La prima giornata della corsa ciclistica Parigi-Torino

La prima giornata della corsa ciclistica Parigi-TorinoLa prima giornata della corsa ciclistica Parigi-Torino This arriva primo a Digione (Dal nostro inviato speciale) i 14 tti Parigi, 14, mattino. La partenza . La partenza della corsa ciclistica tanto attesa da Parigi a Torino è stata data questa mattina alle 5,45 a Champigny. Il tempo era abbastanza bello benché un poco coperto; ma, appunto perchè promette di essere calda la giornata favorisce i concorrenti italiani. Appena venuto il giorno sulle automobili... ufficiali ci rechiamo con la Giuria sul luogo dove si procede alle operazioni preliminari, cioè alla firma del registro, al controllo di partenza e al ritiro dei numeri. Queste operazioni si fanno alla Porte Dorée, ove però il pubblico di curiosi radunatosi è ben minimo. Ciò dipende dal fatto che la Porte Dorée non è cosi, vicina al centro di Parigi come le altre porte. Mentre i corridori si occupano dei loro ultimi preparativi si odono in lontananza le note di una fanfara che vengono man mano accentuandosi; il suono si avvicina semprf Più e finalmente sotto gli occhi dei concorrenti sfila un interminabile corteo di soldati: prima sono corazzieri, poi cannonieri, e poi ancora artiglieri con altre musiche. Le note marziali sono talmente squillanti che parecchi sono costretti a turarsi le orecchie. I corridori si preoccupano intanto di racchiudere i loro abiti, i loro portamonete e tutti gli oggetti preziosi in piccole valigie che consegnano agli organizzatori, i quali per mezzo rlnllp automobili le trasporteranno alle varie tappe, ,dove i concorrenti potranno ritirarle. Finora sembra che l'organizzazione della tappa sia tale da non lasciar nulla a desiderare. Il poco pubblico presente esamina curiosamente i concorrenti e specialmente gli'italiani, che sono qui tutti perfettamente sco nosciuti. Per la loro statura e per la loro prestanza sono specialmente ammirati i piemontesi Gremo, Garda e Bosco, che vestono le maglie rosse della Fiat o le grigio-bleu della Maino. I concorrenti italiani di queste due case sono i più quotati se non per la vittoria finale almeno per la vittoria nel campo italiano. Prima di lasciare il controllo della Porte Dorée per recarsi sul luogo della partenza effettiva tutti 1 concorrenti fanno un leggero spuntino, Anito il quale i concorrenti italiani che sembrano tutti in piena forma si riuniscono intorno all'instancabile Giovanni Picena, organizzatore della parte italiana. Nel crocchio si parlano dieci dialetti differenti: dal siciliano al veneto, dal puro toscano al piemontese. E Giovanni Picena va con grande pazienza e tatto dall'uno all'altro prodigando loro non soltanto ottimi consigli, ma dispensando -anche qualche indennità di viaggio indispensabili a quei bravi figlioli per rifornirsi, tanto più che alcuni di essi vengono rìnlln tirilin e hanno attraversato tutta l'Italia, una parto della Svizzera e tutta la Francia per venire ad allinearsi sul traguardo di partenza della Parigi-Torino, e tentare di fare onore ai colori italiani. Verso lp 5 infine il plotone dei corridori a lenta andatura si mette in moto verso la linea della partenza effettiva che si trova a 15 chi- lometri dalla Porte Dorée, cioè a Chanipignv. Noi lasciamo i corridori salire in bicicletta "e ■li procediamo .in automobile verso il traguardo. Attraversiamo nel giorno appena nato lo splendido bosco di Vincennes dai bellissimi lunghi viali in linea retta: attraversiamo la Marne e arriviamo in breve alia metà della salita alleporte di Champigny. I corrioori non vi sono ari cora giunti. Anche qui la organizzazione è perfetta: non manca che il pubblico. Ma ciò, come già dissi, dipende dal fatto che la distan-za fra Parigi e Champigny è abbastanza gran- de e a quell'ora non vi sono ancora in servi-'zio mezzi di trasporto. Il traguardo di partenza sì trova alla metà di una salita fortissima, ma niente affatto polve- rosa : gli alberi che costeggiano la via danno un'ombra deliziosa che rinfresca i corridori e impedisce loro di vedere il sole che cominciaa spuntare dietro qualche nube. I pochi pre-sent.i intanto discutono io chance dei corridori, Qui le preferenze naturalmente sono per i fran- cesi, e specialmente per Figuet e Romant ilvincitore dell'ultimo giro di Francia indipon- denti: Guenot ha nerduto molto del suo pre-stigio se non della sua forza. I giornali spor- tivi accennano alla voce che « un certo Ema- nueie Garda si porti benissimo ». Appena ■ tutti i concorrenti sono arrivati Champigny, si comincia l'ultimo appello fatto dai commissari. All'appello si tutti gli italiani giunti qui ier Piltr?