Le due Armate contornano i limiti del campo di battaglia

Le due Armate contornano i limiti del campo di battaglia pandi manovre Le due Armate contornano i limiti del campo di battaglia (Per telefono dal nostro inviato speciale) San Salvatore B3onf., 21, notte li fallimento éi un sogno d'arte strategica Immaginate; vi sono delle rispettabili ed egregie persone, che si rammaricano cheormai le due armate si trovino sul terrenodelle manovre in una condizione rispettivatale che la desiderata operazione del for-«unente del Po appare ormai svanita. &ene rammaricano come di una opera darleimprovvisata, perfetta nel fervore dell un-maginazione ed uscita viceversa fuori dallamente dell artefice sotto forma ingrata diun deplorevole aborto. Questi dolenti, que-sti arflsti della strategia costituiscono unacategoria evidentemente scarsa, così scarsa che non sono le manovre, che riescano a rivelarla. Ho detto ad uno di codesti artisti: «Ma, infine, se il Po non è stato passato a viva forza, lo sarà pure in qualche modo, dopo la battaglia campale o ancora prima; i rossi, incalzali dagli azzurri, potrebbero rifaro in dure condizioni le strade, che posso no oggi sembrare così facili. Tutto il cigliodel bastione delle colline del Monferratodel bastione delle colline del Monferrato divamperà di fuoco di artiglieria ricacciente i rossi verso la testata del loro fronte,avremo un passaggio del Po in ritirata in'uogo di un forzamento del Po in avanzata.>iil motivi su per giù si assomigliano. L'artista stratega ha sorriso l'orse commiserazione pensando come mai potes-sero vivere sotto la cappa del cielo perso-ne bennat#e che per giunta descrivono pub-bheamente le manovre militari, le quali,trascurando l'abisso tra le due opera zi noi, dimostrassero la più perfetta indifferenzadinanzi a quella meravigliosa opera d'arte ehe sarebbe stato il forzamento del Po in questo modo non ci resta che inoltrarci oggi nel massiccio collinoso in una fantastica passeggiata mattinale nella più seducente delle terre a vedere da vicino questo avvicinamento delle armate. Mattinata preautunnaie Mattinata fresca, quasi oreautuunale Lasciato San Sebastiano e Miri i,s rossa intende traversare le acque en^'fnnr\i?^nmnn(tn a "i""/1 mU:scaXnanienTi7.eS della bellissima terra a Mohcalvo. iovtrir. » "h; .i?:0!'?-01'bia,™ *° dl a Ga. Vi e uno sfumare pigro e dolce di nebbiasulla collina, una armonia di tonalità cos_,_,„,. , , " ,! ™~ai",tt tu.°suggestiva una tenerezza di quadro cosnrn morrò tV trn'C rtf '°"Jw^g?™^sia compiaciuto di riunire, ma una specidi arca paradisiaca .trasportante rJeU«HpioSS!*eLnr,gn" >,n :! "'u;e,'.'Cu l!. Posurlo -tendersi di Kì ?ns%ràWS]^,dfa,a,,.nSe„^SCcai t"sCSTGuarda quo. castello! te smeraldo dquella cliinti! il giuoco di quella nebbia . , chesi dilegua: ciie paradiso! E le donno? guarla, guarda questa fila che ci sorride». Uno di noi. il più giovano, naturalmente, gettaalla visione femminile un bacio. GiovannBordi avverte gravemente che la giovanetta alla quale osso era diretto, tra 00 anni ricorderà ancora quel bacio gettato da un ignoto da un'automobile in corsa. Ad un passaggio a livello, chiuso, l'automobile si arrosta. Era, tempo. Se non inci'vènivn quel cancello chiuso a rompere 'incinto, le manovro, i riferimenti storicdel bravo capitano Barbarie e l'avanzata degli azzurri e il subdolo passaggio derossi traverso il fiume rischiavano ili prendere ai nostri occhi mi significato assolutalente incomprensibile. , Ancora l'esplorazione del dirigibileSi riprendo In corso, ma l'incanto rotto. Quand'ecco all'improvviso, 1 .