Testi sul rinvenimento dell'anello di Cuocolo in casa di Salvi

Testi sul rinvenimento dell'anello di Cuocolo in casa di SalviTesti sul rinvenimento dell'anello di Cuocolo in casa di Salvi . o , i naranrammeenzaeavv.oy Teste reticente per paura e teste che non dice la verità (Per telefono alla Stampa), 5 n l a i - n a i ¬ o o a ie eenne i a e i a li e a è l e m si i raaa a ne t0 si e a r ri o a ò r ries el e ilr è L o no s o la, m¬ oa n a er ohe to r a ti' fso le n la to sinio oa¬ la ro la on » I ti, ro ali ià Viterbo, 25, sera. Il procuratore gcnera'o cav. Santoro, essendo leggermente indisposto, viene sostituito dal cav. Tommasi. Ritorna alla pedana Antonio Ruller per il seguito delle contestazioni. Contestazioni al teste Ruller Pres. : — Ieri diceste che quando vi trovaste dall'orefice eli Maio e vennero quei due individui, l'Abbruzzini ebbe a dirvi che uno dei due era il Di Gennaro. — Si, lo disse, ma non ricordo la circostanza, e mi rimetto alla deposizione scritta. Ripensando meglio, ricordo soltanto di aver fatto io all'Abbruzzini il nome di Mariano per indicare il Di Gennaro. Avv. Lioy: — 11 teste vide i gioielli, che sarebbero stati venduti all'orefice? — No, sentii soltanto parlare di rose di Olmida. Proc. Gea. : — Resterebbe fermo che il teste avrebbe riconosciuto il Mir ano Di Gennaro quando questi stava a parlare con l'orefice? — Si, lo riconobbi nel negozio del Di Maio. Avv. Sorrentino: — Lo conoscevate superficialmente ? — Sì. Avv. LtDy: — Quanto pagaste di accomodatura .un'orologio? — Venticinque soldi. L'aw. Lioy osserva che il Di Maio era creilee e non orologiaio. Proc. gen.: — Questa è un'affermazione dell'avv. Lioy. Da che risulta che il Di Maio era solo orefice? Avv. Lioy: — Risulta dalla sentenza della sezione di accusa elle qualifica il Di Maio oieiice. Presidente: — Si sa che gli orefici sono anche orologiai. Avv. Liov: — Ma il Di Maio non lo era. Presidente: — Sentiamo il maresciallo Capezzuu. 11 Capezzuti torna sulla pedana per breve momento e dice di aver sempre sentito dire che il Di Maio era accomodntore di orologi. Avv. Lioy: — Nella cantina lodice, in via Chiaia avete conosciuto Ciro Agostini e Barbella? — Erano miei amici. Avv. Colozza: — Come mai a fare accomodare l'orologio siete andato dal Di Maio? — Entrai nel negozio per caso. Avv. Colozza: — Adunque, prima che si recasse al negozio, prima di fare accomodare l'orologio il teste non conosceva il Di Maio. Pres. : — Eppure nel periodo istruttorio diceste di aver visto il Di Maio due o tre volte, tanto che voi eravate in grado di riconoscerlo. — i.o conoscevo di vista. Avv. Colozza : — lo non posso farj istanze, soltanto rilevo che il Di Matteo chiese di essere messo a confronto con l'orefice e il giudice istruttore non accolse l'istanza. Avv. Colozza, proseguendo: — Io avrei desiderato la citazione dell'orefice Di Maio. Presidente: — Doveva citarlo la Difesa! Avv. Colozza: — Io sono stato nominato difensore del Di Maio soltanto durante il dibattimento. Proc. gen. : — Certo, il Di Maio sarebbe venuto ad accusarsi di un delitto? Avv. Pistoiesi: — Il Di Maio è stato accusato di ricettazione ed è stato assolto. De Marinisi — Il teste nell'entrare nella boti tega del Di Maio per fare accomodare l'orologio. v:de qualche orologio in vetrina? Teste : — Vidi che teneva un banchiettello dove stavi accomodando orologi. 