Le nostre truppe trincerate in linee formidabili a Derna e a Bengasi

Le nostre truppe trincerate in linee formidabili a Derna e a Bengasi Le nostre truppe trincerate in linee formidabili a Derna e a Bengasi Carovane di viveri ed armi passano dall'Egitto drbRoma, 15, sera. La Tribuna ha da Tripoli che autorevoli persone, giunte colà da Derna e Bengasi, Jianno detto che da alcuni giorni, in questi ultimi tempi, le nostre vedette poste agli avamposti segnalano continue apparizioni di nemici, masse promiscue di soldati tur- Qchi ed arabi. 1 primi appartengono proba- d■burnente al residuo della guarnigione locale lrinforzali da elementi affluenti da ogni aparte che si distinguono facilmente dal Aresto'dei combattenti nemici di cui seguono gIn marcia alla retroguardia per fare cri- dcnlemente opera di incitamento e di con- rtrotto U nemico si sposta continuamente %da un punto all'altro, disgregato, recando]'con sè qualche pezzo di artiglieria; ma, '«fino ad ora almeno, i combattenti sono sol- Mtanto intensificati verso levante, dove la l^struttura del terreno, frammisto di oasi B■dalle vegetazioni foltissime e da due •a6.|43*vff^rJre-; lmaAmette di giocare di audacia e preparare ■agguati a nostro danno. Le nostre posizioni avanzato In queste giornate di attesa non tono -mancale avvisaglie che hanno avuto per noi eeito favorevole. Alcune pattughe di sarabi, avanzatesi allo scopo di esplorazione, bpresero contatto coi nostri avamposti dalla b.parte occupata e difesa dalla fanteria mista b•ai bersaglieri, i quali colpirono i nemici i■gettandoli nella fuga. Contro i nostri furono sparali alcuni colpi di fucile alla cieca. I nostri, dopo il fatto d'arme, percorsero in tutta la direzione il luogo dello scontro e rinvennero una diecina di morti mei .campo nemico e molti feriti: una cinquantina circa. , Questa prima azione non usci .dai Untiti | di una scaramuccia di avamposti, ma valse pconte pretesto per iniziare un allargamento ngraduale del fronte delle nostre truppe col l'duplice obbiettivo di conquistare la posi- d-ione vifj nvan-aln e inombrare i nemici 0-ione più avanzata e sgombrare i nemici C'mila maggior parte possibile. infatti da quel giorno le nostre truppe ihanno fatto un gran passo innanzi; si so-1—■no trincerate in una linea formidabile, con- dinastando a poco a poco il Pozzo Guardia e tlu rcaonc Amedari vosi-ioni che sono ora ddi ragionej\vieaan, posuioni aie sono ora occupate da batterie da montagna e da se- a:io7ìi di mitragliatrici, a cui sono aggregati ,csquadrom di cavalleria che quotidianamen-ÌHte compiono delle ricognizioni importanti». ^• " ' :mi""r- .p■ Gli attacchi degli arabo-turchi sono però i'continui. Giorno e notte truppe regolari, !iprotette, sì avvistano ora da questa,, ora da squeila delle nostre posizioni, c non si sco-\}' . tragaiano, nonostante che i nostri li respin- Lr/cHio letteralmente ogni volta, infliggendotaI sIdloro perdite gravissime. Dall'Egitto giungono carovane e rinforzi Alcuni giorni fa, furono fatti prigionieri tre ufficiali turchi feriti, che erano stati abbandondti sul campo ài battaglia. Essi, do1)0 che i nostri sanitari li ebbero accuratamente medicati, fecero intendere che tutte queste scaramuccie preludono una vigorosa ■azione su tutta la nostra fronte: fazione si va preparando, in attesa di nuovi rinforzi 'dail'hiterno, specialmente di elementi beduini. 1 nuovi comandanti del campo turco pale che siano giunti evia pcr la via dell'Egitto, attraversando coti mille astuzie la froniieni e recando enormi provviste di inveri c tmunizioni. Pare aneùp, a quel che si dice,'ne attcsti ufficiali abbiano raccolto degli ì , .