Processo Cuocolo

Processo Cuocolo Processo Cuocolo Tre giuooatori amici di Rapi — «Dome si \ fooevano le elezioni a. IVapoll — Un iuoi dente della Parte Civile respinto, (Per telefono alla Stampa). sSo ( fViterbo, 82, sera. Abbiane© oggi tre accusati amenti, perchè todtepo»U: Gonnaro Abbatemaggio, ìbello, Bartolozzi. Alle 10 appena si apre l'udienza, i testi presenti sono quattro, tre dei quali fufooo tradotti a Viterbo dai carabinieri. >■ Un mercante ii gieie giocatore r. Primo ad essere Inteso è Edoardo Farmaój mercanto in gioie. Il teste conobbe il )i verso la fine del 1302, nella bisca di tore Bevilacqua, .Bidente — Al giudice Istruttore diceste di «Kar conosciuto il Rapi nell'estate del 1902. * Teste — Non ricordo bene. ! Pjetidente al teste — Voi conosceste il Rapi au ea&o prima dell'apertura del circolo del Irfejijoéiorno, che è sfeto inaugurato il 1003? —>'precisamente. * Presidente all'avv. Battaglia — Vede dunque ohe l'equivoco non ò possibile e che si [«ratta prima del 1902. i,|J teste aggiunge che 11 Rapi venuto da ■Parigi con molti biglietti da mille In tasca si mise «lìbito a frequentare le case da gioco. : vip casa Bevilacqua fu ammesso dopo l'Intercessione di autorevoli persone. Nel 1903 la casa Bevilacqua si chiuse in seguito ad «ha grossa somma data dal Rapi, il quale eeKava concentrare i giocatori al circolo del ■Mezzogiorno. - A domanda del Rapi 11 teste aggiunge ohe 11 prof. Rapi non fece parte del circolo Napoli, ài quale appartenevano, oltre al teste, il baroaie Bava, U conte di Fusco, Achille Maiorana «e altri. Il circolo Napoli aveva acquistato i mobili ds.l circolo del Mezzogiorno. ■api commerciava penne di strano! Cimati Edoardo Tramontano, 11 quale conobbe il Rapi e non può precisare quando, della casa Tajani. Ricorda soltanto che la conoscenza del Ra- AelevivTchelegotreP. deRil la —Lti tovataLelcoMquladamsicoveRpeveml'edestsi avvenne nello stesse anno 1902, quando il jsn■Tajani aveva posto una casa di gioco nel 1 vejvicolo Tre Re a Toledo. Seppe poi al circolo ogdel Mezzogiorno, dove andava 11 fior flore ei'delle famiglie napoletane, che il prof. Rapi dWJ?^ffia^2nE"n?u.diHSteuZ!i!?- .. „ . EA^&fl&SFSSi ^♦d?in*a^d-6ÌarÌKBah abWfu^^^ vestiti bellissimi. Altre, domande .rivolgono al tèste l'avv. Aldo Vecchiiil per accertare pos- 1 «ibilmente in quale epoca il Rapi dal 1902 fu | chiamato a Napoli. Il teste non può precisare, soltanto dice che il Rapi, era un giocatore elegante con molto danaro. Quando il Rapi lasciò la casa Tajani per andare In quella di Bevilacqua, tutti i giocatori lo seguirono. Avv. tioy: — Che opinione ha del Rapi? • — L'ho conosciuto per un perfetto gentiluomo, ere, un giocatore che ho visto quasi sempre perdere. Si credeva di essere un forte giocatore a picchetto e teneva delle scommesse per mille lire e sempre perdeva. Non vidi mal ti Rapi frequentare persone sospette appartenenti alla malavita. . Il teste è lioenziato, e si chiama Giuseppe Santoro, pure negoziante. Un tenitore di bisca '.' Teneva una bisca e rammenta che li Rapi nell'autunno del 1902 l'onorò di una sua visita. Prima il Rapi frequentava la casa Talamo, dopo ebbe rapporti con Vincenzo Contanelo, ufficiale giudiziario al tribunale di Sala . 