Le conclusioni della Commissione d'inchiesta sui responsabili dell'incaglio della "San Giorgio,,

Le conclusioni della Commissione d'inchiesta sui responsabili dell'incaglio della "San Giorgio,, Le conclusioni della Commissione d'inchiesta sui responsabili dell'incaglio della "San Giorgio,, lisi - iRÉli ìteiitl ittli telefono alla STAMPA) (Per Manali, 19, im, La Commissione di inchiesta, nominata nei. modi e. termini degli articoli 48 e 753 del vigente lìegolamento ver il servizio di bordo, e composta dal contro ammiraglio Garelli, e dai capitani di vascello Cutinelli e Magnano, più anziani del capitano di vascello Albenga, ha ieri ultimato i suoi lavori, intesi od assodare le cause dell'incaglio della Jìcaia. Xave San Giorgio, st//!o scoglio della Gaiola, avvenuto alle ore 16,50 del Vi corrente, ed a determinare le responsabilità relative. La. Commissione ha interrogato il comandante Albenga, cogli ufficiali, sot l'ufficiali e marinai dell'equipaggio, che, per i riapri ti ni incarichi di. servizio, all'alio del sinistro, e-. rana in grado di meglio illuminarla nel di- 'asimpenno del suo campilo, ed è risultato e- j a'. ' , savrientententc. primato : i. In) Che In. boa rossa, che segnala, il tnpdrnCsrslserro invece, di. trovarsi nel punir, indicato ,Jsulla carta del. golfo di Xapoli, era. ancorata.| ba circa 300 metri verso nord-est. sp„2.o) La. w«ee ha incagliato, andando a Pvincita elevala. >i circa 13 miglia, riporta.n-.Sdo avarie gravissime, tali da rendere dubbio gil salvataggio, e ertamente, molto lungo U\Vvintolo-dimmobMtàJiioneMingentiìe.tpe- C'„ ,/,,,„ rinara-ìmie !»tu tifi rifinìW .+u tilt. „ S.o) Che per lo meno, nell'ora che pre- ldell» il sinistro, navigando la San Gior-j Ppio in prossimità di terra, la navigazione fu] sempre condotta, ad occhio, senza, prendere ei ile, amenti, tracciare e calcolare la torre. c«i.o) Che si trovavano a. bordo della, San Giorgio, nella giornata ed all'atto del-\mVincagliamento, una signora ed un signore,pinvitati dal comandante, senza previa auto- \ Prizzazione, dell' Autorità superiore. (i 5,o) Clic nulla è stato rilevato di anormale nel funzionamento dei servizi e nei provvedimenti del caso, dopo avvenuto il ■ sinistro. « /a ordine allo spostamento della, boa. la Commissione si. è. limitala a. darne atto, esviando dal suo mandato l'esame di una questione, che interessa ufficiali estranei allo, nave. « Le. indagini al riguardo sono state affidate dal Ministro al contr'ainmiraglio Cerri, che metteranno in. evidenza le responsabilità l'sdsdciscar,K>ìle persone, alle quali è affidato il servizio pdi segnalamento delle coste, servizio che dal amfctai.o luglio u. s. soltanto è. passalo dal Ministro dei lavori pubbli'ì a quello della Marina. L'erronea pnrizione della boa costituisce, secondo la commissione, indiscutibilmente, un'attenuante del massimo rilievo per la responso hi li là che incombe al comandante e<ìj,'Hgli ufficiali che lo coadiuvavano nelle eoa.-: arfCi/./c della navigazione, ma non è. tale da|èscagionarlo giacché le buone regole di. na-\grìgasione. avvalorale dalle prescrizioni uf- : vfluitili contenute nel Portolano c nel fttscicoA ic Avvertenze riguardanti la navigazione ed; il materiale di rotta, dovrebbero sconsiglia-', re il comandante dal condurre la navigazio-\ ne costiera ad occhio e riferirsi soltanto al-\ la boa quando nessuna necessità di naviga-] zinne n di manovra obbligava a passare tanto vicino ad una secca, lì se infatti, procedendo la. San Giorgio da Xisida verso la Gaiola, fosse stato messo un punto e [osse trccslata tracciata la rotta sulla carta, chi dùidrigeva avrebbe