Silenzio ufficiale e voci non controllate sulle fasi della guerra

Silenzio ufficiale e voci non controllate sulle fasi della guerra Silenzio ufficiale e voci non controllate sulle fasi della guerra (Servizio speciale della STAMPA) La magnifica Per telefono alla Stampa). f Roma, 1. notte. Vi riferisco con vera s od disi azione che ^Inghilterra si è affrettata a dissipare i dubbi fatti nascere In Italia dall'attitudine della stampa londinese ostile all'Italia. Sir Edgard Grey, ministro degli Esteri, ha smentito la strana notizia dell'invio di una bave inglese nelle acque della Cirenaica per l'occupazione di Bomba ed ha fatto le più esplicite e cordiali dichiarazioni circa la condotta che terrà l'Inghilterra durante la guerra fra l'Italia e la Turchia. Vi dissi ieri sera che le ostilità della stampa londinese non erano e non potevano essere un sintomo di ostilità presènte o prossima del Governo, perchè l'Inghilterra ai pari delle altre grandi Potenze, aveva riconosciuti 1 diritti dell'Italia sulla Tripòlitania e l'opportunità di farli valere. Vi diasi inoltre che non.si poteva prendere sul serio la notizia dell'invio di una nave inglese a Bomba. Dopo le comunicazioni verbali e scritte fatte dall'Inghilterra la condotta di essa non deve essere più giudicata corretta soltanto, bensì corretta ed amichevole. L'Austria, che a suo tempo era stata la sola Potenza a fare qualche osservazione sull'opportunità del momento — essa che temeva una ripercussione della guerra per Tripoli nella penisola dei Balcani — adesso Ida prove non dubbie all'Italia non soltanto di leale correttezza ma anche di amicizia cordiale- Il cambiamento a vista è avvenuto per la nota molto opportuna che il ministro Di San • Giuliano diramò ai rappresentanti dell'Italia nella penisola Balcanica. La dichiarazione energica che l'Italia avrebbe, circoscritto le sue ostilità nella Tripòlitania e nella Cirenaica, persistendo nel fermo proposito di tutelare lo statu quo nella penisola balcanica fino al punto di avvertire gli Stati balcanici di non farsi la più piccola illusione sull'atteggiamento dell'Ite' lia durante la guerra, fece ottima impres-.sione al conte di Aehrenthal. In Austriac'è sempre stata la tendenza a credere chein Italia si faccia la politica di MachiaveJ.11, perciò si crede anche alle notìzie più in-verosimili quando si tratta del popolo ita-liane. Nel caso in questione i circoli dirigenti della monarchia -austro-ungarica.si erano impressionati della notizia molto tendenziosa che gif Albanesi sarebbero nuovamente insortt'per mettere la Torchia fra due fuochi, e naturalmente cominciavano a vedere la mano del Re del Montenegro, suocero del Re d'Italia. Il passo energico fatto dairrtalia per l'assoluto mantenimento dello statu quo nei Balcani, nello stesso momento in cui essa dichiarava la guerra alla Turchia, diseipò tutte le preoccupazioni sopra accennate e spinse il conte di Aehrenthal sulla via della piena cordialità con l'Italia. Adesso l'Austria e l'Italia fonilo a gara ad impedire che gli Stati balcanici si muovano, come d'altra parte la stessa Austria e le altre grandi Potenze impediscono che la Turchia tenti di rifarsi della sicura perdita della Tripòlitania. prendendo la Tessaglia. La diplomazia europea lavora concorde per là circoscrizione del conflitto entro i limiti della dichiarazione di guerra fatta dall'Italia alla Turchia. E' forse questa la prima volta in cui uno dei due stati belligeranti, anziché favorire, impedisce che lo Stato nemico sia attaccato da altre Potenze. L'Italia fa un'ottima figura militare e diplomatica, perchè dimostra con i fatti di non aver bisogno nemmeno di aiuti indiretti per battere la Turchia, e perchè, pur combattendo contro l'impero ottomano, non perde di vista le ragioni che la consigliano ad essere sostenitrice della Turchia in Europa. Decisamente la soluzione del problema