«ippaiizione del « P 2 » (vorrei supere eh, o statohe ha sconerto ner primoera tanta armonia di dare "al dirigibile isignificato d'un fattore di calcolo tlifferenziale!) ci riconduce di nuovo all'entusiasmoE' magnifico, è splendente, procede soYLa.s_^nd°_*5? Ì0JLon?^L?.e.bbie'.cne Paionoquell'originale che ha scoperto per che tra i nostri dirigibili, tra. questo macchine della chimera, ed i segni algebrici vdetermina l'entità dei tossì, che rimastpresso i nuovi passaggi affluiscono, si tetiuano verso quei ponti in uno stillicidiodi uomini, che sull'altra riva stà^iHsconS grandi macchie la loro sosta, immani serpinconnoi loro procedere, frazionamenti frollateli, invisibili del loro dileguare all'avanscoperta. La fantasia popolare, nella comprensione incomplèta del problema del supposto generalo, lo fa partito dallcittà che lo hanno spinte nel cielo, mentrsi riunivano e incombevano sulla terra linnate destinate alla riscossa, rio Ilo città doloranti per la sconfitta subita, ad altre città consorell» invase dal nemico e che alle consorelle spediscono rinforzi por la liberazione e con esse la sicura nave aerea liberatrice. 11 dirigibile, oggi, a completamento dell'avanscoperta di ieri, ha compiuto una brillantissima esplorazione, rivelandosi pela sua condotta, por'la sua stabilità, la copia e la rapidità dolio informazionfornito, uno strumento bellico di primo ordine, sul quale conviene fare il massimo assegnamento nello sviluppo delle futuroperazioni di guerra. Apparizione medioevale Siamo nella valle della Stura; gruppbrevi, colonne guardinghe disperse, alcunreparti azzurri si ritirano dalla stradamentre altri azzurri sopravonzano. I priquella frazione di .P"mi sono ancora quella trazione di coprimanto lasciati lungo il fiume o ripiegati orasotto l'avanzata dell'armata rossa; i secondi sono l'avanguardia spinta dalla divisione di ala azzurra annunziata da Valenza da Asti. 11 grosso, ormai, è ingolfato neventaglio della deliziosa zona monferrinaEcco il castello di Gabiano, lo spettacolo della pianura dinanzi, oltre il Po la diste sa delle risaie maculata di borgate, ecco Trino, Crescentino, Eontanctto, Palazzolo, la linea delle borgate invase dai rossi. Sotto, svolgentesi Pigro nelle ampie, continue anse del suo corso, il Po, tra rive candide e sabbiose. " lì ndraken ballon» sopra Trino!» — t uno d, , Ci voltiamo rivolgiamo l(J K,ua,[lo verso u uielo e £ appare il os*0 fuso 5 n iibrantesl altissimo. Ma, ohimèli con quale cono di scherno è accol t „ modesto spettacolo della sua frenata immobilità! „ Medioevo! medioevo! » si grida, come per mortificarlo, per deciderlo a scendere di ;las3Ù. „ u t non ci ÌQtenàe e> in ,0(fnl ca80 la contetnplaziane dei declivi itetnpia monferrini vista di lassù deve renderlo as solutamente sordo alla nostra irrispettosa adorazione. Un ponte militare alla derifa Da Gabiano ci avvertono che giù, al guado omonimo, in Santa Maria, una frazione flel partito azzurro passa il Po. E' una dello divisioni del terzo corpo : la quin Ul vTm-imò ccu finno wtc! J „„„iJiS? ^J-l^^,^P?i„ii' JrAi!^n,?