Processo Cuocolo

Processo Cuocolo Processo Cuocolo (Per telefono alla Stampa) Vltorbo, 19, etra. Alle 10 meno 15 si apre l'udienza. Gennaro Abbatemaggio continua ad essere indisposto. Il Presidente dichiara di aver riscontrato non esistere in atti la deposizione, ohe avrebbero resa i coniugi Basciano ai carabinieri; soltanto in una nota del 6 gennaio 1907, a firma del capitano Fabroni, si facevano i nomi di Gennaro Basciano e di Corinala Madonna, come persone, le quali avrebbero potuto metere in essere la connivenza tra Antonio Parati, Gennaro Ascrittore e don Ciro Vittozzi, per avvalorare la questione dell'omicidio, accusando De Angelis ed Amodeo. — Ciò dimostra, — osserva subito l'avvocato Romualdi, che i due testi, contrariamente a quanto affermarono Ieri, non confermarono al «indice istruttore la deposizione, che avrebbero resa ai carabinieri, e che oggi sappiamo essere inesistenti; « quale interesse avrebbe potuto avere 11 giudice istruttore a sopprimere a deposizione del coniugi Basciano? Costoro non dissero, essersi limitati a confermar» la deposizione dei carabinieri T A questo punto si richiama, per dare schiarimenti. Il maresciallo Giannacchl, e si discue dagli avvocati Ronvualdl, Bovio e Lioy. Dopo il Giannaccht ritorna sulla pedana il capitano Fabroni, il qua,le, a richiesta dell'avvocato Lioy, ammette di avere in un processo recentemente svoltosi contro Marra, affermato, come del resto ebbe a dire, di avere dato qualche soccorso In danaro ai vari confidenti. Un ragioniere che depone il fallo Si continua la deposizione dei testi: Si chiama il ragioniere Salvatore Antuoni, l quale ammette, come affermò l'avv. Lioy, di essere stato condannato a cinque anni, per omicidio, ma si trattò di omicidio per sbaglio. Ciò premesso, a tutela della sua onorabilità, l teste dice che, credendosi vittima della camorra, trovandosi senza impiego, e ritenendo non poterlo avere per colpa della camorra, sparlava degli attuali accusati. Le sue paroe giunsero alle orecchie del capitano Fabroni che lo mandò a chiamare, ed egli rese la deposizione, confermandola davanti al giudice struttore. Dall'inizio dell'attuale dibattimento, e nwtV do la popolazione cominciò a credere innocenti gli attuali accusa... il suo cuore palpitò, perchè sapeva di avere deposto il falso. Presidente: — Adunque, negate di aver conosciuto Vittozzi? — Lo conobbi poco. Presidente: — E non è vero, come affermaste dinanzi a.l giudice istruttore, che voi vi recaste dal Vittozzi per avere un impiego, e Vittozzi vi abbia risposto che per procurarvi un impiego, occorreva della moneta? — Non e vero niente, — risponde il teste. i residente: — Non è neppur vero cheli Vittori vi pronose dì mettervi insieme con Ascrittore e Totonno, di Santu Domntcu, per deporre duello che quel due volevano? — E' falso, -, dice il teste. .vTiwi. *eV~ £ puTe- faceste una accusa specifica contro il Vittozzi, come si spiega tutto ciò? ♦uTflffalsa" R'Pet0 °he 18 mla deP°*,zlon<» * c?ii,irIchr1esta de">w. Sorrentino, il maremì n°Ml' richiamato, dice che all'esame il teste Antuoni si presentò alla caserma da^-cert° A,oeo ItiShini. D'AnmSSL £Llm?ge dl av?r deP°sto spontanea^£!io?enzauaver avut0 deI compensi di danaro dai carabinieri. Alle 11.15 si sospende l'udienza. Alla ripresa gli acousatl De Mar-inis. Morra ed Alfano si dolgono del maltrattamento che subiscono in carcere, all'insaputa del direttore della casa di pena. Il presidente promette di provvedere conferendo appunto col direttore. Una guardia che disertò Viene chiamato il teste Gaetano Crispinl il quale dice che appartenne alla Questura come archivista e che vedeva il comm. Ballanti quando questi era a Napoli, che gli promise di procurargli un impiego al cantiere Uva. Un giorno trovò il Balianti inquieto, perchè nell'interno della Questura regnava malumore tra alcuni funzionari e si aspettava un funzionario del Ministero per conciliare le diverse versioni sorte in Questura sul delitto Cuoeolo. Allora il teste si sarebbe prestato, sempre sicuro che si trattasse di pratiche burocratiche a firmare un verbale di ufficio, dichiarando che alcuni