Il carattere acuto delle trattative franco-tedesche pel Marocco

Il carattere acuto delle trattative franco-tedesche pel Marocco Il carattere acuto delle trattative franco-tedesche pel Marocco p(Servizio spedale della Stampa). Berlin», 26, notte. Incomincio con un po' di oronaca retrospettiva, che non manca del resto di un Interesse speciale. Un cittadino tedesco, che si trova al Marocco, improvvisandosi giornalista, manda da Mogador alla Vossische Zeitung una lunga descrizione sull'arrivo delle navi tedesche in quelle acque. Àppona giunta la prima notizia, nessuno potò nascondersi l'enorme impressione prodotta dall'atto del Governo tedesco. Anzi, si è sparsa subito la voce che già 5200 uomini fossero sbarcati dal Panther, voce che, come ricorderete, fu acoolta in Europa con grande emozione. Lo scrittore racconta che a Mogador 1 francesi erano impressionati, mentre gli spagnuoli e gli Inglesi sì mostravano lieti e si congratulavano con i tedeschi. Anche gl'indigeni erano contenti e il loro rappresentante, il cnid, ricevette la visita.del comandante delia nave, mostrando desiderio di subito contraccambiarla. Cosicché, i rapporti fra il paeaa e lo navi diventarono sempre' migliori e l'amicizia si rafforzò anche per mezzo di doni, che da Mogador venivano spediti ad Agadir. Ma la notizia più interessante c che dice: <( Co- quella datala il 12 luglio, e me il corriere giunto oggi da Agadir annuii zia, possono dei battelli, con 12 e fino a 201uomini, prender terra, ed anche i marinai possono inoltrarsi nel paese ; il rappresen-|tante del caid non pone loro alcun ostacolo, ]amy deve aver dichiarato: — Voi potete!rare ciò che volete, che. da parte da parte nostra non avrete nulla da temere ». Questo racconto manca naturalmente di conferma, e noi dobbiamo accontentarci di registrare la cosa come possibilmente av venuta senza poter trarre alcuna positiva conclusione. Ciò che invece sembra esatto è la notizia'che il vero corrispondente della stqssa Vos-1sisehe Zeitung mnnda da Tangeri al gior-jnalo suo: e cioè, che in Airadlr i rapporti!ira le navi da guerra tedesche e la terra ferma diventano sempre più cordiali. Giun- gono dall'interno governatori per visitarcile navi tedesche, ove essi vengono accolti nssai gentilmente od affabilmente, del clic molto essi si compiacciono. Essi affermano •he i tedeschi sono per loro i benvenuti. In quanto al contegno dell'Inghilterra, i giornali locali poco aggiungono ai commenti che già vi ho trasmesso, oppure tacciono del tutto. Solo qualcuno fa ancora, notare il contegno malevolo ' dell'Inghilterra verso la Germania. Che cosa vogliono la Germania e la Francia Interessante ò poi un articolo del corriEpondentc del lie.rliner Tageblatt, mandato da Parigi, o di cui vi riassumo la parte principale: «Da quattordici giorni — dice il corrispondente — in tutti i giornali parigini si fa la domanda: — Clio cosa vuole la Germania con Ja dimostrazione di Agadir? — Questo possiamo rispondere: la Germania vuole anzi tutto proteggere gli interessi dei suoi sudditi al sud, per il caso che avvengano dei disordini ». E lo scrittore spiega che questi interessi non sono, come qualcuno ha voluto dimostrare, interessi insignificanti, ma che, viceversa, l'in dustria tedesca è colà molto sviluppata. In secondo luogo, la Germania vuole che sia mantenuto T'accordo del febbraio 1909, il quale, fra l'altro, diceva: i Governi dichiarano che essi non proseguiranno e non incoraggierar.no alcuna misura, tale da creare in loro favore, od in favore di una c;ualunque potenza, un privilegio economico, e che. essi cercheranno di associare i loro nazionali negli affari di cui essi potranno ottenere l'impresa. « Questo non fu osservato mai dalla Francia — continua il corrispondente, — mentre la Germania entrò solo una volta nell'affare dell'Union des Mines, per l'intransigenza dei fratelli Mannesmann. In terzo luogo, la Germania vuole che si riconosca il suo buon diritto di agire come ha . fatto. La Francia monda una armata di trentamila uomini a Fez per proteggere novo europei ; la Spagna occupa con più di seimila soldati El Ksar e Larrache. E' dunque una pericolosa dimostrazione che la Germania permetta a qualche centinaio dei suoi marinai di ancorarsi nella rada di Agadir, con l'espressa dichiarazione cho non vuole minacciare nessuno e che ritirerà le sue navi appena la situazione si sia rischiarata? Questo