La seconda tappa della Parigi-TorinoSalomon giunge primo a Ginevra

La seconda tappa della Parigi-TorinoSalomon giunge primo a Ginevra La seconda tappa della Parigi-TorinoSalomon giunge primo a Ginevra (Dal nostroinvatospeciale) Ginevra, 11. notte. Speranze e giudizi italiani A Digione, per la partenza della seconda tappa, era stato fissato "per le ore 8.30, un vasto garage, di piazza d'Ardir, ma molti corridori, seguendo una Inveterata abitudine, ritardarono a presentarsi in modo che la prima partenza, che era stata preventivata per le 9, non potè essere data che alle 9,30. Su 68 arrivati nel tempo .massimo, 11 non hanno questa mattina firmato il foglio di partenze, ed hanno dichiarato di rinunciare alla corsa; tra essi è l'italiano Piacco Mazzaro Ruggerone. I concorrenti alla seconda tappa sono quindi ridotti a 53: tra essi figurano ben 24 italiani: BertarelU, Garda, Bartoli, Pagano, Prigione, Avanzini, Cenerino, Ottonello, Tinelli, Dorla, Fasoli, Salucci, Molorr, Chloni, Sassopaini, Busso, Zullani, Gib'.lla, ZannorelU, Molino. Dellasanta, Beiardini, Dorla, Zulo. Intanto sulla piazzetta, davanti al garage, una tanfata attacca una marcia briosa, ed apre il corteo verso il traguardo di partenza, seguito dai corridori che avanzano lentamente n bicicletta. Traversiamo, cosi la citta, la quale non dimostra per ora una eccessiva curiosità, anzi si direbbe quasi totalmente indifferente a quésto avvenimento sportivo. Intorno alla nostra automobile, avanzano, appoggiandosi al bordo della macchina, parecchi corridori italiani. Uno ci enumera le sue forature di gomma, un altro ci descrive le sue disdette, ua terzo si sforza di dimostrare come abbia fatto del suo meglio nella scorsa tappa. Tutti ci fanno premura, perchè non ci dimentichiamo di loro nei nostri resoconti. Giungiamo intanto nella località designata per la partenza; pochi curiosi vi si sono dati convegno. Qui viene deciso che i primi due partano alle 9,30. Come è noto, i corridori partiranno gli uni dagli altri con la «tessa distanza di tempo, con la quale giunsero a Bigione. La partenza Cosi alle 9,30 viene dato il via ai due primi arrivati: il belga Thys e Salomon, che si allontanano a corsa folle. Alle 9,45 è la volta di Figuet e BertarelU. Il milanese BertarelU viene sostenuto in sella dal suo coequipier Azzini, che ieri si ritirò a metà percorso : seguono gli altri in questo ordine: Garda e Bartoli alle 9,50; alle 9,58 Gtiyot, Castellani, Pagani, Huret; alle 11,15 Avanzini, Arsagain: alle 13,20 Cenerino, Ottonello, Spinelli; alle 10,83 Kippért e Torta; alle 10,32 Guenot e Fasoli; alle 10,46 Preslin, Manucci. Inker e Moon di Padova, Sabbaini, Geay; alle 10,49 Guzzo, Ghioni, Choets; alle 10,51 Znliani. Dalle 11 a mezzogiorno partono poi altri 21 arrivati nella prima tappa. Quando noi decidiamo di risalire il primo gruppo dei corridori partiti, sono le 11. II sole è ardente, il caldo è soffocante per noi. Chissà quale supplizio deve essere per i corridori! La strada è un gran viale sovente ombreggiato. A perdita d'occhi, ai nostri fianchi «i ster.-l :■ no immense Materie e campi rigogliosi di frumento. Una brezza leggera fa ondeggiare le biade, e ci porta un poco di ristoro nel caldo, che ci opprime. In cammino. Nello spazio di una trentina di chilometri ri salimmo la coppia Avatigini e Areagani, partiti insieme, poi il gruppetto di Prigione e Pagani. Huret e Guyot, Castellato. Quest'ultimo si lamenta con noi di avere sete e di soffrire terribilmente il caldo. 