L'ultima tappa nell'Adriatico

L'ultima tappa nell'Adriatico L'ultima tappa nell'Adriatico della Crociera marittima 13et Bari «a, Brindisi ^g n6 ev'ano andati, anche il nostro vcloco n,„ic0 ;.;,,?„. /jlfro può lasciar partire tutti, {Dal vostro invBrindisi, 16 notte. Abbiamo lasciato il calmo bacino di Bari stamane, alle 7,15, quando tutti gli altri meno Eolo. A bordo di " Turo „ Così, virato il molo, ci gettiamo alla rincorsa del piccolo fuggitivo che, da bravo scolaro in vacanza, scappa con la sua massima velocità per non lasciarsi prendere. Euro fila a venti nodi all'ora. Il fuso di acciaio vibra come la corda d'uno strumento, al gioco delle macchine ed alla pressione dell'acqua che affluisce ai suoi fianchi grigi e sottili. La mattinata è ancora una volta buona, dopo il broncio dei primi giorni. Il tempo assiste la crociera, però il cielo ò nuvoloso, pesante, triste. Dna scarsa brezza soffia da settentrione, sommovendo leggermente il maro oleoso e grigio-azzurro, così da imprimere al cacciatorpediniere un lieve rullio ; ma ormai gli autoscafi si sono fattjfieri lu'pj rli ,llare JT possono accogliere /v,tl „io„ÙMFi.invJ)„ ^rtoso finir Artritico con piacere l'invito cortese dell'Adriatico ad una placida danza, come una merituta distrazione alla monotonia della navigazio ne in bonaccia. Bari, colpita da un raggio 1di sole, emerge bianchissima, dall'acqua e silenziosamente impicciolisce e arretra nella lontananza. Avvistiamo Eolo, che fugge, sempre veloce, ballando sul suo corpo lungo, sinuoso, appiattito, contro l'ondo, quasi a volersi celare ai nostri sguardi. Lo inseguiamo con la nostra fremente velocità, lo raggiungiamo, ci piantiamo avanti a lui mandandogli un lungo mugghio con la sirena, accorato come il rimprovero materno. La costa ò verdissima, bassa, scintillante di cnsuccic candide c fugge viacome la film di una cinematografia, ìl paesaggio non ò più quello di ieri: sono mutati i suoi elementi essenziali: alla vite si ò sostituito l'u- iiivo ad estensioni infinite, sopra una piega. dolce che rivela tutto ciò che gli uomini hanno fatto sulla sua epidermide, ma si solleva improvvisa, come, un'erta, in una collina rapida, alta trecento metri, che corre parallela, improvvisa alla costa, per lunghe miglia, celando col suo dorsale il retroterra. Torri ed uliveti Non passa più avanti ai nostri occhi la lunga processione di cittadine bianche cho ri datinola mano da un promontorio all'altro. I centri abitati sulla costa si fanno rarissimi. Fra. Bari e Brindisi appena due città ci sorridono dalla spiaggia: Nola e Monopoli; città, e villaggi preferiscono dar la scalata al dorsale lunghissimo, pianeggiante come una morena ed accoccolarsi in una conca all'ombra degli ulivi, o gettarsi a cavalcioni di un'altura, cosi da abbracciare collo sguardo il mare e la. pianura. Ciò clic viene in vista dal mare sono piccole case disperse, torri delle antiche lotte contro i Saraceni con nomi curiosi, come Torre Carnosa. Torre Pelosa, Torre Ignazio; vecchi conventi abbandonati, come l'Abbazia dì San Vito, fatta ad archi e colonne in un'adorabile pietra gialla consunta dal otura che han mu- tempo ; pagliari in mur tato formo : non sono più a cupola, ina a | cono appuntito; strani edifici complicati,ffiU» di mura ed irti di soprastrutture, co' - .. -, , - - mo il caseggiato di Santo Stefano che fapensare ad un caravan serraglio ; tutto un pullulare di forme più arabo che. italianesegni viventi ancora del poderoso influsso esercitato su questa costa dall'elemento saraceno-polignano. Il solo villaggio costiero di questa tappa è piantato