Dalla terra della Sirti all'Arcipelago Egeo

Dalla terra della Sirti all'Arcipelago Egeo Verso la seconda fase Dalla terra della Sirti all'Arcipelago Egeo ri ia bandiera di Sua Altezza Per ques D 31 ottobre-2 novembre. Ed eccomi di nuovo in rteògnixióne gior- nalistica verso l'Egeo. Sono partito da Trie- eie da qualche ora a bordo di questo tuper- bo Gratz del Lloyd Austriaco. Venerdì, 3 novembre, sarà al Pireo: venerdì stesso dal Pireo, sotto bandiera austro-ungarica o sot- to bandiera greca — non so ancora quale elette due mi offrirà le maggiori probabilità 'ét raggiungere il mio obbiettivo r— andrò verso le isole di Chio, Smirne e Mitilene.verso le nuove mete che la guerra impone all'Italia di raggiungere... Vi arriverò pri- ma delle nostre navi? Vi arriverò dopo? Il mio lungo viaggio dalle Sirti all'Egeo, dal-lo scacchiere orientale a quello occidente, , „ . ., le della guerra, raggiungerà il suo scopo o - . . _ ., . „ . „ iion lo raggiungerà affatto? Domande alle . , . . ' , anali oggi non so quale risposta dare. Quel- ;, , . ,, , . ,„. .'„,.lo che mi spinge verso le coste dell Asia Mi- ... ..... . „.„ ,. nore è la sicurezza dell'azione dell'Italia. •.. .... nell'Egeo e dell'imminenza di cotesto azio-, . ne. Imminenza che dovrebbe costituire una. necessità, imprescindibile per arrivare a* . quella rapida risoluzione del conflitto coitla Turchia, la convenienza di raggiungere la quale è superfluo porre in discussione. Araldo di vittoria Quello che mi circonda in questa molle notte autunnale è così suggestivo e dolce, che per un poco l'implacabile immagine della guerra, che da un mese tutti ci domina violenta e sublime, quasi affievolisce. E' una tregua, è il passaggio in territorio neutro fra spettatori benevoli od indifferenti. Calma completa di mare e di vento, e quel tanto di luna necessario per completare U quadro e dargli una nota di quietitudine che ben si addice all'Adriatico divenuto, dopo le prime cannonate della guerra, mare neutrale. La costa istriana ci manda il palpito dei suoi innumerevoli fari: lampi subitanei, lunghi coni di luce che scrutano lo spazio e si spengono, altre luci fìsse e brillanti che indugiano a sparire affievolendosi poco a poco. Dopo una luce l'altra, dopo un lampo una stella, dopo una stella un fasciò incandescente: Pirano, Parenzo, Ilovigno, Pota... Sono venuto a bordo con molte prevenzioni, cosa che è nette miestato considerata con diffidenza. E così mi è parso effettivamente sino ad Un'ora fa,abitudini non aver mai: ma le raccoman-dazioni di alcuni amici di Trieste avevanofinito col farmi supporre che a bordo sareisembrandomi di rappresentare un elementodisorganizzatore della quietitudine ordinariafra i più ordinari viaggiatori del mondo,Chi avrei potuto rendere partecipe dellamia condizione di spirito fra questi passeg-«ieri per Costantinopoli? Non certo il mi-visito germanico ad Atene che mi sedevadi fronte a tavola e che mostrava di esseresufficientemente impregnato del veleno deigiornali del suo paese e di quelli austriaciper la nostra impresa, ripetendo dinanzial mio viso impassibile: Si ga continue, jecrains beaucoup pour l'Italie, tfòn cerio aqualcun a'tro che mi si era avvicinato do-mandandomi se io fossi italiano e al qua-le avevo risposto seccamente: «No, daneseJ,„„„,„ ... „„,„„ „ .„„ . lla amico solo pensavo di avere a bordo,.. _ -, . . •_ . mm„„„ ,•„ il Comandante del Gratz, un impareggia-., ,„,„ ,„ „„.,,„. bile triestino, verso il quale le convenienze.... , . .lili costringono' a limitare le espressioni.... „ . , . della mia riconoscenza per l aiuto che mi.... .. li a dato e che mi darà in seguito se, per.... . , vrecedere le navi italiane, converrà andare' ' , fra i turchi e restarvi. Ma le mie preven-zioni non avevano fondamento Un gruppo4i signori greci mi hanno coslretto a sve-Ianni, mi hanno implorato di riconoscerlcome amici, mi hanno giurato che i lorocuori battono all'unisono con i nostri. «quando hanno