gi-Torino

gi-Torino gi-Torino Seguendo la corsa (Dal nostro inviato speciale). (C. Corradtnl). — Dice li proverbio che il giuooo è bello quando non dura troppo. Cosi la Parigi-Torino ciclistica e riuscita una bella organizzazione sportiva, perchè si è limitata a svolgersi in tre tappe, alle quali se, per caso se ne fosse aggiunta una quarta, la corsa sarebbe diventata terribilmente stupida e noiosa. Ha quindi avuto 11 merito di non oltrepassare certi confini, e noi, riconoscenti, ne diremo bene. Bene come dettaglio di organizzazione tecnica e bene come successo di battaglia sportiva internazionale. Sui 900 Km. circa del percorso abbiamo avuto campo di assistere a delle fasi véramente epiche di energia e tenacità di lotta fra il manipolo italiano e quello franco-belga. Abbiamo visto per una volta tanto 1 corridori italiani premettere lo spirito di nazionalità a quello della Marca di Fabbrica, per la quale, correvano. Abbiamo riconosciuta per una montatura eccessiva quella degli indipendenti francesi, che, ad eocezlone del Flguet e dell'Huret, non furono nulla di straordinario; ed abbiamo infine salutato nei due belgi vincitori, due campioni di gran classe, come pochi ve ne sono oggi, nel primi ranghi dei professionisti. La corsa ha ottenuto quindi un successo significativo. ""* i buoni posti occupati dagli italiani, che, alla vigilia della partenza da Parigi, erano stati considerati dal colleglli francesi come della zavorra, del « per far numero •, sono la riprova dell'ottima classe cui fisicamente appartengono i nostri corridori, che solo dovrebbero curare più razionalmente i loro allenamenti e disputare le loro battaglie con .più testa, con più tattica di quella che hanno mostrato in questa corsa di possedere. La partenza da Ginerra A dare l'idea della movimentazione di questa ultima tappa, basterebbe elencare l'ordine e l'ora di partenza dei corridori da Ginevra, e confrontarli con quelli d'arrivo a Torino. Si rileverebbe allora che dei concorrenti hanno guadagnato qualche minuto sugli avversari che li precedevano, ed altri invece hanno ritardato; donde si potrebbe giudicare chi ha corso meglio e chi invece e stato inferiore all'aspettativa. Ma poiché questa enumerazione di dati potrebbe sembrare .eccessivamente prolissa, cosi si rende necessario l'accompagnarla con qual che particolare. Dei 51 arrivati a Ginevra dopo la seconda tappa, solo 43 se ne presentarono ieri mattina al traguardo di partenza. Fra gli otto ritirati, ben cinque erano italiani, e cioè: Pastori, Ghioni, Zuolo, Molino e Dibella. La località di partenza venne stabilita sul piazzale dol Pont d'Arve alla periferia della linda e simpatica capitale della Svizzera Ro. manda. Al traguardo erano accorse poche centiBaia d ipersone, e fra queste molti artigiani italiani. I 43 corridori vengono fatti partire col so lito sistema di distanziamene In "base all'ordine d'arrivo della tappa precedente. Cosi al le ore 6.C arriva Salmon, il vincitore della Diglone-Ginevra; alle 6.8 Thys; Figuei alle 6,39; Garda, e Huret alle 6.55; Gnyot e Pagani alle 6.56; Bertarelli alle 7: Bartolini alle 7,20; Prigione alle 7,31; Avanzoni alle 7,38; Spinelli alle 7,39; Cenerino alle 7.40: Castclain. Molon, Ottonello, ©abbaini e Jeay alle 7,47; Arragaln e Busso alle 7,51; Kippert e Dorla alle 7,55; Icher alle 8; Egg alle 8,5. Seguono altri 17 cor-ldori. Noi lasciamo il traguardo alle 7,30 mentre sta per partire il piccolo corridore genovese Prigione, che nella complessione, ne! modo di stare in macchina, e.... nella maglia rossa ricorda un poco 11 popolare corridore Gerbi. Attraverso l'alta Savoia La mattinata è fresca ed il cielo completamente terso Ano all'orizzonte. Corriamo veloci sulla 12 HP Peugeot, che l'ottimo pilota Quatremain condusse felicemente, senza il minimo incidente pei 900 Km. circa della ParigiTorino. Passato il ponte di Caille, ponte arditamente sospeso su di una valle che è un baratro profondo oltre duecento metri, il quale divide il versante svizzero da quello francese, ci arrestiamo alla dogana francese per la solita vidimazione del passaporto. Quindi rimontiamo alcuni corridori fra gli ultimi partiti