^ «^if™^ ™D™n« (»1 P 'n.P^ « rierano parecch ma nessuno sa- peva di quale fra essi si trattasse). Infineil e- mgma venne sciolto: si trattava di una cattivatrascrizione di un nome: Pietri era stato serito Pietro come cognome, mentre Fa soli era scritto come nome ili battesimo-. Rettificato 1 errore, il fortissimo italiano Pietro Fasoli rispose all'ap-pello e tutto ritorno in buon ordine. Finalmen-te il direttore parigino dogli organizzatori, Ali-bert, e l'organizzatore italiano Picena dàino leultime, istruzioni. Alle 5,45 precise una bandie-rimi si abbassa e tutti i 132 concorrenti che hanno firmato al controllo se ne vanno, mentre i numerosi italiani che formavano la maggior parte del pubblico, gridano ai connazionali: « Buon viaggio! ... 58 sono italiani. Ap-la „„„ snnr nrp«enin*i ■ <?nio nn? m$n ,w„ />« fiere. IU1 Fra i .132 concorrenti pena dato il segnale del via, l'imponente plotone diviso in due parti se ne va a fortissima andatura, malgrado la salita fortissima, e due minuti dopo è scomparso già ai nostri sguardi. Seguendo la corsa Battaglia sportiva e festa patriottica Digiona, 14 notte. Attraversiamo Parigi alla prima luce del giorno, per recarci al quartier generale degli !organizzatori e dei commissari della corsaL situato sull'Avenue de la Grande Arinéc. alla località Champigny, una diecina di chilometri circa fuori della città, dove è fissato il traguardo di partenza. Nella veloce corsa della nostra automobile, incontriamo molte comitive, clic si dirigono in senso inverso a noi, cioè, a Longchamps, dova una grande rivista militare inizi era il programma della Festa nazionale francese, per cui tutta "Parigi è in chiasso, proprio come se fosse di carnevale. Credevamo di trovare la solita folla di curiosi, incolonnata verso il traguardo di partenza, come, del resto, recentemente avvenne per il Giro di Francia. Invece potemmo constatare la massima indifferenza del pubblico parigino. Giungiamo a Champigny. preceduti appena da qualche automobile e ria una dozzina di ciclisti, che servono di staffetta ai concorrenti, i quali arrivano al traguardo puntualmente. Alle 5,30, quando circa 150 corridori sono incolonnati, il direttore sportivo della Casa Peugeot, signor Alibert, a mezzo di un megafono, rivolge ai concorrenti, in lingua francese, le ultime istruzioni sul percorso, spiegando le principali norme che reggono la corsa. La stessa cosa ripete subito dopo il signor Picena, in lingua italiana, rivolgendosi ai nostri connazionali concorrenti. Avanctiz ! Infine, il signor Alibert, alzando la bandiera di Starter, pronuncia il sacramentale: « Avancezl ». Centocinquanta schiene si abbassano con. temporaneamente sul manubri lucidi, e la grande corsa incomincia. Sono le 5,45. ' La strada, quantunque sensibilmente in salita, viene attaccata dai corridori a passo sostenutissimo. Il grosso manipolo presenta un aspetto pittoresco; tutte le più varie combinazioni di colore, le tinte più vivaci sono state sfruttate dai corridori, per rendere più appariscenti le proprie maglie. Nella falange franco-belga predominano i maglioni bianchi a striscioni neri. Negli italiani, invece, il colore predominante è il rosso. Gerbi tra fatto scuola. La strada, asfaltata, corre liscia, come una pista, ed fi ombreggiata da un doppio filare di annose piante. E' una frescura deliziosa, o i corridori si lanciano in un primo spunto di velocità II viale è ampio e non è fiancheggiato, come Te strade italiane, da quei noiosi paracarri che sono causa di tanti incidenti automòTiilJstici. In una diecina di chilometri, aopo che una lunga discesa succede alla