Continuano i vani tentativi della Porta presso le Potenze

Continuano i vani tentativi della Porta presso le Potenze Continuano i vani tentativi della Porta presso le Potenze Continuano i vani tentativi della Porta pLa situazione nell'Impero Il testo della Nota torca alle Potenze Costantinopoli, 1, sera. La Nola-circolare rimessa ieri dalla Porta alle Potenze è così concepita : « Malgra- do il termine di ventiquattro ore, termine ìestremamente breve, che ci era stato fissa- to dall'Italia nel suo ultimatum, ci siamo affrettati a rispondere assai prima dello \teadere del termine affinchè il Governo ita- liano non avesse bisogno di procedere ad un'occupazione militare per ottenere da noi in Tripolilania e in Cirenaica garanzie di\espansione economica. Noi ci dichiarammo pronti a dare tali ga ranzie in quanto non ledessero la nostra integrità territoriale e, a tale scopo, noiprendemmo l'impegno di non modificare durante le trattative la nostra, situazione mililare in dette provinole. Senza neppur rispondere a questa offerta conciliante, il Governo d'Italia, nello slesso tempo che invia la sua fiotta c fa at-toccare prima dello spirare del termine u-na nostra torpediniera nella acque del ma-re Adriatico, ci invia una dichiarazione di guerra in regola. « Penosamente sorpresi 'di questa ostilità inattesa che non è affatto giustificata dalla nostra attitudine verso l'Italia, vogliamo credere che, date le int'ehiìóni concilianti da cui noi siamo animati, vi sia ancora tempo di arrestare gli effetti nefasti di una guerra che non ha causa reale. Ed .è perciò che ci rivolgiamo ai sentimenti pacifici ed umanitari, come all'amicizia d"l Vostro Governo perchè intervenga presso l'Italia e la persuada del nostro sincero desiderio di negoziare con essa per prevenire un'inutile effusione di sangue ». (Agenzia Stefani) Le risposte della Germania e Inghilterra La Turchia ha chiesto alla Germania e all'Inghilterra d'intervenire a Roma, per mettere fine alle ostilità. La Germania ha risposto che aveva fatto due pratiche a Roma a questo scopo, ma senza risultato, ed ha aggiunto che un terzo pauso non poteva che offendere l'Italia e condurre forse a uno smembramento della Triplice, ciò che sarebbe poco vantaggioso per la Turchia. Sir Edward Grey ha risposto a Tewfihpascià che gli sembrava essere un po' troppo lardi per intervenire. La crisi ministeriale turca Said-pascià non si è ancora occupato di 1 istituire il suo Gabinetto; egli mantiene in funzione i collaboratori di Hakky-pascià a titolo provvisorio. (Ag. Stefani). Sfregi al Consolato italianodi Salonicco 1 Comitato rjoiì'"0niono e Progresso., costituita tn governo della difesa Razionale Salonicco, 1, sera. La folla ha 'distrutto gli slemmi italiani del consolato, dell'ufficio postale e delle scuole italiane. Alcuni ufficiali italiani, che qui servivano nella gendarmeria, sono partiti. Laguarnigione di Caraburoum è stala raffor-zata. Un proclama nione e Progresso conservare un'attitunre «; u tornr,^to si costituisce in Governo di difesa nazionale ed arruola volontari.' L'ordine è perfetto. Arrestati pei mi pili n falsa isiii di una vittoria turca E' stalo arrestato ed è stalo deferito alla corte marziale il direttore di un giornaleturco, che ha pubblicato tersero un supplemento annunciante una prelesa vittoria na-vale della Turchia. E' slato pure arrestato un ufficiale cheha inventato e comunicato la falsa notiilaal giornale. i vietalo pubblicar» p&<™« la firma preventiva della Pubblica