Il Cogresso dell'Unione Magistrale Nazionale

Il Cogresso dell'Unione Magistrale Nazionale Il Cogresso dell'Unione Magistrale Nazionale inaugurato dal ministro Credaro noi Teatro Carignano di L'ampia sala' rilucente di vecchi ori, del teatro Carignano rivide ieri mattina la bella folla meravigliosa che solo per 1 grandi avvenimenti d'arte potè ospitare. Ned palchi, nella Platea, nella galleria era come. un'Improvvisa fioritura: tutta una folla, -particolarmente di signore, vi si era radunata e dava di per sè stessa spettacolo d'imponenza. L'Unione .Magistrale Nazionale ha cosi inaugurato solennemente il tuo Congresso alla presenza del ministro della pubblica istruzione Credaro. " Municipio .vi era rappresentato dall'asses- - comm. Usseglio; la Prefettura dal consiue De Stefanis, il Provveditorato agli studi ™lc*v. Calligaris e, con essi, erano gli onorevoli Daneo, Compans e Comondini, la signora lidegorde Occella, moltissimi direttori di scuole e tutto un larghissimo stuolo d'insegnanti. ili palcoscenico non arerebbe, potuto contenere dieci persone di più e la folla aveva cosi invaso ogni ordine di posto ed 1 corridori, che moltissimi si erano acconciati & rimanere nel vestibolo. Fu l'assessore Usseglio a prendere la parola In.-nome della città per. rivolgere ai congras—assisti il benvenuto e dire che Torino accoglie insuperabile gioia i nuovi ospiti : i mao, che esercitano il più nobile, il più neceste, il più aitò ufficio con rinnovata fede e cbn entusiasmo non affievolito mai. Torino nostra che può vantarsi di ignorare l'analfabetismo è tanto più lieta di essere stata prescélta per il magnifico convegno. Al congressisti venuti dai grandi centel, dalle piccole città, dalle oscure borgate Tortilo invia il suo saluto con cordiale sincerità e con viva simpatia e rende omaggio al ministro Credaro, l'uomo dai saldi propositi, e dalla forte e tenace volontà. Gli 1 insegnanti d'Italia non debbono dimen tioare che dal trono fino alla più povera famiglia popolana vi è tutta un'onda di benov> lenza e di gratitudine per essi: non debbono dimenticare che non trattatno con avversarli, ma con amici. L'assessore Usseglio conchiude inneggili do all'opera dei maestri e U incita a ; erwyerare nel loro nobilissimo compito, si che a/venga ia realizzazione di quella visione che 1 nostri maggiori ebbero della Patria. L'uditorio prorompe in una ovazione e in grida di: « Viva Torino ». Il prof. Magli ano della Sezione Magistrale torinese porta il saluto dei suoi colleghi e ci allieta di quésto imponente consesso ohe deve essera al di sopra d'ogni preconcetto politico o religioso. Vivacemente, con un leggero tono polemico, egli rileva, nelle grandi linee, quale e quanta sia la necessità di risolvere Farduo problema ohe s'affaccia agli uomini di Governo e, rievocando le parole di Mazzini e di Massimo d'Azeglio, ricorda che la questione vitale è tutto e veramente nella educazione nazionale. Le parole del prof. Magllano provocano un applauso calorosissimo. La signora HoU, vice-presidente de^'Unlopa Magistrale Nazionale, presenta allora la bandieià-.ehe le maestre d'Italia offrono .«OliUnione, come simbolo al forza e di pace vittoriosa e la consegna all'on. Comandlni, mentre La folla si leva e prorompe in una ovazione impetuosa e irrefrenabile, che si ripete quando la signorina Costa appende alla nuova bandiera il nastro tricolore che le Educatrici dell'Infanzia hanno offerto, come vincolo ideale fra la loro organizzazione e la grande Unione Magistrale. La dimostrazione entusiastica si rinnova air lorouando il prof. Gottardl consegna ali onorevole Comandlni la medaglia d'oro offerta per sottoscrizione della rivista la Scuola. La leggenda dettata da Giovanni Pascoli dice: « Nel fronte della scuola - Resti 11 nome - che incidemmo nell'oro - lo rlpetlno e o conservino — nel cuore più puro dell'oro — i fanciulli addensandosi sempre più - danno ta anno nel luminoso vestibolo — della Patria — Ubaldo Comondini - MCMXI - i maestri Italiani ». Il salato