11 poveretto perde con tatto una volta, poi riprende laboriosamente l fuggitivi, ritarda ima seconda volta, ed una terza, mai infine trova sul suo paesaggio una specie di osteria, sulla cui soglia si lascia cadere sfinito, chiedendo da bere. •Noi. -intanto, corriamo all'inseguimento dei gruppi che ci precedono, ripromettendoci di raggiungere da un momento all'altro. Garda e Bartolini. Invece tardiamo a incontrarli, e li troviamo poi fermi ad un cascinale, insieme a BertarelU. che avrebbe dovuto essere molto più lontano, perchè era partito accanto a Figuet, con nove minuti di vantaggio su Garda e BartoKini. Il milanese ci dice che ha bucato due gomme, ad i due colleghi sopraggiunti hanno atteso il compagno nel cambio del secondo Palmer, approfittando della sosta per tuffare il capo in una vasca di acqua. Quindi, i tre tentano l'inseguimento. Parecchi chilometri più avanti raggiungiamo Figuet, che procede velocemente. A fianco ha un'automobile della sua Casa. L'automobile, al nostro sopraggiungere, fugge via. Figuet rallenta l'andatura, forse in causa della polvere sollevatasi. Noi sorpassiamo il campione francese, che ha avuto la buona fortuna di liberarsi del compagno di viaggio, Bertarelli, e ceriamo velocemente per raggiungere i due belgi. Quando giungiamo al primo controllo a firma, quello di Pollqut (85 chilometri) da Parigi, i due leaders stanno riprendendo la corsa, dopo essersi abbondanteniente riforniti e lavati-. Sono le 12,9; erano arrivati alle 12.7. Essi hanno tenuto fino ad ora una media di 31 chilometri all'ora. Alle 12,35 arriva solo Figuet; egli ha perduto sei minuti dall'handicap di partenza sugli avversari, che lo precedono. Alle 12,42 arrivano BertarelU, Garda, Bartolini. Il loro distacco dai belgi è aumentato di parecchi minuti. Chi ha guadagnato qualche minuto è invece il gruppo di Huret, Prigione, Pagani, Guyot che arriva alle 12,53 e prosegue animato dalla migliore volontà di raggiungere sulla prossima salita coloro che lo precedono. Verso Ginevra, attraverso il Giura. Fuori subito del controllo di Poligny si presenta la prima salita della catena del Giura, cha andiamo traversando fino a Ginevra. La lotta è ormai" delineata. Dieci sono' i concorrenti che si minacciano reciprocamente. Di essi, cinque sono italiani, tre francesi e due belgi, i quali ultimi hanno un «forte vantaggio sopra tutti gli altri. Da Poligny a Morez, secondo controllo a firma con rifornimento, è tutta una continua erta-' salita alternata con qualche momentanea discesa. Il paesaggio è diventato alpestre, severo, e dirupato. La strada è affondata tra due scarpate rocciose; più in alto, sul fianco della vallata, sono grandi foreste di .abete, che puntano contro il cielo le loro cime. Intanto nuvole minacciose velano l'orizzonte e fanno prevedere imminente un temporale. Giungendo a Morez (chilometri 141) troviamo la strada molle di pioggia. Qui il temporale et ha preceduto, ed i belgi debbono esserne stati percossi. Su questo tratto si unisce il secondo col terzotjgruppo: e dopo i due belgi che firmano a Morez, alle 2,32 Figuet che arriva alle 2,40, arriva un gruppo compatto di sei corridori, che firmano insieme nel seguente ordine: Garda, Pagano, Guyot, BertarelU, Bartolini, Prigione. Era con essi anche Huret. ma ad un chilometro dall'arrivo il. corridore francese è caduto, rovinando alcuni raggi. Egli giunse cosi al traguardo di Morez. e perde dieci minuti per riparare, ripartendo poi all'inseguimento del gruppo, del quale aveva fatto parte' fino ad allora. Intanto nuovamente il temporale si scatena con violenza sui poveri corridori, ed anche questa volta su di noi. Subito fuori di Morez si Inizia la prima delle lunghe erte salite che portano al colle del Faucilles, 11 monte più alto della catena del Giura. Essa misura infatti 1333 metri. Su questa strada battuta dall'uragano vi è un corridore che