avuta l'immediata visione sdel pericolo verso il quale correva la nave-, ae sarebbe completamente emerso lo sposta-\smento della, boa. Icl,a commissione, ha inoltre deplorato la'lpresenza di persone estranee a bordo ed ho|tpotuto accertare che questa circostanza non'tha. il minimo rapporto diretto a indiretto rruri le cause che hanno determinato il si- lnistro. Le conclusioni della commissione, dijginchiesta stabiliscono le responsabilità del- \ vl'incaglio della. San Giorgio nei modi appresso indicati: Pe Le singole responsabilità i Capitano di Vascello Gaspare Albe)iga,\comandanie per ^<W»billP£Ltrascuratezza e leggerezza nella, condotta,. della navigazione in paraggi che "»?""'^ lvano la massima, continua oculatezza e vi-\ gilanza nelle manovre Tenente di vascello Emilio Stretti, ufficia-. le di rotta, responsabilità per negligenza a-\ vendo tralasciato di determinare, sulla car- la il percorso della nave con. punii e rotte; lenente di vascello Bruno Bordigiani, uf-\fviale di, guardia: responsabilità, per quan io in grado minore, per avere tralascialo, navigando in vicinanza, della costa di rendersi esatto conto della rotta della nave. La Commissione ha in ultimo accertato che, dopo il sinistro, tutti a bordo — comandante, ufficiali e equipaggio — 'iti sono condotti in modo lodevole, per fronteggiare, la, ... .. . . . ; . ... , „ scritica situazione sta dal punto ai vista ino-' rate che professionale e ha segnalato in mo-, do speciale l'opera intelligente, e pronta del sottotenente macchinista Biceardo Pel ella e\1 dell'assistente del genio navale Salvatore Formica. Le prime punizioni Sui risultati dell'inchiesta, secondo le norme, costantemente fin qui seguite, avrebbero dovuto pronunciarsi il comandante in capo le forze navali e il Consiglio Superiore di Marina prima di procedere ai provvedimenti; il ministro, in considerazione della granila della cosa, e temilo conio degli esaurienti risultati, dell'inchiesta, ha i:oj;i- 16 a sé ogni deliberazione e ha (làudi a-, dottalo i seguenti provvedimenti : [1) capitano di vascello Gaspare Aihenga : esonerato dal comando e collocato in a-[ . 'ascia impregiudicala j a11 autorità giudiziaria militare firn «notili alt<!A,r ..„„„!.,„„ «„. spettativa per sospensione 'dall'impiego a tempo indeterminato; 2) tenente di vascello Stretti Emilio: punito con mesi tre di arresti in fortezza; 8) tenente di vascello Bruno Bordigia'ii : punito con il massimo dell'arresti di rigo'c. il procedimento disciplinare per il comandante ha carattere proovisjiio, iti quanto rimane impregiudicata Oj/'ii ulteriore aitane per il procedimento venale a norma d'I Codice penale militare marittimo. .. , , ,- isf.io prendiamo atto che l'ultima parie dolla Lrelazione della Commissione di inchiesta, Per ciò che riguarda le dificienze di questo inchiesta il nostro corrispondente parlamentare fa notevoli rilievi. Per conto no- ,Ji "ll dùbbio poteva rimanere prima, la ro| baione della Commissione oggi la, dissipa ni libertà d'azione!senza equivoci. La nave diede nelle seccheIOra spetla all'Avvocatura fiscale di Napoli dì iniziare il compito suo. Se l'ombra P?r negligenza somma dei suoi dirigenti. Siamo quindi di fronte a quella ligiiia og geltiva di reato militare che, come la Slam-. \Vn dimostrava tre giorni or sono e oggi la Commissione di inchiesta implicitamente, !»»