da Ginevra e ci interniamo nelle amene vallate dell'Alta Savoia, dove si adagiano caratteristici villaggi di casette basse dal tetto acuminato e coperto di ardesie. Giungiamo così al controllo di Chamonix (Km. 85) dove apprendiamo che Thys ha raggiunto Salmon che lo precedeva di due minuti, firmando con lui alle ore 9,24. Alle 9,52 è passato Figuet che ha guadagnato cinque minuti sulla differenza di tempo dei belgi che lo precedono. Al controllo di Chamonix è pure fissato il prh..j r ' vntmento a base delle solite bevande: the, timonata e caffè, e delle solite vivande: torta di riso, banane e zuccherini. Alle 10,7 giunge Garda che precede Huret d'un centinaio di metri. I due si riforniscono prestamente, firmano al controllo e ripartono alternandosi il passo di comune accordo. Essi vanno forte ed han già guadagnato sei minuti sul tempo che li separava dai belgi ed un minuto su Figuet. Alle 10,16 giungono Pagani e lo svizzero Guyot; allo 10,23 Bertarelli che procede sotto il bel sole del meriggio imminente, a capo scoperto, ilare sempre con chi lo interpella, e sempre fiducioso in se stesso. II clima è qui assai più mite ed arieggiato che non nella prima tappa di nefasta memoria, ma tuttavia il sole scotta terribilmente. Nella nostra marcia regolarmente veloce non riscontriamo troppo sposso dei corridori; ma per compenso godiamo ad ogni svolto di strada di nuovi panorami, variatamente pittoreschi. Prima di giungere al secondo controllo a firma, quello di S. Janne de Maurienne, rimontiamo la coppia Garda-Huret che pedala a velocità impressionante. Passando accanto ai due corridori, ed incitandoli a raggiungere i colleglli che li precedono, Huret ci grida: « Nnus Ics attraperons sur le moni Cenisi. Bella promessa d'un inseguimento accanito, che però non frutterà il successo sperato... Pertanto al secondo controllo di S. Janne (Km. 156) i due belgi hanno firmato alle ore 11,59, applauditissimi da un pubblico discretamente numeroso. Il controllo è organizzato assai bene. Ogni corridore e avvistato al principio del paese da una vedetta che con uno squillo di tromba preavvisa gli addetti al controllo. Alle 12,26 è la volta di Figuet che nel suo procedere regolare ha diminuito di un altro minuto il suo svantaggio sui leaders, che da un calcolo npprossimntivo constatiamo aver marciato finora ad una media oraria di chilometri 26,o00. Giungono poi Guyot e Pagani, preceduti di qualche poco dal milanese Bertarelli che ha cosi annullato Io svantaggio che aveva sui due dalla partenza da Ginevra La strada, sempre ottima, serpeggia alle basi delle Alpi, che si profilano con molta bianchezza di nevi nel cielo azzurrino. Da Modane a Lanslebourg cominciano lo prime sensibili pendenze, che preludono alle erte salite del Moncenisio. Difatti, subito fuori delle poche case da Lanslebourg — dove ci arrestiamo brevemente, ossequenti alle esigenze dell'ultima Dogana francese — si inizia la faticosa ascesa al Col nte20gtasasugdlaloteIdSvT11scpAdadhsgudtntiividgvcncnle del Cenisio. "E' qui che potrebbe decidersi la lotta per il miglioramento delle posizioni dei primi dieci corridori. Finora, salvo Bertarelli, che è decisamente passato avanti alla coppia Guyot-Pagani, nessun sensibile spostamento è avvenuto. Decidiamo di portarci alla sommità del Colle. all'Ospizio, per veder» se dalla lotta sul ttcbdsemtcqbttsfctemmSstfrtnuavgqniièpssteccsutLnmpsnrccscfssEtogdsI•le salite sortirà qualche sorpresa, come, ad;esemplo, del raggiungimento di Figuet peri parte del nostro connazionale Garda. Vana illusione la nostra, che le Doslzloni ! a non muta.no che_di_ frazioni di minuti. Evidentemente, i corridori sono stanchi, e con oltre 200 Km. nelle gambe, non si sentono più in grado di aumentare l'andatura. All'Ospizio, i numerosi villeggianti e militari di quartiere, salutano festosajfrente 11 passaggio dei due belgi, che transitano insieme, alle ore' 3,15. Ma nella discesa delle scale, Thys riesce a staccare il compagno e prendergli in breve un buon vantaggio. Egli passa cosi alla Dogana italiana di Molarctto alle 3,25, seguito a due minuti da Salmon. Alle 4,25 arriva Figuet. I corridori, dopo aver