SicuTtlia. La Compagnia Adi» ferrovie Ai Anatoliha «eensiato tvttf gji ««cai «aMant . Gli " Ulemas „ proclamano la guerra santa Parigi, l, aera. Un breve dispaccio da Costantinopoli reca : u Tutti gli operai italiani che lavorano ì nell'interno dell'Asia Minore ritornano a Costantinopoli per il timore di rappresaglie àa parte della popolazione mussulmana ». \ " L'associazione degli « Ulemas » di Co \ stantinopoli, che è la principale organizza iione religiosa islamica,, pubblica un ma nifesto con cui invita, con un linguaggio \molt0 ardente, alla difesa dell'Islamismo nell'Africa del nord; il .che significa in altre parole la proclamazione della guerra ;San^a " ] Secondo una informazione della Depech'e :Tunisienne qui telegrafata; prima della par tenza dell'Adria U. console italiano consegnò al comandante della nave due plichi destinati all'ammiraglio Aubry, indicanti che le armi e lè munizioni sbarcate dal Berna \eran° slate inviate nell'interno per armare 'le tribu fanatiche. La resistenza quindi av\VPrrebhe non sulla costa ma nell'interno, a e a o Si avrebbero perciò, secondo il foglio tunisino, delle guerrillaa Lo stato d'animo del pubblico e del Governo Roma, 1, sera. La Tribuna riceve, in data di oggi, da Costantinopoli : « A'ei circoli politici si è straordinariamente impressionati per lara-indila, dei successi riportati dagli italiani nei primi scontri. Il popolo non è bene informato, perchè i giornali turchi di stamane sono su questo, punto di una laconicità evasiva, degna di un mulo; f. «i giornali, si occupano più di questioni interne e di rappresaglie politico-economiche, che di guerra e di scontri navali. Nei circoli dei funzionari, degli ufficiali e dei deputati, la verità è conosciuta, c vi posso assicurare che l'insuccesso turco nel Jonio ha abbattuto singolarmente gli animi. .Cin? que siluranti ottomane, tra le migliori e più rapide, sarebbero state messe dalla marina italiana fuori di combattimento. Ora chi conosce l'entità della flotta turca, il cui pregio consisteva nel naviglio silurante abbastanza buono, m.odurno e temibile {le corazzate sono di molto antiquale) capisce abbastanza l'importanza dei primi danni che la flotta turca ha subito. « Quello che è importante stabilire in questo momento è l'odierna situazione interna della Turchia. Gli elementi ostili al Comitato Unione e Progresso possono considerarsi battuti. Il Comitato potrà nuovamente essere arbitro della situazione nell'impero ottomano, a condizione però che possano conciliarsi in seno al Comitato stesso le due tendenze opposte che aggi contrastano tra loro, impedendo alle forze politiche della Turchia di aocre quella salda concordia che per l'impero sarebbe oggi più necessaria che mai Una tendenza, la tendenza catastrofica, sostiene la tesi che l'azione dell'Italia segna l'inizio della fine dell'impero degli Osmanlié. « Occorrerebbe — dicono i catastrofici — difendere la Turchia con ogni mezzo e con qualunque sacrificio da un prossimo smembramento. Noi dobbiamo' e dovremo combattere fino all'ultimo perchè ciò non avvenga ». dLvgcGdGAGRSci e à o i e ai e A questa tendenza - to militare ottomano con _ „ \simo Mahmud Chewket Pascià, ministro ^.