Il bombardamento di Tripoli non è ancora incominciato-Dov'è la flotta turca

Il bombardamento di Tripoli non è ancora incominciato-Dov'è la flotta turcaIl bombardamento di Tripoli non è ancora incominciato-Dov'è la flotta turca (Per telefono e telegrafo alla "STAMPAR La situazione ii I al l9 ottobre t, sera. La «Tribuna» rioeve da Siracusa un aispacolo affidato «la TrlpoH per la trasmissione In Italia all'equipaggio del «Ooattt» tornato da Tripoli In Italia. Il dispacci®, datato da Tripoli 1. orell, fu spedito da Siracusa il 2 ore 13. Esso II telegramma ohe fu inviato dopo l'Interruzione operata dalla esquadra Italiana del oavo telegrafico Tripoli-Malta: «VI riassumo la cronaca degli avvenimenti di Tripoli dalla sera di venerdì 29 In poi, da quando cioè stavamo chiusi e trincerati nel Consolato d'Italia eotto l'egida della bandiera germanlea. Calata la notte il Consolato d'Italia a Tripoli, deve si erano rifugiati anotie molti altri europei, venne bloccato dalla gendarmeria turca. Il commissario di polizia tooale aveva ordinato tassativamente ohe nessun Italiano u scisse dal consolato ed aveva Inoltre circondato tutto l'Isolato di edifici dove si eleva il palazzo consolare, con numerosissima truppa. Per la Solara Aba Arsat, dove è la sede della nostra residenza, e per le altre vie e per le adiacenza, stavano schierati drappelli militari. «La mattina di sabato 30 sappiamo ohe all'intimazione di resa fatta la sera Innanzi dal cacciatorpediniere « Garibaldino », Il comandante detta piazza di Tripoli ha risposto con un reciso rifiuto. Egli ha ricevuto da Costantinopoli ordine di resistere ad oltranza. Il cav. Galli, reggente il Consolato, si è Informato ee le navi Italiane cominceranno al più presto II bombardamento. Bisogna uscire dal Consolato, bisogna abbandonare Tripoli, bisogna Imbarcarsi su un vapore straniero che oi condurrà all'ancoraggio delle nostre corazzate ohe sono ferme al largo. «A mezzogiorno In punto il minuscolo manipolo dl sudditi italiani ohe è rimasto In questo palazzo asserragliato come \n , , , ta una fortezza, si è disposto all'uscita. Ben-tiamo nelle adiacenze il rumore della fo»ache va e viene, corre, grida oonfusamente. La folla è in uno stato d'animo indescrivi- bile; è attorrita e Irritata al tempo stesso. Atterrita dall'arrivo della squadra Italiana che si distingue Immobile all'orizzonte; Ir¬ ritata, non sappiamo contro chi, forse con-tro di noi, perchè non oi può massacrare; forse contro gli Arabi perchè non vengono a difendere Tripoli. « Tutti gli Italiani della nostra oolonia, con il vice console Galli alla testa in com- pagnia del console di Germania, escono dal portone del nostro Consolato sormontato dall'ampio balcone dove sventola la ban-diera tedesca. Appena sbuchiamo fuori la folla turca, trattenuta In lontananza, lan- eia qualche grido dl più. E' tutto. Essa delresto è in grande orgasmo e basta II più niccolo fatto uer eccitarla e oer oommuo uiwn l» «Ada nannn ili Roma TT««q" verla. La sede del Banco di Roma, In pros-simità del nostro Consolato, e anch'essa cln- ta di soldati. «Il tragitto dal Consolato alla marina avvigna senza incidenti degni di nota. GII sbocchi delle strade sono bloccati dalle eneeonau- reo il mare acoompagna un tragitto dl qualche minuto, tre volte dl nazionalità, " r««ti« r..»ih ovwini»* Il Castle Garelli si avvicinaalla flotta italiana e ci sbarca a bordo delle navi da guerra ancorate al largo in vista della città cortesemente, premurosamente alla ban-china dove ci attendono alcune a^tjàjié': a poppa di ogni scialuppa ò issato il ves- siilo tedesco. . «Ci imbarchiamo. Molti della oolonia ita-liana sono commossi. Si scambiano con ^. console di Germania gli ultimi saluti, gli ultimi ringraziamenti. « Ci avviciniamo a bordo del piroscafo cho ci devo imbarcare. E' un pirosoafo In- Blese, il Castle Gardh. Cosi mutiamo, InGli ufficiali ti lelasmo della fraternità, che non possiamo dimenticar:. | lettori vorranno