di un ospite francese Fra scroscianti applausi si alza e si dirige alla tribuna il prof. Edoardo Petit, direttore del servizio di mutualità scolastica francese. La sua caratteristica figura di apostolo venerando attira l'attenzione dell'imponente assemblea. Da ogni angolo della sala si eleva il grido di: Viva la Francia! Il prof. Petit dice In brevi frasi il suo compiacimento nel vedere con quanta fede e con quanto entusiasmo la classe magistrale d'Italia sta serrando le fila per fare della scuola italiana una scuola nazionale che sappia spingere fino alle estreme trincee l'analfabetismo, e possa elevare e rafforzare la coscienza della nazione. Ricorda che le battaglie della scuola si vincono soltanto. con molta perseveranza cosi e come si è fatto nel suo paese, ed augura agli educatori Italiani di raggrupparsi tutti attorno alla bandiera inaugurata (Applausi prolungati). L'ex ministro Daneo L'attenzione dell'assemblea viene quindi richiamata dell'avanzarsi alla tribuna dell'on. Daneo, che fu, come è noto, l'autore della legge sull'istruzione primaria, fatta posoia sua dal suo successore on. Credaro. L'oratore dice che parla perchè invitato dall'on. Comandimi • ed io — esclama — obbedisco al suo Invito perchè qui l'on. Comandlni ha il diritto di comandare e quello pure di essere obbedito (Risa). Non farò però un discorso, — aggiunge, — ma narrerò soltanto una leggenda. Essa riguarda, la storia di un condottiero che accingendosi ad una battaglia cadde alle prime scaramuccie. 11 suo posto però fu subito preso da un nuovo condottiero che più fortunato combattè e vinse; e della vittoria fu- degno perchè nel momento del trionfo egli volle avere al suo fianco il predecessore suo, meno di lui avventurato » (Risa). L'oratore considera quindi la nuova legge sull'Istruzione primaria come un passo notevole compiuto dalla coscienza nazionale, come una conquista promettltrice di abbondanti frutti nel presente e ancora più nell'avvenire. E con frase alata conclude, augurando alla classe magistrale di saper essere sempre l'esponente di una glande fede; e di voler sempre mantenersi unita, perchè l'unione degli animi, l'unione dei propositi è la condizione necessaria per elevarsi in sempre più alte regioni. . , L'on. Comandmi All'on. Comandini, che parla dal suo posto di presidente, l'assemblea indirizza un'ovazione che sale alle più alte note dell'entusiasmo, e che dice meglio di qualunque altra manifestazione quanto sia impetuosa la corrente di simpatia che nelle ala magistrali ha suscita/o con la sua opera di presidente dell'Unione. Con frase commossa egli rende grazie al convenuti del caloroso saluto dicendosi impari al dovere che sente di dire tutto il ' tumulto di riconoscenza che è nel suo cuore. Si dice lieto ancora di poter aprire le nuove «ssise magistrali in Torino fra le cui mura è ancora l'eco di tanti avvenimenti, alti di" insegnnmenti. Saluta e ringrazia S. E. Credaro, iche — die:' — tutti amiamo tanto anche minl- strd (Risa). Saluta l'on. Daneo, alla oui opera la classe magistrale deve tonta riconoscenza. Quindi a lungo analizza lo nuova legge; ricorda le ansie ed i torménti che per lunghi anni hanno intristito la vita magistrale; le speranze deluse, le aspirazioni mai raggiunte, e lo spuntare finalmente sull'orizzonte della vita pubblica del progetto Daneo. Ricorda ancora quanta opera assidua di propaganda è stata necessaria In Parlamento e fuori per vedere il progetto convertito in legge. Certo — dice — essa non ha soddisfatto a tutti i nostri ■desiderata», ma al critici possiamo rispondere che 11 posso fatto è grande in confronto del passato; possiamo far rilevare che mediante questa prima légge l'avvenire è aperto per la scuola; che mediante questa legge i maestri hanno conquistato — e non è piccola conquista — un posto nel più alti consessi, oltre a non indifferenti maggiori compensi per l'opera prestata/..La classe magistrale può dunque fissare 'tranquilla e fiduciosa gli sguardi nel futuro, certo che l'orizzonte