La Francia esalta la sua vittoria

La Francia esalta la sua vittoria La Francia esalta la sua vittoria nel conflitto marocchino Un grande discorso del Presidente del Consiglio /Servizio speciale fella Stampa). rocco> uno stato * privilegi economici, che, scienza di avere seguito da i mesi una po K«ca altamente, realmente nazionale, rego}™*0 Per il maggior bene della Francia la situazione complessa in faccia a cui esso si , . . . j„n„ .„.„ „„,.. „, è trovato al domani della sua assunzione al poteTe Noi aooiamo giudicato, anzitutto e sopratutto, che in nessun caso, sotto nessuna forma la Francia poteva ammettere la presenza al Marocco di alcuna delle grandi Potenlc europee. Per precisare il mio pensiero e dargli tutta la sua portata, noi ab- Parigi, 5, notte. 11 Presidente del Consiglio, Caillaux, ha pronunciato quest'oggi dinanzi ai suoi elettori di Saint Calais un importante discorso politico in cui ha esposto i suoi concetti sulla politica nazionale e sulla nuova situazione creata dall'accordo franco-tedesco relativo al Marocco. Questa parte del discorso è particolarmente interessante. Lo sviluppo storico (iella Francia « Il Governo — egli ha detto — ha la co¬ . biamo giudicato che avremmo commesso la massima delle imprudenze, che ci saremmo rwj colpevoli, per cosi dire, di tradimento,, te avessimo consentito a profitto di una di\, _ . . K . ' _ ,1 . . queste Potenze, m tutto od in parte del Ma-!in un'epoca in cui le questioni economiche hanno tanta parte nella vita di un popolo, avrebbe provocato fatalmente un giorno o l'altro un dominio più completo. » IVot abbiamo voluto che la Francia avesse al Marocco la sua piena libertà di azione. E coloro che, tanto all'interno quanto all'estero, ci rimproverano, 0, per meglio \ non avere con cura mantenuto il Marocco internazionalizzato ai marocchini, non si accorgono che le loro sono, in realtà, formu borie, del progresso contro l'immobilità! E' puerile immaginare che sulle rive del Mediterraneo, contiguo a quella Algeria che dire, rimproverano i nostri\, le vuote di senso. Ma nulla può prevalere : cóntro ciò che un grande socialista tedesco chiamò il diritto della civiltà contro ia bar- j abbiamo quasi fuso con la nostra metropoli, | debba e possa sussistere un grande paese | «iifemfltt'camenfe chiuso alla civiltà. La leg- j le dello sviluppo storico vi si oppone. Que- j sta legge ha^comandalo un tempo alla Francia, diventata padrona dell'Algeria, di estendere il suo impero alla Tunisia, ed ha ordinato oggi, sotto pena di decadimento, di organizzare il Marocco e di installarsi definir \ tivamente nell'Africa del nord, eliminando tutte le imprese rivali e l'egemonia che il Marocco aveva di grande potenza mussulmana. « Ma per raggiungere cosi grande risultalo, perchè la Francia potesse beneficiare dì un simile accrescimento '. di forza, era impossibile che agissimo come se fossimo soli al mondo. Bisognava discutere con le altre Potenze, trattare e venire a negoziati, lo non devo ricordare che ì Governi che ci hanno preceduti ci avevano anche preceduti in questa via: per ottenere tra l'altro il disinteresse dell'Inghilterra e realizzare in pari tempo un riavvicinamento desiderabile, abbiamo rinunciato a nostri diritti secolari; ed ora, perchè a sua volta la Germania ci lasciasse mani libere al Marocco, rinunciammo ai benefici che essa si credeva in diritto di rivendicare e le abbiamo aceprdato alcuni indennizzi che non credo qui opportuno considerare. Però il Governo ha di-, ...... . ~ . , _ ritto di dire che essi non offendono la Fran-1 eia in nessuna delle sue opere vive e che | non toccano affatto i suoi interessi essen- ! ... s,a"- ti Vengo così a notare un'altra delle idee ! airettrfet che ci hanno guidato nel corso di ' j ; : i questi negoziati. Nel centro dell'Africa le posizioni non sono mai prese definitivamente; ma le Potenze europee faranno politica previdente e savia preparando il regolamento opportuno per la soluzione dei problemi che successivamente si potranno presentare. "La più bella gemma della nostra corona coloniale,, « Per concludere, mi sembra che il carattere 'dell'accordo che abbiamo firmalo, e che riesce cosi fortunatamente al mantenimento della pace, i quello che esso non nuoce a nessuna delle due grandi nazioni in causa. Questo accordo i pienamente soddisfacente tanto per una nazione quanto per l'altra. L'accordo è vantaggioso per noi, perchè, liberi dalla opposizione che ci faceva ostacolo, abbiamo purgato il Marocco dalle più gravi ipoteche che pesavano su di esso, e poetiamo, sotto l'unica condizione di rispettare l'eguaglianza economica, estendere la nostra azione tu un paete più vasto, più fertile, più preparato di quanto siano l'Algeria e la Tunisìa riuniti, e che sarà senza dubbio in avvenire la più betta gemma della nostra corona coloniale. L'accordo è poi anche vantaggioso per la Germania della quale non potevamo in nessun modo considerare l'installazione al Marocco : ma essa potrà ricavare un maggior profitto dalla sua attività commerciale ed industriale nei suoidomini dell'Africa equatoriale. » Infine — è questo un punto di vista che sorpassa le questioni di trattazione