11 teste è licenziato. " Ritratteti per paura della malavita „ Si chiama Renato Abbruzzini, il quale sl qua liiicM per commessa di bottega. Pre=idcnte: —-Voi avete reso varie dichiarazioni contraddinorie, aJjbianio bisogno ora di sapere la verbo, e vi avverto che le pene comminate dal Codice penale ai testi falsi non restano sempre lettera mona. Teste: — La mattina del 13 giugno 1906 accompagnai l'amico Ruller dall'orefice, al quale aveva dato ad accomodare un orologio. In questo frattempo entrarono nella bottega due individuij uno sui 45 anni, l'altro più giovane Questi .-aiutò il Ruller, che chiamò ti nome t giovane, Vidi le due persone parlare con l'orefice e poco dopo uscirono. Dopo, il Di Maio consegnò al Ruller l'orologio terminato allora di accomodare e anche noi uscimmo. Quando eravamo per via Ruller imi disse: Vedi, combinazione, là dentro ho veduto Mariano Di Gennaro, detto '0 Diciassette, ed ha salutato anche te. Io risposi : Non può avermi salutato, conoscendolo soltanto di vista. Presidente: — Quando foste messo a confronto con Di Gennaro, che era con altri tre, diceste d: non conoscere alcuno. Teste: — Lo conoscevo di vista. Presidente: — E dovevate riconoscerlo anche quando vi fu mostrato dal giudice. I! teste lace. Presidente: — Come inai il 14 febbraio 1907 innanzi al giudice istruttore ritrattaste la vosi ra deposizione? leste: — La ritrattai per paura della mala- ! vita. Presidente: — Badate che nella dichiarazione de'. 1-1 febbraio 11)07 al giudico istruttore accennaste a molte circostanze specifiche per avvalorale la ritrattazione. Tosi-':: — Riferii circostanze specifiche per avvalorare la ritrattazione. Presidente: — Conoscevate Gennaro Abba temaggio? — Sì, di vista. Presidente: — E Barbe-Ila Gaetano? — Lo vidi qui per la primi volta. "Voi eravate un teste all'incanto ,, Presidente: — Esiste ir. atti un rapporto del marzo 1907, redatto d-:! capitano Fabroni, che è molto grave contro di voi. 11 Falironi diceva ehe voi eravate un pregiudicato, avendo riportato delle condanne per spendita dl monete false. Il Fatoroni aggiungeva che voi mantenevate allora buona condotta, avendo terminato di scontare la sorveglianza speciale, clic non godevate stima e che i vostri detti n iii meritavano fiducia. Presidente: — Conoscevate Zanelli? Teste: — Era mio parente. Presidente: — Ebbe a parlare lo Zanelli col teste? Teste: — Una sola volta e mi esortò a tener ferino nella ritrattazione offrendomi de! de- nia¬ na ro. Presidente: — Voi eravate un teste- all'iticanto, vi davate a', miglior offerente. Presidente ie»ge la deposizione scritta, ri¬ leI trattata. In essa rAbbruzzini afferma che Ab ra batemagglo lo aveva indotto recarsi alla cafi- serana di Capodlchino'per denunziare Martano ed ìIJ; Gennaro. . , , di Presidente (interrompendo la lettura;: u. v .\bbatemagg o, conoscevate 'Ahbrnzz mi ? "? Abbatemaggio - Lo conoscevo di vista, i er ni es- ritrattarmi, la ssi to a oma me ci .presidente, ad Abruzzlni: — Adunque al giudice istruttore affernrias|e il falso dicendo cii conoscere Abbaten ingslo 'ìi-ste. — Si; lo conoscevo di vista, avendolo ntrato. qualche mese prima d'd delitto Cuo . al Bar i'oil'inia. Presidente. — Prima della ritrattazione non parlaste con alcuno' Parlai con certo Tommaso Di Gennaro, che ni flccoironognò dallo Zanelli. che mi incito a a-| rkjb? er riun- no si dirimenti la malavita si sarebbe vendicata, e mi propose di deporre che Abbatemaggio mi avrebbe condotto alla caserma di Capodicblno per fare un servizio a suo compare, il maresciallo Capezzuti. Una sfuriata di Erricose contro i socialisti napoletani UaWa lettura del confronto avuto nel periodo istruttorio tra /anelli ed Abbruzzini, risulta l-lie primo dicevo essersi incontrato, u, sera m cui avrebbe dovuto parlare con Abbruzzini, in un comizio socialista. Presidente. - Lo '/anelli or.