brillerà di nuove radiose conquiste pel bène suo, per il progresso del Paese. Sono le 12 quando l'on. Comandlni giunge alla chiusa. E subito si alza il ministro Credaro. il tao del ministro H Il ministro Credaro, salutato anche lui da un'ovazione in cui è il significato di estese simpatie, inizia il suo discorso dicendo che l'ufficio che copre non ha mutato menomamente l'animo suo; che compagno ieri si sente compagno oggi con la classe magistrale, di cui condivide le aspirazioni, di cui sente 1 palpiti, di cui desidera l'elevazione, non per il bene soltanto dei maestri, ma per il Paese, il cui progresso è strettamente legato al progresso della scuola. E, dopo di avere rivolto un saluto ai convenuti, il ministro volge un saluto a Torino, che nella lotta contro l'analfabetismo tiene il primo posto. Un altro saluto rivolge ad Edoardo Petit, che all'istruzione primaria francese ha dato e dà un cosi alto contributo di intelletto e di amore. L'oratore s'Intrattiene poscia sulla nuova legge, conquistata, dice, attraverso a tempeste che molti : ignorano; e la considera come una prima tappa, ohe permetterà un più lungo commino. Ricorda che la legge fu firmata 10 stesso giorno in cui si inaugurava 11 monumento al Padre dello Patria; ed anche questo circostanza ha un alto significato. Rivolgendosi poscia all'on. Comandini, l'oratore dice che egli ha parlato da min latro. « Ed lo auguro a voi maestri — aggiunge — che un giorno voi possiate assaporare questo piacere ». (Risa). .E riferendosi, alle parole..del. Comandali in merito al critici della nuova legge, il ministro dice che il respingerla, come alcuni avrebbaro voluto, sarebbe statò un delitto verso il Paese. Certamente, aggiunge, la legge non è perfetta, perchè la perfezione è difficile a conseguire in argomento tanto importante, in un'assemblea politica. Il ministro accenna quindi brevemente alle altre leggi in preparazione che devono completare la legge testé votata. E prima fra tutte sarà la riforma della scuola normale, che deve essere resa più aperto alla vita sociale e più moderno. Accenna pure agli studi in corso per un miglior organamento del,, giardini d'infanzia, ed a quelli sul Monte Pensioni, al quale riguardo egli dice di non poter fare, pel momento, pr,gjnesse precise, poiché 11 problema è strettamente connesso al problema finanziarlo; ma certo, aggiunge, tutto quello che sarà possibile di fare sarà fatto. Come ministro e come Insegnante di pedagogia, conclude augurando che per virtù dei maestri e per virtù delle classi dirigenti la scuola italiana possa diventare sempre più rispondente al suol alti fini educativi, alla sua missione di creatrice di. coscienze. Il discorso del ministro termmò verso le 13, applauditlsstmo. La solo perciò si sfollò lestamente. Alle 15 il teatro si riaffolla e poco dopo l'on. Comandini apre la seduta, dando anzitutto la parola al provveditore agli studi comm. Collegoii, li quale reca all'assemblea il soluto suo, anche In nome dell'Associazione dei liberi docenti. Una parentesi antimilitarista L'on. Comandlni annunzia quindi che il segretario della Camera del.lavoro. Alessandro Degiovanni, desidera dj rivolger* un breve saluto all'assemblea. L'annunzio viene accolto do applausi da una parte dèi presenti. Degiovanni si avanza verso la ribalta ed incomincia a parlare. Egli reca anzitutto il saluto dei proletari delle officine al proletari della scuola. E continuando esclama; i Questo mattina ho constatato ch-« tutti coloro che qui parlarono erano democratici e rivoluzionari. [Bravo! Rumori). Tutti si professarono amici della fratellanza, tutti fautori della solidarietà umana; ma le loro parole sono, purtroppo, in contrasto col loro atti ». . Voci: — Non faccia personalità! (Rumori). Altre voci: — No, no; continui! Degiovanni accenna al colori dei nastri appesi questo mattina alla bandiera dell'Unione, e dice: « Fu detto che i nastri erano il simbolo della pace, ma io ho veduto che .sulla sommità del vessillo vi era una lancia, che è