La situazione interna della Turchia

La situazione interna della Turchia La situazione interna della Turchia si aggrava di giorno in giorno Minacce di stragi a Salonicco e Costantinopoli L'espulsione dei maestri italiani srsan{Servizio speciale della Stampa). T^ Gbi i? Seyman, 16, nette. Le notizie che giungono ani. sulla fron fiera bulgara, dove ci siamo rifugiati dopr l'espulsione dall'impero ottomano, rifletto no che la situazione interna dell'impero < sconvolta dal turbine d'ira e di follia scatenatosi da Salonicco. Quei pochi uomini frenetici, che diedero due anni fa la spinta al movimento rivoluzionario, che segnò la fine dell'antico regime, oggi che sentono e non vogliono riconoscere il fallimento della loro politica, tentano i mezzi estremi della violenza e della rappresaglia, e tendono a rivollo ad fare naufragare ogni tentativo una soluzione pacifica, 0uesli demagoghi della Giovane Turchia dell'estrema mostrano di aver dimenticalo gli orrori che essi non seppero impedire o che essi stessi permisero, se non incitaro no -. dimenticano le stragi dei pacifici ed op pressi Armeni di Hadana; dimenticano i mezzi di tortura usati nei posti di polizia di Costantinopoli contro un greco ed un turco, jcui furono infitti sotto le unghie penniniM acciaio, e che svennero sotto le nerbate; di- mentieano i venti armeni massacrati un mese fa nel Kurdistan, e un centinaio di ragazze violentate, e che ogni giorno in Macedonia si ripetono impuniti assassina, stupri, ricatti, incendi, oppressioni e ne fandezze d'ogni genere: dimenticano tutto questo ed altro, quando accusano l'Italia di non essere capace di organizzare una vita civile in Sicilia e nel Mezzogiorno. Di che diritto essi credono di potersi valere, quan- do minacciano di provocare cataclismi e di porre in seri imbarazzi l'Europa se questa non interverrà in loro favore? E come ti può pensare che essi non siano in malafede quando sostengono che il popolo turco vuo- le ad ogni costo la guerra ad oltranza, men. tre è noto che il popolo minaccia di rivol- tarsi, appunto perchè non vuole la guerra? Certo è questo-, i giacobini di Salonicco so- no coloro che hanno condotto la Turchia al punt0 in cui „ trova< e c<aon ^ g questo momento, con i loro eccessi, com'■ >)romettono nel modo pia grave la situazio. \ne interna dell'impero Nel loro impeto ita¬ ' lafobo, essi hanno persino messa fuori la ! voce che sarebbero pronti a cedere Bassorah 'allInghilterra, purché questa si accordasse con loro ai danni dell'Italia. E' assoluta mente inutile discutere questa voce, poiché essa è destituita di qualsiasi più elemento1.„ ragionevolezza; ma essa è un sintomo r e o i — . e e o o i a « della follia cui sono giunti i Giovani Turchi. Ieri essi sono riusciti ad accostare il Sultano, e gli prospettarono la situazione in questi termini-. l'Italia prossima ad essere stremata dalla rappresaglia economica organizzata contro di lei in tutti i paesi dell'Islam; la Turchia in armi, per la guerra santa.' Il Sultano, debole e malato, rispose che avrebbe fatto quello che il paese, per bocca dei suoi deputati, gli avrebbe coniati* dato. Nelle grandi linee i partiti politici sono riusciti ad- accordarsi nel volo di fiducia al Governo, per il tempo che dureranno le ostilila; ma v'è da temere qualunque sorpresa, da un giorno all'altro. Intanto ^fautori della politica di Salonic co tentano di fare prevalere fra i deputati il loro spirito d'incosciente imprudenza, insistendo perchè la flotta turca lasci i Dardanelli per andare incontro alla flotta italiana e sfidarla a battaglia. Il direttore del Tanin, Djavid Bey, tenta col suo giornale d'infatuare le plebi, dicendo che l'ora è giunto di abbattere il Comitato « Unione e Progresso», e. sta organizzando quella lega italofoba che dovrebbe mettere in opera l'estrema rappresaglia, non confessata, ma che è in mente degli infatuati di Salonicco, del massacro degli Italiani: già i Kurdi, facchini e servi e venditori ambulanti, che con la nota ferocia bestiale compirono le stragi armene, si compiacioho di parlare di prossime stragi italiane : tanto che alcune famiglie euro, per di Costantinopoli e Pera sono stole consigliate, da turchi ad esse amici, di allontanarsi al più. presto. Questa, in brevi noie, ja minacciosa situazione interna dell'impero, ih cui può scatenarsi da un momento all altro la t"mpesla rivoluzionaria che si va preparando a Salonicco. Tcdsedlddcc

Persone citate: Djavid Bey, Kurdi, Pera, Turchi