A bordo del "Sea Bird,, che attraversò l'Atlantico per giungere a Roma

A bordo del "Sea Bird,, che attraversò l'Atlantico per giungere a Roma La fine della crociera motonautica Torino-Roma A bordo del "Sea Bird,, che attraversò l'Atlantico per giungere a Roma (Dal nostro inviato speciale) Roma, 24, notte. Ieri mattina a Napoli abbandonai il Nembo e la Mimosa per tare l'ultima tappa con una imbarcazione iscritta alla crociera, diretta come le altre a Roma, ma che nessuno aveva veduto ancora: il Sea Binili proprietario del Sea Birri aveva de<;i,so di compiere la circumnavigazione dell'Italia, ma poiché sta. in America e doveva peroro fare passare al suo canotto l'Atlantico, preferì che il canotto traversasse l'Oceano lavorando, trasportando lui e qualche amico. -A Venezia il £ea Birri, si sarebbe unito ai compagni od avrebbe- compiuto la crociera ufficiale,'dopo quelle tremila miglia di allenamento. Avvenne poi che la partenza per ■ fcpf. vepvtccgiimotivi vani fu ritardata, cosi da diventare ; pimpossibile la riunione del .Sea Birri cogli al-. ptri motoscafi a Venezia. Allora il proprietà- 'drio, che teneva più alla prima che alla se- cfionda -parte del programma, invece che in- mW a,h?£«a^S«P£n«- ^atlantico a ca> fonono, chiese ed ottenne che si considerasse ,.,,.,.,„ , , . . ■ „ , ,, iSìr»SKw «5l?n^TaS? '. ° <?£ fla tappa New York-Napoli. A Napoli 11 Sea .Birri hì-sarebbe ritrovato col restante sciame samente erano entrati nélpiccolo scafo e'si arrivare in porto adTore ragionavo!!. Vice-: fversa. In crociera motonautica, noi suo aspro ; pellegrinaggio intorno all'Italia, ha preso gu- asto a. lasciare gli ancoro** prima che spunti i bl'alba. .Così ieri, quando il Sfoltite, maestoso ed aenorme si ormeggiava alla banchina della l« Tmmacolatella », tutte le imbarcazioni della pcrociera da cinque a sei ore navigavano verso bla foco del Tevere. Il Sfoltite'aveva appena fer- j lainato le macchine, che dal suo fianco precipi- ntoso come la costa et! una montagna, una grue faceva scivolare un piccolo scafo e lo depo- hsitava dolcemente in acqua. ] ctsdIfciLa gente scendeva dalle passerelle, dal fianco destro del vapore: Io strano bagaglio invece era disceso dal fianco sinistro: nessuno cosi lo notò: mentre la. banda ohe rallegra N?ti i piroscafi tedeschi salutava coll'iiltimo inno i passeggeri che se ne andavano, tre nomini mal vestiti, bruciati dal sole, silenzio-. erano messi a lavorare. Erano i tre ameri-: cani che in quel guscio di noce avevano traversato l'Atlantico. Il canotto Mi avvicinai con una barca e gridai: « Benvenuti! Viva il Sen Birrl'o. Sollevarono un istante il viso e mi guardarono sorridendo riprendendo subito il lavoro. Solo uno mi rlisse: «Come 011 board» (venite a bordo). Con immediata, intiniitrt stupefacente come se rossi il suo più intimo amico. Saltai dalla barca sul Sea Birri: dissi chi ero e strinsi la. mano ai tre. Il primo che aveva parlato mi mise una. mano sulla spalla e mi spinse verso il boccaporto che dà nella cabina dicendo : « Jet Inside » (scendete). Scesi. 