riesce a compiere un hello sforzo: è Huret, che partito dal controllo con dieci minuti di ritardo dal gruppo degli italiani, in poco più di 15 chilometri di salita, è riuscito a raggiungerli. Quésta sua corsa, tutta in salita, è stata semplicemente meravigliosa. Un vecchio collega francese ci dice che una simile prodezza non la fece in passato che il famoso a compianto Pottler. Huret passa quindi in testa del gruppo e lo trascina a passo velocissimo sulle orme di Frignai, che cosi rappresenta il «trait d'union » tra questo gruppojed i due belgi. A Lerousse ci arrestiamo alla dogana francese. Piove a dirotto ed il paesaggio è triste: fa freddo e ci pare di essere in autunno. Le montagne più vicine si sono nascoste iti una densa cortina di nebbia. I corridori del gruppo inseguitore lottano vittoriosamente con la strada ostile, e giùngono alla sommità del colle della Faucilles, preso a poco con lo stesso distacco da Friguet e dal belgi, registrato all'ultimo controllo di Morez. Nella discesa essi si slanciano alla più pazza velocità, mentre anche noi, dopo averti salutati, corriamo a raggiungere I batistrada della corsa. ; Sorpassiamo Friguet. che calcoliamo abbia sei minuti di vantaggio sopra il gruppo degli taliani, e sólo nell'ultima parte, nella discesa del colle della Faucilles, troviamo Thys che insegue Salomon. 11 quale ha preso circa mezzo chilometro di vantaggio. Thys discende a ruota libera, senza dare un colpo al pedale, e pare deciso a non forzare randatura. Lo avviciniamo, ed egli ci dice che ha 11 freno rotto e non s) fida perciò a discendere più velocemente. Salomon invece pedala di continuo, e prende la curva, della discesa ad una velocità vertiginosa. Siamo alle porte di Ginevra. la pioggia di- GeeudTPbcgccmd...Cmlnuiece di Intensità; scorgiamo " In basso. ! ^uccicante al sole, 11 lago di Ginevra. Come,«si prevedeva, il colle delle Faucilles ha deci- dso per i primt posti. Il traguardo di arrivo, chr è sbarrato per 300 metri, è situato sul qua! della strada di Lemans.Un pubblico elegante e fitto si assiepa ai lati della strada, malgrado cada la pioggia, e saluta con una calorosa ovazione 1 corridori. L'arrivo a Ginevra Eccovi l'ordine: 1. Salomon alle 4,27 (belga). 2. Thys pure belga alle 4,35. 3. Figuet, francese, alle 5. 4. Garda, italiano, di Ivrea, alle 5,16. 5. Huret a 50 metri. 6. Pagani alle 5,17. 7. Guillot a due macchine. 8. BertarelU alle 5,21. 9. Bartoli. 10. Prigione. Salomon giunge in ottime condizioni, tanto che si direbbe che abbia compiuto una passeggiata e non 200 chilometri con forti salite ad un passo'di oltre 30 chilometri all'ora. Il secondo arrivato, Thys, appare invece molto stanco. 11. Avanzini alle .6,6: 12 Pinelli alle 6,8; 13. Cellerin alle 6,10: 14. Fasoli a ruota; 15. Castellarne alle 6.24: 16. Molon alle 6.25; 17. Ottonello alle 6.25: 18. Ghioni alle 6,26: 19. Sabbaini alle 6,26: iff. Geay alle 6,31: poi Guenot, Arzagani, Guzzo. Molino, Kippet. Dorla, Inter, Egga, Zanella, Schoepffer, Presles. In tutto sono arrivati nel tempo massimo 48 corridori. Tra questi, 17 italiani, ohe si sono classificati tra i primi 30 arrivati. L'alta percentuale di essi riconferma l'ottima classe dei nostri dilettanti. La Giurìa ha deliberato che i primi dieci arrivati ripartiranno domani mattina, a cominciare dalle 6, con il distacco verificatosi oggi all'arrivo della seconda tappa, e gli altri invece partiranno tutti in gruppo, cosicché l'ultima tappa non si svolgerà coi corridori tutti dispiegati come in quella odierna e a Torino potrete cosi assistere ad una lotta emozionante. L'arrivo a Torino non avverrà prima delle ore 18. c. c. bnAdolnfsttectècvtpdrnsdotdmzsdcidcssderppavecdoe