Nè Austria nè pensano ad alcuna mediazione

Nè Austria nè pensano ad alcuna mediazione Nè Austria nè pensano ad alcuna mediazione (Servizio «pedale della S T A. M F» A) Vienna, 27, notte. ' Oggi correvano di nuovo le voci, che già 'da due giorni ho raccolto e che vi ho partecipato, di un intervento della Germania e forte anche dell'Austria nella questione di Trìpoli. Già ieri notte in un mio breve commento ho tentato di spiegare come avrebbe dovuto farai questo eventuale intervento. Ad ogni modo, il fatto cui si riferiscono queste ▼©ci sarebbe notevole, e me ne sono perciò occupato, interrogando i circoli competenti di Vienna. Ecco quanto posso dirvi di preciso iti proposito. Anzitutto non consta che la Turchia abbia veramente fatto un passo ufficiale per domandare l'intervento e l'aiuto della Germania e dell'Austria nella questione tripolina. Può darsi che la Sublime Porta, nella sua situazione critica, abbia sentito il bisogno di consigliarsi con l'ambasciatore tedesco a Co etantinopoli. barone Marshal, il quale gode a, Costantinopoli presso i circoli «giovani turchi » di una specialissima considerazione e autorità. Ma, in ogni caso, è assolutamente da escludersi che il Gabinetto di Ber lino e quello di Vienna assumano ufficiai' niente la parte di intermediari fra l'Italia e la Turchia nella questione tripolina. Il commento che vi ho partecipato ieri sera a questo proposito mi viene oggi con fermalo e dichiarato esatto dai circoli competenti. La Germania e l'Austaia, essendo alleate dell'Italia e amiche della Turchia, sono forzate, per cosi dire, a non allontanarsi da un'attitudine strettamente neutrale, perchè un diverso atteggiamento potrebbe compromettere i loro interessi verso la potenza alleata o verso la potenza amica. E' il caso di dire che i Gabinetti di. Berlino e di Vien na meno fanno e più fanno bene. Nessuna nota ufficiale dell'Italia ai Gabinetti europei Un'altra- considerazione politica spiega poi l'inutilità e l'assurdità di una media zione di qualche Potenza fra l'Italia e la Turchia. L'Italia in verità non ha bisogno di alcuna mediazione. La questione di Tripoi! è un problema politico che interessa puramente e semplicemente il Gabinetto di Roma e quello di Costantinopoli. Il Governo Italiano ha la completa assicurazione che tutte le grandi Potenze di Europa, nessuna eccettuata, riconoscendo la legittimità del punto di vista italiano nella questione di Tripoli si disinteresseranno completamente di questo problema africano. H Governo Italiano non ha presentato nessuna Nota ufficiala ai Gabinetti di Europa per spiegare il suo pensiero! e le sue domande, perchè non è affatto tenuto a dare spiegazioni o dichiarazioni alle Potenze. Tuttavia il Governo italiano altre volte ha già avuto modo di far conoscere il 'suo pensiero ai Gabinetti di Europa, ed ha già acquistato il sicuro convincimento che tutti i Gabinetti europei non avanzeranno alcuna opposizione per qualsiasi forma (compresa l'occupazione) che il Governo Italiano scegliesse per la soluzione Idei problema tripolino. Di questo fatto ancor oggi ho avuto la precisa conferma nei circoli competenti. Ciò posto è evidente che non si può assolutamente parlare di un'intermediazione presso l'Italia, perchè l'Italia ha avuto ed ha la libertà di azione in Tripolitania, riconosciutole dai Gabinetti europei, e non puòjes sere perciò in alcun modo nè consigliata nè costretta a modificare il suo punto di vista e le sue intenzioni. Una Potenza che intervenisse in questo senso si metterebbe in contraddizione con le assicurazioni preceden ♦■•■mente date. Determinati