11 fondo del canotto non aveva la superficie della, mia, camera. La, cabina dove si entrava per quel trabochetto era grande come il mio stanziai) da bagno. Una confusione indescrivibile. Il motore formava una delle pareti: due cuccette, così vicine che fra. esse appena passava un uomo, limitavano le due pareti laterali : sopra le cuccette e dove era Il posto per la quarta parete, s'intravedeva una terza cavità buia c senza fondo, affollata da una quantità di cose che solo sul Sea Birri si sono viste vicine: strumenti nautici, arnesi da cucina, natale, orologi, calce, corde, scatole di conserva, carrucole, bottiglie di vino, pantaloni di tela, cipolle fresche, bicchieri, scarpe, fornelli, un'immensità di collii-asti assurdi, uno scompiglio illogico, pittoresco, circonfuso di un odore acuto, violento, indefinibile, tessuto sopra un'acre base di salsedine. — E' la. nostra casa — disse senza sorridere l'uomo che mi cuidava, — non si poteva mettere una casa in minore spazio. Ora salite e guardate- Inori. Piantai le mani sugli orli del boccaporto fi mi trassi mi con' la manovra ginnastica delle parallele in cui eccellevo quando andavo a scuola.. ' — Vedete — continuò — quando il maro è crosso si tira questa saracinesca. 0 la porla, di casa e chiusa : e il Sea. e turato corno una bottiglia. La luce nassa-per Eli hoblots. L'aria si aspetta ad averla a tempesta finita. Se si tn bdcbssDnna o à a a i j houaccic a - como avolo veduto, il Seri Birri è tutto pon tato dall'estrema prua all'estrema poppa. Non v'è che questa depressione maggioro che noi chiamiamo Cockpie in cui si protende la barro del timone e sta il timoniere. Qui. se anche vengono le acquato, si possono restituire ili mare con una pala, senza che avvengano irruzióni nella cabina. Il legno sopra e sotto è' fortissimo : picchiateci su. Suona corno tipa notte,pj,ena, Il &eg Bivi è fatto per l'alto mare, liève èssere sicuro ' 'contro lo pressioni della più temibili ondate. Abbiamo duo alberi e tre velo complete; quella di 'prua che chiamiamo aìb (è la nostra randa): la malnsail, quella centrale più grande, (da noi e la vela maestra?, 0 la mizzen, la veletta di poppa (da noi il flocco). Oltre a queste tre velo normali, teniamo questa diavoleria qui! — e toccava con un piede una. vela arrotolata p posata sonra un ftalico del battello — che chiamiamo foolish sail, perchè solo la gente pazza, l'alza sopra la vela grande, quando il vento è più propizio. — E il motore? glie questo boccaporto che si può suggellare iQuindi velocità limitata... — Quando siamo under power, cioè a solo , motore, facciamo quattro miglia all'ora: (inan- d ; dr. il vento e favorevole andiamo abbastanza e, in fretta, sebbene non si battano record*, per¬ i n i o li — Il motore è un Knox a gazolina s kerosina di tre cavalli. — Perchè cosi poco? j — PercTTe il Sea Bird è e vuole essere un ;/<7.cAT a vela; il motore è puramente ausiliario e deve salvarci dagli avvenimenti delle lunghe I ohe, come vedete dallo spessore del legno e dalla larghezza del ponto, noi abbiamo voluto faro un yacht piccolissimo, ma robustissimo, capace di affrontare qualsiasi mare. Siamo piccini, perchè la lunghezza massima del Sea Birri è di otto metri, ma non siamo snelli, perchè la sua larghezza massima è meno di tre metri. Tuttavia in certo giornate di buon vento abbiamo fatto fino a 180 miglia e. da dieci anni, navighiamo in alto mare saaza il Ptù piccolo guaio. Cóme vecchi navigatori abbiamo un record, al quale toniamo. 