è tutto quanto vuole la Germania in ordine generale. In linea particolare, poi, cioè riguardo ai compensi, ci pensano Kiderlen Waetcher e Cambon a definire la questione ». Ed ora il corrispondente si domanda: che cosa vuole, invece, la Francia ? Vuole essa appianare le divergenze cho sono sorte nella politica internazionale a proposito del Marocco, oppure no ? Vuole trattare lealmente con la Germania, o d'altra parte eccitare l'Inghilterra la Russia, l'America, perfino l'Italia e l'Austria contro la Germania'? Vuole così costruire e nello stesso tempo distruggere? Se i signori Caillaux e Cambon non possono per ora dire che cosa vuole la Francia, devono impedire almeno le discordie t*he potrebbero nascere negli ambienti dai commenti dei giornali. ' La Germania vuole la pace; la possibilità del lavoro interno, il pacifico sviluppo della sua potenza coloniale e infine vuole essere stimata. Se la Francia riconosce questa volontà e vuole per sè desiderare altrettanto, il sollecito accordo non può farsi attendere ». p Manifestazioni di recisi propositi ' E' anche notevole un ordine del giorno votato dai pangermanisti del Reno e della Vestfalia in una riunione tenuta a Dusseldorf. «L'assemblea è venuta con dolore a conoscenza che, riguardo alle trattative fra 11 Governo tedesco e la Francia, alcuni gioraali affermano che si deve accogliere il pensiero di compensi fuori del Marocco. La assemblea crede che una tale politica non sia negli intenti del Governo ed è sempre oiù convinta che esso abbia la ferma volontà di continuare la vigorosa politica iniziata coll'invio del « Panther » ad Agadir. L'entusiastica accoglienza che quel primo passo ha trovato nel popolo tedesco dimostra che solo una vigorosa politica estera ila dietro di sè la grande maggioranza del oopolo tedesco ». Ma ciò che più questa sera desta impressione è un articolo della « Koelniske Zei:ung », di cui sono note le buone relazioni 5ol ministero degli esteri. Il «Giornale di Colonia» scrive: « Se la Francia vuole solamente la precisa esecuzione del trattato di Algesiras allora lo scioglimento 'del conflitto sarebbe molto semplice. La Francia ritira le sue truppe dal sultanato e apro le porte per il commercio internazionale e dà mallevarla che il Marocco non è considerato ?ome una colonia francese. Se la Francia non vuole che la cosa ritorni come è con templata uel trattato di Algesiras, non deve meravigliarsi che in Germania si sia d'accordo col modo di vedere inglese a prò posito della corporazione del Marocco in un impero coloniale francese c che si opponga ad uno spostamento dello «statuquo» dinanzi alle porto d'Europa». La «Koelniske Zeitung» non crede che gli interessi dell'industria tedesca nel Marocco formino le difficoltà principali delle trattative odierne. Il punto più difficile è dato dalla questione dei compensi : non e questo quindi il caso di un affare coloniale, ma di una nuova forza che verrebbe ad imporsi in Europa. Così, quando tali importanti affari sono in gioco fra popoli tanto suscettibili come il tedesco ed il francese, gli avvertimenti non devono essere fatti a colpi di pietre, ma bensì fatti con cautela. E dicendo questo il giornale si riferisce ai commenti, dei fogli parigini e specialmente al «Temps»; e la grave ammonizione del foglio ufficioso di Colonia è senza dubbio non priva di un grande significato e dà alla questione marocchina un carattere a cuto. Il "modus Yivendi,, tra Francia e Spagna 1dire c che negli l'affare, si divide interamente l'opinione |che noi abbiamo espresso, che cioè al punto ] in cui sono arrivate le cose non ci siano più !esitazioni possibili. Bisogna che ciò si aei ,! riviamo ai|viminienti ni cui si segue KParigi, 25, notte. « 11 sipario, clic copre le trattative tran co-tedesche — scrive il « Journal » — diven-1 ta sempre più denso, ora che ari'"' momento decisivo. Tutto ciò che possiamo comodi o che ciò si tronchi bruscamente. Dal lato spagnuolo si arriva alla meta. Le trattative che continuano fra Garcia Prieto e Geoffray per fissare il «modus vivendi» ad El ksar, riusciranno fra poco, do- inani o posdomani al più tardi, l'in d'ora, noi possiamo affermare che non si ò mai 'trattato di creare fra le sfere di azione 1francese e spagnuola una zona neutra: quejsta soluzione non resisteva all'esame per !l'eccellente ragiono che non c'è nella regio ne di El Ksar, un'azione francese