-', forse socialista? Vvv. Lioy. Era un correligionario dell'avvocato Botnuuidi. Vvv. li «miioidi. Lo /anelli era andato al Comizio per bastonare i socialisti, come furono bastonati alla elezione di Vicaria. nacdeictanl'mlenaavqSrvdcUcncunc e Errìcoac grida : — .1 socialisti furono bastonati dai vigliacchi dei carabinieri. Domandatelo a decotti, che è un galantuomo, e non ai socialisti di Napoli, che sono anch'essi vigliacchi Il teste è licenziato. Dopo un breve riposo, l'aw. Lioy rileva che dagli atti processuali risulta che il Di Malo non era orologiaio. Procuratore franerete. — Capezzuti ha detto il contrario. Avv. Lioy. — Capezzuti è parte in causa, eccellenza. Avv. Romualdi. — Certo, parte in causa un testimone che ha giurato. 11 presidente legge il verbale d-1 sequestro, dal anale risulta che si trovò anche un orologio dl nichel. Si chiama, ad istanza detl'avv. Romualidi. l'aw. Edoardo Mazza, il quale dà altri schiarimenti sulle cause civili iniziate dall'ing. Pelleochia contro il Morra e la Stendardo. Avv. Torre. — I mobili sequestrati furono bene custoditi? — No — risponde il teste — il Tedeschi ebbe a dirmi che alcuni mobili furono trafugati. Il teste è licenziato. Un carabiniere che presenziò al ritrovamento dell'anello di Cuocolo Si chiama il carabiniere Giovanni De Silvestri. Il teste dice di essersi trovato con Capezzuti quando, eseguendo la perquisizione in casa del Salvi, fu trovato l'anello nascosto in un materasso. Presidente. — Chi era presente quando si trovò l'anello? — Un appuntato delle guardie di finanza, una donna venditrice di carne per i gatti, oltre i carabinieri e le donne di casa. Il carabiniere Uggia teneva il materasso od una donna lo scuciva. Presidente. — Al giudice istruttore diceste che non sapevate se il materasso era sorretto dui carabiniere Uggia. — Ora ricordo perfettamente. Avv. Leva. — Chi vide per il primo l'anello? — L'anello cadde a terra, e venne raccolto da una donna. Avv. Leva. — Chi è stata questa donna? — La sorella o la fidanzata del Salvi. Abbatemaggio. — Ricorda il teste dello mi naccie che avrebbero fatto i fratelli Di Gennaro contro di me? Una sera il fratello di Di Gennaro mi disse: « Sangue della Madonna, Abbatemaggio non la vuole finire, e se ìiersiste io l'ho da uc cidere ». . —— Ale 12.20 l'udienza è sospesa. Ma l'aw. Lioy è forse un accusato Anche oggi ,nel pomeriggio, continuando l'aw. Santoro ad essere indisposto, siede al banco dell'accusa il cav. Tommasi. Il primo teste che sale alla pedana è Co slamino Brigida, indotto dalla difesa dl Lui gi Arena. Il Brigida è tipografo del giornale il « Homa ». c Circa un anno e mezzo fa, egli depone, incontrai il Tedeschi vicino alla posta e siccome il Tedeschi era stato mio portiere e mi sapeva tipografo del « Homa », mi domandò come mai la stampa non si occupasse più del delitto Cuocolo. Egli si offri di dare notizie importanti e precise sul delitto Cuocolo ed espressi il desiderio suo con l'aw. Lioy, perchè le notizie fossero pubblicate sulla «Tribuna giudiziaria». 11 Lioy mi rispose che il Tedeschi andasse pure u trovarlo, ma il Tedeschi non volle recarsi, poiché essendo l'ufficio della «Tribuna giudiziaria» vicino alla Corte di Cassazione non voleva farsi vedere in quel posto. Ci recammo allora noi a trovare il Tedeschi e io offrii la mia casa in via Arte della Lana al numero 16, come punto di ritrovo. 