chiaramente questi punti, non si deve tuttavia escludere a ■priori che tanto il Gabinetto di Berlino come, forse, anche il Gabinetto di Vienna non possano sentire l'opportunità d'intervenire privatamente e amichevolmente presso la Sublime Porta, per ridurla ad accettare il punto di vieta italiano. Entro che termini e come solo potrebbe esplicarsi la mediazioneVi ho già significato ripetutamente il punto di vista del Gabinetto di Vienna, che è in complesso anche quello di Berlino: riconoscimento della perfetta libertà d'azione in Tripolitania e preoccupazione per un'eventuale ripercussione nei Balcani dell'occupazione italiana di Tripoli. Ora appunto, il solo rifiuto della Turchia di accettare le domande italiane, potrebbe produrre complicazioni nei Balcani. Infatti è certo che il Governo Italiano, per quanto sobrio e moderato esso sia, per quanto risoluto a non fare uso delle forze militari che in casi straordinari, * deciso ad attuare completamente il ■ suo programma, perchè sa che una mezza soluzione del problema di Tripoli significherebbe in realtà una nessunis sima soluzione del problema stesso. La reeistenza della Turchia obbligherebbe così l'Italia ad agire energicamente, e provocherebbe lo scoppio di quella guerra che il Governo Italiano non vorrebbe. Ma appun to una guerra od una serie di ostilità tra Turchia ed Italia, potrebbe sollevare il pericolo di complicazioni balcaniche a tutto danno della Turchia, perchè gli Stati balcanici potrebbero essere incoraggiati all'azione dall'esempio e dalla debolezza militare in cui verrebbe a trovarsi la Turchia per far fronte ad ogni partito. Una esortazione alla Turchia di cedere è diretta prima di tutto ad impedire l'inizio di un'azione militare ed il sorgere di torbidi balcanici. Sotto questo aspetto, si può perfettamente comprendere che una tale esortazione possa essere fatta a Costantinopoli daGabinetto di Berlino e da quello di Viennaperchè, mentre asseconda la politica italiana, è diretta ad evitare quei pericoli di cui appunto si teme a Vienna e a Berlino Del resto, stasera, in alcuni circoli diplomatici non appartenenti alle Potenze della Triplice, si diceva che la Germania finirà per lusciare sola la Turchia nel caso e6tremo. "L'Europa non tollererebbe un Vespro siciliano a Tripoli „Notevolissimo 0 poi il brano di un commento che la Neue Prete Presse dedica al momento tripolino attuale. « Tripoli — scrive il gicrrnnle — è da. oggi effettivamente persa per la Turchia. Forse l'influenza delle Potenze riuscirà solo a presentare questa perdita in una fui in:, dio difenda il meno possibile la suscettibilità deGiovani Turchi ed eviti le complicazioni che potrebbero nascere ». Lo stesso giornale nel suo articolo di questa mattina ammonisce la Turchia a non ricorrere a rappresaglie violente contru l'Italia: L'Europa non tollererebbe un vespro siciliano a Tripoli. La Sublime Porta assumiTbUe la responsabilità per tutte le crudeltche fossero commesse. Se i turchi cacciassero <;li italiani dal Levante e paralizzasseril commercio con o.uesto popolo e corainciasnpnnpv a a o a i e o e . i e a ò o a è a n , e re l e ie eco, e mil on si ae is esì eil n a eo laaa aioaaoal a, aui oa rà e „ mal gi e eiei e iasii: tà ero as- guerra di annientamento economi-,'col'Italia, tornerebbe forse Tripoli-coLe armi [Qremtinor« Lrudisero una co contro ad essere turca ? Certamente na del boicottaggio sono valutate di più di ciò che lo sono in realtà, ed i danni che esse recano non sono così gravi da smuovere una grande potenza dalla sua politica. Ma la Porta non può dimenticare che la