e di kiin vremmo servilo utilmente alla causa del progresso e della civiltà generale dei itunv» do, giungendo ad un assestamento che risolvesse una volta per sempre, tra la Gerì mania e la Francia, la questione del Marocco. Ciò permette ai due Stati civili di vivere in armonia uno al lato dell'altro. Era difficile sperare per la Francia un risultato più onorevole, più, vantaggioso. L'immensa maggioranza di Francesi si rallegrerà dellasoluzione che essi attendevano colla calma ela unità proprie dei popoli forti ». La politica interna Caillaux ha esposto in seguito, nella seconda parte del suo discorso, le sue idea direttrici sulla politica nazionale all'interno. Caillaux considera l'esistenza della lotta dei partiti come una condizione stessa del pro-> gresso. Il Presidente del Consiglio si difen-de contro l'accusa di volere incriminare leriforme che sollecitano l'attenzione del legislatore e cita, tra l'altro, il progetto di imposta sul reddito, che egli tenterà di fare votare nel suo quadro e nelle sue linee es-> ™™mh' Cai!lnu* annuncia che vincerà lattuale ostruzione oratoria chiedendo l'mcor- porazion€ della riforrna nei]e leggi di fl.nanza.' Il Presidente del Consiglio ha poi severa parole contro i « saboteurs » e contro coloro che turbano la calma e l'attività del lavoro. Egli dice: « Bisogna che cessino queste minacele, questi tentativi di sommosse, sia cha essi provengano dal furore rivoluzionario, sia che provengano da fanatismo, sia chaessi abbiano per pretesto la crisi economica di un dipartimento o l'affermazione di un principio monarchico o la rivendicazione di uno sciopero o l'applicazione di una legge o la percezione di una imposta od anche sem. piamente il trasloco di un funzionario. Bi, sogna che cessino le predicazioni antimilitariste, l'appello alla diserzione, all'odio, alla guerra civile; bisogna che cessino sopratutto le manifestazioni di azione diretta, i vandalismi degli uni e i « sabotages » degli altri, la persecuzione contro i liberi lavoratori, gli attentati contro le persone e le cose, la guerra oziosa e degradante della brutalità. che non rappresenta niente altro cha —. ——— .u^mwcumi incute un ritorno alla antica barbarie ». L'accordo tao-ttto per il Mano bene accolto dalle Potenze Parigi, 5, notte. Il Governo ricevette la risposta dalla maggiorvart edclXe Potenze, cui venne comunicato Vac- cordo franco-tedesco relativo al Marocco. Daper tutto l'accordo venne accolto nel modo più favorevole. ^ (Stefani)... I nostri ambasciatori annunciano ai Governi stranieriLTIME NOTIZIE l'annessione della Tripolitania e Cirenaica all'Italia (Servizio speciale della STAMPA) Roma, 5, notte. Si assicura che oggi 'stesso gli Ambasciatori d'Italia a Vienna, a Berlino, a Parigi, a Londra e a Pietroburgo, comunicarono ai Governi delle rispettive Nazioni la Nota a loro indirizzata dal ministro Di San Giuliano proclamante l'annessione della Tripolitania e Cirenaica al Regno d'Italia. Naturalmente, non è dato ancora sapere quali precise risposte abbiano dato ai nostri ministri i diversi Governi, sebbene, data la preparazione diplomatica, sia facile prevedere che, dal più, al meno, tutti abbiano preso atto del fatto compiuto, riservandosi di dichiarare in seguito, al nostro Governo, il preciso loro punto di vista. Non è neppure fuori proposito credere che almeno i Cancellieri delle Potenze alleate fossero stati già precedentemente informati in via ufficiosa 'delle intenzioni del nostro Governo. L'annunsio ad Àehrenthal Vienna, 5, notte. Il nostro ambasciatore a Vienna, S. E. il Duca d'Avarna, ha comunicato al ministro degli esteri austriaco, conte di Àehrenthal, la proclamazione ufficiale dell'annessione all'Italia della Tripolitania e delia Cirenaica, decisa oggi dal Consiglio dei ministri. La visita fatta dal nostro ambasciatore è avvenuta verso le 15 e non è durata a lungo, e pare che il conte di Àehrenthal conoscesse già la decisione presa dal nostro Governo. Con questo atto deciso di energia, il Governo italiano mette fine a tutta la campagna turca favorita dalla campagna di una parte della stampa estera, che mirava ad tattaccare il nostro prestigio politico e militare. Questo atto del nostro Governo era veramente necessario. Non bisogna negare che Ja camvagna di diffamazione contro l'Italia, abilmente organizzata dai circoli turchi, i quali per virtù di molti rapporti misteriosi, hanno trovato degli alleati insperati presso i molti grandi giornali tedeschi ed austriaci, ci ha alquanto danneggiati moralmente, se non materialmente, creandoci in preconi paesi di Europa una certa pubblica opinione ostile, la quale cominciava a credere veramente che la nostra spedizione in Tripoli si risolvesse in un colossale insuccesso. La proclamazione del Governo italiano è dunque una buona risposta categorica a tutte le calunniose voci di disfatte italiane, di trionfi turchi, messe in giro per l'Europa dai circoli ufficiosi, ed è evidente che il nostro Governo non si sarebbe certo indottq a proclamare ufficialmente l'annes le spiegazioni che l'accompagnano nel comunicato inviato alle Ambasctate*italiane, perchè lo partecipino ai diversi Ministeri