breve salila 31 partenza, il grosso drappello di concorrenti è già disgregato, e qualcuno si è p) staccato per avere il rapporto troppo piccolo, mentre ' qualche altro è vittima delle prime pannes della giornata. Tra questi è dei primi Torricelli, di Torino; con lui si ferma pure il compagno di équipe. Molino, per aiutarlo nelle riparazioni. La strada, per parecchi chilometri attraversa ora le vaste boscaglie di frassini, cosicché abbiamo l'impressione di percorrere 11 piano di un immenso parco. La corso, nella mattinata freschissima è deliziosa;- i corridori ne approfittano per fare ben 30 chilometri all'ora. Il plotone, che è .ancora compatto di un centinaio, e più di corridori, perde anche delle unità di forte valore nel campo francese, come Valloton e Friquet, che però riparano molto celeremente. Anche Cenerino rimane in « panne ». Una caduta ed i primi distacchi Traversando le Chabelet, in coda al primo gruppo, quattro corridori si urtano e cadono l'uno sull'altro. Tre si rialzano subito, ma 11 quarto, un giovanetto pallido e biondo, che avevo notato per la dolce e femminea espressione dello sguardo, giace svenuto sul bordo di un marciapiede. Lo soccorriamo; egli ha riportato una larga ma non profonda ferita alla testa; il sangue cade abbondante, vermiglio, sulla maglia dalle strisciuole bianco-verdi. L'angoscia per la corsa compromessa gli si dipinge, in viso. Egli, mentre sorreggendolo ci inoltriamo in un casolare, scoppia in pianto mischiando lacrime e sangue, mormorando : « Maman, maman ». Lo affidiamo alle cure della famiglia che lo ha ospitato e proseguiamo veloci per la nostra via. Dopo una corsa di pochi minuti dd'troviamo un grosso drappello composto di una cnquantina di corridori; 500 metri più avanti raggiungiamo 11 gruppo di testa. Nel secondo gruppo vedo gli italiani Avanzini, Azzini, Bertarelli e Cenerino; nel primo ritrovo Bosco, Gremo, Garda, Celso, Alberti, Pagani e Prigione. L'avanguardia rallenta però il passo in modo tale da farsi raggiungere dal gruppo inseguitóre. Passano decisamente al comando i maglioni bianco-neri del Velo Club Levallois, Società cui appartiene Pottler, il più grande campione francese 11 cui tipo di maglia venne poi successivamente adottato come divisa sociale. Al Velo Club di Levallois appartengono i più noti « indipendenti » oggi allineati in questa corsa. E' appena avvenuto il ricongiungimento dei due gruppi che il torinese Celso, che aveva sempre arditamente battuto il passo al primo gruppo, fora una gomma ed è costretto ad abbandonare i compagni. La stessa sorte tocca ad Engel, altiro ottimo corridore. Alle 9,10 giungiamo a Sains, primo controllo a firma, con rifornimento, precedendo i corridodori di cinque minuti. Saccheggio di vivande Nell'angolo di una piazzetta sono state disposte alcune panche, con sopra grandi recipienti di alluminio contenenti dei mezzi ettolitri di caffè, di « the », e brodo e piccole ca- grappoli di banane e zucchero in abbondanza: quanto insomma esigo la moderna terapia dei corridori ciclisti. Quando questi giungono, sono in un gruppo di oltre 50. Essi si lanciano affannosamente al posto di rifornimento, ma vengono arrestati in tempo nella loro furia invadente e passati al controllo, per il tim- a a a a Ust„ ,,, car(,hplfP rnn -tnrta ,u riso" - taste al baccnelte con torta ul nso e . i e e,Drò7~<jùTnaf sono~lnviattr aUe'banchine di rio fornimento in numero di venti per volta. Amè miro, di fronte a questa massa, l'ordine che ,riescono imperiosamente ad ottenere i due -. commissari, signori Alibert e Giovanni Plce- ria. Tutto infatti 'si svolge ordinatamente ed -'anche il saccheggio delle vivande da parte dei corridori avviene regolarmente. i i Del .resto la folla non incaglia gran che; - il pubblico non è qui curioso" ed invadente o come da noi. In questa piazzetta ci sono poe che centinaia di persone che presenziano ala,l'arrivo dei corridori. Dopo che essi hanno -j assolto il compito loro di rifocillarsi, nei cin, que minuti di neutralizzazione, vengono or- ' dinatamente fatti ripartire, l' Ci riforniamo noi pure e corriamo a rag- giungerli. Rimontano successivamente