solo, su di una rupe che preci)ita in mare, rossa, fosca, tutta scavata do e e a a a-ì aggira intaccando e corrodendo la pietra e 1 con la sua salsedine, senza posa, fino a che a tutto non crollerà come un castello di lei | gnome, senza fondamenta, travolgendo in - a ri à ei. a o, a ri dei deputati e consiglieri provinciali delle pròa. vincie di Bologna, Ferrara e Ravenna, di ut-: centinaio circa di municipi coi propri gonfase si a a. ole nnca po so ca e- un comizio a per la bonifica renana(Per tcle/ono alla Stampa). Bologna, 1G, notte. Starnano ha avuto luogo il grande corteocomizio «prò bonifica renana», promossdalla Federazione dei lavoratori della terraal quale hanno partecipato oltre 20 mila porsono, con 501) bandiere. Ioni, delle rappresentanze di tutte le Camerdei lavoro, di lutto le Leghe e Circoli socialsti, della Federazione nazionale dei lavoratori della terra, delle organizzazioni del Ravennate, dèlia; "Federazione delle Cooperativeolire il Consiglio delle Cooperative delle irProvincie e delle Società operaie di inulusoccorso, ecc. ecc., si è messo in moto e pecorrendo le vie Indipendenza ed Ugo Bass6 giunto in piazza Demarchi, ove ebbe luogil comizio. Qui per primo Ila proso la parolArgentina Altobelli, che. si è compiaciutdella solidarietà delle Organizzazioni chhanno compréso l'alto significato della dimstrazione. A lei è seguito ring. Evangelistche ha illustrato i benefici tecnici della bonfica, quindi .Nullo Baldini che ha portato saluto o l'adesione dei lavoratori della Romgnu. Gli applausi si sono rinnovati entusi- .siici quando si è presentito l'on. Dentini, de- quale^ assolutamente impossibile riassumerla I il vibrante discorso» che è stato tutto un inn0. alla bonifica redentrice ed alla forza della oi- gunizznzione. sì Infine è slato approvalo un lungo ordinsi del giorno, col quale si reclama che il Oli verno Intervenga.'prontamente pi elidendo ra na? è iù c e po le la la lli gli a, n il nmn- ti fa no si- ge voale provvedimenti amministrativi e. legislativi sua esclusiva competenza per l'attuazione dela bonifica Renana, e dia cosi soddisfazionai voli ormai secolari di intere popolazioohe pongono a baso di ogni loro aspirazionil nobile orgoglio del lavoro produttore e rdentore. Dopo il comizio il corteo si è ricompostsfilando por via Ugo Bassi o raccogliendoIn piazza Vittorio Emanuele, dove una Commissione si c recata a presentare al prefeti desiderata della massa operaia. 11 Prefetto ha accolto la Commissione, sponondo l'interessamento suo per la bonifice comunicando che il ministro Sacchi è dsposto a ricevere in settembre la Commissine del consorzio della bonifica, volendo rederei conto dei lavori por l'inizio della grade opera. I rappresentanti della Commissiood fi prò sindaco di Bologna hanno insistiporche l'opera sia prontamente eseguita, dmostrando che il Governo devo mantenere l'impegno sanzionato dalla legge, quindi hanproso atto con soddisfazione che il Consorzsarà ricevuto in settembre, poiché a quessi dà la significazione elio il ministro intenpresentare il disegno di legge alla riapertudella Camera. La Commissione si è quincongedata dal prefetto e la massa operasi è sciolta pacificamente al suono delle fafare. a, usi in ew del auorGrave rissa tra operai Spssis, 16, notteStamane, noi « Club » operaio di divertimeto, situato in via Francesco Spezino,, certi Pni Anacleto e Borenti Luigi, operai, venutiquestione, per futili motivi, con altri eornpgni, non ancora identificati, riportarono feie penetranti in cavità: ricoverati dj urgenfurono operati di laparatomia. Versano In gvissime