^Si ^ hji nostri bei reggimenti della guarnigione di Torino (divisione Escard) e la brigata. |^."K e°b° o) ^col l o^bei^aeHerf e*!N cavalle«i?*»vf «.Catania» debberò essere .cavaueggei ì « Catania» ucn i. noeio e sere li^ procinto di passarlo, e l'avanguardia e già scaglionata da San Sebastiano verso lei altm.e ,„ ,Jocconnt0t ma un curioso^* te accaduto verso mezzogiorno, haWhmobi \izZ!tto noterò còrpo di armata di Torino.! Sull., ,.iva *uu*tv',. mentre l'avanguardia " fieli, divisione Escard imboccava il ponte,!un cavallette si ruppe e il ponte si spostò in modo che la corrente trascinò alla deri- va, impedendo così il passaggio del grosso, il quale, essendo sopraggiunta all'ora della.sospensione delle ostilità, è rimasto sullai.|riva destra nella sua antica posizione. Cosi;i propositi del partito rosso sono stati mr,JPo.,.dificati da questa singolare circostanza, i pei. ia qua]e dl1P norpi t]i arrriata rossi ri-l maM&nò divisi ancora dalla linea del non ha provocato disgrazia: ; „," ' _ Il Re assiste ai passaggio del Po Ci dirigiamo verso il guado di Santa Maria: a 200 metri rial fiume, celate da ,un| "lar"di alberi, incontriamo il reggimentoi fvalleggeri «Roma» 20.o) della divistene di cavalleria ■•«»»•• -^^ -'•=*<■ »r.,„0,i0in i nrotettòre una batteria a cavami un occupare 11 ci- scii.» delle colline che dominano, il passagg *ìó' Una cannonata! la prima della giór- tu, luc ' ria russa, che sosta, appiedato,del guano, mentre ha già spinto ria a cavallo ad occupare il ci-manovre, .prearinunco della batta e n onerale di cavalleria Tiror/i " rnìn'in-- dante dt ^ar%e^^Mgì^hf^spongono la divisione di cavalleria rossa,lS1nll TaSbO- giOVan°' cheÌ5lv^ « J^'cA^divisione è impegnate nella valle Stura, couloir longitudinale che dal _ tro del Monferrato -bocca a Casale. Donianilianiii se le sue cavallerie hannoavuto scontri ma sembra di no e si cliesono vicine: E' strano, non è vero? I nostriueirnVus^ azione indipendente clic le spingeva uurtempo a cercare l'una, l'altra, astraendorun poco da questa terribile arma moderna? 11 Re è «in al guade/ che assiste al pas-X-aggio delle truppe. La nostra automobile^atnt^cl^to'r^^ %bino la scena suggestiva. Il Re lascia lasua vettura sulla 'riva. Dall'estremo di una lingua di terra assiste, circondato da uno -trotto cerchio di suoi aiutanti, al passaggio del fiume. Il ponto non ó stato .incora gettato, una dozzina di barche, guidate da pontieri, sono per ora occupate a traghetitare i bersaglieri del 3.o corpo sulla riva destra. Quando la testa di ponte, cioè 'a forza destinata a proteggere la erettala dol passaggio militare sarà s.illiclente a svon ,tare u tentativo degli azzurri che cerche- ranno di disturbarlo, si inizierà la costru- ^noitet ffie^cokTÌ!. fe« ITX - graPn^\Blf*Jl^M^^lA'^J&i^ al meline '"W"?'.*4». dl c'uiete e -lVan o!the ci separa dal Sovrano, ne. timore . noi stessi ci tratteniamo dall'avanzate troppo _per_ lo spazio incustodito, I bersaglieri, quell'acqua che scorre tra o\$L ^'J^fJ*^ d«le Sa,bbie' " ,s,!,Pn" CKt unTriv-f nìr»?!.001^' i trcl^ll^Jo%e Zì remL soprano quei -;RC, auasi solo suIla fiese,.!., riva de] filnne a e e e à e e a r i o e i , -j esercitano su di noi un fascino indicibile. Ci sembra naturale di desiderare di rimanero! In presenza di quello spettacolo è ''iscreto rievocare su questo fiume di Piemonte la storia eterna del suo valore, deila sua fede, della sua grandezza! L'avvicinamento