degli esteri, possono formare la base per un eventuale nuovo passo delle Potenze presso la Sublime Porta, per indurla al riconoscimento del fatto compiuto. Nel cofunicato del Governo italiano, infattiè detto cho se la Sublime Porta sospenderà le ostilità e dichiari di accettare l'annessione, il Governo italiano, per il mantenimento dei buoni rapporti colla Turchia, è disposo a laTghe concessioni che soddisfino il suo prestigio ed i suoi interessi materiali. In caso contrario, nel caso cioè che la Turchia si ostinasse a resistere, il Governo italiano, per porre una rapida fine alla guerra attuale, si vedrebbe costretto a ricorrere alle misure estreme. Come, si vede, vi sono qui presupposti per una nuova azione delle Potenze che potranno presentare alla Turchia delle proposte concrete, esortandola nello stesso tempo a desistere da una resistenza senza speranza, che danneggia direttamente gli «tessi suoi interessi ed indirettamente gli interessi europei. Naturalmente, il Governo italiano si mantiene assolutamente estraneo a tutta questa eventuale azione diplomatica e per parte sua penserà solo a proseguire con successo le sue brillanti ed energiche operazioni militari. Anche una volta, dunque, la risoluzione del conflitto dipende, si può dire interamente dalla ragionevolezza della Turchia. Che farà la Porta? Quale attitudine assumerà ora la Sublime Porta? Nei circoli principali di Vienna non si hanno in proposito delle opinioni concordi. Non si crede, in generalo, però, cho la Turchia si indurrà facilmente ad accettare. Parlerebbero in favore di una ostinata resistenza turca due ragioni, che la Turchia si è da se stessa create. Anzitutto, la Sublime Porta afferma che l'attuale guerra rappresenta una spesa solo per l'Italia e non per la Turchia, ciò che evidentemente è una illusione fantastica. Di più, la Sublime Porta si è troppo impegnata nella sua campagna di fandonie, che parlano di continue colossali vittorie turche; essa ha creato un troppo esultante spirito di guerra e di resistenza in Turchia per poter improvvisamente confessare, senza provocare complicazioni all'interno, l'inganno ordito e la verità delel cose. Ciò che già dicevo qualche giorno fa, della responsabilità che si assumono i Giovani Turchi, e la stampa estera, che si è messa alle loro dirette dipendenze, colla loro mandila campagna, si manifesta ora luminosamente vero. Non bisogna dunque farsi molte illusioni in una improvvisa arrendevolezza della Sublime Porla. Ciò, per altro, non significa zione presentò una interpellanza urgente, firmata anche dal presidente del partito del Comitato e dai membri della maggioranza. L'interpellanza diceva: « Noi protestiamo contro l'arresto del deputato Lutti Fikri, avvenuto mentre dura la sessione parlamentare, e domandiamo che compaia subito alla Camera il ministro della guèrra per dare spiegazioni su questa violazione della costituzione». La proposta fu accettata con grande maggioranza. I deputati dichiararono* di non voler abbandonare l'aula fino a che il ministro della guerra non si fosse presentato, poiché 'era minacciata, non solo la vita e la libertà dei deputati, ma la stessa costituzione. L'Opposizione voleva votare un ordine del..giorna.'di.afid*-' eia contro il ministro delia guerra alla stessa presenza di questo. Il Parlamento è stato popolato tutta la notte mentre fuori stazio-! navano ufficiali di polizia e gruppi di agenti. Il ministro, però, sino a stamattina, non si era presentato mentre i deputati attendevano in molto fermento. Un nuovo sfogo della sentimentalità degl'inglesi tinnitili delle loro stragi coloniali (Servizio speciale della Stampa). Londra, 5. notte. L'Agenzia Reuter ha ricevuto dal suo inviato speciale a Costantinopoli, un cablogramma di quasi tre colonne, intorno alla fucilazione degli arabi al giorno successivo al tradimento, ir cablogramma è statò spedito da Malta, in data di ieri. Esso, oltre alla testimonianza diretta del corrispondente, reca quelle degli inviati speciali del Mornlng Post e de! Daily Mirrar, Tadis e Grant, Questi du giornalisti, insieme col corrispondente della Reuter. a\rebbero fatto una relazione dei cast cai assistettero, per incarico del oonsole inglese, a Tripoli, ad quali avrebbero presentata debito-, mente firmata, la relazione. Oi più, il cablo- \voluzionaria-. delle riunioni in questo scnso\rocco> uno stato * privilegi economici, che, "Ogni Potenza dovrebbe mandare troppe in Cina „ 'Servizio speciale della Stampa) Londra, 5, notte. Telegrafano da Pechino, 5: n governatore tedesco di Tsing-Tau è'stato avvertito per telegrafo senza tilt da Hong Keu, che l'ammiraglio co mandante delle squadra inglese in Cina ha comunicato al Governo inglese che è giunto il tempo di inviare delle truppe. Ogni Potenza, secondo il governatore tedesco, dovrebbe inviare 1500 uomini a Shanghai, immediatamente. (Daily Chrondcle). L'impero turco in grave pericolo Gli ufficiali preparano ia rivolutone (Servizio spedale della Stampa). Londra, 5, notte. L'inviato speciale deM'Observer, a Costantinopoli, in una sua corrispondenza odierna, dice che la Turchia sta passando adesso la più pericolosa crisi della sua