Le bande musicali

Le bande musicali Le bande musicali Torino ha — fra gli altri concorsi —-' anche quello delle Bande musicali. Non è certo un avvenimento vero e proprio per i torinesi. Essi ascolteranno fcufct'al più con simpatia e con applausi, i vari programmi, ma senza tanto riscaldarsi, perchè del caldo ne hanno abbastanza, leggeranno sui giornali l'ordine dei premi con cui la Giuria avrà stabilito la bravura dei vari corpi musicali concorrenti e basta. Sara un altro dei tanti concorsi che — con frase comune — avrà avuto luogo, che avrà dato — altra frase solita — buoni risultati, che avrà suscitato, magari, qualche discussione, qualche perniale fra quelli che concorrevano, ma che avrà lasciato anche per i torinesi il tempo di prima ! Ed invece quel concorso bandistico, per chi vive come me in un paesello di provincia, è da giorni il tema unico d'ogni discussione, in farmacia, nei caffè, in municipio, in canonica. Quei giovanotti che alla sera con il lucido strumento d'ottone sotto il braccio, s'incamminano verso i locali delle scuole per la prova, sono guardati con vivo interessamento dalle persone che a gruppi prendono il fresco sulla piazzetta e incoraggiati dal saluto degli amici e dal sorriso delle ragazze ; per il paese nel mattino dopo corre già la relazione di ciò che è successo nella prova della sera avanti, se il maestro ha perduto la pazienza rompendo sul leggio varie grosse bacchette di faggio, se gli ottoni hanno suonato troppo forte, se il petto d'obbligo ha avuto incertezza nei tempi, se i legni hanno avuto ritardi d'attacco ! — Bisogna sissolutamente che siano perfetti ! — esclama un consigliere comunale. — Ci va dell'onore del paese, dopo tutto! — A costo di cento prove, giorno e notte ! — ripete cento volte un osta il quale sa per prova che più i suonatori suonano e più bevono ! — Poiché si sono fatti sacrifizi sentenzia solennemente un terzo, che.... >ion ha messo fuori di tasca nemmeno un acido — è necessario che si facciano almeno onere ! Chi abita i grandi centri non può nemmeno lontanamente immaginare che coss voglia dire la banda musicale in una piccola città, in un villaggio, specialmente delle nostre parti ! E' la bandiera, è la rappresentanza vera e ufficiale del paese, è il paese stesso ! Vi sono delle borgate che piuttosto di restare senza la loro banda sopporterebbero la fame ! Vi è acrédine, astio, addirittura inimicizia fra paese e paese perche ognuno difende il primato del suo corpo bandistico ! I partiti politici in certe cittadine sono rappresentati dalle bande; vi è la socialista e vi è la moderata! In altri paesi, invece, divisi da lotte di famiglie e di interessi, per togliere ogni dissidio si è ricorso alla formazione della banda; quell'unione di giovanotti e di strumenti, quell'unisono sonoro di marcie e di ballabili che mentre si diffonde gaiamente dal sagrato della chiesa, si ripercuote entro le modeste case circostanti e va e va perdendosi lontano per i campi, ritempra, calma, addolcisce gli animi. La banda musicale è tante volte l'unico programma per mezzo del quale ha probabilità di vittoria un candidato politico : prometterla agli elettori ! E tante altre è per causa della banda che precipitano dal seggio del comando, sindaco e Giunta ! # # Anche la banda di Casalecchio va al concorso di Torino e l'ameno paesello che specchia nel Reno le sue ridenti case bianche e a cui sovrasta sul gajo monte della Guardia la prediletta dai bolognesi Madonna di 8. Luca, è già in viva agitazione. Vi assicuro che più simpatico interessamento d'un paese intero per una causa più simpatica non saprei ideare ! Pensate che dei fasti della sua musica sono pieni i paesi attorno e che da più d'una ardua tenzone artistica coi segni della conquistata vittoria, i suoi prediletti musicisti ritornarono a testa alta, gloriosamente! A furia di sacrifizi, avevano alcuni giovani cominciato a suonare insieme una ventina d'anni fa, e se anche l'istoria umile di quella riunione è risaputa fuori, non torna certo a loro discredito ! Gli abitanti di Casalecchio hanno ragione quasi di vantarsene. Sissignori ! Quindici, sedici operai, che suonavamo ad orecchio, si unirono coi loro primitivi istrumenti per andare alla sera, dopo il lavoro, a salutare sotto le finestre, con serenate, un po' rumorose, le loro ragazze o a far ballare sulle aje, soleggiate, le robuste coppie di contadini; ma quel concerto modesto, doveva assurgere a più nobili destini, — predicava