condizioni. ialo speciale) Polignano ha un minuscolo rifugio por (aitane, tagliato in una depressione dulia rupe che lo porta ed il suo nome ò in ar- a n , o a i a e l inonia con il destino che pende sul povero borgo condannato. Si chiama Cava della Patir?. Un lembo di città orientale ! In direzione di prua, lontana, fluida, acu-, minata di campanili, di ciminiere e di fari, I appare Monopoli: 6 una visione di bellezza! fantastica; sembra un lembo di una fasto-j sa città orientalo, che si svegli al sole, ma, avvicinandoci constatiamo che la lontanan-j za e la luce interposta del mattino, hanno, creato un incantesimo che la. nostra vele-; cita distrugge minuto per minuto, finché: non raggiungiamo Monopoli, e vediamo che' il nostro lembo d'oriente è la solita cittadi-' ria pugliese, serrata, bianca, irta, di chiose! e di torri, intorno a cui si stringono c.ase.ttoi a terrazzo basse e senza finestre. Mentre1 varchiamo .Monopoli, superiamo anche No-l chelte, partita molto prima di noi, che nn-j viga sotto la vigilanza del Freccia, alla sua' andatura beata di otto miglia, non accre-; ' sciuta di molto dal fiocco che il pilota hai spiegato por utilizzare la brezza di poppa.; Eolo si porta vicino alla bruna conipa-gria e lascia indietro in un balzo quattro gentiluomini veneziani che viaggiano nel-i VEolo, i quali sollevano sguardi verso il! nostro ponte di comando e ci guardano con; orgoglio, corno per dire: « Siete soddisfalli, del vostro pupillo ? ». Sono bizzarri tipi que-: sti navigatori ; sembrano gentiluomini deli vecchio teatro goldoniano risuscitati e iscrit-j ti ad un roijaì yachting club. Adorano il lo-' rn Eolo, e non lo abbandonano un islnnta.1 Nel breve quadrato di poppa, dove c'e po»' sto per due, stanno pigiati tutti quattro,! sorridenti e felici al sole e alla pioggia;; non hanno sentito mai il bisogno di fare; una tappa più comodamente, a bordo di un' cacciatorpediniere o altro motoscafo più tnn-i pio. Arriveranno a Borna così, legati in mazzo come asparagi, gloriosi di aver por-' tato alla vittoria il canotto più regolare' fra i veloci, e il più veloce, fra i veloci." Dopo Monopoli ci stacchiamo dalla cosi a che fa un'ampia insenatura, e mettiamo laprua sul faro di Capo Gallo, dietro cui si apre il porto di Brindisi. Perdiamo la vista minuta, della costa, ma perdiamo poco. Gli ulivi sono cessali, la ferra s'è fatta nuda, pallida, triste, e solleva di quando in quando aride gobbe calve all'ardore del mezzodì. Oliando raggiungiamo l'altissimo faro di' Brindisi, tre o quattro altri fari balzano in aria seguendo lo aperture dei canali sinuosi, che portano le navi nel cuore profondo e segreto dell'unico bel porto naturale dell'Adriatico nostro. Brindisi Brindisi, giallognola o bassa, è come la testa su cui sono inserti t due comi d'ac qua che formano lo duo. braccia, del porlo.' Ad una banchina, presso lo scalo ferroviario, è ormeggiato un vapore inglese, che aspetta la Valigia delle Indie, per portarla domani a. 21 miglia all'ora a Porto Said.Alcuni grandi vapori italiani hanno issato in nostro onoro il gran pavese. Da. uno all'altro corno dei porto quindici torpediniere basse, grigie, formidabili, stanno alla fonda vicine e allineate come drappelli dì. soldati, sventolando la fiera piccola bandiera guerresca di prua Gettiamo l'ancora presso il lussureggiante giardino del Consolato inglese e scendiamo dal canotto, che ci porta a terra por la prima volta con molta tristezza, perché sul-' l'Euro non ritorneremo più ! Euro domani se ne va con gli altri cacciatorpediniere della squadriglia, ai tiri di Golfo Aranci, e