La Cassa per le pensioni e l'opera del tira. Mutata in un'intervista coll'on. Gottafavi

La Cassa per le pensioni e l'opera del tira. Mutata in un'intervista coll'on. Gottafavi La Cassa per le pensioni e l'opera del tira. Mutata in un'intervista coll'on. Gottafavi [Per telefono alla Stampa) noma, 24, notte. Le ultime vicende della Cassa mutua pensioni di Torino hanno sollevato nuovo clamoroso rumore in mezzo alla stampa. L'on. Cotonavi, che ha portato la questione alla Camera sospingendo, dopo una ampia e clamorosa discussione, il Governo a -promuovere sulla gestione dogli amministratori socialisti una inchiesta 1 cut risultati furono a suo tempo ampiamente illustrati, è stato intervistato a -Modena, dove ora si trova, intorno alla relazione del commissario,regio Mot-tura ed alla assemblea dei delegati della Mutua a Torino. L'on. Cottaiavi ha detto: «Siccome a -me piace di parlare sempre con esattezza, attendo, per esprimere la imia opinione, che siano resi 'pubblici tutti i documenti perchè da essi io possa farci ii quel giusto criterio che mi irietta in grado (il formarmi una convinzione sicura ed inoppugnabile. Ilo sollecitato l'invio di qupsU documenti; a,ppt-na essi saranno Eelle mio mani, allora dirò con latta schiettezza il mio pensiero su quell'opera di salvataggio della passala Amministrazione die, stando ai giornali, avrebbe compiuto il commissario Mortara in seno alla Cassa -pensioni. — Se quello che i giornali hanno detto in questi giorni — notò l'intervistatore — corrispondesse a verità, quale sarebbe la sua impressione? — Se quello che i giornali hanno detto è vero, o che cioè il commissario regio comm. Mortara abbia fa.'to nella sua relazione degli apprezzamenti più o meno bcr.evoU sulla cessata Amministrazione venendo quasi a difenderla e giustificarla in confronto ai risultati di una inchiesta voluta dalla Camera, egli avrebbe esorbitato dai suoi poteri i quali dovevano essere confinati nell'ambito della semplice, amministrazione. — E se questo risultasse, crede lei-che tutto questo possa passare sotto silenzio? — Tutt'altro ! lo penso che la questione debba essere portata dinanzi alia Camera anzi io stesso mi riprometto, appena avrò la cognizione esatta, dei fatti, di promuovere in quel .consesso una discussione su tale argomento. >Da.rò allora, alla, Camera, se occorrerà, un giudizio sull'opera, di questo corani issa rio senza, ira e con tutta imparzialità, come è mio costume. Oggi, ripeto, non ho elementi e giudico il ipresente dal passato di detto commissario, che francamente è tale da non rassicurarmi. — Dunque ella crede almeno possibile che questo tentativo di salvataggio da parte del Monera possa essere avvenuto? — Dall'opera del Mortara, che negò persino l'elenco delle agenzie chiamandolo documento di indole riservata (ed in ciò fu lealmente sconfessato dall'onorevole Capaldo sottosegretario alla agricoltura), nulla ho mai sperato conoscendo come la sua azione apparisse molto diversa da. quella che deve provvedere all'amministrazione provvisoria e non ad altro. Questo fatto solo basterebbe a giustificare i miei dubbi; occorrerebbe però conoscere quali istruzioni egli ha ricevuio Sai cessato presidente del Consiglio, on. Luzza;ti, col quale, secondo quanto mi fu assicurato, egli ebbe uu colloquio prima di assumere la gestione ed anche verificare se interpretò a dovere o con coscienza quelle istruzioni. Certo che io ho la massima fiducia nell'opera degli or.. Giolitti e NiIti i quali non permetteranno che i< risultati dell'inchiesta, a cui nessuno seppe opporre ragioni in contrario, cadano nel vuoto., — Ha ietto quanto scrive VAvanti! in proposito? ) . — Non ho letto gli apprezzamenti dei giornale socialista, ma ad essi, qualunque 'siano, oppongo questo semplice fatto. Quando ip svolsi alla Camera la mia interpellanza sui'risultati dell'inchiesta, esposi le mie -idee senza sottintesi f consinoerità-i erano presenti al mio discorso quattro deputati «oool'.si.;; nessuno prose la .parola. Quello per tuo era il vero momr.nto.i perchè