storta. . Quanto sia critica la sua posizione si può desumerlo dal modo con cui le Potenze si Preparano ormai alla sua fine. Le nazionalità dell'impero si apparecchiano pure a ciò che molte' di esse ritengono ormai inevitabile. Esse dichiarano tutte quante che la vita del grande ammalato di Europa non è mai stala in più grave pericolo. Il corrispondente muove una critica demolitrice al Comitato Unione e Progresso, il 'quale, egli dice,'tiene lulAfra le redini dell'impero; ma la maggior parte degli uomini politici turchi afferma che la Turchia ' scienza di avere seguito da i mesi una po non può attendersi alcunché di bene finché K«ca altamente, realmente nazionale, regoli Comitato Unione e Progresso non sia ro-}™*0 Per il maggior bene della Francia la _ ,! situazione complessa in faccia a cui esso si vesciato ed introdotto un Governo normale. ; , . . . j„n„ .„.„ „„,.. „, 1 è trovato al domani della sua assunzione al Questa è anche l'opinione generale del pae- poteTe Noi aooiamo giudicato, anzitutto e se. Senonchè, il Comitato si ostina ad igno-\ sopratutto, che in nessun caso, sotto nessurare la volontà della nazione ed a tenersi Ina forma la Francia poteva ammettere la aggrappato al potere. Gli stessi ufficiali dcl-\presenza al Marocco di alcuna delle grandi l'esercito, secondo lo stesso corrispondente,\Potenlc europee. Per precisare il mio pensiero e dargli tutta la sua portata, noi ab- arrifo a Palermo del " Meni) J con 166 feriti e ammalati Palermo, 5, ntttt. Giungerà stanotte la nave-ospedale della ero* ce Rossa Mcnfl, che porta da Tripoli 166 feriti e ammalati. bordo si trova la Duchessa d'Aosta con altre dame dalla Croce. Rossa. L'Ospedale di San Saverlo e alcunt ediflzl scolastici sono già pronti par accogliere 1 feriti. Probabilmente I feriti oul lievi saranno ricoverati nella caserma dell'8.o bersaglieri» dove tutto è pronto per accòglierli. Giornale anarchico sequestrato Bologna, 5, aottt L'Agitatore, ebdomadario anarchico, venne) sequestrato perchè recava articoli apologetici del soldato Masetói, 11 triste protagonista del tragico ferimento del colonnello Stroppa, avvenuto nella nostra città, nella caserma Cial* dini, il 31 ottobre u. s. Oggi vennero tratti ia arresto MaTia Rygier, direttrice dell'Agitatore* ed Adelmo Pedrini. La Francia esalta la sua vittoria nel conflitto marocchino Un grande discorso del Presidente del Consiglio /Servizio speciale fella Stampa). Parigi, 5, notte. 11 Presidente del Consiglio, Caillaux, ha pronunciato quest'oggi dinanzi ai suoi elettori di Saint Calais un importante discorso politico in cui ha esposto i suoi concetti sulla politica nazionale e sulla nuova situazione creata dall'accordo franco-tedesco relativo al Marocco. Questa parte del discorso è particolarmente interessante. Lo sviluppo storico (iella Francia « Il Governo — egli ha detto — ha la co¬ vremmo servilo utilmente alla causa del progresso e della civiltà generale dei itunv» do, giungendo ad un assestamento che risolvesse una volta per sempre, tra la Gerì mania e la Francia, la questione del Marocco. Ciò permette ai due Stati civili di vivere in armonia uno al lato dell'altro. Era difficile sperare per la Francia un risultato più onorevole, più, vantaggioso. L'immensa maggioranza di Francesi si rallegrerà della, soluzione che essi attendevano colla calma e< la unità proprie dei popoli forti ». La politica interna Caillaux ha esposto in seguito, nella seconda parte del suo discorso, le sue idea direttrici sulla politica nazionale all'interno. Caillaux considera l'esistenza della lotta dei partiti come una condizione stessa del pro-> gresso. Il Presidente del Consiglio si difen-l de contro l'accusa di volere incriminare le1 .riforme che sollecitano l'attenzione del legislatore e cita, tra l'altro, il progetto di imposta sul reddito, che egli tenterà di fare votare nel suo quadro e nelle sue linee es-> sione se le nostre basi da operazione in Tri- già che un n,uo7° Pass° delle P°tenze f"r° politania ed in Cirenaica non si fossero cosi sicuramente consolidata da presentare la situazione generale militare, nei due vilayets africani, come assolutamente favorevole per l'Italia. Non si può, d'altra parte, neppure rimproverare alla proclamazione dell'annessione di giungere troppo prematura, osservando che sinora le nostre truppe hanno occupato solamente i principali punti della costa e non hanno ancora iniziato una decisa avanzata nell'interno. Vi è, a questo proposito, fra i tanti, un noto precedente: il Governo inglese ha proclamato l'annessione del Transvaal, quando le operazioni di guerra erano appena cominciate, e cioè due anni prima della, conclusione della pace con i boeri. E, del resto, la decisione del Governo italiano è giustificata pienamente, oltre che dagli splendidi successi riportati dalla nostra marina e dal nostro esercito (successi che non esistono solo nei comunicati ufficiali della « Stefani ». ma esistono di fatto, come hanno potuto accertare « de visu » gli inviati militari di tutte le Potenze europee) anche dalla necessità di chiarire una buona volta la situazione diplomatica e militare. Quando le Potenze prenderebbero atto