conoscere i nomi prOm&SSa. «... — -——-- della marina italiani ci accolgono con l'en-citta, ma questo non lo sapranno; I gior-nalisti si sono impegnati a non rivelarli. Non possiamo tradiro un segreto dl guer- ra llè riBamb.are con una rivelazione I-V i-, hAii-ì nonitaiitii nopportuna la nena oapuawa. «A bordo dslle corazzate ci rendiamo sito dalla parola del-vice-console Galli e della nostra repentina partenza. La deci- sione di far partire ed Imbarcare tutta la ••olonia italiana fu presa perchè era stato ' e^nnurlZiato dal comandante della squa- dra italiana, che a mezzogiorno sarebbe -tato notificato il blocco alla piazza di TH- ooli con i'intimazlone-avviso di cominciare it bombardamento della città dopo tra glor- ni dalla notificazione del blocco. Infatti, appena noi avemmo lasciato la banchina il Tripoli, vi approdava una landa della regia nave Garibaldi con un ufficiale a bordo. L'ufficiale veniva a Tripoli a notificare Il blocco ed il bombardamento. « Ecco come avvenne precisamente II nostro Imbarco sulle navi da guerra italiane: Il vapore Castle Gardh ci condusse al largo, dove I passeggeri vennero trasbordati sull'incrociatore Còatit, elio partirà stasera per Siracusa, portando In Italia questo telegramma. «I giornalisti sono stati tutti Imbarcati, parte sulla Garibaldi, parte sulla Varese e parte sulla Ferruccio. DI Italiani rlmaetl a Tripoli restano solamente due frati e due monaohe a custodia del malati dell'ospedale. Il vice-console Galli si trova a bordo della Garibaldi. Da Bengasi Roma, 2, sera. .Strila sorte toccata agli italiani rimasti a Bengasi si hanno le seguenti notizie, che dissipano le apprensioni esistenti. La Tribuna riceve per telegramma da Malta in data di oggi: « Gli italiani residenti a Bengasi si sono imbarcali sul piroscafo horna, dove presero posto 330 persone, la maggior parte donne e bam.bini. Con grande coraggio gli insegnanti italiani e gli impiagati del Banco decisero di restare: ma dopo le ore 21 del 29 Vinterprete del Consolato italiano, Vincenzo Bernabei, -dichiarò inutile ogni sacrificio che potessero compiere i rimasti e fece senz'altro imbarcare tutti. (( l capi arabi chiedono scusa per l'aggressione patita a Hengasi dai consoli italiani Piacentini, e Bolognesi ». "Morte agli Italiani!„ Il corrispondente della Tribuna da Malta ha avuto da persona giunta da Bengasi una esatta descrizione degli avvenimenti svoltisi all'arrivo dei consoli italiani Bolognesi e Piacentini. « Certamente — riferisce il corrispondentequalcuno dovette avvertire da Costanti,nopoli qualche sobillatore del Comitato U- nione e T" '"""'«fé popola. \mente predispósta a ricevere i rapprcsen- ^ .^.^ ^ «- ma4U, piroscafo Bisagno, che trasportava i dne COr/Soli, si erano imbarcati altri sobil- latori arabi evidentemente prezzolati emessi su dal Governo ottomano. Tutto ciò accadeva prima che i rapporti fra l'Italia ela Turchia fossero rotti, e cioè prima del-l'ultimaturh, „ Circa un migliaio di arabi, istigali da emissari arabi e turchi che erano giunti a Bengasi sul Bisagno insieme con i nostri consoli, pretesero da questi l'apertura im-mediata delle loro valigie e dei loro ba-gagli asserendo che contenevano delle bnm-he. destinale alla distruzione della città, uintervento delle Autorità consolari ita- liane e del governatore turco a Bengasiriusci completamente inefficace. Ogni con- si-glia di calma riuscì vano Gli energumeni si scagliarono sotto i bagagli dei consoli*; li '^><o distrutti appiccandovi il fuoco; *'T dl, C'° te Ì0}a 'ffl"a !wa a " dl™f '"f™, ,1ei'e.7°"e delconsoh alando: Morte „■ tu ìii i, l «Data lattitudine della folla sembrava che si dovesse giungere ad un massacrogenerale dei cristiani. La Polizia turca, in yeflHÌt0 ad istruzioni giunte all'ultima <>ra ('c!itanlmoììah< fParo sulja f°lla< ch" V™ ^™u"JZ'T.