avevo dinanzi la evidenza dei ratti per faro un conta-addittoriò dal quale sa; rebbe emersa o la malafede partigiana o là sincerila, frutto di un esame scrupoloso della situazione della Commissione di inchiesta. — Che pensa dell'esito delle elezioni della nuova direzione? — Tale esito era da prevedersi, perchè l'assemblea dei delegati aveva tutto l'interesse di giustificare l'opera delia passata Awninisirazione. Dico ohe aveva l'interesse, porche essa apparteneva m gran, parie a quella maggioranza, che aveva, daio vita agli amministraiori'che furono deplorati .dalia commissione' di inchiesta. Nonostante questo, ho fiducia che gli Interessi dei soci sarai.no .tutelati dal Governo perche ritengo elm esso;-.per là-lealtà-, degli .«o mini che lo compongono, saprà a quésto'provvedere con efficacia ed energia. Un sommsBfo iìeli"tanti!„ alla lettera deirex-commlssario regio Mortara Roma, 24, notte. L'Avanti!, commentando la lettera con la quale il commissario regio comm. Mortara. declino la nomina a probovim della Cassa mutua pensioni di Torino, scrive: « Noi chiediamo se quel grosso volume della « relazione d'inchiesta nen era altro che"un « cumulo di menzogne-delie egregie nove p'er« soue che hanno" posto ;a loro.- firma la ila « fine della relazione. 5-ono forse dei mentitori « e dei calunniatori? Ma perchè non lo. si dice « chiaramente? ». « Così la stampa clerico-moderata, completamente disorientata dall'esito dell'assemblea della Cassa pensioni! Oh innocentini! Non ricordate le bricconate di quella relazione, che noi abbiamo denunciato a suo tempo e che pure, malgrado il partito preso e le segrete istruzioni degli inquisitori non arrivavano a infamare l'Amministrazione della Cassa come volevano j diversi CottafiivU- Ora. Mortara, dopo tanti mesi di commissariato regio, ci volle dire che egli nella relazione propria non si occupò affatto, come non era suo compito occuparsi, di quella relazione, della Commissione d'inchiesta. La lezione .è dura, ma meritata. Mortara non si è curato di venire alla ratifica delle conclusioni dalla Commissione d'inchiesta, ma semplicemente di ricercar.e e studiare per conto suo, senza istruzioni segrete; ed in faccia ai barbagianni ha espresso alla riunione la verità sua, di galantuomo e funzionario onesto ed imparziale: andamento regolare, capitnle integro; investimenti solidi; buon rendimento ». Sul nuovo Ministero Montenegrino (Per telefono alla Stampai. Roma, 24, notte. La Tribuna, commentando la composizione del nuovo Gabinetto montenegrino, scrive: « La scelta dei nuovi ministri montenegrini, e specialmente di quelli della guerra e degli esteri, non è priva dì significato; si può dire anzi che sia addirittura, sintomatica, perchè onorale Vuliovitch mino i guerra, quanto Gregorlch, neo-ministro degli esteri, ebbero una pane importantissima nella insurrezione dei Malissori. E' infatti da notare ch* VuUotlch era. commissario a Podgoritza <! L'llP ftI ,lno mu entusiastici consiglieri p che fu uno de degli insorti, che vigilò instancabilmente su oro mossa; e che Gregorlch da) canto *l0°'e g^ca^°led)a- ScuUu'1.' ebbe Pacchie °Bni occasione di intervenire enèrgicamente presso lo Autorità turche a favore degli albanesi ». Gli on. Tedesco e Pavia si incontrano col card. Merry del Val Roma, 2-it mattino. L'on. Giolitti giungerà a Roma lunedi. Il ministro del Tesoro, on. Tedesco, ha compiuto ieri una gita a Frascati, insieme al sottosegretario di Stato on. Pavia, e si sono incontrati col segretario di Stato pontificio card. Merry neo-ministro della ide! Val. Gli onorevoli Tedesco e Pavia avevano visitato alcune splendide ville che sijnei pressi di Frascati, fra cui quellejtrovano Torlonia e Aldobrandini; mentre i due uo-jmini del Governo ritornavano, verso il tra-|monto, giunse in automobile, di ritorno dal!convento dei Camaldoli, il cardinale Merry del: Val, assieme alla, sorella del Pontefice, cheipoco dopo proseguivano per noma, i

Persone citate: Aldobrandini, Capaldo, Giolitti, Luzza, Merry, Merry Del Val, Mortara, Torlonia