saputo che venivo di laggiùdalla Tripolitania, e quando hanno sentitoche ero un araldo di vittoria e che andavoper cogliere nei loro mari l'eco di un'altravittoria più certa e più tangibile per coloroche languiscono sotto il giogo turco, hannofinito col promettermi che la Grecia interasi sarebbe trasformata nella più servizievale ed utile degli elementi di reportageVolete una intervista con Venizuelos? Nonvi basta? Volete parlare con il Re? Un bastimento per andare a Chio e Mitilene? Mavc lo procuro ig... Destino nostro JVoTi 50, pud darsi che attraversando la Grecia, da Patrasso al Pireo, io modifichilmie impressioni a proposito degli entusiasnii greci. Certo quelli che mi tono statespressi sino ad ora hanno un piccolo inconveniente, quello di trascurare assolutamente che l'Italia ha fatto la guerra alla Turchia per insediarsi nella terra dove nessunaltro all'infuori di noi doveva insediarsipena la nostra morte immediata come Polenza mediterranea e la nostra fine prosaima come nazione. 1 Greci e quelli con quali converso, appartengono alle miglior.*JftlfÌ4gSJgJ*» TrtepUtanl*. non som neppure la positura geografica: tanno solo j che l'Italia è in guerra con la Turchia, che '■■ questa lotta è U principio della fine dell'lm pero ottomano europeo e che le condizioni: di pace che noi detteremo al nemico, com prenderanno l'imposizione di cedere Can dia alla Grecia, l'autonomia all'Albania e qualche cosa' d'altro ancora!... Nessuno, e tanto meno qualche ufficiale greco,, che è 'a bordo del Gratz, ammette naturalmente la possibilità che le divisioni turche, con centrate al confine della Tessaglia, impie ghino qualche cosa di meno di una Setti.mana per giungere certamente vittoriose. e in vista dell'Acropoli... E dico certamente d ... . . . ... ., . g vittoriose non per porre in dubbio il valore " . , . . .. . . ._ v del rinnovato esercito greco e dei sessanta-. i ,. , . • la mila uomini riuniti al confine seltentnona- t., , . - .. ti .le per provarlo, ma perchè i turchi sono . . ... ,. : ., , , la assai più di sessantanula e le probabilità ... , . .. f,, «'.di vittoria sono ancora tutte dalla parte | .. ... , q,ottomana... No, amici greci, non vengo per , ' .t 'perorare la vostra causa e per scrivere a „ L, w ,.• „ „ • . ; . . , ~ . si Sita Eccellenza il Presidente del Consìglio n n dei Ministri italiano, che non è così malleabile come il vostro ottimo Venizuelos, di non dimenticare la Grecia nel trattato di pace. Le sorti dell'Europa non sono ancora nelle nostre mani e il miracolo del nostro ardimento ha anch'esso dei limiti. Sonicostretto a considerarvi anche voi come un paese neutrale e ad andare innanzi. E' il destino nostro che trionfa, non è il vostro. E al postutto^ lasciate che vi dica che non tutti in Italia abbiamo dimenticato le offese che da voi ci vennero quando la fortuna delle nostre armi, quindici anni or sono, non ci accordò che le lacrimose palme del sacrificio... pnlecceLa buffonata Aspettavo con un certo interesse che il Giatz giungesse a Santi Quaranta nell'Epiro dinanzi all'isola di Corfù e poco al nord di Prevesa. Santi Quaranta, che è il porto di Yemina, era la,nostra prima sosta da Trieste, poiché quella di Brindisi era stata soppressa. Siamo capitali in pieno giubilo. Giubilo s'intende per la vittoria turca a Tripoli. Leggere in Italia o in Tripolitania che i : turchi esultano per le loro vittorie può su j scitare un certo buon umore, ma vi garan\tisco che arrivare al primo lembo di Turchia Europea ed tssere testimoni oculari di quel giubilo e metterlo a confronto con le \imma9Ìni che sono nella vostra memoria: a campi di battaglia ricoperti di morti, città {'ventrate e tutte le forme trionfanti della conquista dalle linee di navi vigilanti le dt \tà alle masse delle truppe sbarcate con la loro imponente ed ordinalissima faraggine a logistica, mettere a confronto, dico, la no stra nuova terra vestHa del tricolore intriso i del dei nostri novissimi