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La storia di nn portafoglio i La storia di nn portafoglio i rubato ad nn nichilista In un nibergo di Genova Qonove, », Buttino. Oggi 11 signor Molse Prowm, da Varsavia,' qui di passaggio, Proveniente da Torino, si presentava in ouestura per sporgere denunzia della sparizione del proprio portafoglio, contenente olire tremila lire. Egli narrò, di aver preso alloggio all'hotel Imperiai, in via XX Setteaibre, di proprietà del fratelli Cocchls. Ossi ii Prowm era uscito di camera, dimenticando il portafoglio nel cassetto di un mobile, nel quale aveva pure deposto la rivoltella. Allorché ritornò, con sua sorpresa non trovò più il portafoglio con le tremila lire, reclamo al «bureau» e rimase assai meravigliato quando apprese dal signor Lorenzo Cocchls che il portafoglio era stato rinvenuto effettivamente da uno del personale di servizio, il anale si ora affrettato a farne consegna ad uno dei fratelli Cocchis. che si trovava in direzione. Il direttóre a sua volta era salito nella camera del signor Prowm- e dopo aver rimesso nel mobile 11 portafoglio era uscito, rinchiudendo la porta e portando seco Ir !,<«.v.e. Di fronte a questa dichiarazione il Prowm, poco soddisfatto, dcd60 di venire a capo di qualche cosa e si recò in sporgere denunzia. L'autorità ha Questura a tatto subito una'porqulRtzione ed interrogò ìvari componenti il personale dell'albergo enni col condurre in Questura il sicnor Lo- renzo Cocchis. la cameriera Adele De Misa- ni. nn cameriere ed un facchino, i quali fu- Élau^ ideata matassa. Il signor Prowm aveva pure Indosso circa nuorantamlla lire. Egli sarebbo 1 un noto nichilista assai conosciuto dalle torlta politiche rosse. au I | 1 au I in poco mono di un mese a B ella.sono sta- te rubato dieci biciclette appartenenti a prò: | ^^^±^^ torlta politiche rosse. Operaii graveisenlc ferito sul iavcrSi ' Spezia. ■', noti* ■Ieri sera al cantiere Muggtano il garzone Storti Domenico, mentre era intento al lavoro, cadeva dalla prua alla stiva di uria nave in costruzione, riportando multeplici ferito. Fu trasportato all'Ospedale in grave stato. :.ag^j.Wjjw<»i»^.»j^ quale donna ahbominevole il destino ti diede per madre! Ricordo i giorni in cui io, sodo il nome di Claudio Lejcot, venivo a trovarti, e ti tenevo innocente fanc-ulla. sulle mie gì- nocchia. Tu mi interrogavi sulle mie lunghe assenze: e sdosso le tue parole mi facevano impallidire. È quando tu mi domandavi per- Cha lo impallidivo, perchè io non osavo ri- si onderò, sentivo lacerarmi il cuore. Un ar- fA«.o terrore mi perv^ovo: e .einevo.che no- tesse venire nv (?iorno. in cu! '1 <siir"b>-" s<nio rivelato 1, terribile segreto: r:?e che Claudio Lescol era Anguerrondo de Mangny, 0 die silo madre ri filloma Margherita r;.i. Borgogna. I! fato ho voluto che ti sin stato rivelato miei terribile segreto, che avrei rtfe'deralo traspnr- are con me. nella min tomba. Poiché ,i 6 noto il nome di tua madre, mi incombe l'oN blgo di farti conoscere II r»ra tere mora e di quella donna. Quando tu fosti sbalzata In rma. Quando tu fosti sbalzata In una segreta del Tempio, venne a visitor i una <1onrm. la duale era Margherita di Borgogna, regina di F-aocin. Quella donna saoevn '-'ìc tu eri suo figlio. Te lo giuro davanti a irò onnipotente, che ci ascolta e ci giudica. r.-n uni sola perola. esso poteva sol-arti. Ma, quelle "nroln »«n non voile nr«ferir!" TI ohhoridnoò in n-ella segreta, nella quale tu l i l! O Mill nella quale tuAgla mio nunmo. !l ounl y.'onr'/j.ivl! .. Ora Myrtille. montico, per un istante, che e I! primo ministro del re di nnr'a con te Fr.irc.'n « Per te io sono e sarò sempre Claudio !> scoi, che I*1 un sriofpn. Ocenretz/t • nnt) !r inr r"i"-nr; sono -i\^-rr ffupl C'oudìo T ecrr j_ il ci enl'e i,, pi,.,-,^,)^,^ 1n |„n hrrii.r;0| esclamar «S con tenerezza: (inhbo nnondn verrà il giorno. In cui non vi eiioo-aner.up '-i'i ó>. vns'ri v-'i--' nra. Mvr'ilie d'nmi; hai tu il coraggio di abbandonarmi. oi< fag- — - —••»-■ 3 ■ • ■ ii 1