molti -* ritardatari : tra questi gli italiani Cenerino e - <Zanella, -che distailo però pochi minuti dal - : fLr"pJ-°, d! tes.,a- Q"e.st0 avanza ora lentissio 1 si rifocillano. Si ferma successivamente in - , ntaUano PaRani e corl lui è Ver - d/ k he nppare mol& affatloato. Egli,-che a|recentemente Ma vinto la Parigi-Tolosa, era o oggi uno del grandi favoriti; poi è la volta o di Guenot, vittima lui pure di una inesorabile l foratura. Prima di Auxerre la strada è in -j conti,iu0 sali-scendi. Questa serie di montagne -ìru.Sse esaurisce più che mai i corridori, i quali -i cominciano a sentire il sole cocente ed il e! peso dei 1G0 chilometri già percorsi, -j n panorama è incantevole, la campagna de e liziosa nelle sue varie gradazioni di verde, a e cui si alterna il giallo-oro delle immense pian r tagionl di grano. Quando giungiamo ad Au i xerre, sono le 11,35; sono già sei ore che la I corsa si svolge, e si sono già percorsi 170 chi -j lometri. La grave caduta del belgaTiberiade Al controllo di Auxerre il gruppo di testa si assottiglia e non vi sono più che Prigione, Bertarelli, Brisson, Battinguai, il belga Tiberiade, ed il suo connazionale Thys, Salmon, l'italiano Garda, il francese Figuet. A partire da Auxerre si decidono le sorti della giornata. Tiberiade riprende a comandare il gruppo, filando ad una velocità impressionante. Lo l cronometriamo pei" alcuni minuti: 33 chilo- rao sotto la sferza del sole, che incomincia a a diventare veramente torrido. Costeggiamo il „ fiume Vonne, mentre i corridori che in grup I10 sono 01'a ài nuovo un centinaio circa, co n minciano ii trarre dalle loro borsette le pro prie provviste, e, puT pedalando, lentamente 1 „if„„fil„„„ CI foe,,„r,«c«<„nmor,l/* In a e . a ! nieirT^róriT' LrmròvvisaWent'e7'causa a trave posta attraverso la strada, Tiberiade fa una caduta terribile e si ferisce gravemente' alla mano ed al ginocchio, mentre la macchina va in pezzi. Dietro di lui Bertarelli non 6 in tempo a sterzare e cade e si ferisce egli pure alle mani. Tiberiade è però nell'impossibilità di continuare, mentre Bertarelli si rialza e rimonta in macchina, perdendo tuttavia terreno. , Thys e Salmon ne approfittano per scappare, e Figuet si pone all'inseguimento; ma i due belgi avanzano con velocità1 progressiva e riescono a distanziare il francese, mentre Bertarelli si può riaccostare a Figuet. I passaggi ai controlli A Jogny passa un plotone di sessanta con. correnti. In testa stanno Cassini, Guenot, Parerot, Mollet e Attardi. Il passaggio avviene alle ore 10. A Auxerre l'italiano Antonetti Mario passa primo alle 11,45 seguito da Guenot. Essi sono seguiti da una trentina di italiani e francesi. Alle 1,30 sono passati 130 corridori. Ad Avallon, fermata fissa: passano insieme, alle 1,32, Prigione, Bruent, Salomon, Thys, Bertarelli, Pagani, Tiberghiern, Hattinguais, Guenot, Piclion, Huret e Figuet. AU)"*I,42 passano Bartoli, Zurloni, Moroni Luigi, Xiffert, Bonizzoni; alle 1,47 Valloton e Scaeflert. L'ordine d'arrivo Ecco l'ordine di arrivo della prima tappa, a •Digione : 1" Il belga Thys, alle ore 5,15'13"2/5; 2' Salomon, belga, a mezza ruota; 3" Alle 5,26, il francese Friguet; 4° Alle 5,26'30", applaudito dalla locale Co Ionia Italiana, giunge il primo Italiano, cioè Bertarelli di Milano. Non si hanno altri arrivi fino alle 5,35, ora in cui giungono insieme, distaccati di poche macchine: 5. Garda di Ivrea; 6. Bartolini di Firenze; alle 5,43, arriva un gruppo di 5 corri dori, che disputano in volata i vari posti e si classificano: 7. Guyot; 8. Castelain; 9. Pagani di Cremona; 10. Huret; 11. Prigione di Genova. 12. Avanzini; 13. Arzagain; 14. Borpuiet: 15. Cenerino, alle 0,5; lfi. Ottonello, ad una lunghezza; 17. Spinelli; 18. Kipper; 19. Torta; 20. Guenot; 21. Fasoli; 22. Preslin; 2. Manucci; 24. Inlier; 25. Molon; 20. Geay; 27. Salaini; 28. Busco: 29. Ghioni: 30. Chocts; 31. Zuliani. Thys, cho è arrivato l.o, ha compiuto l'intero percorso di Km. 322 in ore U,30't5" 2/5 ad una velocità media di 28,200. C. C. • • - • ALèuapPllcPszsTpadMgtVvodvpsrbPacanlccgRgdmndsPrrecsgs4vImtas8lpaplLidttbdPtddvtVcscEtvgcbmsqcagnmnaa