«• chiaramente riconosce, è contemplataP ' . i lassat.ivamenlc da precisi articoli del C j Pmu,,e Marittimo. ] La relazione che sopra pubblichiamo deve essere dunque la constatazione tecnica da cul l'Autorità fiscale ha l'obbligo di prende, Ie mossc Per il suo officio. Solo operando \m ta' £"isa — ora che l'Autorità amminiprativa ha compiuto per suo conto il primo \ Passo doveroso — la legge e il buon senso omlncieranno a ritrovare l'equilibrio c l'impero. Ed è necessario. Perchè, come già scrivemmo, sarebbe troppo doloroso che, dopo tanta iattura, il Paese dovesse anche sentirsi colpito da gravi dubbi sul senso di giustizia egualitaria da parte di coloro a cui, fra le altissime cariche, sommamente incombe di esserne i più rigidi e gelosi custodi. A nostro avviso non ora necessario che l'autorità giudiziaria, nel suo imperio, attendesse il verdetto dei tecnici per iniziare la sua azione. Ma ora clic il verdetto è pronunciato; ora che le responsabilità sono accertate, l'autorità giudiziaria verrebbe meno a un suo dovere preciso se non si affrettasse a iniziare il procedimento. Si faccia dunque giustizia. E auguriamo che essaaabbia il suo corso completo. Purtroppo, il mala non si ripara più. Ma trionfi almeno il diritto, e servano la sciagura e j,'a pronta e severa, riparazione, come mò: aito per tutti, che anche in Italia il dovere |è un culto, a cui non si può, in nessuna \guisa e in nessun momento, impunemente : venir mono. A ; ', \ \ ] 11 eomuQieato uffieiaie sui lavori di disincaglio Napoli, 10. Bora. Il Ministero comunica: Soltanto nella, seconda, metà della giornata di ieri lo stato del mare ha concesso di (' di'e!riprendere lo sbarco dei pesi. Si sono sbarcati quattro cannoni di 190 mm. e le torrette \ corazzale. Sono smontate le pesanti parti ideile traverse corazzato, e si continua i0 smontamonto delle case-matte girevoli, ini-, attesa di poterle sbarcare. Sono in corso di \sistemazione altre pompe di esaurimento, Ichc solo nel pomeriggio si sono potute col- 'locare. Esse hanno vuotato il compartimen|to laterale dell'argano ed il locale carbonile 'traversale', procedendosi nel difficoltoso lavo ro di ostruzione dall'interno dei locali. I pa lombari hanno parzialmente, minato le sporjgenze dello scoglio, sul quale la nave ha in \ vestito, asportando 20 tonnellate di roccia. Procedono i lavori delle falle e dei fondali, e si, sono date disposizioni per l'appronta^ mento, a mezzo del Regio Arsenale, di gros- i si galleggianti, che, opportunamente appia- \na^ con una diga sotto la chiglia della naL pos30no costituire una efficace riserva di ,. ^ specialmente ner la metà prodiera ldeila nave, la quale è in gran parte allagata \ che anche quando si sarà riusciti a esau. rirla. almeno parzialmente conserverà la . tendenza ad affogare. \ n , 0 ed „ mare tornano al bello. Giuugòno al Ministro assai numerosi consi- „ c roposle di tecnici ed inventori, i quali -\.^ fluiscono un voluminoso incartamen- to, ed 6 invero lodevole questa forma di par , sprmie il suo mi ' 1 , p.r ■ c0 ... . \rl"sclr« 11 .1,3 al, Programma prestabilito ed 1 in corso di svolgimento, e nulla si lasciera to, ed 6 invero lodevole questa forma di partecipazione alla dolorosa circostanza, portando il contributo delle proprie idee alla soluzione del non facile problema. Non è certamente possibile rispondere nella, speciale circostanza al rilevante numero osi. ai quali il Ministro oraziamento, ina. sarà tenuto conto nell'ultimo gruppo delle operazioni e che possono nel caso specifico intentato pur di salvare, so il tempo lo permetterà, la bella nave che porta il nome di | San Giorgio. m multili! Mia la Stolta.. Roma, l'.i. notte. Con data di oggi il capitano di vascello Albenga Gaspare è esonerato dal comando della regia nave San Giorgio ed è collocalo in aspettativa per sospensione dall'impiego a tempo indeterminato. Con la stessa , data