La selvaggia esplosione dell'odio mussulmano contro gli Italiani a Tunisi

La selvaggia esplosione dell'odio mussulmano contro gli Italiani a Tunisi La selvaggia esplosione dell'odio mussulmano contro gli Italiani a Tunisi Venti italiani massacrati = Alcune centinaia di feriti - Episodi orrendi La sommossa fu determinata dalle false notizie turche sulla guerra (Per telegrafo e telefono alla STAMPA) Le notizie di fonte francese Parigi, 8, mattino. La notizia ufficiosa degli incidenti avve]nuti ieri a Tunisi fu data dal seguente tele¬ dichiaravano che la procedura di matrico- lozione metteva in causa la questione delle fondazioni religiose. Il cimitero di cui sitratta era stato legato, a titolo appunto di cimitero, alla popolazione mussulmana diTunisi otto secoli or sono da un marabutto,Si Djellas, che ne costituì un terreno pri-vat0- Le prime operazioni di matricolazione do-vevano avere luogo iermattina; ma l'altra sera il Municipio cedeva all'istanza pres-sante degli indigeni e vi rinunciava. La decisione del municipio venne portata dallo sceicco El Medina, accompagnato da parecchi agenti, a conoscenza degli arabigramma in data di ieri sera: « Sono oggi avvenute gravi risse tra arabi e italiani, risse che sono rimaste localizzate in città. La Polizia, aiutata da alcuni contingenti di truppe, ha ristabilito l'ordine. Vi sono alcuni morti e un certo numero di feriti fra italiani e arabi. Anche l'opera della Polizia è stata energica cosicché fra gli agenti vi sono parecchie vittime fra cui un briga, dicre morto in seguito alle ferite riportate ». Il pretesto Secondo le informazioni dei giornali parigini ecco come soìio andate le cose. Il conflitto ha avuto per origine una semplice formalità amministrativa, ma servi di pretesto agli indigeni sovreccitati dagli avvenimenti tripolini di esercitare sevizie contro gli italiani. Alcuni giorni or sono, il Municipio di Tunisi chiedeva la matricolazione di un cimitero àrabo situato presso la porta di Bab Fellah, che è una delle porte di Tunisi dal lato sud. Questa matricolazione aveva per scopo di delimitare esattaniente il perimetro del cimitero. Nella stampa indigena sorsero vive proteste contro questo fatto : i giornali di qui riuniti nel cimitero. Gli arabi erano cinque mila circa : lo sceicco El Medina ed il generale Si Saddock si erano-appena rivolti alla folla, che furono assaliti a colpi di bastone e poi presi a sassate, Vennero operati degli arresti, ma gli indigeni si impadronirono dello sceicco El Medina e dichiararo- no di tenerlo in ostaggio fino a che i loro arrestali non fossero liberati. Gli agenti difficilmente giunsero a liberarlo tenendo testa agli energumeni. L'eccidio Il Petit Parisien dà questa versione e questi particolari : « Sommosse di una gravità eccezionale e che ricordano i recenti disordini dèi Cairo, sono scoppiate stamane alle 8 tra arabi e italiani. . « La Polizia immediatamente rafforzata, cercò di proteggere l'entrata in città di tutti gli europei, e di ricacciare, su domanda del governatore, la massa degli arabi. Due plotoni di cacciatori stabilirono alla porta di Babà Leous una barriera che impedì alla folla indigena di entrare in città per il quartiere di Sidi El Bechir, e un'altra all'entrata stessa del quartiere sul Boulevard Bob Djedid ai confini del quartiere abitato per la maggior parte dagl'italiani. « Tutti gli arabi, che si erano concentrati di nuovo in parecchie parti si affollarono sul Boulevard Bab Djedid e le scene di violenza ricominciarono malgrado l'energia delle truppe e della polizia. Le vetture d'ambulanza della Croce Verde italiana, che conducevano i feriti all'ospedale, furono assalite c due militi furono uccisi. Il capo dt'lla polizia fu pure ferito al viso da un colpo di randello; l'ufficiale di pace Dourin ebbe - ! fj cranio fracassato; l'ispettore Saulot fu e tracemente ferito alla coscia da un colpo i'di rivoltella. i j ,< Alle 11 erano stati trasportati agli ospeiìdali civile e militare una ventina di feriti. ,' si dichiara inoltre che vi sono una ventina -\di morti. all Governo ha preso energiche misure.; -\tutte ir„ppe della guarnigione sono state a requisite e ripartite nei diversi quartieri, in -\cuj jj (. manifestala l'agitazione, j „ flitmerose rjsse sono avvenute anche nel a pomeriggio nei quartieri isolati, fra arabi e a italiani. it «a Bab Scuika, la vettura dì una suora i i o i i , i l a e i e i - dei poveri è stata assalita, e due vecchi u tuliani, che la conducevano, sono stati massacrati. Altri due italiani, che giungevano dalla parte di Bab Sadoun, furono assaliti a colpi di rivoltella e gravemente feriti. Eàsi sono stali posti su un carretto e condotti dall'ambulanza all'ospedale civile francese».

Persone citate: Fellah, Petit

Luoghi citati: Cairo, Parigi, Sidi El Bechir, Tunisi