ed una azione spagnuola: vi è forse una occupai zi one della Spagna il cui intervento non è. stato mai legittimato, e delle forze scerif fìanc inquadrate da ufficiali n sottufficiali francesi, i cui diritti indiscutibili non po tranno essere limitati senza una flagrante violazione del principio della sovranità del Sultano. Tutto ciò che si può fare è ciò che si fa : cercare il mozzo di evitare degli attriti fra occupanti regolari e quelli che non( sono regolari. Il «modus vivendi» soppri-' mera le principali cause del conflitto, regolando la questione dei disertori e del porto d'armi,, creando limiti precisi alla'fantasia dittatoriale delle autorità spagnuole fi sintetizzando la volontà di intesa dei due Governi ». Silvestre non sarà richiamato tanto presto San Sebastiano, 25, notte. La notizia data da molti giornali di un richiamo immediato del colonnello Sylvestre è almeno prematura. Gli ambienti ufficiali fanno a tal proposito una questione di dignità nazionale e ciò spiega che il colonnello Sylvestre non sarà cosi presto richiamato a Madrid. (Journal). L'attività tedesca ad Agadir T angari, 26, notte. I due incrociatori tedeschi «Berlin» e « Panther » alternativamente vanno in rada oppure vanno ad approvvigionarsi alle Canarie. I tedeschi scendono o^rii giorno j a terra a gruppi di dieci, venti, trenta, armfati od inermi: fanno passeggiate e partite di caccia nei dintorni, alcune volte anche lontiino. Gli ufficiali hanno delle conversazioni prolungate con i notabili delle tribù vicine riunite ad Agadir e col califfato del «caid» El Guelluli. L'ex governatore di Agadir, destituito in seguito all'affare Gentil, è attualmente protetto italiano. Il califfato ha proibito agli indigeni ogni vendita di terreno o di case agli europei, sotto pena di bastonate e di prigione. Terreni acquistati agli indigeni da parte di ebrei per somme varianti fra. conto e duecento duros sono venduti agli europei a 3 o -4000 lire. 11 caid El Kurmi, al quale il Sultano ha tolto recentemente una parte del suo territorio, ha inviato suo fratello, protetto tedesco, a Mogador per chiedere aiuto: egli è stato consigliato alla resistenza. Questo fratello è arrivato ad Agadir accompagnato da un arabo al servizio dell'agente consolare tedesco a Mogador. (Journal). L'intromissione inglese giudicata a Vienna Vienna, 25, notte. Nei circoli politici viennesi è molto commentata la dichiarazione l'atta alla Camera dei Comuni dal sotto-esgretario di Stato agli esteri che il Governo inglese conosce l'importanza del porto di Agadir: che, esso deve restare aperto a tutte le Nazioni, e che non è stata tralasciata nessuna occasione per indurre le Potenze interessate ad asso darsi a questo concetto del Governo in glese. La « Nelle Frei<> Presse » osserva che Agadir sinora non era un porto aperto alla navigazione ed al traffico internazionale, e questa circostanza fu espressamente rilevata dalla stampa francese quando si seppe dall'invio di una nave da guerra germanica ad Agadir. Ora, l'Inghilterra dichiara di volere che Agadir sia dichiarato porto a porto a tutte lo Nazioni. E' chiaro che que sta è una mossa diretta contro la Germania. L'Inghilterra ha voluto mostrare di quale natura siano gli interessi dei quali si preoccupano la politica marocchina del Govorno britannico. Il giornale crede che è fuori di dubbio che la repentina spontanea intromissione dell'Inghilterra avrà per effetto di inceppare le trattative a Berlino e dice che ora a Berlino si capirà che a Londra si osteggiano con molto accanimento le intenzioni della Germania. Colloqui diplomatici a Londra Londra, £i\ notte. Asquith. Lord George e sir Grev, piofìt tando della presenza a Londra eli Bertif, ambasciatore d'Inghilterra a Parigi, si riunirono al « Toreign Office » per discutere sulla situazione del Marocco. Sir Grey ebbe in seguito un'udienza col Re, ma si dichiara che la visita di sir Grey al Palazzo reale non fu il resultato della conferenza al Fo reign Office. Incoraggiamenti rnssi alla Francia Pietroburgo, 25, nsttp. Commentando la domanda avanzata dalla Germania nel corso dei negoziati con la Francia, a proposito dell'incidente di Agadir, la «Gazzetta della Borsa» dichiara che la opinione pubblica russa si mostra contraria al contegno assunto dalla Germania. 11 giornale confida che il Governo francese mostri tutta la fermezza necessaria djptqte ..4 ..negoziati.