11 Sea Birri fu il primo yacht, che fu segnalato dall'apparecchio Marconi della stazione di Nantuckett noi 1903, il primo giorno dopo che la staziono cominciò a funzionare. Mentre discorrevamo così, il mio interlocutore aveva ripreso a tirare cordo e carrucole. Del Sen. Birrfsapevo abbastanza. Gli domandai : Ora. raccontatemi le vicende del vostro -!vj„w»,,, -! Egli mi guardo coi: un Idiale insieme, e rispusc: ironico e cor? ■ -- Andatevi a mettere un paio di pantaloni frusti, prendete del pane e del vino e venite con no! a noma, parleremo in viaggio. Si parte nl'.e 10. I navigatori f. Mie 10 io, i pantaloni usati, il pano, ed il vino imbarchiamo in compagnia sul sea Birri, eoo aveva fatto il suo carico di gazolina e si preparava a partire. Alle 10,15 eravamo Sii movimento; una breve tappa al Club dei canottieri, che ci accoglie con grande entusiasmo e ci manda dietro per un tratto una bolla imbarcazione a quattro voghe, in scorta, d'onore, con grandi hip, hip, Mp, hurrà!; cosi tutti gli iiacìU" a vela che fanno crociera dinanzi a po.sìllipo; un «irò stretto intorno ad uno yacht più grande, in segno di omaggio ad un carico 'di splendide signore che sta sul ponte e che ci bim« le inani (uso il plurale per brevità, m!l è imeso che io nol) C'e[ltro) aIla quale cor- fofc „ be!.0 mm fiorito di dame 6 cosi sen rnag—srI7vpvndSitme che ce la rende con altro giro, con la-g fPéfanisa. forse, di trarre il Sea bW ad una p ... mnirorl-inza «olir, -ioniio tiii-Hiiiie- p sii ?,0IÌH„ «"?,a *ui,Le.,a,h?"f,l;^iì««^i*?,^ fare molto. ! Dalle 17 miglia della Mimosa sono piombato ; alle 5 miglia del Sea Birci, e dalla corsa furi- ^ bonda al passo garbato, dalla schiuma irosa| ^ all'acqua che si apre ai due fianchi con unj^ lungo rabbrividire di ondulazioni, dallo stre-: pito dei 220 cavalli della Spa ad un parlottare 0 basso c calmo della Knox, che sembra il bor- lattamento domestico di una pentola dome-It nicale. i cEbbene, questa maniera di navigazione, se si s ha tempo a disposizione, è molto più deliziosa! s che quel rabbioso fuggire militarizzato da unaì'tappa all'altra, coll'orario alla mano, che è! tstato, trai molti altri piacevoli, imo dei. modi j di essere annoiami della crociera. Qui sta tutto Il ponte spazioso e libero per sdraiarsi e spro-i cfondare l'occhio nell'azzurro del cielo: ci sono 1 2cuscini per riposare; c'è la manovra elegante, i ititeli igeate della vela e del timone; c'è la li- " H>, parlato molto coi tre membri di questa j stranissima spedizione; li ho studiati quando " fc 1 ... * l berta di portarsi vicino alla spiaggia per vedere meglio ciò che ha fermato il nostro occhio; c'è il tempo di svestirci e prendere un bagno nell'acqua fresca ed alta; cè un dolce silenzio intorno, appena mosso da quel dolce sobbollire del motore, nel quale si può leggere e conversare. lavoravano in silenzio e quando discorrevano fra loro; mi hanno preso tutti c tre con una simpatia che ora mi sembra antica, come quella che mi lega agli amici d'infanzia. Sono stupendi esemplari di quella specie di gente forte e sorridente che lo sguardo ha elaborato dai migliori elementi della razza anglo-sassone. L'elemento dominante è Thomas Flaming Day, il proprietario del « Sea Bird » e organizzatore della spedizione, un irlandese trapiantato in America, basso, smilzo, coi capelli folti e duri della gente di mare, ed i baffi mozzi, cotto in volto ed al collo dal sole, con due occhi azzurri, ricco di tutti i contrasti della sua razza, ironico ed appassionalo, taciturno .e a tratti loquace, ridente e contento, conoscitore consumato od amatore ardente del mare per inclinazione, irresistibile senza dubbio, ma anche per gratitudine perchè il mare, che ha rlato tante gioie e tante consolazioni spirituali, a mister Day ne ha data