dell'annessione Ciò posto, è da domandarsi quali saranno le prime conseguenze immediate della proclamazione dell'annessione. I circoli diplomatici di Vienna sono in proposito assai riservali, o si capisco perchè. Del resto, il fatto storico è stalo conosciuto nel mondo politico e giornalistico solo a tarda ora, cosicché nn si è ancora potuto formare in proposito una opinione. Ecco ad ogni modo quanto si può già dive della nuova situazione creata, da quanto ho appreso dai circoli ufficiali bene informali. Anzitutto, non bisogna assolutamente credere che i Gabinetti delle varie Potenze europee, prendendo conoscenza del comunicato del Go pee presso il Governo turco sia senz'altro condannato all'insuccesso; ma solo che non conviene per ora essere troppo ottimisti. E' inutile, d'altra "parte, ricordare che questa è l'ultima occasione che si presenta alla Sublime Porta per trarre un qualche profitto dalla risoluzione dell'attuale crisj. Se il Coverr.o turco si ostinerà a resistere ancora, il Governo italiano abbandonerà ogni riserva, ogni pensiero di generosità, ed andrà decisamente senza più scrupoli fino al fondo iella sua campagna. 1 prossimi giorni saranno dunque* di uno speciale interesse diplomatico, oltre che militare. I Turchi continuano a conquistare Tripoli... Anche oggi, si hanno poche notizie di fatto sulla situazione. I turchi continuano inconsciamente a parlare di vittorie. L'Agenzia Ottomana informa da Tripoli: « Il 1 e 2 novembre le truppe turche conquistarono la caserma di cavalleria e un sobborgo di Tripoli, e catturarono 4 cannoni, due mitragliatrici e molte munizioni ». Queste notizie però cominciano a non essere neppure più credute da qualche giornale austriaco e tedesco. Si ricorderà in proposito la nota di intonazione evidentemente ufficiosa, pubblicata dal Lokal Anzeiger, in cui si diceva che la stampa tedesca col suo contegno può mettere in pericolo gli interessi tedeschi. Un giornale austriaco, ora, dice di apprendere dai circoli diplomatici tedeschi che l'Ambasciata tedesca a Roma è assai mal contenta dell'attitudine della stampa tedesca. Si crede che da questa campagna la Germania può solo avere notevoli danni, specialmente nel campo economico. Il giornale aggiunge che nei circoli di Berlino non si condivide in nessun modo l'ottimismo, che appare dalle notizie, di vittorie turche. Non si crede assolutamente che i turchi possano avere grandi vittorie contro gli italiani. Anche riguardo alla situa¬ vamo italiano proclamante l'annessione, ne:zione interna generale della Turchia, i cir prendano anche ufficialmente atto. Vi è da'culi diplomatici di Berlino non sono troppo credere che essi non riconosceranno ufficiai-1 ottimisti. Le notizie diplomatiche che ven- mente l'avvenuta annessione della Tripolitania e della Cirenaica se non dopo che fra l'Italia e la Turchia verrà conclusa definitlv«/mente In pace. Un riconoscimento prima ili questa epoca potrebbe danneggiare Ja loro posizione presso la. Turchia. E' naturale, per quanto i Governi delle grandi l'otem-.'-- si mantengano neutrali nell'attuale conflitto, che si preoccupino d'altra parte ili non turbare le loro relazioni con la Turchia e ili non mettere a rischio i loro interessi nell'impero ottomano. Del resto, si ricorda a questo proposito il caso della Bosnia-Erzegovina. 11 ministro degli esteri austriaco proclamò l'annessione dolio Provincie occupate il i ottobre 'li')*: ;i Governo italiano, che fu tra i primi ad accettare Il fatto compiuto, riconobbe l'annessione vii aprilo 1909, ossia circa un mese dopo che era stato firmato il protocollo per il componimento austro-turco. La possibilità di un intervento Qualche cosà di nuovo tuttavia si manitesta ora neUa situazione diplomatica tu- guno da Costantinopoli affermano che il consolidamento della Turchia è anche sempre molto problematico. E' possibile che il dominio dei Giovani Turchi richieda dei giuochi che provocherebbero nuovi torbidi. Notte di subbuglio alla Camera turca A proposito di quest'ultimo giudizio sulla poco tranquillante situazione interna della Turchia, bisogna ricordare che se ne vedono dei nuovi sintomi per un incidente politico avvenuto ieri a Costantinopli. Il deputato di opposzone, Luft Fikri, pubblicava ieri, sul suo giornale Matbuat, già sospeso dalla Corte marziale, un articolo in cui so> va contenuti gravi attacchi contro il ministro della guerra. Il giornale, nonostante il divieto della Corte marziale, fu molto venduto. Stamane, il deputato fu fermato alla stazione da due agenti di polizia, i quali lo invitarono a seguirli alla Corte marziale. 