eroi con i auesta buffonata giovane turca, ci si sente i addosso la voglia di prendere a- schiaffi il e Vrim° fez rosso che vi cavita ira * *iedi in a *uel,n f°"a sudicia e male olente di bar" -caioli> di doganieri, di scaricatori, che han-\™ inv<M0 la c0Perta del Gratz- Non si P«d JPiu ridere> Verchè si vede> Perchè si iente> perchè si constata che non uno solo di co r testa genie dubita. Era giorno di mercato. - " . . . Dinanzi alle poche case lungo la riva, sotto e , . .... ... . alle rume del vecchio forte veneto formicoi . ...... ... ... lava una folla di fez e di fustanelle epirote, i , ,. . ^ ,. sul declivio della montagna brulla pascola¬ r . . . . vano innumerevoli ciuchi che avevano por- e . . . , . . . tato al mercato i carichi, e tutto era domi- - ^ da ^ f <re o provocmti che rappresenta. - ^ Usibtlmente Vesultanza ufnciale mus. i sulmana per ,e vittorie conseguite. si trat. o ^ evidentemente della giornata del 31> «\neUa 9uaUt come dicevano alcuni proclami , ^.^ fl mano gd ^ canfonafc> f o erano fl riprendere { forti di o rr{poM a semidistruggera da quei forti la a nostm flotla e ad ohbligare quelle poche o centinaia di nostH soldati scampati alla car. o a buttarsi in mare per raggiungere a. nuo[0 u poche naH che per spirito dì w -\ma)Mà e di nietn la generosUA giovane tur . | ca aveva lasciato sulla superfìcie delle ac n\queperlolìcamponemic0i Gli epiroti volen -\ti 0 noienti partecipavano alla gioia, e a a\traUi joro corii monotoni come le loro mon- a e sagtrmrClabmtecdplomcdtaDntrsdi reAlagne sterili e come le loro valli senza sorriso, dominavano l'animazione vociante del mercato. Nella mattinata, appena il Gratz era stato I avvistato, il presidio di Santi Quaranta — - ;m nham _ avem sparal0 una saìve di i\leti.ia di miUe colpit non uno di più e non -'nno di meno> ed aitreUanti ne avevano spa- ne rati t presidit di Yanina e dì Prevesa. Non -\saprei dirvi queu0 che accadeva nello stes- nis0 tempo a Durazzo, Vallona, Scutari, negli i,-altri centri albanesi lungo la via di Pompeo o-\sino ad Elbassan ed Ocrida e Monastir, e i-'Pritren, ma state certi che il giubilo è ge¬ i ri m» cilderdldluvdAtTridtSccvsvzqgpgdmmSslmnmlciterale. L'azione cosi brillantemente inttiala e bruscamente, memii* .m».. »9^MiémÌM delle "»«""«* ««* «* ^ove spie-gata dai turcht ai loro soggetti come la pro¬ " ... . ... va piti luminosa delle loro vittorie... Dio del- r ...... .. ... a guerra, fa che il mio paese dia ai feroci t. ' . ... .. .... tiranni una lezione che sia la più terribile, ... .. ■-, . .. . • . • • la più evidente e la più prossima a Bisan- .. ...... . , , . . «o. La tracotanza del nemico domanda ,, , . quella lezione a gran voce, senza conlare „ „ „,„ . ..... t appello disperato che verso di noi inviano „„.... . . . .... .. supplicanti le centinaia di migliaia di oppressi, e le prime eco del quale già mi hanno raggiunto. Corfù morta A Corfù l'eco della guerra è svanito con le cannonate oramai remote di Prevesa. I corfloti sono più arretrati di notizie di noi che veniamo da Trieste. Pomeriggio quasi estivo. Un abbandono di siesta diffuso do¬ vunquc. Un barcaiuolo filosofo mi confida cile questa sedicente perla dell'Jonio fra il colera e la guerra è diventata più deserta di un'isola del Pacifico. Non più commercio, non più forestieri. La città, i dintorni mi fanno veramente l'effetto delle stazioni climatiche visitate fuori stagione. Andiamocene I miei ricordi della primavera archeologica imperiale mi fanno dubitare che siano ori ginati qui. No, doveva essere un paese diverso. E ho detto al cocchiere che mi vote va trascinare per forza sulla strada deU l'Achillion: — Torna indietro, imbecille, non capisci che vado in cerca della guerra? — Guerra? Subito, signore. — E al galoppo mi condusse a constatare de visu i rafforzamenti ed i preparativi delle truppe greche... Vi garantisco che non vale nep pur la pena di parlarne.

Persone citate: Araldo, Greci, Scutari, Sita, Trie