il capitano di vascello Cutinelli Hen [dilla Emanuele trashorda daì'a. regia nave Dandolo sulla regia nave San Giorgio as[ munendone il comando. Inchiesta insufficentenoma, 19, notte. Il telegramma che annunziava le risultanze dell'inchiesta sul disastro idilli Saii Giorgio ed i provvedimenti che il ministro della marina ha preso in base ad esse, è stato lutto ad ulta voce dinanzi ad un crocchio di deputati nel salone di lettura di Montecitorio. Mi affretto a dirvi che faceva parte del crocchio l'on. Angiulli. Non ho bisogno di aggiungere che l'ori. Angiulli, ial pari dell'on. Paratore, e stato dal primo Lll'ultimo momento test Ini dito oculare ed auricolare di lutto-ciò che precedette, ac-!compagno e segui il disastro, j, impressione delia lettura non è stata soddisfacente. Benché di varii partiti (c'era anche un repubblicano), i deputali hanno avuto una identica, impressione. Sembra a loro che l'inchiesta, nel suo svolgimento e nelle sue risultanze non sia riuscita a fugare il Isospetto generile, che si voglia arrivare senon al totale ad un parziale salvataggio. 11 ministro, per la sua deficiente energia ed eccessiva indulgenza, si era attirato ad t'osso il vivace biasimo dell'opinione pub Mica. All'ultimo momento, non sappiamo se spinte o sponte, passando sopra, al capo P ?H« f".!'zo ""vali «•„ ?' frisigli.» superioreirli ninni):! nita •■ \» i*nl ilio vt. iln\nlit ncuAi'a iri_o !'" niarina, che avrebbero dovuto essere invitali ad esporre il proprio avviso sulle risultanze dell'inchiesta, ha voluto dar prova di energia avocando a sé ogni deliberazione. Ma il provvedimento da lui preso contro il più grande colpevole non ha in sè nulla di grave. Il ministro, esonerando dal comando e collocando in aspettativa il capitano d' vascello Gaspare Albenga, non ha fatto altro che compiere troppo tardi il suo più elementare dovere. Tale provvedimento doveva essere preso immediatamente dopo il disastro, il ministro, appena avuta notizia del fatto, doveva esonerare rial comando e magari mettere agli arresti il comandante e gli-altri eventualmente respon-sabili per dar libero corso all'inchiesta. Invece egli, lasciandosi intervistare da un nugolo di giornalisti e facendo dello spirito sulla presenza di una signora a bordo della disgraziata nave, ha permesso che, i colpevoli restassero a bordo non solo liberissimi di muoversi e lavorare efficacemente per la loro salvezza, ma benanco nella pienezza delle loro l'unzioni. 11 maggior colpevole rimasto al coniando della nave come i minori colpevoli Hanno conservato il loro grado e le loro funzioni mentre si svolgeva l'inchiesta. E che inchiesta! Una inchiesta circoscritta entro l'ambiente della, colpa. II telegramma ufficiale ci dico infatti (e cito testualineate) che là Commissione di inchiesta ha interrogato il comandante Albenga. molti ufficiali e sottufficiali e marinai dell'equipaggio, che, per ^rispettivi incarichi di servizio, all'atto del sinistro, orano in grado di meglio illuminarla nel disimpegno del suo compito. Tradotto in volgare, ciò signi-fica che la Commissione di inchiesta ha interrogato soltanto coloro che erano gli e-ventualmente responsabili, perchè, di fronte ad un fatto così strano e cosi anormale ccosì inverosimile, sono, responsabili nonsoltanto il comandante Albenga e i due tenènti di vascello Stretti e Bordigiani. mabenanco tutti coloro che avrebbero dovuto, bastando l'occhio nudo, scorgere l'inevitabile pericolo, e mandare un grido di allarme anche a costo di peccare di insubordinazione. Restando intatta la posizione del \ coma ridante e degli ufficiali era inevitabile mia completa