11 Tedeschi accettò volentieri l'appuntamento e poi non si fece piti vedere e fece anzi di peggio. Il Tedeschi dichiarò nella sua deposizione, che fu raccolta a verbale, che io e l'avvocato Lioy avevamo cercato di corromperlo ». Viene messo a confronto col Tedeschi. Questi, urlando e gesticolando, dice che il teste ha mentito. — Immaginate, dice il Tedeschi, se io avessi mai pensato a dare notizie a Don Alessandro Lioy? Viene mostrato ai giurati un biglietto del Tedeschi sul quale è scritto l'Indirizzo della casa del Brigida. Presidente — I signori giurati possono osservare oltre al biglietto, che secondo il Tedeschi sarebbe stato scritto dal Lioy, la firma dellu stesso avvocato, che si legge insieme ad una deposizione da lui resa al giudice istruttore. Avv. Salomone — Desidero che tutto questo sia messo a verbale. — Volontleri — dice il Presidente. Alfano — Ma l'aw. Liojt è forse un accusato? • Avv. Sorrentino, ad Alfano — Lasciate fare a noi, volete forse entrare in questioni di procedura? Strano assai è il vostro contegno P. G. — Quale interesse avrebbe avuto lei per lasciare i suoi affari e per accompagnare dall'avv. Lioy il Tedeschi? — Fu per cortesia verso l'aw. Lioy. P. G.,— Lei non domandò al Tedeschi quali notizie aveva da dare? — No, non domandai nulla. P. G. — Strano assai è il vostro contegno,perchè era umano che almeno domandaste qualche notizia generica. -- Nulla domandai. Avv. Romualdi — Sapeva il teste che il Tedesebi era stato attaccato sulla « Tribunagiudiziaria »? — Non lo sapevo. Tedeschi — Io ero stato attaccato e vivacemente. Si pubblicò che avevo un fratello in galera e che avevo battuto mio padre. Avv. Romualdi — Prima di questo fatto il Tedeschi aveva già. deposto al giudice sulla <;asa Stendardo? Presidente — Si, risulta dagli atti. Avv. Torre — Il Tedeschi dopo che il Morra ebbe reso il suo interrogatorio fece pubblicare sul «Mattino» una lettera di protesta contro le asserzioni, certo deplorevoli, del mio cliente, contro l'aw, Lioy. — Sissignore, l'ho scritta, e confermo la lettera. Avv. Torre — Il Tedeschi non è illetterato? —- Ho mia figlia che sta alla terza 'elemen tare. Avv. Torre — E vedranno i giurati se quella lettera può essere stata scritta da una ragazza che fa la terza elementare. Mi riserbo di esibire il numero del «Mattino», che contiene la lettera. Il sarto di Cuocolo I due testi sono licenziati e si chiama Edoardo Basire Martello, che ò sarto. Presidènte — Ha servito come sarto Gennaio Cuocolo? — L'ho servito anni e personalmente prendevo le misure. Presidente — Cuocolo pollava le lenti? — Si. Presidenti" — E anche degli anelli? — In principio che Cuocolo veniva a scr virsi nella mia sartoria, gli vidi un anello con brillanti, poi un mese e mezzo circa prima dell'omicidio gli osservai un anello col timbro. Presidente — Ella vide l'anello dal giudice isi ruttore? — Sl. • Presidente — Quando le fu mostrato l'anello disse che sia per grandezza, sia per la larghezza, sia per la forma, che pel colore dell'oro le sembrava identico a quello visto nel dito a Cuocolo? — E lo confermo perfettamente. Avv. Romualdi — In quale dito Cuocolo portava l'anello, — Mi pare nell'anulare della mano sinistra1>. G. — Esclude il teste che portasse Ctm colo l'anello nel mignolo? — Non lo escludo. Un altro tcsie presente alla scopertadell'anello di Cuocolo Si chiama Francesco Rondinini, appuntato deile guardie di finanza. Egli dice che la mattina dcll'8 febbraio l'.'OT discendeva le o o o l e i ò ù o , a e l o o a a e ecale del palazzo numero 2 del Vico Terzo illerò allorché, giunto presso il casotto del ortinaio, non potè continuare a discendere, erchè ti passaggio era ostruito da un muchio di stoffa. « Mi fermai e vidi due donne he toglievano dai materassi la lana». Presidente, interrompendo — Al giudice itruttore diceste che un carabiniere estraeva a lana. — Sul principio, ma poi la estraevano due donne. Compresi subito trattarsi di una perquisizione e rimanendo vidi cadere qualche cosa di solido. 