1! deputato, invece, fuggi in Parlamento dove l'Opposizione, subito raccolta, decise di interrogare il ministro della guerra per iu violazione dell immunità parlamentare. uu giurile suliiaglio. L'Opposi-l gramma cita anche la testimonianza degli iir vtati speciali del World, di New York, e del Lolcal Anzeiger, di Berlino. Della autenticità di tutto questo, naturalmente, va lasciato responsabile l'esensore del dispaccio. Il documento purtroppo, si può qualificare come una fredda ed implacabile requisitoria contro l'operato dell'Autorità militane italiana a Tripoli.1 Il corrispondente, più che il contegno del soldato, contegno che egli dichiara in molti casi feroce, critica l'ordine emanato dal generale Caneva per tener testa agli arabi traditori, e punirli. Il generale Caneva, secondo il corrispondente, avrebbe addirittura data facoltà ai soldati di giustiziare qualunque arabo fosse caduto nelle toro~"mani, anche se non fosse stato trovato con le armi addosso, purché si sospettasse soltanto che egli avesse preso parte al tradimento. Ciò avrebbe dato luogo ad un massacro indescrivibile, in cui molte donne e molti bambini sarebbero andati coinvo'ti. Il corrispondente cita numerosi episodi ed espone dettagliatamente sei casi di fucilazione — dei quali egli dice di essere stato testimone oculare — che egli tenta di dimostrare assolutamente ingiustificati. E' impossibile un riassunto del lungo cablogramma, che riproduce una densa sequela di fatti, non so se .veri o falsi. Io ve ne comunico soltanto lo scheletro, obbiettivamente^ Purtroppo, non ci possiamo fare delle illusioni sull'effetto che questo documento produrrà domani in Inghilterra. Il pubblico attendeva un rapporto diretto di inglesi, che fossero stati testimoni oculari dei fatti di Tripoli. Chi fornisce tali elementi, oggi, è proprio l'Agenzia Reuter, la quale è qui ritenuta assai senta. E' quindi temibile una insurrezione sentimentale contro l'Italia. Il cablogramma della Reuter trova l'opinione pubblica inglese già prevenuta a nostro danno, e viene a prenderla dal lato sentimentale. La più parte dei giornali pubblicherà quasi certamente articoli veementissimi contro di noi. L'articolo di fondo del Daily Chronicle di domani si intitolerà « Un carnevale di ferocia», e dimenticheranno più che mai tutto il sangue indigeno versato dall'Inghilterra nelle guerre coloniali. L"'0bserver„ liioua iti un sii: 8 M\mm\\ (Servizio speciale della Stampa). Landra, 5, notte. L'« Observer » continua la sua nabli* campagna contro le menzogne turcofile, a getta una doccia di acqua fredda sull'atteggiamento anti-italiano di certi giornali inglesi. Esso scrive: «Quando Kitchener sbaragliò il califfo a Ondurman, 10,000 dervisci rimasero sul campo, e pochi feriti sopravvissero a farne il racconto. Quando i coltivatori boeri, ai quali lord Hoberts aveva permesso di ritornare alle loro case, si armarono, di nuovo e fecero delle imboscate alle nostre truppe, le fattorie vennero date alle fiamme, e le donne e i bambini furono cacciati nei campi di concentra hanno finito col perdere ogni fiducia nel Co- ■. ,. : \biamo giudicato che avremmo commesso la mitato, e mostrano molta impazienza per\massima delle imprudenze, che ci saremmo l'inazione in cui gli avversari del Comitato ! rwj colpevoli, per cosi dire, di tradimento,, «mantengono. Gli uff iciairSt sarebbero pre-ite avessimo consentito a profitto di una di\™™mh' Cai!lnu* annuncia che vincerà lat...... . . , _ . . K . ' _ ,1 . . tuale ostruzione oratoria chiedendo l'mcor- parah ad iniziare addirittura una azione n,\queste Potenze, m tutto od in parte del Ma-!porazion€ della riforrna nei]e leggi di fl.; nanza.' Il Presidente del Consiglio ha poi severa parole contro i « saboteurs » e contro coloro che turbano la calma e l'attività del lavoro. Egli dice: « Bisogna che cessino queste minacele, questi tentativi di sommosse, sia cha essi provengano dal furore rivoluzionario, sia che provengano da fanatismo, sia cha; essi abbiano per pretesto la crisi economica : si vanno tenendo fra gli ufficiali di molte città dell'impero. "I L'arrivo a Napoli il litri officiali feriti del 27° batt bersaglieri Napoli, 6, natte A bordo del piroscafo Solunfo arrivarono, stamane, il maggiore Paolini, il capitano Bossi, ed il sottotenente Apicella, appartenenti al 27,o glorioso battaglione dell'll.o bersaglieri, feriti .nell'agguato dA Sciarasoiat. Molti ufficiali si erano recati al molo trapezoidale, in attesa del Solunto. A bordo si recarono la signora PaoHni e la famiglia dell'ApioeUa, anelantd di abbracciare i loro cari. Erano abbracci e baci, che noci avevano mai fine. Sul volto delle signore si leggeva Ja gioia e la emozione intensa. Commovente in special modo fu rincontro della signora Paolini col marito ferito. Ella aveva raccolto tutte lo sue forze « aveva, con voce ferma, domandato : — Come ti senti ? Il bravo ufficiale rispose: — Bene; i bersaglieri non stanno mai male, — e tirò a se la moglie, ma questa non resistette più all'emozione e svenne. Molto commovente fu anche l'incontro dell'ApioeUa 'col padre, alto impiegato alile Poste. Mentre questi incontri avvenivano, giunse a bordo il generale Panizzardi, che salutò cordialmente i tre ufficiali, i quali poterono trattenersi, date le loro discrete condizioni, a raccontane anche gli. episodi dell'agguato. Il maggiore Paolini esaltò la condotta dei suoi bersaglieri, che stettero sempre fermi tra. il fuoco sulla fronte degli assalitori e quello alle spalle degli arabi sollevatisi. Egli disse che gli ambi, bene armati di Mauser, prendevano di mitra gli ufficiali, che distinguevano dalla sciarpa, e dalla sciabola. VApicella disse che era in ricognizione con una trentina di bersaglieri, quando