un altro simbolo in contrasto con la pace: il simbolo di un istituto che è l'ostacolo maggiore all'elevarsi del Paese ». Questo cenno all'antimilitarismo suscita nell'assemblea uno burrasca, provocato dalle vivaci interruzioni di alcuni congressisti' giornalisti. Da l'uno all'altro angolo della sala si incrociano grida in ogni senso: — Basta ! Continui 1 Non vogliamo politico I I rumori si prolungano fino a che l'on, Comandlni viene con grande energia a dominare le alte note. Egli deplora che l'oratore sia stato Interrotto, perchè le Idee espresse dal Degiovanni sono condivise da molti maestri; • ed io stesso — esclama — voi sapete che non ho mai dato 11 mio consenso alle spese militari ». Degiovanni riprende poscia 11 suo discorso, ma giunge subito alla chiusa augurando all'Unione un Tepido cammino ascensionale. Altri soluti recano poscia 11 prof. Petriella pef gli Insegnanti medi, il prof. Crotti per l'Associazione dei direttori didattici, il prof. Rho per gli impiegati civili. La discussione preceduta da un incidente Terminata la serie dei saluti, il prof. Benassl comunica il resoconto finanziario dell'Unione; dopo di che l'on. Comandini dà la parola al signor Di Falco, di Napoli, il quale ricordando che la sezione della sua città è da dieci mesi messa fuori dai confini dell'organizzazione, desidera che si interpelli l'assemblea perchè dica se i rappresentanti della se¬ zione di Napoli possono o no prendere parl# si lavori del Congresso. . ., | Fra 1 rumori dell'assemblea, l'on. Comari»: dini risponde che la discussione suua.espujg. sione dello sezione di Napoli sarà bene eh* avvenga in seduto privata; ciù PW-ra«c{nl elementari di opportunità. In attesa della 4jhcisione dell'assembleo in sede privata, crede che il Di Folco posso assistere al Congresso, ma come privato, non.còme rappresentanti dello sezione di Napoli. '■>, Dopo osservazioni del delegati Montagna^ < Gotto ed altri, si accoglie la propost» Co?, mandini di tenere una seduta, privata, sui ore 8 di mercoledì, per discutere sui mouvt della espulsione della sezione di Napoli. L'assemblea inizia quindi la discussione merito alla relazione fatta nel mattino 6 presidente in ordine alla nuova legge. E. discussione l'incomincia Carissimo con i punti in ordine al rimborsi prescritti da legge; rimborsi che sono però ancora moltflj lontani dalle tasche del maestri, poiché moml Comuni non sono finanziariamente in gradò di anticipare delle somme. Alla tribuna prende quindi posto il maestro Severino, il quale si rivelo subito un avversario dello nuovo legge che egli considera sua» pllcemente come un • piatto di- lenticchie » (ramar;). ' > ; — Sissignore, un piatto di lenticchie e nonf abbondante 1 — continua l'oratore con uu era» scendo di tonalità polemica. — E lasciate eoa la dica francamente lo verità che ci sta.nel cuore: gli aumenti concessici peggiorarono la nostra condizione! (Uh! Uh!; rumori.' Gride: ripetute di: Basta! basta!). Ma l'oratore non si dimostra affatto sgomento delle Interruzioni e continua Imperterrito a giudicare esagerati gli osanna rivolti al Ministro e al dirigenti dell'organizzazione. Dopo però una ventina di minuti l'oratore è costretto a ritirarsi di fronte) alla maggioranza dell'assembleo che-'gli si dimostra assolutamente ostile. Gli succede il congressista Guagnani dello regione'.pugliese, il quale si lagno perchè lo Commissione esecutiva non ho voluto dare 11 suo appoggio ad. un Congresso regionale delle Puglie. Il stg. Olivo deplora le parole di discordia pronunziate da Severino; Dagostlnl pensa ohe la relozione ha una porte generica che inerita l'approvazione; De -Lourenti propone un ordine del giorno di approvazione all'operato della Commissione esecutivo. Dopo altre osservazioni di Commetti, di Sparano,-della signoro Mecaccl, del maestro Montano di Bari le cui parole intese a spiegare un dissenso esistente fra le sezioni pugliesi, fanno insorgere Guagnani ohe Impegno una polemica' a base di: Non « verol E poiché l'assemblea rumoreggia