ci' cede ad un altro confratello che non conosciamo ancora, e ciò ci affligge, perchè ormai amavamo Euro un po' come la nostra casa e i suoi ufficiali n i suoi marinai corno incomparabili amici d'infanzia. P. Q. S. Un bosco in preda alle fiamme nella bonifica di S. Cataldo Lttcce, 10, nitt?, Il Ministero di Agricoltura, nell'intento dibonificare le zone malariche presso la spiaggia di S. Cataldo, a 13 chilometri dalla città, concorreva all'impianto di boschi col fornirò "li alberi occorrenti ai proprietari che ne ò-: " n ;Viisii-i a- L.;'. a oo a, r- avessero fatta richiesta I .,„..„, , , ., . , > sviluppo promette ito, quando ieri strutto da un Ucendio. 1! fuoco pare re• Si' 8vUi"n,,ass.ehTS0 ,,e Ì2V'0' Poichb a queli- 1°™ stabilimento balneare di San Caa- 'aldo, fu vista elevarsi una colonna di turno in a- direzione del bosco, ma non vi si fece caso, e, ritenendosi trattarsi dello stoppie. Più tardi, re'Pnro. verso le 17, il fuoco alimentato da ini o: vento impetuoso levatosi in quel momento, r-1prendeva proporzioni allarmanti, por cui Puf-, i, fleto semaforico avverii il Commissariato di go pubblica sicurezza che -inviò un delegato od a alcuni ogenli e carabinieri. Quando questa a'esigua squadra di soccorso giunse sul posto, he• il bosco era diventato por la lunghezza di un n-; ■chilometro una formico arde'ite, cui dava i, j maggiore esca la presenza delle orbe palustri ni- delle vario paludi che attraversano il terreno, il ile quali richiesero una difllci'.e opera di spea-:giumento, a-i ... -, -' Intanto un pericolo maggiore occorreva evi- eli. re au^lo emè che le fiamme invadessero la no ; vicina polveriera . del negoziarne di armi sir-isn»,1' °- _Berardini, verso cui il vento spmgene o i di elne ni ne eo. ■ iìr'e osim-I to oa, dionnne ito dimno zio sto de ra ndi aia anva le fiamme. A questo scopo fu iniziata l'opera dogli agonti che fecero veri miracoli. Halle indagini praticate ft risultato che il fuoco venne Inavvertitamente appiccato da una squadra dt. operai che lavorano alla bonifica di San Cataldo, in appalto al genio civile. Essi cercarono di spegnere l'incendio, ma visti vani i loro sforzi, abbandonarono il bosco rendendosi irreperibili. I danni ascendono a parecchio migliaia di . eli Pi. a pa eri za., ru Due borsaiuoli milanesi arrestai! per tediato borseggio d'un sindaco Varese, V-, notte. Oggi, ire borsaiuoli milanesi, approfittando dalle grande ressa di viaggiatori che sempre vi e sui treni elettrici della ferrovia M.lanoVarese-Porto Coresio, lungo il tragitto tva Chiarate e Gazzuadn, tentarono di borseggiare il ricco possidente Galli Ernesto, sindaco di Azzalo. Il Galli, accortosi del tiro birbone, anziché scendere alla stazione di Guzzuada, prosegui Uno a Varese, dove^iv\ef"7~ìlel mancato furto la guardia di P. S. di servizio in stazione, che, rincorsi i tre, riusciva ad arrestarne duo, mentre l'altro vistosi scoperto saliva nuovamente su di un treno in partenza per Milano, riuscendo così n fuggire. Gli arrestati, tradotti in questura, si qualificarono per certi Limonio Cario di Luigi, di armi 20. abitante a Milano in corso XXII Marzo, '\. 8, e Macelli Mario di Luigi, d'anni 21, residente a Milano in via Morgliieri, 18. •Del terzo.non vollero dare indicazioni. Si getta in mare e viene salvata Spazio, 10, notte. Starnane, la kellerina Ernesta Gervalle. di 24 anni, por dispiaceri amorosi, geitavasi in mare, nel piccolo porto militare, ma vonne tratta in salvo da alcuni marinai.

Persone citate: Altobelli, Baldini, Berardini, Galli Ernesto, Sacchi, Saraceni, Torre Carnosa, Torre Ignazio, Torre Pelosa