presentalo il proprio lascia-passare agli agenti italiani, filano a velocità fantastica verso il piano, per firmare al terzo ed ultimo controllo, quello di Susa. Gli ultimi chilometri Il superbo inseguimento di Garda Nella discesa Garda si distacca nettamente da Huret e a velocità spaventosa giunge a Susa, dpve 11 transito del primi corridori avviene nell'ordine seguente: alle ore 15,44'51" Thys e Salmon nuovamente riunitisi. Alle 16,48'25" Figuet; alle 16,54'20" Garda; alle 17,1'43" Huret. L'ìpporediese Garda ha cosi acquistato ben sette minuti, di vantaggio su Huret, che non è certo corridore di poco valore, e dista solo più sei minuti da Figuet. La corsa dell'italiano è veramente superba. Al suo arrivo al controllo, ottimamente predisposto, 11 pubblico numeroso scoppia in un applauso caloroso ed incitatore. Al controllo di Susa si hanno dieci minuti di neutralizzazione per ciascun corridore che han cosi tempo di rifornirsi, lavarsi e riposarsi qualche po', Prima che Garda riparta, giunge.Huret che lamenta un forte dolore ad un piede. Egli dice d'essere stato distaccato dall'italiano per aver perso tempo nel sostituire il cambio di velocità della sua macchina, all'inizio della discesa dall'Ospizio. Da Susa a Torino le posizioni più non mutano, benché per un momento si sia avuta la illusione che Garda riuscisse a raggiungere il francese Friguet che evidentemente appariva affaticato. Un codazzo di ciclisti si fece il dovere* di fare scorta d'onore ad ognuno dei primi cinque campioni, che tale compagnia non mostrarono però di apprezzare soverchiamente 1.... Ad ogni paese che si attraversava una folla compatta applaudiva, incitava, ripetendosi il nome, troppo sovente esotico, del corridore che era transitato..." Tiitte le simpatie erano per Garda, il cui nome era ripetuto di continuo, precedendo atBlmfiSftpodgfstdgdnuotadI iiti t anche l'attesa apparizione dell'italiano, atri traverso i varii centri abitati... Di fronte al lungo e spazioso stradone di Bivoli, lontana, troneggiante sull'alto del colle, si profila netta la basilica di Superga. Siamo prossimi alla fine della corsa, e questa fine noi acceleriamo, precedendo decisamente i corridori sul traguardo d'arrivo a Pozzo Strada. Al traguardo di Pozzo di Strada L'arrivo ufficiale Sin dalle sedici 11 pubblico comincia ad affollarsi sui fianchi dello stradone di Francia, tenuto sgombro da una parte dalle staccionate per oltre 500 metri. Uno striscione attraversa la strada stesse, ove un mese fa giunsero i corridori dèi Giro d'Italia. Non vi è però la folla di allora. Alcune migliaia di persone, però, sono qui e vanno affannosamente cercando un po' di ombra ristoratrice. L'attesa ed 11 caldo mettono indosso una sonnolenza che naturalmente non accresce l'entusiasmo per l'epilogo di questa gara. Intanto giunge un'automobile carico di figure grigie e passa velocemente il traguardo, lasciando noi a respirare nella densa polvere che esso abbandona dietro di sè. Verso le 17 giunge notizia che 1 corridori la testa sono Thys e Salmon : essi procedono indisturbati con vantaggio sul resto degli inseguitori, che sono distanziati di mezz'ora. Poco dopo infatti nel fondo bianco va elevandosi, un nembo polveroso ed in mezzo ad esso avanza un'automobile poderosa e poi da vicino venti o trenta ciclisti. Thys e Salmon arrivano a 500 metri dal traguardo insieme. Thys prende la testa ed accelera. Salmon gli e vicino, rrìa non tenta di sorpassarlo. Cosi Thys giunge primo ad una macchina, alle ore 17,35'44" 2/5; Salmon alle 17.3ó'44"3/5. Alle ore 18,34'47" arriva Friguet. il primo dei francesi. Quarto, alle ore 18,38'27" arriva Garda. 5.o Huret, francese, alle 18,56. 6.0. Bertarelli, di Milano, alle 18,59. 7.0 Guyot, svizzero, alle 19,9. 8.0 Spinelli, alle 19.31. 9.o Cenerino, alle 19,31'15*\ ■< lO.o Bussò, alle 19,34. ./;. ll.o Prigione, alle 19,36. * 12.0, Sabbaini, alle W^BHO". 13.o Bartoll: 14.0 Geay; 15.o Pagani; l«.o Ghioni: 17.o Avanzini; 18.0 Kippert; W.o Della Santa: 20.o Dorla. Il tempo massimo venne prolungato fino alle ore 10,35, e cioè a cinque ore dal primo arrivato. coddpscmseaUtuudgtei TInsprcsdssccnncsCvbaiScBTbesspndcs