con alte riso, egli conclude gridando: Va benel Ne parleremo domani, o il mese prossimo o se vi plaoe di più, tra un secolo ! L'on. Comandini dà in seguito la parola si comm. Corradlnl direttore generale dell'Istruzione primario al Ministero, 11 quale spiegai' brevemente i vontaggt della nuova legge m ordine agli stipendi ed alla regolarità dalle essilo ni. ',7. L'ordine del giorno Dopo spiegazioni dell'on. Comandlni la ss» duta si conclude con la approvazione del seguente ordine del giorno firmato da De Laurent! e da Comi netti a cui si dichiarano contrari due congressisti' soltanto: «Il Congresso udita la relazione - morale e &V nanzlaria dell'Unione : memore ohe lo. prima grande toppa vittoriosamente compiuta nel cammino delle rivendicazioni magistrali la st deve alla Commiss toc» esecutiva che con «tv sldua opera di propaganda seppe guadagnare alla nostro oousa i legislatori, cittadini, ope» sai. Comuni e Associazioni, qe approva la sue azione augurando «he una più forte coscienza di alasse consenta agli organi dell'Unione dt svolgere un'azione più attiva ed energica».., il Coopto desìi lusegoiBti ilaliaii all'Estero Nella sala Vincenzo Trova, ieri mattina» primo dell'Inaugurazione del Congresso Maov: strale, ha avuto luogo il Convegno degli insegnanti italiani all'estero, con uno cerimonia,1 breve, semplice, lieta di entusiasmi patrio»-' tici. Il comm. Usseglio, parlando a nome del Mu» nicipio e di Torino tutta, porta 11 saluto all'opera degli insegnanti, che in terre lontane educano all'Italianità i figli della grande patria, e, fra vivi applausi, rivolgendosi al congressisti, dice: «Tornando all'opera vostra, alla vostra lotta, vi conforti il pensiero che o»<*. gnl anima italiana, vi segue e vi accompa-' gna ». Il soluto, a nome, del Ministro della P. I., t portato dal prof. Calligari, che parlo dello ne-' cessltà crescente di intensificare l'opera di Istruzione per i figli del nostri- operai lontani. E dice della duplice azione, che dovranno esplicare, per il raggiungimento di questo scopo, il fioverno e la.«Dante Alighieri». Enumera poi i vantaggi della nuova legge a profitto delle scuole e del maestri all'estero/ e dice dell'importanza del Convegno per' la' applicazione ed integrazione della legge Ss' dicembre 1910. ' Conclude, augurando che vengano tracciatenuove norme, perchè le nostre scuole possono;!, essere un giorno centro di Irradiazione dello'' spirito di italianità. Poche parole di ringraziamento dice ij pre*. Bidente Rinaldi, dando lo parola al professore Balbonì. che fa la storia del maestri all'estero, dal primi tempi della Unità d'Italia sino ali giorni nostri, ed incita tutti al lavoro con-1 corde, per il quale sono chiamati da! comune», ideale della Patria. Smentisce l'affermazione; che l maestri italiani all'estero siano inferiorij o quelli dt altri paesi, e scioglie un inno nel' nome d'Italia, salutando e ringraziando Torino. A nome della « Dante Alighieri », la signora Occella, fa note le pubblicazioni che la Società ha fotte In favore dello sviluppo deisentimento patriottico del lontani Italiani, ' e,1 Infine, l'on. Comandini assicura l maestri del-"l'appoggio dell'» Unione, che segue sempre con, affetto e simpatia l'opera loro, ed esprime la speranza che lo concordia, nell'azione abbia' a far raggiungere in un avvenire non lontano, vittorie più grandi che In passato. I maestri si recano quindi al • Carignano »'■ per il Congresso. Il ricevimento del Municipio Rare volte le sale del Circolo degli Artisti hanno ospitato una folla cosi varia e graziosa di signore come ieri sera. Il Municipio aveva Invitati ad un ricevimento d'onori! i congressisti maestre e maestri elementari. Gli onori erano fatti dall'assessore comm. Usseglio, che portò il saluto di Torino, e disse fra grandi; applausi quale sia stata l'opera del Comune'-; a prò delle scuole elementari. Al ricevimento intervennero più tardi gU' assessori Pomba, Cauvin, Giovora ed il consigliere Balsamo Crivelli. - % • ■ ........ . , .'?*