* . ,. , . ,. ,„.. . ,. |«pabi in Egitto, adescandoli ali idea della interra santa, con. promesse, di denaro, rfi|cui avrebbero dato un forte, anticipo, fnof-itre questi arabi egiziaM sarebbero venuti \cori lunghe carovane di cammelli stracari-, . ,. . . ,. „• • • ,, ' ,,, ichi di viveri e di munizioni, clic sarebbero]s!/;li distribuiti ai beduini per attrarli nella uuerra contro gli italiani. Inoltre, a giudicare dal vivace e nutrito fuoco di artiglieria del nemico durante gli !.. • ,. i • i i„ nu*; u'.timi attacchi, è da supporre che cannoni siano giunti per vie ignote. Perqui- siziij-ni continue dimostrano all'evidenza chei turco-arabi trouano modo di rifornirsi tempre di viveri e di munizioni, fiecente, «.K'* « , , „ .. . . ■mente fu arrestata una carovana di cento cammelli con buoi e pecore. Essa muoveva da u:ia trattoria situala oltre le nostre trin- qucsla carovana, tutti beduini, si ribella- rono a cinque carabinieri chc intimarono loro la resa spumando i fucili. 1 nostri po- terouo salvarsi per miracolo, impegnando 1 " ,, .f .' . , una lolla accanila e riuscendo ad arrestare i contrabbandieri, chc oggi sono a Bengasi fa attesa del giudizio del Tribunale mar- -,-,;),, " ' lScoperta di munizioni ed armi ' Sella notte del 10 novembre un beduino frascmandosi fin sotto le trincee di Sidi j)and tentò di prendere alle spalle una sen- * „ j'* io x • ■ 1 . t„ , ,1 , fmcHu del 08 fanteria, che, fortunatamente, aecorlasi a tempo, riuscì ad .atterrare il fruiìiiorc con 1171 colpo di baionetta. 1/ capitano di stalo maggiore Bianco, mcnlre faceva, insieme con una compagnia ,. v ' . * . , . , . j , ,. th fanteria unita ad alcuni arabi fedeli, che facevano da guida, un'ardita ricogni- zione dell'oasi, fu fatto bersaglio a colpi di fucile che partivano dall'interno di una . ,„ A,„i7„ casa abbandonata. A ella casa furono irò- vuft dei beduini, che scapparono tirando delle fucilale che colpirono lievemente uncaporale. In una accurata perquisizione o-perula nella casa, in sacchi di farina furono rinvenute, ben nascoste, due grandi casse dizinco fotti mie internamente di legno e con- tenenti mille cartur.cie e due piccole mi- tragliatrtci. Il tenente Liberato sorprese in una notte, per la Porla Quaglia, un beduino tranquil- famante accoccolato su una cassa. Fu ar- restato, ed aperta la cassa furono trovate ', ' „ *\ . àirca 5000 cartuccie per fucili Mauser. AVi giorni scorsi e giunto a Bengasi, a bordo .della Vettor Pisani, «f Duca denti Abruzzi. Sceso, a terra, egli ha fatto il giro ielle trincee, accolto dai soldati con giubilo indescrivibili. Nella sua visita, il Duca de- gli Abruzzi è rimasto soddisfattissimo di «Muto mi »m fri* » ed mmtU *\tUtim»\ delle truppe. 'Età accompagnato dai generali Briccola ed Amodei. Il Duca degli Abruzzi riparti subito per Taranto. Simpatie di Sonassi a Berna, dove regna calma, abbiamo con- Qtiistala la simpatia dei Senussi. il capo delle tribù residente a Derna benedisse nel la pubblica piana, con grande solennità, alla preseaza dei capi-tribù di Brassa, di Abtdat e di Adalli, le truppe italiane. Nel genetliaco 4 ci Re questa cerimonia si è ripe » «"eHe tribù salutò con somma riverenza il tricolore italiano. In molte %?schee si predica la fedeltà verso l'Italia ' 'i esorta la popolazione a consegnare le «««• " cornspondente riferisce a semplice Molo di cronaca che una carovana di arabi l^eli sarebbe stata inviata dal generale Briccola a Gubry, per trattare col capo dei |4enF«. Sidi Mammcd Scenff. ; La sconfitta dei fmio-arabi a Derna Roma, 15, mattino. I! Messaggero ha da Malta: «Si è diffusa la notizia cjie nel pomeriggio del 13 i nemici avrebbero tentato un attacco contro glavamposti italiani di Derna. Il fuoco dei no- stri soldaH e quello delle navi avrebberoin breve f Q fl nemico le mi perdUe sareb. berg noteroli Da parte nostra non si avreì). bgro é&M che w tenente e un cap0rale i^xy

Persone citate: Amodei, Mauser, Pisani, Vettor