L' arrivo dei feriti di Tripoli

L' arrivo dei feriti di Tripoli L' arrivo dei feriti di Tripoli Episodi di eroismo Roma, 3, notte. Sull'arrivo dei foniti recati a Napoli dalla «Regina (Margherita», si hanno 1 seguenti particolari: Quando le varie automobili e le barelle-vetture hanno traspottato all'Ospedale Militare della Trinità la maggior parto dai feriti, l'Ospedale è stato visitato da ' qualche giornalista. Un giovanotto muscoloso, un bersagliere, convalescente, col capo coperto dal berretto dell'Ospedale, esclamava : Cosi è bello venire qui, non per malattia, come è capitato a me! 'Nessuno dei feriti è veramente abbattuto. A tutti sono state rivolte domande. Si è chiesto loro ili nome, si è cercato notizia dei combat, timenti delle ferite, delle loro sofferenze, e tutti hanno risposto con voce ferma e tranquilla. — Come vi sentite? — viene domandato a uno del feriti. — Abbastanza bene : solo mi fa male un po' il braccio. Un ufficiale medico, che è lì vicino, esclama: — Ha il braccio spezzato da una palla. S: vede un pezzo di giovanotto tarchiato, che racconta un episodio della battaglia di Saiarasci&t. E' un caporale del Lo fanteria. — Non siete ferito ? — Boba da nulla. — Perchè avete la mano fasciata? — Una palla. Mentre caricavo il fucile mi arriva il colpo, e mi passa la mano. anSco1poed?l^neUaÌata ^ SPaUa' ^jtEntra nell'atrio dell'Ospedale una carrozza ddi piazza. C'è dentro un capitano. La vettura I dporalema' e U capi4fln0 fa un 0611110 a un ca" | z— Mi aiuti) a scendere, — dice il capitano. — E' ferito, signor capitano?, — chiede, con ansia, il caporale. — Si. ma è una ferita lieve. — Non s,i, muova, chieda la bardila. Il reparto degili ufficiali è lontano, perchè vuole andare a piedi? — Non imporla, basta che mi aiutate a scendere. E il capitano scese, e fu accompagnato nel. -!« sua stanza da un giornalista. Era il capitano commissario Cipriani. di Verona. — Come è andata, capitano? — Ero al molo, in servizio, per uno sbarco di roba militare; e mi raggiunse una palla. Ho la gamba forata da parte a parte. Si sente la tromba di un'automobile: è un altro ufficiale ferito che arriva. Si vede una splcnGrbtdamrlsasacbt^giovane signora correre verso l'automobile, ar-j rampicarvisi. e baciare, con occhi pieni di, pianto, una mano, che dalla barella si prò-;pende verso di Bei. E' il tenente Favelli, del- l'il.o bersaglieri, un giovane forte e corag- Igioso. 'n,^„S^.?^ii^rli«i.nra'^^iceÌ.-" Non..no nulla, tranquillizzati 1 Guarirò subito. — dice alla moglie, che ha le pupille velate dalle la- grlme. j Il tenente viene portato a braccia da quattro infermieri, m una stanza dell'Ospedale. Egli: è uno dei feriti più gravi, sebbene non in peri- ! colò di vita.. Acconto alla camera del tenente ■ Favelli vi è la camera occupata, dal tenente ; arrivatoeierl. "l^enenfe'Braocioferrilegger-iniente ferito'a un braccio: questo gli* è staro! , wpolnrmonte trapassato da una palla. 11 te-1 nata, interrogato, ha detto di sentirsi bene.! .e ha soggiunto : meclicatura è stata fatta: non sofse non lo affatica, ci. racconti di buon grado, e La frn ni lì — E allora qualcosa. 11 tenente accondiscond" parla della giornata del 23. — Ero del 27" battaglione dell'ir bersaglieri. Il 27" battaglione ora formato dalla 4' e 5* compagnia. Si sa come ora distribuita la truppa: prima la piccola guardia, poi la gran guardia, infine ia riserva. Io con la quinta conip.'gnia, ai coniando dei capitano Puccio, ero verso la marina. Lattacco contro le nostre linee comin- ciò a destra, e andò man mano estendendosi a sinistra, arrivando infine al punto dove mi troyavo io con la compagnia. Il primo corpo !^Wgtó SKfflNle 8,30. Il capitalo, vistasi attaccato con rio- lenza, chiese rinforzi a nie. Accorro con la mia mezza compagnia, per coprire alto spalle le truppe dol capitano. Per far meglio comprendere l'insidioso lavoro di accercliiameintu, ricorderà, che l'oasi è tuttarotiada fr. queuti argini e da muriccioli., che percorrono il terreno in vario seiiso, costituendo cosi altrettante trincee naturali, che servivano agli arabi e ai turchi per imboscate. Mentre accorro in soccerso del capitano, vengo attaccalo di fronte al lato destro. Mando una pattuglia ad avvertire il capitano; e dopo molti sforai riesco a giungere sul posto di combattii.mento del caipita'-io. Trovo | feriti il sottotenente Gallarate e il tenente For- nari. Non .passa molto tempo che rimango ferito anch'io. Ero là da uri quarto d'ora quando una pallottola mi attraversò il hraccio. Ma il momento terribile non mi lascia pensare alla ferita. Alle. 11, mentre davo ordine di rinforzare W fianco sinistro, il tenente Pomari viene ferito ancora da 3 o 4 palle, che lo colpiscono al petto. Sento uà grido disperato: o Addio, Bra.pei.oferri I ». Credevo ch« fo^.so il Pomari : era invece il tenente Gallarate, che mi cadeva vicino. Riir.p.si solo dfflciale subalterno agli ordini del capitano Puccio. Venne l'urna: il fuoco durava terribile da quattro ore. Decidemmo di tentare un attaaco violento verso il fianco; e mentre tentavamo lo spostamento, sento gridare da alcuai bersaglieri : « Il canitano e ferito!». Il capitano Puccio er.-Vj stato pugnalato a tradimento, in un piede, da un arabo. Faccio trasportare a braccia il capitano; e cerchiamo di avvicinarci a Tripoli, per evitare, l'accerchiamento. Ed ecco che mi imbatto in un nucleo di dispersi della quarta compagnia. Apprendo che il suo capitano, il valoroso Bruchi, vistosi ferito a morte, si è finito con un colpo di rivoltella. Comprendendo che mi era imposstbjìle ricollegarmi con la quarta compagnia, mi dirigo verso il mare. Faccio trasportare all'ospedale il canitann Puccio e muovo verso la batteria Hamidiè. Riesco a racimolare un centinaio di uomini : subito mi 'imbatto nel tenente Serralunga, della sesta. Gli affido gli uomini della quarta, affido .1 miei al maresciallo Manildo: dispongo che due nuclei riparino il fronte est, e un terzo i! fronte sud. Frattanto odo un fuoco di fucileria io città: era la rivolta. Cerco di far rifornire i bersaglieri di munizioni, ma m'incontro in un colonnello che, vedendomi ferito, mi manda all'ospedale. Riesco però a mandare ai bersaglieri un carretto di cartucce. Quando entrai all'ospedale erano le 15.

Persone citate: Boba, Cipriani, Favelli, Gallarate, Manildo

Luoghi citati: Napoli, Roma, Serralunga, Tripoli, Verona