degli attuali accusati erano soliti frequentare la Galleria, come sostenevano alcuni funzionari, perOjnulla constava al teste sul delitto Cuoeolo, tanto che quando fu chiamato dal giudice 'istruttore, egli non solo non volile firmare la deposizione, nè confermare il verbale, ma scrisse una lettera risentita al comm. Ballanti. Presidente: — Voi diceste al giudice istruì' tore di aver veduto fin dal maggio 1906 Ciro Alfano. Rapi e Cuoeolo seduti allo stesso tavolo nel Caffè Fortunio. — Non ricordo; ad ogni modo, ripeto che si trattava di una deposizione da servire per uso intemo della Questura; non ho mal conosciuto Cuoco lo Il commissario Catalano nega recisamente che dovette andare alla Questura dl Napoli, poco doT» il delitto Cuócolo. un ispettore per conciliare 1 funzionari, e non ricorda dl avere conosciuto 11 teste come appartenente alla Questura. Il teste ammette che, par ragioni di famiglia, nel 1905 disertò. Il Giannacchl, richiamato, dice che Crispino effettivamente era guardia, e disertò, trovan dosi in contrasto con i superiori. Sono le 12,30 e l'udienza è tolta. Rapi conoscerà Cuoeolo Si riprende l'udienza pomeridiana col ri chiamo dl Vincenzo Cattaneo, che già depo se, nell'udienza del 22 settembre. Presidente a Cattaneo — Lei conobbe Gen naro Cuoeolo? — Lo conoscevo di vista. Presidente — Ebbe occasione di vedere Cuo colo con qualcuno degli accusati? — Risponderò subito. Dopo che il Rapi era stato rimesso in libertà, e cioè nell'ottobre del 1907, io, conversando con alcuni amici espressi il concetto che spesso nessuno è più nemico degli accusati di se stesso nei primi interrogatori, quando cioè nega ciò che dovrebbe affermare facilmente è viceversa. Cosi 11 Rapi aveva negato di conoscere Cuoeolo, mentre io ho più volte visto il Cuoeolo attendere 11 Rapi alla porta del circolo del Mez zogiorno. Rapi, piangendo, dice che il teste mentisce Catalano, tranquillamente — Io sono co stretto a dire la verità e la dirò a qualunque costo. Presidente — Lei ha veduto 11 Rapi in com pagnìa col Cuoeolo? ,, — Questo non posso dirlo. So che Cuoeolo attendeva 11 Rapi al circolo del Mezzogiorno. Presidente — E perchè una circostanza cosi grave non la disse al Giudice istruttore c quando depose la prima volta al dibatti mento ? — Forse non l'avrò ricordata, Presidente — E come sa lei che Cuoeolo mandò a chiamare il Rapi? — Stando al circolo del Mezzogiorno sentii un cameriere dire all'orecchio di Rapi che Cuoeolo attentava al portone. E' richiamalo 11 maresciallo Serio e si ha un confronto tra i due testimoni. Serio dice — Ricordo che il Cattaneo ebbe a dirmi due o tre mesi fa di avere visto Cuoeolo attendere il Rapi e poi andarono via insieme. Presidente a Cattaneo — Ha sentito? Cattaneo — Il maresciallo Serio mi ha frainteso, come ho dichiarato di essere convinto che 11 Rapi conosceva Cuoeolo, cosi avrei detto di avere visto i due Insieme. 11 maresciallo Serio per il momento è 11- C E; I ì V. ì 1X^0 L'avy. Bovio esibisce una lettera diretta al di avere scritto. ndcd"sdaCmmuracaCctanppdtstAvspssafreripnfpqAttnpcmCpmgdtperscsncb.eìipsidaRm1inncRnRSlg Rapr"che"il'Teste'7ic"onrrs'ce _ Nei]a lettera che porta la data dell'8 dicembre 1904, Cattaneo 6l rivolge all'amico Rapi per avere un po'^il denaro, avendone^ bisogno e " promettendo di restituirlo a gennaio Aw. Bovio — Non ricorda il teste dl avere rtéhttttd 'afe* volta, proprio nel marzo del j906 e ottenuto un imprestito dal Rapi? Teste: — Non ricordo, ma potrà essere, per che come ho già dichiarato era in buoni rap porti col Rapi; al quale credo che altre perso l e i e è e e . i e n l l o ne si siano rivolte per avere aiuti e ritengo dl non essere stato l'unico. Rapi a Cattaneo — Quando 11 teste cominciò a frequentare il circolo? — Non ricordo. VI andai invitato dal- duca di Nola, certo nell'anno 1904. "Lo affermo eoa dolore, perchè è la verità,, E Rapi, sempre piangendo, domanda al teste se non è vero che erano talmente cordiali 1 rapporti tra lui e il Cattaneo che questi andò da lui per insegnargli 11 francese, e Cattaneo risponde: — E' verissimo. E non comprende 11 Rapi 11 