delle armate La nostra corsa di ritorno verso Ponte Stura diventa fantastica; sembriamo impegnati in un giuoco simile a quello costituito dalle montagne russe all'esposizione, che riescono anche a strappare grida di ebrezza e di paura alle visitatrici. Su e giù per i dossi e le vallate della plaga ili Mom bello e Ponte Stura, protetti solo dal mite gesto del capitano Barbarie, che con una mano cerca di allontanare da noi l'insidia della corsa, corriamo verso altri dossi ad Ottiglio, a Vignale, a Montemagnò alla constatazione dell'avanzata dell'avanguardia azzurra, che a mezzogiorno, prima che ie operazioni si interrompano per iniziare ti riposo, tende da Occimiano a Montemagnò la 'inea dei suoi avamposti. Lo due armate, dunque, si sono avvicinate ancora, si sarebbero avvicinate anche -, . aldl pul ^ incidente accaduto al primo cor - po non l'avesse trattenuto sulla riva sinistra del Po. In questo avvicinamento ed incì';oc,li ?Ui'.! movimenti è riassunta l'azione l!1'1 dissipatrice^di^aJP0^.*1 ^na . ' o - rande azione sul Po e preparatrice della battaglia nei monti del Monferrato. ARNALDO CIPOLLA. Un giamo di tregua La Direzione delle manovre ha riservato] questa sera una curiosa sorpresa all'uffi Jn stampa. L'ottimo capitano Barbarie ha comunicalo ai giornalisti che per quest'og- t,llt!ivia abbastanza laborioso, perche ven-j h?? compiuto dalle vane armi per via orJ ,*i le comunicazioni ufficiali circa i movimenti e la dislocazione assunta dalle truppe venivano sospese. La Direzione giustiftLa questa misura per poter dare la situa-l zione precisa dei partiti all'inizio della tre-| gua delle ventiquattro ore. Tuttavia, i no-l stri lettori hanno già avuto attraverso Ja. esposizione dei movimenti di oggi una chiara Idea della reciproca situazione dell partiti. j Questa sera il Re ha invitato al castello] di Pomaro i vari comandanti e giudici di campo generali, nonché il ministro delitti guerra. La giornata di domani sarà dunque con-: sacrata all'assoluto riposo delle truppe. Il' provvedimento ha la sua ragione nel fatto; che il concentramento effettuatosi in per-; fette condizioni di tempo e di spazio e sani-! tarie assolutamente eccellenti riuscì pur| tuttavia abbastanza laborioso, perchè ven ' dinaria in condizioni di temperatura ecce-1 rionale per i calori di questi giorni. Per dil N' (;onti?ne aggiungere che i'violenti temh'T'1 rCl Pomfir,^'o di ieri hanno inon- r|nto o-ij accampamenti, inzuppando lette Ialraente le truppei per le q^ali necessità quindi una bre$£ trégua. (A. 0.) I Le linee generali del tema „ . n. 5an »»«»»»•«'•» 2*« E' stato diramato il tema delle manovre! che comprende le linee generali seguenti: ; Le truppe azzurre della prima e seconda armala, dopo una valida resistenza sulla ,„„„,., _ . , ,. ,,. , ,, . ,, _ : Jronliera tra le aLte va1h Quelle della Doro) zione ad ovest di Vercelli. Le due armate co-i grosso piano e si accingono ad attaccare le truppe, azzurre : un'altra colonna rossa che ha su-' pernio le Alpi è stata fermata dagli sbarraci Rfl"ea e del Po incluse) ripiegano il 12 0-1 90ò-(o, senza essere incalzate, in una posU ., wit!