il signor Guidicini, un ometto che aveva passato la vita a suonare l'organo in chiesa! y nelle calde parole d'incitamento trovarono — era da prevedersi — facile orecchio nei giovani musicofili, e detto fatto : i fratelli Comastri, lanterna], i più caldi fautori della banda, improntarono due coperchi di latta ; il segretario comunale tirò fuori dal magazzino del Municipio un vecchio tamburone dell'antica Guardia nazionale; l'avv. Gaspare Ghillini, una simpatica personalità bolognese, che fu già sindaco, appassionato del suo prediletto Casalecohio, agevolò la compera di una ventina di abiti smessi della Croce rossa, per farne l'uniforme della musica casalecchiese ed ecco la banda completa a tutto punto, coi piatti, con la gran cassa, con la divisa! Ma da allora ad oggi che cambiamento e che progresso! Il buon Guidicini, il modesto suonatore d'organo, vide attorno a sé a poco a poco, crescere il numero dei musicanti, e mutarsi in belli, moderni, lucidi strumenti — acquistati a furia di chi sa quali privazioni — le ammaccate trombe e gii arrugginiti clarinetti, isntì ' intonarsi, fondersi, raddolcirsi i suoni stridenti, stonati e cambiarsi quel complesso dmaldestri orecchianti in suonatori esperti..Allora si guardò intorno smarrito, abbandonò il manico di scopa che gli serviva dbaccherà per dirigere e, scuotendo il capmelanconicamente esclamò : — Ragazzi, mi dispiace, ma siete diven tati troppo bravi! No, no, non faccio più al caso vostro.... E se ne tornò, mogio mogio, a suonarnell'organo, in chiesa, qualche polka durante la messa e ad accompagnare il tantum ergo nella benedizione, mentre la banda dCasalecchio prendeva voga ed era perfino portata ad esempio dal cav. Antouelli, icelebre direttore della banda municipale di Bologna, quando Con il kepi allo, sgherro. E lo spadon sui llanchl — come cantava lo Stecchetti — divideva gli onori musicali della dotta Eelsina, con il Mariani e il Manciuelli! Con la banda di Casalecchio — e non10 dico per campanilismo — si è guadagnato un bel nome, ma non è il caso qudi vantarne la bravura... Mi piace di notarne invece una nota veramente eccezionale ! Fra i suonatori — non so se trentasetto trentotto, — diretti da qualche anno damaestro cav. Valesio, un bel tipo di vecchio militare, dall'orecchio vigile, dal gesto pronto, e che fu già direttore intelligente della musica di un reggimento dfanteria, vi è un giovane, di dieciotto anniin uniforme egli pure, immancabile ad ognprova e ad ogni esecuzione, in mezzo aglaltri suoi compagni, davanti al suo leggìosul ponte di legno innalzato in mezzo alla piazza, serio, attento, munito de! suo flicorno. E chi è quel bel ragazzo, alto, biondo, dalla fisonomia fine? Un operajo nocerto. E' il figlio dell'antica e nobile famiglia dei marchesi Talon, egli è il conte Homer Talou, che, appassionatissimo per la musica, da quattro anni è, si può dire11 più assiduo, il più vivace, il più utile sostenitore della banda. Non ci sarebbe bisogno di notarlo: eglche è l'amore della sua nonna, la marchesa Carolina Talon-Sampieri, .una delle più colte e simpatiche signore della nostra aristocrazia, e che c il cocco di suo padre iconte René, ha — come dire? — infiltrato nell'animo dei suoi cari tale affetto a questa accolta di operai che tutti di sua casa dimostrano a questi compagni affezionati e devoti in ogni modo e sempre la loro simpatia, e così, mentre egli, per prendere parte ai servizi domenicali, in fretta si leva l'abito da società, che ha indossato durante il pranzo, per vestire l'uuiforme del bandista, tutti di casa Talon affrettano le loro incombenze per correre sulla piazza a sentire suonare èl xgnurein, il quale vede sempre dal palco dietro a sè raccolto un gran numero di persone — uomini e donne depaese, che guardano con viva compiacenza— le giovani in modo speciale — questo beragazzo, ricco e nobile, che sta così volentieri con degli operai, dividendo con essfatiche e soddisfazioni... Non è simpatico tutto ciò? •»# E così — mentre molti torinesi non saccorgeranno di questo concorso e lo accoglieranno — come ho detto — tepidamente noi tutti siamo... emozionati e viviamo aspettando con ansia l'esito della nostra banda. Dopo tutto ognuno ha il suo amor proprio ! Casalecchio di Reno, agosto. ALFREDO TESTONI

Persone citate: Carolina Talon, Comastri, Gaspare Ghillini, Mariani, Ragazzi, Sampieri, Talon, Valesio

Luoghi citati: Bologna, Casalecchio, Casalecchio Di Reno, Ponte Di Legno, Torino