'Consilina. Egli dice di aver conosciuto il Rapi nel 1902 e gli fu presentato dal duca di Noia mi t Cambrinus ». Appartenne al circolo del rilezzogiorno. dove convenivano i migliori tentiluomini di Napoli. Per mezzo del duca i Noia il Rapi è stato accettato al circolo del Mezzogiorno. Il teste era amico del duca di Noia e frequentando oSlora il circolo del Mezzogiorno conobbe il Rapi ed altri giocatori. Il Rapi un giorno incaricò il teste di provvedere per il trasporto della salma della giovane Sue, morta a Napoli, di tifo, e che doveva essere condotta a Parigi. Pensò di presentare il Rapi 'All'avvocato Fragalà, 11 quale ottenne subito ciò che desiderava Rapi. Da quel momento 4t rapporti tra 11 Rapi ed il Fragalà si fecero più Intimi. Nel 3905 il ctroolp si chiuse per anemia, non essendo .più frequentato come una volta, ed allora 1 giocatori istituirono il circolo di Napoli. ' Corse del tempo quando nel 190G avvenne ti delitto Cuccolo e del quale, dice il teste, è Inutile che me ne occupi», e aggiunge: «Sono stato interrogato dalla sezione di accusa ed allora risposi quello che in coscienza sapevo ». ■ A domanda del presidente il teste aggiunge: «Ebbi un giorno a sapere dah'avv, Fragala che essendosi recato un giorno col Rapi per mettere la pace tra le donne di Alfano e pgpdste,npadrPtacSme fantupccncumugagAmvdcbsle donne del sacerdote Vittozzi, questi ebbe ai ridire al Bapi: — Bicordatevi che se non ci dfossi stato io, voi ed il compare Alfano noni sareste in libertà». Il Fragalii esternò alloraIB,1 — i-i — : ^ j ...i.iti. . , ... 11 desiderio, dopo aver assistito a quel col loquio, di allontanarmi dal Bapi, consigliandomi di tacere il fatto, trattandosi di gente della mala vita e mi consigliò dì allontanarmi con molto garbo e senza sollevare sospetti per evitare malintesi». Alle 12,20 l'udienza è sospesa. "Erano persone di carattere ardimentoso!,, L'udienza pomeridiana si apre alle 16 precise. E' richiamato Vincenzo Cattaneo. Il teste, essendo intimo di Fragrala, parla delle relazioni che ebbe col Bapi. Quo-sii aveva vligvrcsssnzconsigho.'io al Fragalà, per avere denaro, di | vforzare la cassaforte della madre; il Fragalà I respinse un 6imile consiglio, adorando la ina-1 cdre. Bicorda poi perfettamente che il Circolo I dei Mezzogiorno ebbe ad occuparsi delle fa-1 cmose elezioni di Vicaria. Una sera, ai Circolo, I p«api prendeva accordi con degli amici per j dconcentrarsi sul modo di partecipare a quelle ;ddadrPCpJL-HJ JC1 («U1VU1U1»; UITi i IWVHU. 1 Presidente (a Lioy): — Ma lasci andare il i Prefetto. Bomualdi: — Avete fatti? Portateli in udienza, parlate chiaro. A domanda dell'avv. Luigi Battaglia, il teste aggiunge che il Bufa di Moja era solito ritirarsi presto e che sn ii Bapi i! 5 giugrio ebbe il Cattaneo che accompagnando il Duca il! tram che mena da Napoli a San Giovanni a Teducciò, si intrattennero con l'avv. l'ragalà. « Il Duca, dice il teste, prese ;i discorrere sul Rapi e insieme col Fingala ne criticava la con. dotta. II Duca ricordo pure la affermazione del Bapi di ossero slato il giorno del delitto 'Cuocolo a Posillipo e il turbamento dal quale 11 Rapi era stato colpito nei giorni susseguenti al delitto stesso. Il Buca espresse il par ratio I*r-te: elezioni. Erano persone di carattere ardimentoso. ..Presidente: — E chi erano quelle persone? '— Ecano proprio quelle solite persone di cui a Napoli si servono i partiti politici per fótnocre. Rammento che era a>resente Alfano. Avv. Colozza: — Il teste, prima di quella cera, conosceva flualcuno degli attuali accusati ? Il teste si alza