Le discolpe del ministro della guerra torco

Le discolpe del ministro della guerra torco Le discolpe del ministro della guerra torco e e a a a , i i e o e n alla Camera tumultuante Il Gran Vizir salva il ministro {Servizio spedale della Stampa). Costantinopoli, 8, notte. Oggi alla seduta della Camera si sono anzitutto intese le dichiarazioni del ministro degli affari esteri, il quale, rispondendo ad una interrogazione, ha confermato le atrocità rimproverate agli italiani: — Noi abbiamo inviato alle Potenze — disse il ìninistro — una protesta, che è stata ovunque bene accolta. Il ministro ha ringraziato poi i giornalisti esteri, che sono stati i primi a segnalare ed a confermare quest'atto. La Camera si associò a queste, dichiara ioni del ministro. Poi Mahmud Chefcketpascià è salito alla tribuna, ed in un lungo discorso ha protestato contro le accuse di cui è stato oggetto. Egli ha dichiarato che mai. aveva tentato una possibile dittatura e aggiunse che non si trattava di arrestare il deputato Lufti Filtri, ma. soltanto di invitarlo a fornire qualche spiegazione alla Corte marziale. Spiegando, poi, perchè non. aveva, potuto rispondere sabato alle interpellanze, il ministro dice: — Avevo il diritto di chiedere la proroga della discussione. Del resto, siamo in istato di guerra, e voi sapete che il ministro della guerra è occupatissimo e non ha alcun mo mento di libertà. L'opposizione protesta, ed egli aggiunge: — lo non farò mai nulla contro la Costi luzione. Sono ancora ministro e soldato, < voi dovete rispettare la mia dignità. Interruzioni vivacissime accolgono queste parole, tra le quali questa: — Non. dimenticate che. siete un ministro costituzionale !Il ministro risponde: — 1 giornali mi ac- — n Cusano di essere un dittatore, ora, quando venni a Costantinopoli, ho disposto per 15 giorni del potere assoluto, potevo fare fucilare tutti i miei nemici, lo personifico l'esercito ed attaccare me vuol dire attaccare l'esercito. L'opposizione protesta violentemente. Il ministro riprende: — Se voi continuale cosi, nessun uomo onorevole accetterà piùdi entrare a far parte di un Ministero. Le proleste raddoppiano. Il ministro grida: — Tutti gli uomini onesti avevano abbandonato cosi il sultano Abdul Hamid. Il chiasso ricomincia e dura per parecchi minuti. Il ministro quindi ricorda che i giornali'-dell'opposizione erano stati un tempo favorevoli. Un deputato dell'opposizione risponde — IVon si trattava allora di Tri poli! Il ministro continua biasimando gli attacchi di certi giornali, come il Silah, in cui gli ufficiali non possono collaborare per proibizione del. Governo e dichiara: — Un deputato dell'opposizione, il generale Ismail, un giorno venne a dirmi; uKiamil vi stima molto ; rimarreste voi ministro della guerra, se diventasse Gran Visir?». Io ri sposi: « Voi non avete nessuna fona, io non vedo alcun potere che nel partito del Vn Unione e Progresso ». Se Kiamil entra nel partilo dell'u Unione e Progresso » ed egli sarà nominato Gran Visir, io rimarrò ministro ». I giornali mi attaccano a propo sito della Tripolitania. Io non. sono incorso in alcuna responsabilità a questo proposito e sono pronto a spiegarmi quando vorrete. Il ministro termina dando alcune spiegazioni sull'incidente del deputato di Lufti Filtri. Infine, Saia-pascià dichiara che farà della questione del ministro della guerra, Mahmud, una questione di Gabinetto, ed allora il partito dell» Unione e Progresso » decide, ca forte maggioranza, di votare la fiducia al \ministro della guerra. (Journal).

Persone citate: Abdul Hamid, Cusano, Lufti Filtri, Mahmud Chefcketpascià

Luoghi citati: Costantinopoli, Tripolitania