solidarietà di fronte all'in f'hiesta- 1 dipendenti non potevano accuisarc 1 loro suPerior? flnche 11011 avessero visto compromessi sè stessi Lo spiritò^dicameratismo e di corpo veniva così raffor-zato dalla responsabilità collettiva Due-sta conseguenza gravissima' del mancatoallontanamento "lei responsabili avrebbepotuto essere attenuata e magari annulla-ta se la Commissione avesse fatto un pocodi inchiesta anche all'infuori della nave,anche soltanto attorno alla nave. L'on. parratore e l'on. Angiulli, il marinaio che eracon loro ed altro del quale oggi l'on. Art-giulli faceva il nome non sono stati inter-S1 tUS,,meS^?»^rt0Jf le-porre. L on. Angiulli contesto subito alcomandante l'affermazione ch'egli naviga-- d a i o i . o o a e va ad adeguata distanta dalla boa. Lostesso on. Angiulli mandò al ministro unlungo telegramma affermando cose moltogravi. L'on. Angiulli potè inoltre consta-tare che subito dopo il disastro il comari-dante Albenga non ebbe che un solo pen-siero: far scendere subito la sua amica AH'on. Angiulli, che era fuori di se per l'incredibile fatto, il comandante Albenga non chiese che una sola cosa nella massima calma: il favore di ospitare nella barca di lui la signora della quale non fece il home. Ottenuto questo favore, pensò a prepararsi la difesa con l'invio della lancia a vapore per fare il rilievo della boa. Altro che tentativo di suicidio! Dell'on. Paratore basta ricordare ciòche disse a me. Come e perchè gli on. An-giulli e Paratore sono stati tenuti lontanidaJla Commissione d'inchiesta e dal ministró il quale non credette nemmeno di ri-spondere al telegramma dell'on. Angiulli?A questo modo sorge naturalmente il sospetto che non si siano voluti sentire coloro che con le loro deposizioni avrebbero in dubbiamente lumeggiato con luce nierul.a-na, le immense responsabilità del cornali-dante Albenga. A questo modo l'opinionepubblica non può acquietarsi alle risultali-zc dell'inchiesta, alle quali del resto sisono subiot ribellati coloro che hannovisto ed ascoltato. Oggi nel salone di lattU-ra di Montecitorio ad un eerto punto dellalettura, l'on. Angiulli, non potento piùcontenersi, balzò sulla sedia esclamando :«Non è vero». Le più forti denegazionidell'on. Angiulli si riferivano alla posizio-ne della bua, che anche nel primo momentocostituiva la pietra angolare della difesaper il comandante Albenga e che, secondo la Commissione di inchiesta, costituisce«mi'atteiiuantedel massimo rilievo» per laresponsabilità che incombe al comandantee agi ufficiali che lo coadiuvavano. In taleetalo di cose è necessario che l'inchiesta siacompletata dall'opinione pubblica: tutticoloro i quali hanno qualche cosa da dire hanno ll dovere di parlare, primi fra tutti devono parlare senza ulteriori riserve gli on. Angiulli c Paratore. L'on. Paratore, nella intervista con me, disse cose Importantissime, ma non disse tutto. L'on. Angiulli non ha voluto parlare apertamente oggi. Dalla sua esclamazione: « Non è veri', non ò vero! » e (Ih. certe affermazioni, che io non sono autorizzato a pubblicare, si comprende che egli ha molto da, dire. Ebbene, l'uno e l'altro compiano subito il loro dovere di dire in pubblico ciò che non è stalo loro permesso di dire privatamente alla Commissione d'inchiesta. Il proposito di dire tutto alla Camera è natura.le ma non è opportuno, perchè la Camera sarà chiusa fino agli ultimi giorni di novembre. La Camera si pronuncierà a suo tempo: ma frattanto In posizione di Albenga e c.imeraii sarà certamente liquidata. La Camorri esaminerà le responsabilità politiche del momento; ma ora urge accertile le responsabilità penali