tripolino è destinata a rialzare l'Italia non soltanto militarmente e ..moralmente, ma anche 'diplomaticamente. In pochi giorni ci siamo sollevati da quello stato di inferiori' che ci ha travagliati per tanti anni. Ne abbiamo una prova anche nel campo parlamentare, ove la- soluzione del problema tripolino riavvicina al Ministero i gruppi di opposizione. Ieri sera ho incontrati a Mon-tecitorio gli on. Sonnino e Guicciardini iquali non dissimulavano la loro soddisfa-zione per l'azione energica del Governo.Oggi Fon. De Marinis si è fatto iniziatore d)un movimento fra i deputati dell'anticamaggioranza passati recentemente all'op-posizione esortandoli a rientrare senz'altronel campo ministeriale. Interrogato da pa-racchi di loro ha risposto che a suo giudi-zio debbono partecipare al banchetto di To-rino. L'azione del Governo per Tripoli è co-si patriottica, così bella, cosi ammirevoleche i deputati debbono mettere da parte ipassati dissidi e stringersi attorno al Go-verno. L'on. De Marinis conclude dicendoche gli elettori, entusiasti di Tripoli, noncomprenderebbero l'astensione dei loro de-putati dal banchetto di Torino. C'è inoltrel'on. Bettòlo che farà anche lui manifesta-{ioni di ministerialismo. Mi sembra opporunò ricordare che quando i giornali co¬minciarono ad occuparsi di Tripoli, l'on. Mu-ratori, oppositore, mi disse: «Se Giolittiporta l'Italia a Tripoli, noi oppositori verre-mo con voi altri ministeriali al - banchetto di Torino, anche non invitati». Contemporaneomenie l'on. Foscari, che era reducedalla riunione dei Giovani Turchi a Firenze mi disse : » Se Git-litti spinge l'Italia a Tripoli, noi, Giovani Turchi, diventeremo giolittiani ferventi ». Potete quindi dire ai promotori del banchetto che qualunque sala sarà troppo angusta per il prossimo banchetto. 0. i turchi avrebbero avuti 4 morti e parecchi fedii Taranto, 1, notte. Un ufficiale deli'« Alpino » cosi raooortta Il primo e vittorioso seontro navale di Prevsm: «Alle 18 del H si videro uscire dalla aoque di Prevesa due torpediniere turohe, tipo «Orfeo», ohe si dirigevano al largo. Il capo della nostra squadriglia. Il capitano di oorvetta Rlool, comandante l'i Alpino», dette l'ordine di dar loro la eaoela. Una dalle torpediniere riuso! a rientrare nel porto di Preveaa, mentre l'altra volle prò* seguire filando a tutto vapora. Ma la no* atra squadriglia la Inseguì cannoneggiandola, e poco dopo la torpadinlera turea rimaneva colpita da ben 15 oolpl di cannono. Il capitano della torpediniera, por evitare di andare a picco, ammainò la bandiera e andò a Incagliarci sulla spiaggia. «Poco dopo, l'equipaggio abbandonava la torpediniera inutilizzata. « 81 dice ohe l'equipaggio della torpediniera abbia avuto quattro morti e pare*» chi feriti. Una parte dell'equipaggio del* l'«Alpino» el recò poi sulla torpediniera per disarmarla; fu trasportato l'unico san none ohe valesse la pena di essere rimosso e la bandiera che l'equipaggio aveva rialzata ». Ciò che narra il capitano della nave greca che passò damanti a Prevesa (Servizio spedale della Stampa). Atono, 1, cera. Soltanto oggi si sono conosciuti qui i particolari dello scontro vittoriosamente sostenuto nelle acque di Prevesa . Una nave mercantile greca si trovava a passare in quelle acque al momento della battaglia, ed U capitano e l'equipaggio di «uf*'° Piroscafo fanno un colorito racconto dcl1 avvenimento al quale hanno assistito , «*? .lontano, racconto che permette di rico'''™,™J_flSKmeJ overresca svoltasi davanti " pvutoIgtgIdpdscdcla Prevesa con tanto successo delle navi italiane. Ad ascoltare, anzi, il racconto di questi marinai sembrerebbe che. lo scontro abbia assunto le proporzioni di una vera e impressionante battaglia navale, tanta è ' la commozione che vibra nelle rozze parole dei volontari testimoni ancora soggiogati da lina visione tremenda. Lo scontro Il capitano mi ha detto : — Passavamo, nel pomeriggio del ?9, a qualche chilometro al largo da Prevesa, quando udimmo un colpo di cannone. Noi. naturalmente, non sapevamo nulla della guerra, perchè ci trovavamo in alto mare da varii giorni, e restammo più che sorpresi, impauriti da quell'improvviso rintronare di artiglieria, il tempo era buono, il mare tranquillo, il cielo terso. Dal ponte vedemmo, in direzione est, delle piccole masse grigie spostarsi velocemente verso la costa. Ma v.on avemmo tempo di scrutar l'orizzonte: i colpi di cannone divennero frequenti, sentimmo fischiare nell'aria i proiettili, quasi al disopra della nostra nave, il fragore divenne spaventoso. Ci ritirammo sotto coper- IapBlcBccpnccfnsrpvnuaPi!?\S?,.'^*^^^ vsla velocità massima. Quanto tempo durasse quel combattimento furioso, di cui ignoravamo la causa, non so dirvi. Ma fu un'ora tragica. L'incendio Il capitano del Marte — questo è U nome della nave greca giunta qui dal teatro degli avvenimenti — non sa rendere la sua impressione che ripetendo le parole: « Terribile! Spaventoso!», ed assicurando che i proiettili s'incrociavano a poca distanza dalla sua nave. Quindi egli riprende: — Ad un tratto vedemmo, sempre verso la costa dalla quale ci allontanavamo, un1 ggran bagliore d'incendio. Una nave bruciava. Altf vampate di fuoco s'innalzavano dal mare.- il cannone tuonava sempre. Rimanemmo per qualche tempo sotto l'impressione di quel tragico spettacolo, la cui visione ci perseguitava nella nostra accelerata corsa verso Letica. Eravamo inseguiti davvero. | Poche miglia ci separavano dall'isola, j quando vedemmo filare verso di noi due na I vi. Distinguemmo i colori della bandiera i ! faitana, e ciò bastò a rassicurarci. Erano due navi da guerra, due torpediniere. Bal Icìitavimo. Una di esse si accostò alla no atra nave, ed il comandante italiano si mi1 se in comunicazione con noi, annunciandoci 1 che desiderava salire a bordo. Allora feci slvtNA fermare. l Un'esplosione di entusiasmo | Qui u racconto muta completamente di tono, Quando il comandante della torpedù niera italiana, salito a bordo del Marte, i eboe mes?0 al corrente degli avvenimenti il 1 capitano, l'equipaggio ed i pochi passeggeri j che u vavore (,reco trasportava ad Alene, fu \una esplosione di gioia indescrivibile. •— Piangevamo tutti' — mi dice U co- ' pitano — A sentire che le navi italiane a,vevano combattuto contro le navi turche e , je avevano battute, gioimmo come di una italiano come ad littoria nostro. Gridammo lutti: « Viva l'Italia! »; ci stringemmo attorno all'ufficiale un fratello maggiore. Qwll'ora di commozione ci ripagava dello spavento prima subito. Tra i nostri pa*-. seggeri vi erano alcuni irredenti, e quelli li ho visti piangere silenziosi. Il forte marinaio greco, tutto l'equipaggio del Marte vibravano ancora di commozione viva, ricordando la singolare ora vissuta sul mare, ovela bandieradlt^a tra vas- Altri tre officiali torchi prigionieri a, Brindisi Bari, 1, notte. Tre ufficiali turchi : un maggioro di cavalleria, un capitano di stato maggioro 0 un tenente di fanteria, fermati dallo autorità Italiane, l'altro Ieri a Brindici, sono oggi giunti nella nostra città 0 tono sttdJ Internati prigionieri nella caserma di arti'-' gllerla. Ai tre ufficiali cono state assegnate tre camere fornite di tutto II «confort». .. Baci hanno dichiarato di appartenere alta guarnigione di Salonicco e di essere stati Invitati da quella città a partire alla verta di Tripoli. 81 Imbarcarono su un piroscafo postato italiano che, giunto a Slraousa, dovè fermarsi psr servizio di stato, essendo stato noleggiato dal Governo. Cosi, gli ufficiali rimasero a terra e el diressero a Brindisi sperando di potersi Imbarilare. Óra cono a disposizione del nostro comando, mi litare. cadzgs,Q

Persone citate: De Marinis, Di San ? Giuliano, Edgard Grey, Foscari, Guicciardini, Sonnino, Terribile, Turchi