L'impavido contegno dei nostri soldati al fuoco dell'artiglieria turca

L'impavido contegno dei nostri soldati al fuoco dell'artiglieria turca L'impavido contegno dei nostri soldati al fuoco dell'artiglieria turca g(JPer telegrafo «lai nostri inviliti speciali) Il TRIPOLI (ri» Malta), 1«, era 12. Al telegramma, inviatovi d'urgenza, con la prima nottola, che la notte scorsa i turchi hanno fatto una riapparizione notturna sul nostro fronte, faccio seguire queste Informazioni particolareggiate, che ho raccolto nella mattinata: Stanotte i turchi hanno fatta una riappaltitene notturna sul nostro fronte. Pare ormai fatale che il nemico una notte ri nuovi misteriosi. Alle ore dieci, nella oscurità perfetta del la notte illune, sentimmo rombare il cannone lontano. Era un boato confuso, lungo, mai inteso prima. Rispose un immenso abbaiare di cani in tutti i giardini di Mescia. Attendevamo lo scoppio della fucileria dalle nostre posizioni. Non venne. Salirono invece nel cielo tenebroso raztì bianchi e ver- csgsTtjUea e una'notte riposi, alternamente. Va-"xione della notte scorsa rivestì però caralte- rcncctì .in'faa'rapida'.'Le trincee chiedevano la collaborazione delle navi. Ma anche le na- vi tacquero e inviarono solo i lunghi fasci jluminosi dei proiettori per frugare il deser-1 fo Dall'alto delle terrazze vedemmo le onde di luce scorrere sulle chiome dei palmizi, addentrarsi nell'interno, rilevare il pallore ondato delle prime dune. Il r.ombo lontano cessò quasi subito; poi riprese; poi cessò ancora; poi ricominciò per l'ultima volta, fratifriisto a un breve, violento fuoco di fucileria dei nostri posti in direzione di Gargarix. Il racconto di un ufficiale A mezzanotte tutto era finito, e il silenzio I ... , . . _ . , non fu più turbato nemmeno da un falso al-.lamie. I All'alba mi recai a cavallo agli avam-Iposti per avere la spiegazione dell'enigma. I IH diressi, naturalmente, alla batteria del-\, „ ... . , ,. ,_. „;„.„i..ii.i,„1la Bumiliana, che è diventata lirresistibile,centro di attrazione del nemico. Il posto era ancora occupato dai marinai. ■ 21 tenente di vascello Savino dormiva sotto la tenda Parlai al sottotenente Cattaneo, che mi narrò che l'attacco si era svolto così-.,«Alle dieci da una posizione non precisata,'* . . ' Metro le dune, fu aperto un cannoneggia- mento contro la batteria della Bumiliana : ti vedevano vampe confuse nelle tenebre. I pezzi dovevano essere a ridosso di qualche altura Gli shrapnels erano diretti chiara- mente contro la nostra batteria, perchè da ' ; due bocche da fuoco, a destra e sinistra del famoso albero, i proiettili convergevano da- vanti ai nostri cannoni. «ZI tiro era ben diretto: solo alquanto corto. Gli shrapnels scoppiavano con vivi lampi sotto gli occhi dei marinai. Alla prima luce fu raccolto un proiettile esploso a 100 metri davanti alla trincea. La spoletta era graduata a 3500 metri, i nemici, dunque, sparavano da 3600 metri. Questa distanza fu misurata, approssimativamente durante i tiri, fuori del raggio della nostra piccola batteria di Bumiliana, che iwn porta oltre i 2000 metri. La batteria, quindi, tacque per non rivelare meglio, col suo fuoco, la propria posizione. «Dopo alcuni colpi corti, la batteria nemica allungò i tiri; ma, questa volta, eccessi- vamente, e ì proiettili passarono alti sopra. . „ . la prima linea, scoppiando alle nostre spalle ». TI cannoneggiamento Al primo colpo dei turchi un sott'ufficiale st munì dei fuochi Very, saltò su di un cavallo e si gettò al galoppo verso la città, lanciando a brevi intervalli in aria le luci bianche e verdi che segnalano pericolo, gridando l'allarme alle posizioni di riserva. Pochi minuti dopo tutti erano pronti al combattimento, mentre le corazzate percorrevano coi proiettori il. deserto; ma nulla appariva vicino. Il nemico cannoneggiava a 3600 metri di distanza. Armi per offendere a tate distanza non erano a disposizione degli avamposti. Quindi si tacque su tutta la fronte, vigilando attentamente le dune per scoprire il nemico appena entrasse nel taggio d'azione. Anche le navi tacquero. I.v batteria da montagna, collocata all'estrema destra, sulla strada di Gargarisc non tirò.Dopo una trentina di colpi i cannoni nemici volsero il fuoco verso destra, in direzione del 40.o fanteria die presidiava le posizioni occidentali. Qui i tiri turchi furono più felici: due Shrapnels caddero sopra la trincea, dove si trovava la 12.a compagniaL esplosione ferì leggermente ad un braccio il caporale maggiore Andreoli. I tiri però durarono poco in questa dire zione, e furono spinti più ad ovest, a 5000 metri approssimativi: ma si rivelarono corted inefficaci. Furono anche gli ultimi everso le undici il nemico cessò il fuoco. Si udirono poi ancora, circa un'ora dopo, rimbombi lontani, incomprensibili, verso l'interno. Nessuno è riusciti) n spiegare contro chi tirassero le baitene turche. Poco prima della mezzanotte le compagnie del 40.o fecero alcuni Un di fucileria, perchè qualche ombra si aggirava rìcinoma nessuno rispose, c il fuoco cessò subitoAll'aurora fu mandato in ricognizione mbattaglione. Mentre telegrafo non è onora tornato. Il coraggio dei nostri soldati La tattica nemica è assolutamente inespli- cabile. Nessuno comprende a che miri questo attacco notturno coi cannoni, non integrato da un'azione di fanteria. La condotta delle truppe sotto il fuoco è stata mirabile per coraggio e freddezza. Tutto era preparato per opporsi all'avanzata del nemico. Un reggimento di cavalleria "a appiedato a Bumiliana per rinforzo. La ^riserva era pronta per accorrere nelle t«n-iKcee. L'84.0 e ti 40.o fanteria stavano premuti nei terrapieni, col fucile «pianato in attesa che l'ordine di «fuoco!» partisse dagli ufficiali che osservavano coi cannocchiali notturni, senza posa, se i turchi apparissero, La carovana fermata ieri l'altro fu lasciata proseguire, su garanzia personale di Hassuna Pascià che le vettovaglie erano dirette alle popolazioni della larghezza non sembra nè logica né oppor Difatto Hassuna non può garantire jchc * Twchi non depredino la carovana per 1 % rcosta Questa rrimdfnssssseGIUSEPPE BEVIONE. [Copyright in Enaland by the Daily Chronicle).

Persone citate: Andreoli, Cattaneo, Mescia

Luoghi citati: Malta