Turchia non è Stato ad unità nazionale, e che molti popoli sono uniti sotto lo scettro del Sulta-I no ; ed in un tale stato lo scatenare gli odii nazionali e l'odio contro lo straniero è sempre grave, e la crisi che ne potrebbe derivare si ripercuoterebbe sulle relazioni fra la Turchia e gli Stati vicini e sulle nazionalità che vivono nella Turchia stessa. E' inutile tentare di salvare Tripoli con questi mezzi casalinghi di politica « giovane turca ». Esplicite note germaniche Berlino, 27, notte. Le notizie qui giunte da Costantinopoli in questi giorni sono un poco contraddittorie. Tutte concordano però i>el l'afferai aro che il Governo turco fonda unicamente le sue speranze sulla Germania, affinchè questa la tragga dalla gravissima situazione in cui si trova. I Turchi farebbero appello a IKaiser e ai suoi principi pacifisti, perchè volesse intervenire nel conflitto di Tripoli. Secondo un giornale del Mezzogiorno l'ambasciatore tedesco von -Marschall, ricevuto dal Sultano avrebbe avuto incarico di domandare l'intervento del suo Imperatore. Ma una molto importante nota è pubblicata stasera dalla semi-ufficiosa Lokal Anzeiger. Essa dice: « Le notizie di altri giornali- sul già iniziato intervento delle grandi Potenze, specialmente della Germania, sono prive di fondamento: perche nè da parte italiana nè da -parte torca furono inoltrate domande ai gabinetti delle Potenze in questione. -Per un intervento è necessario, secondo il vigente diritto dei popoli, il desiderio di entrambi i partiti in lotta; .ma ciò non esclude che la diplomazia europea, e con. essa anche quella tedesca, si sforzi sottomano tanto a Costantinopoli che a Roma a compiere amichevoli avances che siano rivolte a prevenire uno .scoppio dei conflitto e guadagnare tempo per l'avviamento delie trattative. In questo caso non sarebbe escluso che il conflitto italo-turco possa arrivare ancora ad una felice soluzione ». E' notevolissima questa nota, certamente ispirata, del giornale semi-ufficioso. Anzitutto smentisce che la Turchia — dell'Italia non c'era dubbio — abbia chiesto l'intervento della Germania, la secondo l'uopo fa comprendere, più di quanto lo abbiano fatto le note pi ecedenti, quale sia il vero contegno del Governo tedesco in questo affare. E il fatto va notato perchè è sintomatico. Il linguaggio precedente della Gazzetta di Colonia e del Lokal Anzeiger, giornali semi-ufficiosi, era ben diverso. Non che ci fosse da temere un voltafaccia della Germania; ma certe asprezze che vi ho fatto notare hanno destato una cattiva impressione. Ora la Germania smentisce il suo intervento, e dichiara soltanto che con qualche altra Potenza la sua diplomazia lenta sottomano, cioè non ufficialmente, di vedere se 'a questione possa essere risolta amiichevolmente; e ciò è troppo naturale. E' il meattere di ogni'diplomazia; ma nulla di più. Non solo; ma se anche la Turchia, come sembra voglia fare, domanderà l'appoggio della Germania, questa non potrà intervenire se non nel caso che "anche rifalla'"vi acconsenta, infatti la nota che vi ho citato con le parole ncatadlituzatadgqrnintrptIpshfsssGdbvsdfscccaesq« e necessario il desiderio di entrambi a par- •iti in lotta » sottolinea specialmente la parola G■< entrambi ». E poiché questo non avverrà dmai., si può finalmente affermare,: contraria- ; cmente ad ogni notìzia proveniente da Costan-|itinopoli, che la Germania rimarrà neutrale,"il tirante tutto dl conflitto italo-turco Cose che si dicono a Costantinopoli La nola( odierna del Lokal Anzeiger è giunta a buon punto per toglierci- da quella penosa impressione in