mio strazio per essere costretto ad affermare mio strazio per essere costretto ad affermaer una circostanza detta confidenzialmente al maresciallo Serio? E può negare il Rapi che 1 suol amici gli rimproverassero di avere negato di conoscere il Cuoeolo? Rapi, commosso e piangente: — Ma come avete 1(1 coraggio dl affermare questo? — Lo affermo con dolore, perchè è la verità. Dopo Rapi parla Alfano per dire che il Cattaneo è un giuocatore e si è giuocato anche i denari del figli. — Questo non è vero, — Interrompe Cattaneo. E Alfano prosegue: — Io, come strozzino, quando ero a Napoli, avevo In mano tutti questi signori. Il Cattaneo appena fui messo in libertà, dopo il mio primo arresto, mi avvicinò per parlarmi del processo per 11 delitto Cuoeolo e dopo avermi detto di avermi favorito quando era stato interrogato, mi chiese cinquecento lire. Io risposi negativamente, comprendendo che si trattava di un farabutto. Cattaneo ribatte: — In quello che ha detto Alfano vi è un controsenso insussistente. E' vera la richiesta di denaro, ma escludo assolutamente dl avere detto che io avevo deposto in suo favore. Alfano mi negò l'imprestilo dopo avere ottenua la assoluzione per Insufficienza dl indizi. Egli aveva pensato di allontanarsi da Napoli. L'avv. Romiualdi chiede al Catalano so può fare 1 nomi di altri suoi amici, che riiuprover rarouo a Rapi di avere negato di conoscere Cuoeolo. Catalano risponde: — Non posso farlo, non ricordo. Avv. Afido Veccliini. — Lo dice, ma non lo pensa. 11 teste è combinato. Presidente. — Questo lei non lo può dire, non essendo lecito offendere i testimoni. Aiw. Romualdi. — Io intendo rivolgere all'Alfano questa domanda: egli oggi ha parlato di perdono evangelico, che lo spinse a tacere quando il Cattaneo rese la prima dichiarazione. Allora, infatti, ili confronto fra l'Alitano e ti Cattaneo fu perfettamente idilliaco. Allora non si tirò fuori la lettera del Rapi, non il processo, non ila richiesta di prestiti ad Alfano, nulla; eppure il Cattaneo aveva affermato cose gravi contro il Rapi. Oggi, invece che il teste, suo mailgrado, ha affermato che il Rapi conosceva Cuoeolo. oicfA si è tirata fuori la lotterà, e il processo, e le richieste di denaro, e il dissestameli to, 'cominciando un vero e proprio linciaggio del testimone. Voglia domandare il presidente ad Alfano se tacque imito questo perchè temeva che il Cattaneo dicesse la circostanza più grave, e cioè che il Rapi conosceva U Cuoeolo. Un putiferio La domanda dell'aw. Romualdi suscita un vero .putiferio. Gli avvocati gridano, nella gabbia sorgono clamori, e Ramualtìi grida a gran voce: — E dopo questo voi date la prova luminosa che, per trovare testimoni che affermino qui spontaneamente circostanze più o meno gravi, è necessario trovare degli eroi. Il teste Catalano, infatti, è convulso, tanto che 11 presidente ordina la sospensione del dibattimento per dieci minTiti. Ripresa l'udienza, il Catalano, che non è In .epntì'izioni di salute da iprosewuire a deporre, ìiióra Istanza dell'aw. Battaglia, è richiamato il maresclaillo Serio, che afferma di avere saputo che il Rapi nel gennaio del 1904 fosse stato trovato a giuooare a Roma. Aggiunge poi il maresciallo Serio, e questa volta a domanda del procuratore generale, di avere saputo da altre persone, oltre al Cattaneo, che Cuoeolo e Rapi si conoscevano. Si chiama Emanuele Carola, il quale afferma di aver conosciuto H Rapi sulla fine del 1903, nella casa di giuoco Taiani, e lo ritrovò in casa Bevitaoaua e al Clreolo del Mezzogiorno; e poi al Circolo vide due francesi, che vennero a cercare il Rapi. Dopo l'arresto, sospetto che quei due forestieri potessero essere soci del Rapi in affari loschi. Tu una semplice idea venuta al teste, quando i «riornali descrivevano il Rapi ladro internazionale. Dopo essere stato richiamato il maresciallo Serio, non volendosi, stante l'ora tarda. Iniziare la Importante testimonianza del teste aw. Fragalà, l'udienza è rinviata. toteTolendaroleDnncocepgrcbscaprpatRstsggceteatdgs■?lvd—cazNilmcqsgglcmtcsricgcdvridrntriiddMufAfaammMctsL

Luoghi citati: Alfano, Basciano, Napoli, Roma