e, guardando verso la gabbia, dice che di visia conosceva Desiderio ed Alfano. ■ Alfano:' — Ed io scommetterei la testa che 51 Cattaneo non conosce, uè ha mai visto gli attuali accusati. Teste: — Si comprende che dopo lauto tempo non ricordo i nomi. Però confermo che al \ Iwinchetio al Circolo del Mezzogiorno er presenti alcuni degli attuali accusati. A domanda sempre dei-la difesa, il teste la in genere del modo col quale si svolgono Ite lotte politiche nel Mezzogiorno. Rapi: — Al banohetio del Circolo del Mezzo-1 giorno, giuro che non era presente nessuno I (tegli attuali accusati e neppure Alfano e De-[sioterio I Aw.'Lioy:' - Quelle elezioni furono fatte sotto la protezione del Prefetto. . j ,a intrattenersi fino a tardi, non poteva in i quella sera avere parlato cui Duca. Aggiunge j l rh* inurbamento del Rani poteva dinéndero dal 2roì«?»P»W^WlSlo colpite per- «ne di sua «onoscenzaf l11 .teste dice di essere stato intimo del Rapi,e di'non averlo mal vistò barare al giuoco e freauentare uomini di mala vita, ' è , , l l i a i . 3 d e l e , oa i ! , - Aw. Bovio: — E' il teste molto pratico di elezioni? Sa sa di quelle certe persone ai servivano le autorità? Teste: — Più che per quello che si vede, che per quello che si sa. Cento in ogni lotta elettorale vi è un gruppo di ardimentosi che gode la protezione da parte della P. S., mentre un gruppo contrario è mal visto dalla P. S. stessa. E' da questo fatto che il pubblico decide quale sia il candidalo governativo, Romualdi: — Ma questi ardimentosi, come il teste li chiama, vengono reaiutati dalla mala vita? — Certo. L'avv. Uoy rivolge altre domande al teste, ti quale risponde di sapere che don Ciro vittozzl fece costituire Ciro Alfano e prima aveva fatto costituire alla giustizia il brigante Fi- tacciano. L'avv. Romualdi domanda al teste se nelle elezioni di Vicaria alcuni fautori di Ciccotti, come il iLuccl. il Guarino, il Labriola e il Marvati furono bastonati di santa ragione da quelle persone ardimentose di cui" ci ha parlato 11 teste e che erano protette ed aiutate dalle Autorità politiche locali. Alfano -. — Nessuno fu bastonato. Un incidente tra Parte Civile e Procuratore Generale Il Procuratore Generale si oppone alla domanda deLl'avv, Romualdi, il quale invece insiste, spiegando le ragioni per le quali occorre accertare se l'Autorità politica fu connivente con la malavita napoletana nell'elezione Ravaschieri, « o ciò — dice l'avv. Romualdi — perchè è necessario assodare quanto vi sia di vero su quanto si è affermato già nel dibattimento, che cioè la malavita napoletana, dopo l'elezione Ravaschlorl, rialzò la testa o credette tutto lecito! ed è anche necessaria questa indagine per accertare 1 fatti e le respon¬ l jsnudilo, perchè è neeessaro spezzare un paral 1 vento, dietro il quale riparano gli imputati o ogni qual volta si paria delle violenze e delle e eiezioni di Vicaria, e si oppongono a questa i domanda: « E 11 prefetto che cosa faceva? ». Ebbene. - conclude l'avv. Romualdi, - noi h abbiamo il diritto di sapere finalmente che *VOr fatt° ^toi'l^pblltica locale. l s- u e o i i ome sdi pe pi iaaa pi a el ri a el eno n il rnpi to to o er e il ne è oa anapi e perciò insisto nell'incidente ed intendo rivolgere domande, categoriche in proposito ». Il Procuratore Generale insiste nella sua opposizione, sostenendo che la domanda riguarda fatti estranei alla causa e che,, se