una. materiale e grandissima: lo ha, arricchito. Mister Thomas Day ha diffuso nel Nord A inerica la passione del mare ed il mare gli ha. contraccambiato la .cortesia offrendogli ilmodo di avere parecchi « yaehts » e la libertà di goderseli. Day è la più nota persona lità del inondo americano del yacht: la sua potente rivista Roddcr è il "limes di tutto lo del Borider. e fu vinta più volte dal suo prò-prietario. Lo stesso è a dirsi della corsa per-« yaehts » a vela da San -Francisco ad Honolulu sulla, distanza terribile di 2250 miglia, da Fi-ladclfla ad Havana, per canotti automobili, so- pra ima distanza quasi eguale a quota di qpesla crociera di 1275 miglia. dall'Australia alla Tasmania. A tutte queste organizzazioni arride il suo sport marino; tira 23 mila copie, ha una pub blicìtà tremenda e carissima che l'obbliga talora ad uscire in numeri di 500 pagine. Non si fa in America una vera manifestazione nautica senza che il Rorider ne prenda l'iniziativa. Tutte le grandi impreso di yachting che si sono svolte negli Stati Uniti, sono creazioni di G. Flaming Day. Le corse annuali per autoscafi da New York a Bermuda, su R70 miglia che è una delle manifestazioni sportivo amo iricaun dì importanza, mondiale, è monopolio cesso più montale. Flaming Day estendo la sila attività a tutti i continenti. Ora che ci 6vonuto in Europa, offrirà una coppa per la grande ooTsa di motoscafi dall'Italia alla Spagna. Mi ha confidato anche le città che. dovranno essere i due termini, ina mi ha pregato di non dirlo! Egli è contrario all'idea della scorta con le caccia-torpediniere, Quell'ausilio spoglia di quasi tutta la bellezza l'impresa. Le sue. corse si sono sempre fatte senza intervento della marina e pure non ebbero mai conseguenze tristi. Viceversa attira maggiore confidenza 0 fami- gliarità nel mare. Anche ja corsa dallMtaha nIla Spagna dovrebbe essere fatta senza scorta dl torpediniere. 1 duo compagni sono più srio-o - a ¬ a j vani di trent'anni, rossi, asciutti, forti e si n .'chiamano Theodor fì. Goodiving 0 Fredde o Thurdir: Goodiving è '0 shipper; Thurdir è e I l'ufficialo in prima, 0 Flaming Day è il di- rettore di macchina. 1 due subordinali sono perfetti rjcn'lemans, presidenti e membri di famosi Yavllts cluhs. Si sono uniti a questa, ini- presa od hanno accoltalo di far la cucina miavolta per uno, di lavare tutti i giorni i piatti (molto sommariamente del resto, con una ini- inersioiio nell'acqua marina) per puro amore dello sport. Nel minuto equipaggio il lavoro è e o , o a , o i a diviso fraternamente. Al timone stanno por turno di quattro ore due volte al giorno tutti e tre: dallo 12 alle. 4 il capitano; dalle 4 alle 8 Thurdir: dalle 8 alle 12 il Flaming Day. Goodiving ha la cura, del motore, prende il punto ogni giorno; il capitano ha la direzione suprema della rotta e della villi, di bordo. La traversata Quando pregai Thomas Flaming Day di farmi il racconto della traversata, egli si calò nel boccaporto e ne usci con un lungo libro 0blungo, rilegato in tela e me lo teso. Era il libro di bordo. Lo aprii con avidità e lessi: « 10-11 giugno: Partiti Egevood all'una, zero, cinque pili.: — Leggero vento N, .