^ ^ oMrajufl ad os,nievmtuale ae-tacco da parte delle navi italiane. è a e l formava in altrettanta simpatia internazio-\naie verso l'Italia. ,, dì tutto ciò il Governo doveva tener con- e j0 — essi dicono. — Esso non ha voluto tea :, ncrn' conto e oggi su di lui grave la colpa Le le più gravi responsabilità.,. - L« tendenza ragionevole cui alludo £u- pensierifa dalle -sconfitte riportate dalla Turchia sul mare, anticipa l'idea di un ar-a mistizio. Essa dice che qualch» potenza do-«L'altra tendenza è più ragionevole: riconosce che la Turchia fu essa a costringere l'Italia ad agire. In tre anni la Turchia , . . .. „,. ,. , . .. non fece che irritare Vltaha sul terreno di piccole questioncelle solubili, con mal dis- simulata e continua provocazione. «Questa tendenza accusa apertamente il Governo di lialthy-pascià di avere creato in- torno alla giovane Turchia in Europa una atmosfera antipatica, atmosfera che si tras- .%m&l,?*. Vrogramma di IraUarj wHot sulla cui watt ti potessero definire sen'altro le ulteriori ostilità ed ogni contrato italo-furco. « Come vi ho già accennato, mancano in questo memento notxiiepreeise sulle operaioni militari, ma il convincimento generae, anche te tacitò, che circola dovunque, e che i imponibile alla .Turchia nelle tue attuali condizioni di opporre airitalla una teria, lunga retistenza,^ ^.-jfrtedibtte che a tendenza pacifista, quella cioè che Implicitamente riconosce ti nostro diritto finisca col trionfare ». . «Una ealma relativa ed uri ordine assouto perdurano a Costantinopoli che preenta Un aspetto normale. Soltanto nel mondo degli affari è net circoli bordi (lei II nervosismo ha assunto la proporzione di un grande panico collettivo. I nostri rappresentanti diplomatici ìeil'Impero ottomani • Roma, 1, aera. Ecco l'elenco del personale della regia rappresentanza in Turchia, che entro oggi lasclera, le rispettive residenze tn seguito alla dichiarazione dello; stato di guerra: Regia Ambasciata di Costantinopoli'. De Martino nobile Giacomo, Incaricato d'affari; Garbasso Carlo; Tacoli marchese Arrigo; Nani Mocenigo conte Lodovico; Serpleri Cesare. Reato Consolato di Costantinopoli. Savina cav. Oreste; cav. Menzinger de Brenspental Giulio; Liori Cesare; Ferranti Agostino, Ra Regio Vice-Consolato cut Adrianopali; guzzi Carlo. Regio Consolato a Canea: Bertolucci GodoUni nob. cav. Glo. Batt. marchese, di Castelletta. ' Regio Consolato a Janina: Labbia Natale. Regio Vice-Consolato' a Vnllona: De Faccendis Domenico. Regio Consolalo a Monastir: Cinetta cav. Carlo. Vice-Consolato a turano: Pareto Alberto. Regio Consolato ad Uskub: Galanti Vincenzo. Regio Vice-Consolato a Prisrend: Zuculin Bruno. Regio Consolalo ad Aleppo: Tola cav, Adolfo. Regio Consolato a Bayreuth: comm. AniellLorenzo; Gavottl marchese Lodovico. Regio Consolato a Gerusalemme: conte Sevini Carlo. Regio Consolato a Damasco : Vivaldi Guglielmo. Regio Consolato a Salonicco: comm. Macchlori Vlvalda Giuseppe; Serpi nobile cavGiuseppe. Renio consolato ad Hoàefda: cav. Sola Ferdinando, Regio Consolato a Smirne: conte Pioia Guido; barone Paolo Indetti. Regio Consolato a Trebltonda: Guglielmo Amedeo. '.]",'' Regio Consolato aBengasi: conte BolognesGiulio (in viaggio). , Regio Consolato a Derna: cav. Piacentini Renato (in viaggio). ; . ■, ... sì Regio Consolato a Tripoli: cav. Galli CarloSulle dimissioni, di consoli turchi in Italia A proposito delle dimissioni di'consoli turchi in Italia,, è Interessante il seguente parti colare. Fin dal 6 giugno, prevedendo 1 tattattuali, il comm. Angelo Galliano, nòstro connazionale, funzionario all'Ambasciata turca in Roma da oltre ventino ve anni, e reggente iConsolato, rassegnò te sue dimissioni, anchper protestare per 11 modo iniquo con cui venjLvjuio trattati in Turchia l'Italia e.-gli ita