%Con notato italiano ed i consoli arrivati. Vi,. [,, gualche ferito e mollo panico. I consoli miogntsi e Piacentini, benché uomini rotti'Ui.a. vita ajricana e coraggiosi, giudicarono e^i stessi che la loro posizione era inso- /"■'" del con di ma il governatore ordinò di non sanazione ignota. ^e"}baf e che U?r*ra anclle fer le colonie tój,"^^|f-*^^^|^:'i^ mo«iae^à^ctiLtfa/w e degli europei. I consoli la partenza, ma i barcaioli di B vano concordato il boicottàggio. Allora i^consoli decisero di partire di notte. « Così, calata la sera, noleggiarono unabarca greca da pesca e con gran pericolo a lumi' spenti, partirono per raggiungere il jjjgagno ancorato dinanzi a Bengasi. I sol- dati turchi cercarono di impedire loro lo sbarco. Un gruppo di soldati, accortisi dellaisoli, volevano inseguirli a c- Ipidisturbare l'imbarco e di lasciarli andareal Bisagno, che a sua volta partiva per de-« La partenza immediata del piroscafo ,— ..- - — - i'-- -,■<Urr grande impressione sugli arabi. Il lorocccUamente- cessò come per incanto. Pre-sentirono che il Governo italiano sarebbestato avvertito dell'accaduto per la par-tenza repentina del piroscafo, poiché essico««at)ario che le notizie dell'accaduto nonsai ebbero giunte all'Italia, essendo ogni vo-winiicazione postale e telegrafica interrotta.gemettero che il Governo italiano man-(/<me una squadriglia yer punire gli lt.ssa-litóri Durante la notte gli arabi più in- 1Uienti si riunir0no a Consiglio in seguito ad ordini telegrafici giunti da Costantino- poli, che ingiungevano alle Autorità di ri- spettare gli europei. Allora i mussulmani tempre più impressionati, permisero lo sbarco degli europei sul vapore Rónia,dove s'imbarcarono olire 'ìf)(! persole masero a Bengasi quasi 50 Italiani, una parte dei quali non ebbe il tempo muteriui. ,«:r imbarcarsi,,. Ini dal teatro della guerra Roma, 2, mattino. Il Governo comunica ufficialmente per spiegare la mancanza di notizie da Tri- poli: «E* ormai noto come la stazione r». dlotetegrafloa di Berna aia stata distruttada una nave Italiana. E' pure noto ohe làlrete telegrafica tripolina non è conglùnitfalla rete tunisina. E' noto anohe oomo 'iloavo Tripoli-Malta non ha funzionato per tutta la giornata di Ieri, e ohe, a cagionò delle condizioni atmosferiche non è possibile rloevere o mandare comunicazioni radiotelegrafiche. Tutte le vool quindi, sparse ad arte ieri a Costantinopoli dalle Agenzie estere e raccolte dai giornali italiani, possono aver ombra di fondamento». estere e raccolte dai giornali italiani, non " .~ 1I fari rioll'icnla Hi P ola i■m^mSXiSolL»^La Canoa •> tt iL'Amministrazione ottomana"'^ Fari per1ordine dell'ammiragliato turco ha telegra- fato ai suoi agenti in Creta di spegnere °tutk ti i fari dell'isola, ma i consoli francese, in- gle.se, russo ed italiano nella loro qualità di agenti dello Potenze protettrici di Creta hanno preso su di loro la responsabilità di prescrivere misure per impedire l'esecuzio- ne di tale ordine, chiedendo contempcra-[neamente istruzioni ai rispettivi Governi. ) Il "Berna,, affondato? li Mi Molto, 2, notte Un piroscafo qui di passaggio ha por tato la notizia ohe la nave « Cerna» è «tota affondata nel porto di Tripoli, Il bombardamento della città comincerà fOltento.domani, e ciò per. dare tempo alla f»,0P0,az,ono straniera ed indigena di met*8™1 ,n 8a,v0 I Turchi periti a Prevesa sarebbero nove Londra, 2, mattino, Il DailyMail ha da Atene che la torpe- diniera turca incagliata presso Prevesa mentre fuggiva dinanzi alle torpediniere ila- .. „„ . ■ „ ., ... . ., itane, ha avuto il capitano ucciso e otto ma- . 1 "nat annegati. ^ m kim nel Mtmm ' *Jo'on,a' 2| nott'- ) ,La Roetaischo Zeitung riceve da Berlino che la notizia, Olà ufficialmente smentita, che una corazzata è stata inviata sul teatro della guerra, viene ora riprodotta in una nuova forma, cioè che una tale misura verrebbe discussa dai circoli interessati. Al contrarlo da fonte competente si dichiara che tale voce è priva di ogni fondamento. Non si ha affatto intenzione di inviare una corazzata teiesca nel Mediterraneo