(.I -- mode island Yacht Club -- lino allo 2 - grandiosi saluti — alzate tutte le vele — rimòrchio fino j fuori faro — Bullock sliippoj 'i i-'uuorcliiù; ■ 2,33 a .Newpori, venti' \\. —- tacciato ri | marchio 6,25 fuori Porto Adami — vento leg- gero — sotto motore — pioggia -- none calma. A Cottage City alle 5,45 — ormeggialo alla banchina Ano alle 9,30. Presi ancora trenta galloni gazolina — partiti con leggero vento N. E., ove 12.30. Rivolti a Wasque. Po in te portanto ad ovest. — leggero verno nord est, mare rullante — sotto poterò motore — 12: Spessa nebbia — passato il iNaotucket ligltt Wcssel alle -3.43 ant. e chiesto di essere segnalati — leggero vento e.=t -- bordeggiato al sud — nebbia — leggeri venti variabili tutto il giorno — sotto potere motore — pioggia e lampi la riotte -- entrali nella corrente rie) golfo alle Il pom. — fermato il motore alle 'A ani. — alle 7 riacceso -- leggero vento sud est — tutte le vele — 4 nodi — mare forte». 11 libro di bordo continua così secco ed arido per quaranta giorni: l'ho letto tulio senza trovarvi un'espressione viva di descrizione, l'annotazione dj uno stato d'animo. La fine di una formidabile tempesta che durò due giorni e tenue all'ancora per due giorni il Sen birri, ft compendiata in una sola parola: Rainbow (arcobaleno). Avvicinandosi all'Europa -Oli e f ero , v .Ma le Uao rie ave '«"' ° «» ^'"ff3 r.cpv-! o, rico I aberra ^ situazione s ffceva pei icoios. i.a uia ^>cmva in WUkiwuilM^ ,™. ^a.s^ ^ • " J! ~ ' mouo cinauc nailon! di aaz'olina». 00,f 0^™™ se^uniò fa^tóibile^i'Sc'à ferrriò il Seà Birri eri ecco come ii libro ti descrive • «-Forte vento nessuna vista, il canotto fila bene il vento'eresce. ed il mare si innata- alle 2 30 gettiamo l'ancora e tutti scendiamo' a riposare e a dormire», ' n sca Birri, armato del piccolo motore, par- ti dall'isola di Provvidence nella baia di New York il 10 giugno con 30 galloni di gazolina 50 rii clie.wsLn'a, 40 gai-Ioni di acqua, viveri conservati per 80 giorni, 4(3 pacchi di gallette, 2 cucine a paraffina, pane, patate e cipolle e viveri freschi per 17 giorni. Lasciando la baia di New York, dopo il grandioso saluto del Yacht Cl-ub e la segnalazione del Xant-uck-et I.ight Ship, il Sea Birri mise la. prua verso est e perdette la. vista della terra. Incontrò al secondo giorno una barca da pesca che salutò ed a! terzo giorno, verso il calar della sera, un grosso piroscafo che non riconobbe, ma a cui segnalò il proprio nominativo. I j naviganti erano certi che . il troasatlantico "on li avesse scorti e furono l rifiatai rrt iirl/ln OMIITIT1 *1 f.ini Itorra fi T1T11*0 COI*n presi, quando giunti a Gibilterra appresero che il piroscafo, che ero il Barbtirossa, aveva comproso i segnali e aveva radiotelegrafato la notizia dell'incontro al New York Hcralrl. Dopo il Barbarossa, per 17 giorni consecutivi, il Sea Bird navigò senza vedere cosa viva. Il tempo era cattivo. Forti venti ed acquazzoni terribili, specialmente la notte, con fulmini e tuoni. L'n giorno, il 18 giugno, con un gran vento favorevole, vennero percorso 183 miglia. Faceva il punto il Mate Thurdir, prendendo la longitudine col sestante, alle otto del mattino, e la latitudine alle 12, aiutandosi per la longitudine colle tavole dell'italiano Martelli che furono trovate perfette. Le giornate in cui il sole non fu visibile furono rarissime, od allora si prose il punto col calcolo della velocità e del bordeggiamelo. Chiusi entro allo scafo Sebbene in questa prima parte di viaggio il tempo fosse burrascoso, una tempesta vera e propria non si ebbe come dissi che il 21 e 22 Kiugno. Il motore fu spento, le vele ammainato; si gettò l'ancora 0 si andò alla deriva. NgsvN1Gglgmsdmplrdibngpcm giorni passarono imbottigliati alla luce verde ' L'equipaggio"chiuse lì" boccaporto e'quél'due | : .... ...