noi suscitala dai commenti di ieri. Le altre notizie che giungono da Costantinopoli sono pure contraddittorie, in questo senso : che quelle dei corrispondenti privati parlano di una Turchia pronta alla lotta ad hvacioltranza, e quelQe ufficiose tengono a far ap- \ mparare ti! contegno quasi 'indifferente |leMta, \lTurchia. Cosi il corrispondente del Lokax Anzeiger telegrafa: a li Consiglio straordinario dei ministri deliberò, nel caso cho l'Italia voglia occupare Tripoli, fra be aìtre cose, anche le seguenti: l.o combattere a Tripoli contro l'Italia fino all'ultimo; 2.0 l'espulsione di tutti gli italiani dalla Turchia; 3.o la Turchia priva tutta gii italiani dici diritta di, capitolazione: inoltre ha pireso decisioni su trasporti militari, che vengono però tenute segrete ». Una agenzia smentisce invece da Costantinopoli tali notizie. lì corrispondenlie stella Vossische Zeitung telegrafa che un'alta personalità gli ha assicurato che la Turchia ha deciso di tenere un contegno passivo. Altre notizie fanno notare vmqche il Governo ottomano sa sforza in u$ni i modo per mantenere la calma: proibisce riunioni contro ritmila, smentisce l'invio di truppe e munizioni a Tripoli. Il nuovo- Vali di Tripoli, Bekir Sami-bey, è stato intervistato dal corrispondente del ~erliner Tageblatt: l'intervistato si è sforzato a dimostrare che tutto è traniquillo, e dice che se anche l'Italia occuperà Tripoli certo ne avrà poco guadagno; e ne dimostra a modo suo il perchè. Disse poi che egM partirà stasera stessa per Tripoli: concluse dichiarando che la guerra fra l'Italia e la Turchia e impossibile, perchè i turchi non possono e non vogliono intraprendere nessuna guerra navale; e per la guerra -terrestre manca la frontiera comune . Roma, 27. notte. Telegrafano da Costantinopoli al Giornale d'Italia: «'SÌ parla dell'intervento dtflJe Potenze nella questione di Tripoli. Oggi l'ambasciatore di Germania fu ricevuto dal Sultano. Pertanto è convinzione ormai generale che la Germania si adoperi a evitare un conflitto fra Turchia e Italia. L'ambasciatore di Germania barone Marshall si trova in continuo contatto col Governo ottomano. Nulla si sa naturalmente dei mezzi coi. quali l'abilissimo diplomatico conta giovarsi per raggiungere l'intento. Vi è lina certa apprensione per il dubbio che qualche legittimo interesse dell'Italia possa essere sacrificalo, il diplomatico di una Potenza occidentale oggi intervistato, così esprime il suo giudizio sulla situazione diplomatica del momento-. «.Se la Germania fosse, in questa occasione, non abbastanza riguardosa degli interessi, italiani, la Triplice-Alleanza potrebbe considerarsi finita». « 71 giornale Sirah pubblica un violentissimo articolo di atroci contumelie rimiro l'Italia. I giornali pubblicano che la fiotta turca viaggia, verso Bengasi. i deputali tripolini organizzano per giovedì un grande comizio anli-ilaliano a Slambul. Ieri alla Borsa la rendita turca perdette tre punti ». Tutto queste voci di interventi da parto di questa o quella Potenza, vanno accolte con beneficio di inventario. E' noto infatti che la preparazione diplomatica è già -,'compiuta da vario tempo e che oramai il -conflitto si limita fra l'Italia e la Turchia. [Quanto poi alla squadra turca, che sarebbe in rotta alla volta di Bengasi, dobbiamo avvertire che un dispaccio da Costantinopoli, che f « Agenzia Stefani » all'ultima ora ci comunica, dice precisamente così: « La flotta ottomana, che trovavasi a Beyrut, ricevette ordine di ritornare immediatamente a Costantinopoli». Un'Agenzia inglese ili' I e n . l . i l l a l , i è i n ro ato n le a o l n ae a o a e eeme lse a, le Ili fi alla Turchia Londra. 