del comandante e degli altri, perchè, come ha ben dimostrato la «Stampa», si trullo di un reato. Ora oodi completare la deficiente Inchiesta amministrativa e di impedire che al beniamino di palazzo Sant'Agostino sia largito in tutto n in parte quel salvataggio (•he fece capolino da cento indizi durante otto giorni. C. Nessun lagno del Buca di Genova al Ministro della Marina Roma. 19, notte. La Tribuna scrive : «E1 stato pubblicato che il Duca di Geno| va si sarebbe lagnato col ministro della Marina di non essere tenuto da Ini al cor¬ rente dell'andamento dello operazioni di ri-' coperò della San Giorgio. Ora viene riferito da buona fonte autorizzata che questa notizia è inventata e nulla contiene di vero ». Come il cera. Albenga ha ricevuta l'ordine di abbandonare la nave Napoli, 19, notte. Il ministro della Marina, appena adottato il provvedimento contro il capitano di vascello Albenga, glielo ha fatto comunicare invitandolo a fare la consegna della nave a.l capitano di vascello Cutinelli che lo sostituisce. La consegna comincia oggi e durerà buona parte della giornata di domani comprendendo ossa tutta l'amministrazione e la parte nautica e militare. Si suppone quindi che l'Albenga lascierà domani sera la San Giorgio mettendosi a disposizione delle autorità superiori per i provvedimenti ulteriori, ai quali accenna il comunicato Stefani di stamane sui risultati dell'inchiesta. II comandante Albenga, secondo quello che si dice, ò apparso molto commosso dopo la comunicazione del provvedimento, sebbène l'andamento dell'inchiesta condotta con molta sollecitudine ed i fatti accertati non lasciassero alcuna illusione sulla sorte che lo attendeva. Egli però ha mostrato molto sangue freddo e si ò messo subito a disposizione del capii a no di vascello Cutinelli per la consegna della nave. La scelta fatta del Cutinelli a comandante della San Giorgio, nelle critiche condizioni in cui si trova la nave (poiché dapprima «i credeva che la nave sarebbe stata assunta interinalrnente dal comandante in seconda Bonar'di, che si trovava in congedd al momento del disastro e che ha raggiun* to subito il suo posto) mostra l'intenzione^ dot ministro della marina di mettere n capOi dei lavori di disincaglio un uomo di rara»] energia quale il Cutinelli, che è uno degli ufficiali superiori meglio quotati. Nuovi tentativi colle mine Stamane sono stati praticati dai palonr bari moltissimi fori nella secca della Ca*; vallara, ed in essi sono state poste le cari*' che costituenti le mine; si 6 dato fuoco con-! temporaneamente; però ben poco si è visto, alla superficie: solo un vivo go»goglio del*' l'acqua.- Si è proseguito cosi per tutta la giornat ma con risultati assai scarsi perchè i pa lombari riferiscono che fiochi quintali di tufo si sono staccat idalla massa della 1 secca. ' Ci vuol altro! E anche quando, dopo molto tempo molto lavoro si sarà potuto far saltare tuW to lo scoglio, non si potrà mai togliere quel-i la parte di esso che è conficcato nella care-1 na del San Giorgio. Centinaia sono state W mine che si sono fatte esplodere ed in tutto» si è potuto staccare dalla gran massa dellal' secca non più di 22 tonnellate. I palomba-t ri hanno perciò da fare un lavoro continua] e faticoso, ma nulla bisogna lasciare in-' tentato per la salvezza della nave. Alle 12 il lavoro è stato sospeso e dopi due ore è stato ripreso, non però con quella lem che prendeva tutti nei primi giorni, bensì mestamente, pacatamente, perchè r, sottile filo di sfiducia e di scoraggiamenti si impadronisce di tutti questi lavoratori.

Luoghi citati: Albenga, Gaiola, Genova, Italia, Napoli, Roma