11 maresciallo dei carabinieri, raccolto l'oggetto dal carabiniere, lo apri e venne fuori un anello avvolto con cotone: osservai trattarsi di un anello d'oro con le iniziali I. C. Presenti alla perquisizione erano altri carabinieri e altre donne e una di esse rtisce he l'anello era forse della defunta madre del Salvi. Avv. Pistoiese — Vide tra le donne presenti una venditrice di carne per gatti? — Non lo ricordo. Sl tratta dl cinque anni fa ed io non ricordo quello che ho fatto Ieri (ilarità). Avv. Romualdi — L'anello cadde verso la fine della lana? — Sl, verso la fine. Avv. Romualdi — Il teste firmò il verbale del rinvenimento dell'anello? Avv. Leva, difensore del Salvi — Quanto tempo trascorse dal momento in cui il teste giunse sul posto in cui si eseguiva la perquisizione al momento nel quale l'anello cadde a terra? — Una ventina di minuti. Avv. Leva — E allora come mette d'accordo questa circostanza con quanto sl legge nella deposizione sorltta dal ieste e cioè che 11 Capezzuti lo avrebbe chiamato non appena raccolto dai carabinieri l'Involto contenente l'anello? — Non ricordo, dopo* tanti anni. , Una venditrice di carne per 1 gatti Dopo un breve riposo sl chiama Francesca Di Matteo, venditrice dl carne pei gatti, e che pure si trovò presente alla perquisizione in casa del Salvi. Presidente: — Vi trovaste in casa del Salvi quando vennero i carabinieri? Io portavo un gatto perduto nella casa, dove stava anche Ceppe o' Curio, quando giunsero quattro signori, i quali fecero mettare i materassi sul pianerottolo, ed un signore con mi temperino scuciva i materassi. Presidente: — La stoffa chi la scuciva? — La sorella di Beppe e' Curio. Quando si fu all'ultima stoffa del secondo materasso, un signore si chinò e disse: « Aspettate, aspettate », e raccolse una cosa che dette ad un altro signore. In quel momento dal maresciallo fu chiamata la guardia di finanza. Presidente: — L'anello fu trovato nel secondo o nel terzo materasso? — Nel secondo. Presidente: — Invece, nel periodo istruttorio diceste nel_ terzo. ■Si richiama il Rondinini Presidente: — La testimone, contrariamente staqqdnUcgl'leutetainBascl'stipanpngnvsgpdreddaIAGptasbfustacldpdlgna quanto avete detto voi, afferma che sareste ! dsopraggiunto quando l'anello era già nello mani del Capezzuti; è vero? — No, io >ero già sul posto da un quarto d'ora. Di Matteo: — Se dite cosi, siete un bugiardo, ed io non mi danno l'anima. Avv. Leva: — La donna inde raccogliere il fagottino contenente l'anello? — No. Avv. Lioy: —_Voi parlaste col Rondinini? — Si: due giorni dopo trovai il Rondinini alla Dogana e gli chiesi quale deposizione avesse reso al giudice istruttore, perchè io avevo già deposto. Rondinini: — Non è vero. Io vidi soltanto questa donna al Tribunale, quando deponemmo dinanzi al giudice istruttore. Avv. Romualdi : — Che la testimone non dica la verità è evidente. Il Rondinini non pòleva, due giorni dopo 1». perquisizione, dire alla teste che cosa avesse deposto al giudice istruttore, quando la deposizione fu resa dopo diciotto giorni. — Ma io deposi subito. — Finiamola! — dice il presidente. — Ritornate alle solite menzogne smentite dagli atti. Alle 19,20 si toglie l'udienza. NttVSdmslnidvpltrmaqnmamr

Luoghi citati: Abruzzlni, Napoli, Viterbo