87, notte L'Agenzia New Exchange pubblica questa notista, che vi riferisco per debito di cronaca: «L'ultimatum dell'Italia è stato presentato alla Turchia. Nell'ultimatum » domanda che la Turchia accetti l'occupazione italiana della Tripolitania, e che la rispostturca sia mandata entro 24 ore. In mancanza della risposta, l'Italia occuperà immediatamente Tripoli». La notizia dell'ultimatum, pertanto, venndìffuca a Londra dai giornali del pomeriggio, ed è valsa ad accentuare il timore dquesti circoli politici d'una soluzione guerresca del conflitto italo-turco. Il tono assunto oggi.dalla stampa inglese nei suoi commenti sull'impresa tripolina, c infatti piuttosto allarmante: la fiducia, nutrita fino a. ieri, che la questione tripolina potesse venire risolta pacificamente nell'interesse dell'Italia, non sussiste più. Illusioni e paura a, Costantinopoli possa evitare la guerra. Tuttavia esse non sono state finora confermate. sonnud'HpedIciaavmadaNvitfLavtutPostr»1riziododi UraprzioimuhdiunCostantinopoli, 27, notte. I stoLe voci di una intermediazione tedesca hahanno di nuovo ridestata la speranza chesi^chscL'ambasciatore tedesco, barone Marshall, avfu ricevuto ieri dal Sultano per desiderio 'dstesso del Sultano il auale vreoò l'amba- vestesso dei sultano, il quale prego lamoa- brsciatore di intervenire presso l Imperatore sqGuglielmo per un pacifico accomodamento vudel conflitto. Non si conosce la risposta del nebarone Marshall; ma nei circoli che stanno pavicini al Gran Visir si dice che già nel Con- ' siglio dei ministri, che ebbe luogo lunedì, due ministri si dichiararono decisamente a favore di una intesa coll'ltalìa. enIn seguito all'udienza del barone di Mar- -, vishall, che fu salutata alla Borsa di Galata ' ucon un forte rialzo dei mrii dei vaìnri i vacon. un ione rialzo dei corsi dei valon, t, pcircoli della Porta credono che la Turchia j trddQquaccorderà agli italiani importanti privileiii economici in Tripolitania ed è esplicito desiderio del Sultano che la partecipazione di queste concessioni della Porta sia fatta al r- i,_„„K„ „_•„,„ j„,,„ ... „ a Governo Italiano anche pnma dello sbarco à delle truppe italiane in Tripolitania, sbarco a- ; cne comincia ora ad essere preso sul serio. n-|i; /-.-,_.„,- ■,• j,„„„„ j„,. _„•„,•„,_• „ e," Consiglio straordinario dei ministri, che li è a mio ti d ha luogo oggi, dovrebbe decidere definitivamente la questione. sopcailbe adunanze di protesta contro l'Italia. Infine, si dichiara, nei circoli ufficiali, che se gli Italiani sbarcheranno a Tripoli, il Gran Visir convocherà subito il Pariap- \ me"?°.e }l Gabinetto darà in sua presenza ta, \le dimissioni. no ohe ro ti a e: ia li g in re Il Comitato Centrale di Salonicco ha con- | covocalo in tutte le città di provincia grandi'^L'Austria non pensa a marciare sa Novi-Bazar Vienna, 27, notte. Qualunque piega prenda l'affare tripolino, l'Austria-Ungheria veglierà con cura al mantenimento dello slatu quo e della tranquillità nei Balcani. Si respinge qui l'accusa, secondo la quale l'Austria-Ungheria vorrebbe profittare dell'imbarazzo della Turchia per marciare su Novi Bazar. L'Austria-Ungheria manterrà una leale attitudine verso la Turchia. D'ai ni i tra parte, nella linea di condotta politica up è r a he da seguire, essa si ispirerà alla sua alleanza coll'Italia. I giornali continuano ad ammettere che la questione di Tripoli potrà essere risolta con negoziati. {Agenzia Stefani). tesiamggtemaclsodlabgchcdpsecmgrepsin

Persone citate: Galata, Sultano, Turchi