*- ... . che filtrava aOaverso l'acqua tempestosa ed i piccoli hobloes rotondi. Domandai se si sentivano inquieti. Sorrisero con allegria. Furono due giorni di riposo in cui lutti e tre dormirono, due nelle cuccette e 1 3 pomeiridiane "de"i^2,~la"iuce nella" cabina'ai -! montò. Fu sollevato il boccaporto e si vide i Che la tempesta si calmava. Il boccaporto fu -1 chiuso dopo alzato il fiocco. Uno dei tre si \ ]PS0 C0I1 una c.orCia all'albero e riprese la bar- ra* del timone nelle inani tenendo i piedi im | mersi nell'acqua che le onde gettavano sul I rocltpic. Qualcuno sotto acceso, il motore e il | sea Bird. riprese il suo meraviglioso viaggio uno nell'intercapedine. Ripossfi'ono la carponi: il canotto ballava come so fosse impazzito. I mille oggetti contraddittori ammucchiati nelle intimo cavità uscivano violentemente, si mescolavano in una combinazione spaventevole sul pavimontp, facendo una musica indiavolata sul pedale profondo che dava il mare, avventandosi sulla breve formidabile carena diventata ermetica come un sommergibile. Quella doppia musica era la distrazione dei- | l'equipaggio quando cessava'di dormire." Alte i verso l'Europa, piccolo scatolino di legno, per1 auto in mezzo all'Oceano, sballottato dai tlut • ti,, piegato dai venti, eppure dominalo dalla a e volontà umana. Il motore andò quasi sempre bene e diede qualche noia solo al principio. Flaming Day scoprì il segreto e vi rimediò. Il Sea Bird aveva due bussole, una sul ponte presso l'albero di prua, ben regolata e gelosamente custodita sotto una scatola di quercia,, l'altra a destra del timoniere in un angolo del1 coclipic per le deviazioni corrispondenti al movimento del timone, ha rotta seguita fu cosi perfetta che, quando avvistarono le prime a ; ,|U6 ósole Azzorre. Coro e Flores, la. prua (\?ia geo Bt'rrf ora inessa sul canale che le divide, -ji)op0 che terra, fu avvistata; i naviganti del i ; .seii Bird videro una barca di pescatori che si | avvicinarono e domandarono sbigottiti donde è venivano. Quando appresero vhe venivano dal-- l'America furono cosi ammirati che li rogala-o rono di un grosso pesce appena tratto dalla i i rete. La cortesia fu contraccambiata con del - j tabacco. Il pesce affidalo alle curo di Goodwill, ai diventò un'ottima frittura fresca per il pranzo i ; della sera. La nostalgia di tuia persona viva, - fi desiderio di una voce che non fosso la loro, e si era fatta acutissima in quei 17 giorni di è i isolamento assoluto. Tutti 0 tre, sebbene amo- r i 8 o l l , e i o ridalli, avrebbero gettato !e braccia al collo di quei poveri pescatori che portavano loro ilprimo saluto dell'umanità. Dopo la temposta nell'isola di Faial L'equipaggio del Sea Bird si fermò tre gior- ni, dai 2 al 5 luglio, davanti all'isola di Faial. II battello, che faceva leggermente acqua, fu tratto a riva e riparato. Grandi accoglienze dai pochi americani ed europei del luogo e dagli indigeni accorsi da tutta risola. Un contadino portò in rogalo un superbo ramo con 200frutti; il trofeo fu issato sull'albero più allo elio cosi provvide il dessert lìtio a Gibilterra come fi -|;ih.-. d«iido oh,: chiedesse viveri, o portasse;at-ure, tinse di noti vedere, e tirò via. un albero incantato, il 6 si riparti 0 dopo qual elio giorno si rivide terru. Il primo battello che si incontrò fu il Uni brilline, un veliero norvegese facente rotte verso il sud America. I! •>'<-<.