/iii e dalla difesa mobile. Molte truppe. azzurre vanno raccogliendosi tra Novi, Tori fo„a> PUumsat al coJmando del genera'le Cai — — - '•- —*---— — gi « del Po inclusi, è sboccato ne\ piano ifl 12 agosto in due armate rosse che frontegÀ izatt. ad ovest di Vercelli. Le forze rosse deJ. „ '. , .. ; rfo"'«- " vartxto rosso, superata la resister* 3'1 d(!»'1 o-ziurn Ira le valli della Dora Bal-\ . \tUMte fdl" nelle Varaita, Mai rra< Stura. Gesso, Vermenagna, sono arre^ A* »b*"*™»" * ™bile< fe ^ ^ ^ Corpi ^arm^ ^'- ' ^ ^ ^ Bernardo e avviata). Mrso lvrea '-' Vereettt. Forze azzurre, imprecisale ma non rile-\ ra/<f7 sono segnalate alla destra del Po trai Alèsmnilria e Piacenza. Il 12 e il 13 agosto, battaglia cornMttuta a o- r"' " s"d-uveiìl dl Vercelli, il grosso dei r0*** vittorioso oltrepassa la Sesia ed incaU, 3« U nemico; ma è arrestato dagli azzurri Xìungo la linea del Ticino solidamente affor. -_ata. Oltre a ciò gli. azzurri hanno compili, % l'inondazione del terreno tra il Ticino, il "'1' ' Sesia e il Canale Caeoilr. 1 rossi sono-, padroni di Torino e ili quasi, tutto il terreno1, a sinistra del Po. Lo sbarco tentato dai ros-i si presso Savona è fallito, così pure l'aitaci co di Genova da parte del mare. Notevoli forze azzurre sono segnalate tra Tortona; Voghera, Piacenza. Nuclei di truppe da montagna azzurre si mantengono nell'Alta] Val Sesia minacciose contro il fianco del! grosso del nemico. Per la debolissima occu-; pozione degli asiurri lungo il Po, i rosse si limitarono alla sorveglianza di tale linea con un solo reggimento di cavalleria, e dopo una battaglia presso Vercelli hanno passatoi la Saia e mondato il terreno tra il Ticino,' il Po, la Sesia e il Canale Cavour. Dispostala difesa della linea del Ticino. Il grosso dei rossi, passata la- Sesia, avanza verso il TU cino per un terreno a nord della zona inon-: data. Le forze azzurre importanti (armata B) che non erano potute arrivare in tem.-. po a prender parte alla battaglia presso Veri celli, si trovano intatte a destra del Po. l'i dipendenza di tali concetti, l'armatà> zurra riceve il campito di opporsi all'avanazata dell'avversario a destra del Po nel caso che questi spuntasse da Genova e st avan-\ zasse da Voghera, Stradella, per aggirare ìa sinistra degli azzurri e tagliare le comunicazioni colla penisola ed operare al caso' contro il fianco destro dei rossi. L'armata^ rossa (A) deve forzare al più presto possibile i passaggi del Po con rapide mosse, sta-, bilendosi fortemente sulla destra del fiume. affrontare risolutamente l'avversario che' cercasse di opporsi all'avanzala, avvolgerne l'ala sinistra presso il Ticino e intercettare, le comunicazioni colla penisola. L'ala estrema sinistra azzurra ad Asti Asti, 94, sotto. Mentre, alle 10 di stamane, la divisione Pugi, accampata nell'interno della città, aveva avuto ordine di muovere verso le alture che circondano Moncalvo, nel cuore deli Monferrato, un coutr'ordine giunto all'ultimo momento la fermava ad un chilom. fuori Porta Alessandria. Il grosso delle truppe di cavalleria, raggiunto più tardi da quelle sussidiarie del genio minatori e pontieri, dei servizi sanitari e sussistenze, sostò, quindi, con i cavalli insellati e pronti ad ogni evenienza sotto gli alberi della vastissima piazza d'Armi nuova, che domina il bivio: Moncalvo-Alessandria. Nel frattempo alcuni squadroni si spingevano in ricognizione verso le colline di Castell'Alfero, Galliano e Vii. ladeati. A sua volta il tenente-generale Pugi, comandante la divisione, sj spinge in au*

Persone citate: Novi, Pomaro, Pugi, Saia