Come gli arabo-turchi furono presi in una morsa di ferro nei fatti del giorno 7

Come gli arabo-turchi furono presi in una morsa di ferro nei fatti del giorno 7 Come gli arabo-turchi furono presi in una morsa di ferro nei fatti del giorno 7 (F»er telegrafo da uno dei nostri inviati speciali) TRIPOLI, 7, ore 13,30 (Consegnato in Redazione alle ore 0,30 del giorno 9). lari, dopo II tramonto una compagnia del 93 oompi un'ardita ricognizione oltre la batteria di Hamidlè venendo a contatto con una banda di arabi nella luce del plenilunio. Vivissima fucileria strepitò sotto I palmeti. Due nostri soldati caddero. I loro cadaveri furono ritrovati stamane e portati in città. Uno era stato decapitato. Le perdite del nemico non poterono accertarsi perchè durante la notte i morti arabi furono asportati. La notte passò tranquilla. All'alba incorninolo il rafforzamento delle nuove linee. Una batteria Krupp a tiro rapido fu collocata dietro il forte Hamidiè. Le case del piccolo villaggio avanti II forte furono oooupate e trasformate in fortilizi; due mitragliatrici vennero poste in una trincea sbarrante la strada di Soiarasoiat; le casa Intercettanti la vista avanti le trincee furono fatte saltare e i reticolati impiantati per tutta la lunghezza delle linee. Il generale di divisione De Chaurand, accompagnato dal generale di brigata Ci gli, visitò nella mattinata le nuove posi zloni e dichiarò la sua soddisfazione. Durante la giornata l'avanzata non è continuata probabilmente a causa di due diversi attacchi nemici di certa importanza: il primo, meno efficace, fu dato dal l'artiglieria turca nelle posizioni di Sidi Messri e Caserma di cavalleria: incomin ciò alle ore 14 fino alle 18: la batterla nemica era collocata a ridosso delle dune a destra del forte di Messri in pieno dtserto, in luogo invisibile alle nostre posizioni: gli «shrapnels» giungevano sibilando per l'aria senza che si fossero viste prima le vampe: i pezzi erano diretti con sufficiente precisione, ma non ottenevano effetto: fu tirata pure qualche granata: una cadde dietro la batteria di Sidi Messri ferendo tre soldati. I nostri cannoni Krupp incrociarono da Sidi Messri e dalla caserma di cavalleria un fuoco veloce, spaventevole sulla duna, donde provenivano i proiettili turchi: quattro pezzi faoevano fuooo quasi simultaneamente : colpi terribili laceravano l'aria e si ripercuotevano lontano in una serie di echi che si confondevano in un lungo, cupo ruggito. I proiettili invisibili fuggivano verso il nemico nella loro velocità tremenda lasciando dietro un fischio alto, lamentoso, morente per gradi insensibili. Quattro nuvolette bianche, una dopo l'altra, nascevano basse sul deserto fulvo; quattro fiamme vivide fulminee usolvano dal loro grembo: i quattro colpi piccoli, lontani delle esplosioni giungevano, qualche secondo dopo, sulle lente onde del suono. Ho assistito al duello delle artiglierie dalla trincea delia caserma di cavalleria da cui la fanteria si era ritirata. Fu uno spettacolo di grandiosa bellezza. I danni sofferti dal nemico non si potè rono naturalmente identificare; però l'artiglieria turca ancora una volta dovette tacere per prima. L'altro combattimento, più grave, avvenne nelle nuove posizioni del forte di Hamidiè. Le trincee qui corrono dal mare verso l'interno dell'oasi tagliando ad angolo retto la strada di Sciarasciat su cui, come dissi, sono poste due mitragliere. La nona compagnia del 93 fanteria occupa le trincee a sinistra della strada; la 7.a quelle di destra. Verso mezzogiorno l'S.a compagnia, comandata dal capitano Corrado e dal tenente Lampertenghi, usci dalle trincee avanzando sulla strada di Sciarasciat per una ricognizione: quando fu a circa 500 metri fuori delle linee scopri un nerbo di 200 arabi e alcuni turchi appostati, che aprirono II fuoco. La compagnia rispose con forza, ma lentamente ripiegò, sempre combattendo, sul fianco sinistro per attirare il nemico davanti alla 9.a compagnia, che era tutta pronta dietro le feritoie coi fucili spianati senza aprire il fuoco, naturalmente, per non far fallire la mossa dell'ottava. 'Mi arabi caddero nell'insidia; im evaginarono si trattasse di una ritirata e si spinsero avanti tirando fucilate, dietro i nostri. A questo punto avvenne una serie di fatti concordati simultanei. Meravigliosa, la settima : arditamente dalle sue trincee di destra operando un movimento avvolgente sul nemico; la nona compagnia apri il fuooo di fila terribile dalle sue fortissime posizioni. Le due mitragliere dalla strada vomitarono un torrente di acciaio sopra gli arabi. I quattro pezzi scudati della batteria posta dietro il forte e i cannoni della « Cario Alberto » e delle torpediniere ancorate presso la spiaggia unirono i loro rombi e i loro «shrap [lnels» al fragore micidtals rteìlc armi no- !stre. li nemico, preso dentro questa morsa di mitraglia, concentrò \.cr pochi attimi i suoi tiri sulla settima comn^gnia, che avanzava avvolgendo ed era più scoperta, ma non potè resistere alla raffica e, lasciando una cinquantina di morti sul terreno, si ritirò disordinatamente. Il brillante fatto d'armi ci è costato sola IT irriti, iruasi tutti della settima compagnia, che fu la più esposta al fuoco del nemico. GIUSEPPE BEVIQME » I•sì

Persone citate: Krupp

Luoghi citati: Sciarasciat, Sidi Messri, Tripoli