seppe che gli arabi avevano aggredito un convoglio della • Croce Rossa >, a circa due chilometri di distanza, e accorse in difesa dei disgraziati. I bersaglieri furono accolti-da una terribile fucileria e ia lotta fu terribile. Il sottotenente fu ferito due volte. Fu curato da quegli stessi soldati alia cui salvezza aveva cooperato coi suoi bersaglieri. Una lettera delia situile del eoi. Higglette suiti tahDBiise afferma H m Riceviamo, e con vivo piacere pubblichiamo la seguente lettera della contessa Tallevici, moglie del colonnello dell'8.0 bersaglieri Maggiotto, governatore di Homs, ch'egli e i suoi bravi bersaglieri eroicamente hanno conquistato e difeeo contro la furia arabo-turca. « Sa» Rimo, 5 novembre 1911. « Egregio Sig. Direttore, 11 Per provare una volta di più come le cattive notizie della Tripolitania sono create zione. In entrambi i casi, tanto in Inghil-t , „ , .„„•_ Ai „„mtì „,•„„„«.,,• T„ __.„_ terra, che all'estero, si levò un covo di\*^:!&&*:&^-j*?£&.*?h0 proteste ; ma l'opinione pubblica se ne ri sentì giustamente, e si rifiutò di narteci' pare al movimento, perchè l'imprescindibile dovere di un comandante sul campo di battaglia è di provvedere alla salvezza delle sue truppe, e perchè un'energica repressione di qualunque tentativo di tradimento 0 di guerra irregolare riesce in ultimo non soltanto un dovere imperioso verso i conquistatori, ma anche la più prudente linea di azione verso i vinti. , « Nessun esercito ingaggiato in operazioni di guerra in paese nemico può concedersi il lusso di essere delicato verso gli abitanti che si rifiutano di sottomettersi paci flcamente, per quanto la loro resistenza possa essere naturalo e patriottica. La guerra deve essere limitata alle forze organizzato dei belligeranti, altrimenti a lun-j go andare degenera in carneficina. I tedeschi che mostrano ora tanta virtuosa indignazione contro l'opera degli italiani, compresero essi medesimi questa necessità allorché si trovarono di fronte ai franchi ti caldamente di pubblicare quanto segue « Il giornale francese Le Petit Ni?oie, scrive in data 31 ottobre: « A San Rimo abita la contessa Tallevici, moglie del colonnello Maggiotto, governatore dì Home. Ella ei ha ettsicurati che ha ricevuto delle notizie che Homo ohe le perdite italiane nell'ultimo combattimento di Homs furono molto importanti ». « Smentisco in modo assoluto tale notizia, nome smentisco qualsiasi intervista con chicchessia, essendo io partita per la Germania prima che mio marito sbarcasse ad Homs, e trovandomi di ritorno a San Remo solo da questa notte. u Ricevo ora una lettera di mio marito, in data 1" novembre, nella quale egli mi conferma i particolari già noti sui combattimenti del 23 e 28. Rilevo dalla sua lettera questo particolare pietoso: « Mi è morto proprio vicino un soldato, fu il primo e in un'epoca in cui le questioni economiche hanno tanta parte nella vita di un popolo, avrebbe provocato fatalmente un giorno o l'altro un dominio più completo. » IVot abbiamo voluto che la Francia avesse al Marocco la sua piena libertà di azione. E coloro che, tanto all'interno quanto all'estero, ci rimproverano, 0, per meglio \ non avere con cura mantenuto il Marocco internazionalizzato ai marocchini, non si accorgono che le loro sono, in realtà, formu borie, del progresso contro l'immobilità! E' puerile immaginare che sulle rive del Mediterraneo, contiguo a quella Algeria che rotori, e quando obbligarono degli eminenti, cittadini francesi a condurre le locomotive "w ''riwo sombat'.menlo al Margheb! Poco durante la guerra del 1870, e quando an- prima mi avena consigliato di nascondermi cora si vendicarono dei «boxers» in modo'. dicendomi• — Vii, signor Colonnello, si fa da indignare tutto il mondo». [vedere troppo... dire, rimproverano i nostri\di un dipartimento o l'affermazione di un principio monarchico o la rivendicazione di uno sciopero o l'applicazione di una legge o , la percezione di una imposta od anche sem. le vuote di senso. Ma nulla può prevalere : piamente il trasloco di un funzionario. Bi, cóntro ciò che un grande socialista tedesco sogna che cessino le predicazioni antimilichiamò il diritto della civiltà contro ia bar- j tariste, l'appello alla diserzione, all'odio, alla guerra civile; bisogna che cessino sopratutto le manifestazioni di azione diretta, i vandalismi degli uni e i « sabotages » degli abbiamo quasi fuso con la nostra metropoli, | altri, la persecuzione contro i liberi lavoradebba e possa sussistere un grande paese | tori, gli attentati contro le persone e le cose, «iifemfltt'camenfe chiuso alla civiltà. La leg- j la guerra oziosa e degradante della brutale dello sviluppo storico vi si oppone. Que- j lità. che non rappresenta niente altro cha sta legge ha^comandalo un tempo alla Francia, diventata padrona dell'Algeria, di estendere il suo impero alla Tunisia, ed ha ordinato oggi, sotto pena di decadimento, di organizzare il Marocco e di installarsi definir \ tivamente nell'Africa del nord, eliminando tutte le imprese rivali e l'egemonia che il Marocco aveva di grande potenza mussulmana. « Ma per raggiungere cosi grande risultalo, perchè la Francia potesse