• Birri r-'-o i f.*:n segnali, ma. il veliero. « L'n erior.no. prima ene si giungesse in vista (lolla costa rli Europa, si alzò un vento di terra cosi forte, che Fleming Day fu costretto a meitteire la. prua, al nord, per non essere di nuovo poetato al largo. « Cosi la terra, l'u presa a 30 miglia al norrj del Capo San Vincenzo. « La. pivihìa parte del viaggio era sta.ta caràt-l if-irizz-aia da veneti molto l'orti: la seconda da venti .troppo deboli 0 contrari. " Raggiunta La terra, si ebbe un vento controllilo; cosi fono, che il Sea Bird dovette bor(tòs'Siano ouiiitiiniiaiìiente. compiendo 30 miglia iri meno idi 21 ore, sempre in vista della costa bellissimo, ma deserta. I! primo edificio che si vide verso il iramoiuo. fu il faro di Capo i-a.n Vii neon zo, elio ha, la singolarità di essere cu-' stodtto ria frali, e acceso come una lampada' dinanzi all'altare. « Se l'equipaggio del Sco Bird non vide care in (fueato tratto di costa, incontro una processione! ininterrotta di piroscafi e di velieri. Sa ne oonia.rono 63. Molti, specialmente inglesi, riconobbero i segnali, e risposo.ro al saluto. « La. vista dèlia costa, non fu più perduta. Navi contìnuamente avvisiate e richieste di se-, gnailare il -passaggio. Il Hi Uijriiu. il Sea Rad si aincorava. dinanzi a Piez. di Gibilterra, avendo compiute- le 2200 miglia, che sono ira New York e le. Azzora. in -iO gliomi effettivi a 111 It giorni Le 000. che sono .fra lo Azzurri; «• Gibilterra, il riposo delle Azzorre e i venti leggieri (lolla costa portoghese, avevano ritardato l'arrivo, cosicché non ora più possibile raggiungere coi propri mezzi la crociera. Per non mancare al convegno. Fkwnin Day si decise, senza, rimpianti, a. issare il Sea Bird a. bordo del Molliti', che partiva per Napoli ». — Dunque, siete lieti (lolla traversata? — domandavo te-ri sera, mentre si accendevano le pipe, sul ponte, nella oscurità. — Felicissimi. Non si poteva mostrare meglio la, caipa.cità delle piccete imbarcazioni, parchi» ragionevolmente costrutte, a varcare qualunque distanza .come, q-iralunque nave. Dove vanno i Sfoltite e le nreadnnitaliis. vanno i Seu Biro.. — Con ugual sicurezza? — Forse, con sicurezza maggiore. • iFtemlng Day diisse queste -parole nelle tenebre, con voce semplice 0 convinta, abbandonando la sua sana, ironia consueta, rivelando per la .prima volta una -sua salda fede e -un- suo grande amore. „ Non si poteva non comprendere, «e Day ripartisse 'domani, col Sea Birri, e mi invitasse a. bordo, lo seguirei e metterei il piede su auelte quattro tavole, .m'Hweolo. Tranquille, come, se salissi sul Sfavrilavin. L'immagine della bottiglia mi ritorno alla monte, sicura. Oliando il mare infuria e si chiude il boccaporto; il Sea Bird. diventa come una bottiglia,, chiusa, che balla in otaria ai flutti, in fondo alle voragini scavate dalie onde, che defluisca, che si sconvolge, ma non si rompe, non va a pteco. Solo che, oltre alla bottiglia ìnfranRinite ci vogliono spiriti awtttt. animi franchi, pólsi di acciaio, per affrontare l'Oceano sopra un Sea Birri!... Uomini di metallo e di salda tempra, come Fleming -Dav ed i suoi compagni, sono nomi-ni. che non abbondano sulla, terra. ' Il Sea Bird arrivò a Fiumicino stasera; rtsaiirn il Tevere domani, quando si alzerà il Ponentino, e si ancorerà a, Roma, quando cadrà il tramonto, presso le muti sor-elle della Crociera. p_ B_ 8-