che la stampa turca e l'opinione pubblica in Costantinopoli eono ritornate favorevoli alla Germania; e ciò potrebbe essere un sintomo per smentire ogni voce di presupposto veto dell'Inghilterra e della Russia all'azione navale italiana. Devo però rimettermi a tale deduzione, perchè stasera stessa un diplomatico, di solito bene informato, mi dichiarava che in realtà esiste tale veto delle due Potenze della Triplice intesa. Non sarebbe questo un modo per allontanare maggiormente l'Italia dall'Inghilterra? A questo ci hanno abituato negli ultimi giorni i giornali tedeschi. Anche stasera l'inviato della «Deutsches Tages Zeitung» in una sua veramente imparziale corrispondenza, ha accennato alla condotta poco leale dell'Inghilterra e della Francia, che hanno lasciato servire Tunisi e l'Egitto a favore della Turchia. Lo stesso corrispondente fa notare come l'Italia può intraprendere a suo piacimento la marcia nell'interno, perchè essa in Tripolitania ed in Cirenaica ha tanti possessi quanti ne aveva la Turchia realmente sotto la sua si—ìoria. Sono per ora sufficienti quei piccoli attacchi favorevoli agli italiani, come quello ultimo della quinta brigata, i quali ingrandiscono a poco a poco i possedinienti italiani. Vi devo ancora segnalare che l'inviato speciale a Tripoli del «Lokal Anzeigeiy» spiega sul suo giornale come fu indotto dalla vista delle ipotetiche crudeltà italiane a restituire il suo passapprto. L'articolo è molto velenoso; ma il giornale lo pub-blica nel suo supplemento, in mezzo alle società ed allo notizie di commercio. E' ilposto che gli spetta. Invece chi continua a mantenere indi¬ sturbato le più odiose fantastiche notizie è l'inviato speciale della « Gazzetta di Fran coforte ». Non vi riassumo i suoi propositi : vi cito il fatto perchè sarebbe ottima cosa provvedere contro questa gentaglia. Li vso piano di italo! alla Camera dei Comuni (Servizio tpeciale della Stampa). Londra, 10, notte. Alla Camera dei Comuni Tripoli fu tirata in ballo ^che oggi. L'on. Dillon, naziona- ljsta ìr]andese, chiese al ministro degli este- _. ^ . .... , , rl se na iett0 sui giornali di stamane un cablogramma dal Cairo, in cui il presidente deila croce Rossa di laggiù — la Mezzaluna I Rossa — afferma che il Governo italiano ha ritirato il permesso per una spedizione del :la „ Mezzaluna Rossa » a Tripoli. L'interro gante esorta il ministro a telegrafare al Caie e to per accertare i fatti ; e nel caso che questi risultassero veri, invita a fare rimostranze presso il Governo italiano per ottenere cho la spedizione del Cairo abbia corso per la via più breve. L'on. Akland, sottosegretario agli esteri, rispose: «Quando oggi l'on. Dillon notificò la sua interrogazione, sir Edward Grey aveva lasciato il Foreign Office. Non fui quindi informato sopra la questione ». , L'on. Dillon replicò invitando di nuovo il Governo a telegrafare immediatamente al Cairo per informazioni. Il deputato radicale Mac Neil, a quanto sembra, ei è rimangiata l'interrogazione che aveva annunziato per oggi allo scopo di intimare al Governo di rompere addirittura le relazioni diplomatiche con l'Italia, in seguito ai pretesi massacri di Tripoli. Tra le varie interrogazioni che si susseguirono oggi alla Camera dei Comuni, ce ne fu una la quale obbligò l'on. Asquith a dichiarare ohe il Governo è più incline che mai a fare in modo che la prossima discussione intorno agli odierni problemi di po litica estera riesca possibilmente senza restrizioni. Sarà lunedi prossimo il giorno in cui sir Edward Grey, con il suo tanto atteso discorso, inizierà la discussione in parola. Le solite preoccupazioni inglesi per un nostro sbarco a Sodimi(Servizio speciale della Stampa). Londra, 16, notte. La Central News ha da Alessandria di„ ... _. . ... .. .. „, „, Egitto: «Due giornali locali, il Moayad el'Anali, pubblicano entrambi telegrammi daMarsa Matrous, secondo i quali parecchienavi da guerra italiane sono arrivate nellevicinanze del golfo Sollum, evidentementecon l'intenzione di sbarcare delle truppe. «Oli arabi dell'Egitto sono in grande apprensione, temendo dei massacri. Uno shar¬co degli Italiani nelle vicinanze del golfodi Sollum potrebbe avere delle gravi conse-guenze. Il golfo di Sollum e in parte in territorio della Tripolitama ed in parte in egiziano- e «i trova entro l'i-o terntono egiziano, e si tro\a entro la-rea intorno alla quale sorse una disputatra Inghilterra ed Italia, italiano venne stabilito sulla costa Ciré naica». {Daily Chronicle) uuva eiuro ia-sorse una disputasorse una aisputa, quando il bloccoL f dl Vi

Persone citate: Asquith, Dillon, Edward Grey, Mac Neil, Mezzaluna, Mezzaluna I Rossa, Neue Wiener Tageblatt