veri, costituiscono un delitto degli accusati attuali, e, se costoro per tali fatti furono processati, non rimarrebbe che -richiamare i rispettivi processi. L'avv. Bovio e l'avv. Colozza si associano alla domanda dell'avv. Romualdo ma il presidente, seduta stante, pronuncia un'ordinanza, rigettando la istanza dol rappresentante della Parte civile. I periti per l'anello Salgono alla pedana i periti Jaccangoli Gaetano, Canfora Pasquale e Ai-genio. I primi due citati coi potori discrezionali dal presidente. Sono tutti e due orafi, ai quali viene fatto esaminare l'anello sequestrato nella casa di Salvi e che si attribuisce a Cuocolo. La perizia già fatta in periodo istruttorio afferma che l'anello è stato usato come sogliono ossero usati tutti gli anelli, e cioè portandolo, al dito, e per un tempo non eccessivamente lungo. Le cifre furono incise da Argenio e sono usate come l'anello. A domanda, •'l perito Jaccangoli dice che non può valere che 15 o 20 lire, e spiega perchè eoli ha affermato che l'anello sia stato usato," mostrandolo poi ai giurati, che lo esaminano attraverso una lente. Il perito dice che mai si poteva trattare di un anello nuovo. L'udienza* è tolta alle 19, perchè 11 perito Argenio dichiara che risponderà .il quesiti dopo avere potuto esaminare l'anello alla luce del giorno. . Un preteso furto per lire 1300 di cemento (Tribunale Penale di Torino) L'impresario municipale sig. Brunetti geom. Annibale, il 21 maggio 1911 sostimi il proprio magazziniere Giacosa Pietro, con Boria Giovanni. . , ,. E questi, appena curato jn funzione credette di scorgere, nel modo come il carrettiere Roccati Venanzio operava le condotte della sabbia e del cemento al cantiere, dei manéggi sospetti e tali che lo indussero nella convin- taraantaalmcoavbotratimalfeteprlache l'oUgrpanecofataaMspdiesconigla sipnodaufdinisucabanddapqmdchcqvlcclfezsai rione che il Boccali rubasse del cemento ai ci danni del rispettivo padrone, sig. Brunetti, ni Fece delle indagini e venne a sapere che u raIBoccali aveva offerto in vendita lui) saccni . . .i •!—.. j l nte roela va vuoti a certi Merlino e Caramellino, per cui lo denunciò al Brunetti che da un sommario inventario avendo creduto di constatare che gli mancarono 300 sacchi di cemento per un valore di 1300 lire, minacciò il Boccati di querela ove non lo avesse indennizzato. Il Boccali disse che era un povero ragazzo che viveva del suo lavoro, che non lo- rovinasse ed offrì anche, per la pace, una qualche somma. 'Ma poi, ritrattò la proposta e protestando clie era -innocente non volle più saperne di transazione. Il Brunetti quindi lo denunciò e per citazione diretta il Boccati dovette comparire da- di | vanti al Tribunale, là I Qmi la lotta fu aspra fra parie civile, pubbli a-1 co ministero e difesa. lo I Ma il Tribunale, in considerazione che mana-1 cava ogni prova così di conversione a profitto o, I proprio del cemento che trasportava per parte er j del Boccali, come della esistenza presso di lui le ;di refurtiva., e gli indizi di accusa potevano Cacnoravdzmilhscècdivrptnvsnd'altra parte, avere diverse interpretazioni: accogliendo pienamente le conclusioni della difesa, assolse il Beccuti da ogni imputazione. La causa interessante, perchè indiziaria, durò quasi tutto il giorno. Presidente Testa — P. M. avv. Taglietti Pane Civile avv. Porro — Difensori avvocati Camillo Boggeri e Abramo Levi piip3sdtndi er la c