beneficiare dì un simile accrescimento '. di forza, era impossibile che agissimo come se fossimo soli al mondo. Bisognava discutere con le altre Potenze, trattare e venire a negoziati, lo non devo ricordare che ì Governi che ci hanno preceduti ci avevano anche preceduti in questa via: per ottenere tra l'altro il disinteresse dell'Inghilterra e realizzare in pari tempo un riavvicinamento desiderabile, abbiamo rinunciato a nostri diritti secolari; ed ora, perchè a sua volta la Germania ci lasciasse mani libere al Marocco, rinunciammo ai benefici che essa si credeva in diritto di rivendicare e le abbiamo aceprdato alcuni indennizzi che non credo qui opportuno considerare. Però il Governo ha di-, ...... . ~ . , _ Premiazione: l.o Gagliardo, del marchese ritto di dire che essi non offendono la Fran-1 D. Bagno; 2.0 Cavallotti, di G. Bertolotti-™!o eia in nessuna delle sue opere vive e che | Bronzo, di G. Rossi. non toccano affatto i suoi interessi essen- ! Pre™io Ponte Sevcso - l 3200, m. .1609. ... Prima prova : l.o Piti, in 219"; 2.0 Red Wil- s,a"- kes; 3.0 Boffalora. Non piazzarti: Falstaff liu¬ ti Vengo così a notare un'altra delle idee ! ser, Liana G., Impero, Otello Caruso Impeairettrfet che ci hanno guidato nel corso di ' ratore, Eping Kuser, Fiordaliso, Meneghino. Seconda prova: l.o Boffarora, in 217": 2.0 Red W.ilkes; 3.o Liana. Non piazzati gli altri concorrenti. Terza prova: l.o Pia, in 2'18"; 2.0 Red Wilkes; 3.0 Liana. Non piazzati tutti gli altri. Premiazione: l.o Boffalora, dei dott. M. Centanln, che ha stabilito il miglior tempo Premio Milano — l. 400, ni. 1609. Prima prova: l.o Coderò, in 2'13": 2.0 Milly Fleet; 3.0 Busy. Non piazzati: Miss Elvria, Zalen, Jokey, Fred Leyburn. Seconda provo: l.o Coderò, in 2'I5''- 2o Busy; 3.0 Milly Kle«t. Premiazione: 1.0 Coderò, di Hai-betta-Giacomelli;2.o Busy, ili Bianchini; ;t.o Milly Fleet, di Nati 11 ucci Massinl. Premio Reggio — L. 700, m. 2113. Prova unica. Premiazione: l.o Oro Silver, in 4'7", di Pirovano; 2.0 Heros H., della Scuderia Ponte Severo. Non piazzati: Carli, Ubaldo. La classifica ufficiale del Giro di Lombardia Ci telefonano da Milano, 5, notte: Solo a tarda ora la Giurìa ha deliberato sull'ordine d'arrivo che fu reso difficile perchè i numerosi componenti il primo gruppo giunsero addossati e velocissimi al traguardo. La classifica ò la seguente: 1. Pellissier alle 14,39'30" impiegando a compiere i Km. 232 del percorso ore 7.3V30" ad una media oraria di Km. 30.C06. 2. Micheletto a 3'i di lunghezza; 3. i. 5. 6. a pari merito Brocco, Durando, Torricelli, Wanhouvert; 7. 8. 9. 10 11 a pari inerito Albini, Beni. Chironi, Gaietti, Triboullard; 12. Ganna; 13. Alavoine; li. Osnaghi; 15. 16. 17. 18. 19. a pari merito Azzini, Bertarelli, Bordin, Deliers, Cremo, tutti in gruppo alle 14,10. —. ——— .u^mwcumi incute un ritorno alla antica barbarie ». L'accordo tao-ttto per il Mano bene accolto dalle Potenze Parigi, 5, notte. Il Governo ricevette la risposta dalla maggior 1 vart edclXe Potenze, cui venne comunicato Vac- j cordo franco-tedesco relativo al Marocco. Da' per tutto l'accordo venne accolto nel modo più ' favorevole. ^ (Stefani)...:. ULTIME DI SPORT Le corse al trotto di Milano Ci telegrafano da Milano, 5, notte: Le corse al trotto all'Ippodromo di Turro furono favorite da un tempo splendido dai una buona pista e dal concorso di pubblico numeroso. Le varie gare furono assai interessanti. Eccovi -risultati: Premio Ippodromo ~— l. 1200, m. 1609. Prima prova: l.o Gagliardo, in 2'27"- 2.0 Bronzo; 3.0 Garttamelata. Non piazzati : Caj valloni, Rondone. ; Seconda prova: l.o Gagliardo, in 227": 2.0 : Cavallotti; 3.0 Gattamelata. Non piazzati : i Bronzo, Rondone. questi negoziati. Nel centro dell'Africa le posizioni non sono mai prese definitivamente; ma le Potenze europee faranno politica previdente e savia preparando il regolamento opportuno per la soluzione dei problemi che successivamente si potranno presentare. "La più bella gemma della nostra corona coloniale,, « Per concludere, mi sembra che il carattere 'dell'accordo che abbiamo firmalo, e che riesce cosi fortunatamente al mantenimento della pace, i quello che esso non nuoce a nessuna delle due grandi nazioni in causa. Questo accordo i pienamente soddisfacente tanto per una nazione quanto per l'altra. L'accordo è vantaggioso per noi, perchè, liberi dalla opposizione che ci faceva ostacolo, abbiamo purgato il Marocco dalle più gravi ipoteche che pesavano su di esso, e poetiamo, sotto l'unica condizione di rispettare l'eguaglianza economica, estendere la nostra azione tu un paete più vasto, più fertile, più preparato di quanto siano l'Algeria e la Tunisìa riuniti, e che sarà senza dubbio in avvenire la più betta gemma della nostra corona coloniale. L'accordo è poi anche vantaggioso per la Germania della quale non potevamo in nessun modo considerare l'installazione al Marocco : ma essa potrà ricavare un maggior profitto dalla sua attività commerciale ed industriale nei suoi\ domini dell'Africa equatoriale. » Infine — è questo un punto di vista che sorpassa le questioni di trattazione e di ■mr— mm- nkitintmn m ALFREDO FRASSATI, Direttore,