A Tripoli durante l'interregno consolare

A Tripoli durante l'interregno consolare A Tripoli durante l'interregno consolare Ciò che dice un medico delle Cirenaica Roma, 12, notte. Verrebbe confermata la notizia della nomina di Luigi Mercatelli a console generale a Tripoli in sostituzione del console attuale omm. Pestalozza, il quale ha lasciato Tri-:poli, diretto in Italia. Il commendatore Pestalozza è partito ieri l'altro da Tripoli d è giunto a Malta donde proseguì ieri tesso per Siracusa, dove è giunto oggi. Egli diretto a Roma, dove lo hanno, da pà-j eechi giorni, preceduto la sua, signora ed suoi figli, che da. Roma, sono già ripartiti per l'alta Italia. La reggenza del consolato ti Italia rimane affidata, nell'assenza del onsole e del vice console, all'interprete Sa-Ìmare. Si osserva, a questo proposito, clic e un improvviso grave incidente scoppiasse «a Tripoli, dove il funzionario, per mancanza)di telegrafo e di comunicazione, deve ba-istare a sé stesso e provvedere da sè solo,]nelle mani di chi rimarrebbe la dignità èla sicurezza dei nostri connazionali e Mgravi interessi del nostro Paese? A vice onsole a Tripoli verrà destinato l'attuale vice console a Trieste, Galli. Intanto è significativa una notizia che ghinee dalla Cienaica. E' tornato da parecchi giorni a Derna l'ex agente consolare cav. NicolaiAronne, residente a Derna, il quale si 6jecato da Derna al confine egiziano travero l'interno, percorrendo nel modo più siuro e più pacifico quella stessa strada caovaniera, che insieme a lui volevano pei orrere gli inviati speciali dei giornali ita-iani a. Tripoli, nell'aprile scorso, e che darvice console italiano furono aspramente iin-pediti, coi pretesto di gravi pericoli! Sulle condizioni attuali della Tripolita> ni a è stato intervistalo il dottor Aldo Mei. reduce da Tripoli. Il dottor Mei, che da «sianni risiede a Bengasi, esercitando la prò-essione di medico, è attualmente di pus- saggio da Roma. Nella sua intervista col i Corriere d'Italia» smentisce nel modo pii'iassoluto la leggenda che Tripoli equi vai-ga, come risorse economiche, ad una foglia secca Richiesto se sia vero che i terreni della Cirenaica siano sterillssimi, il dottor Mei rispose: «Non è affatto vero. Nei dintorni di Bengasi si trovano numerosi orti ben coltivati ed irrigati, nei quali cresce rigogliosa, ogni sorta di verdura, prospera, il fico, l'ulivo, il mandorlo, l'albicocco, il pesco, il melo, il melagrano, l'arancio. La vite poi ha uno sviluppo magnifico. Io ho pesato vari grappoli di uva, del peso di due chilogrammi ciascuno. La coltura dei cereali che risultalo dà n Cirenaica? I cereali sono il maggior prodotto della Cirenaica, che si presta con le sue vaste zone di terreno rosso compatto, alla loro coltura. Nelle annate di pioggia si hannoraccolti abbondantissimi di orzo e grano, nell'annata di medio raccolto si staccano dalla rada di Bengasi da 6 ad 8 bastimenti carichi, di orzo. Vi è stato un anno nel quale io ho visto caricare a Bengasi 23 piroscafi di orzo. E* dunque una leggenda quella che descrive la Cirenaica come una distesa di sabbia, anzi come un vero deserto, facendolo perfino chiamare una foglia, secca. «Por arrivare — soggiunse — dalla costa di Bengasi fino al vero deserto, occorrono da 6 a 7 giorni di marcia a cavallo. Al sud di Bengasi il terreno è rosso, pia- negglante, niente affatto sabbioso. Il cosi-detto altipiano della Cirenaica si innalza a scaglioni dal livello del mare per raggiungere circa 700 metri di altezza a Cirene. Lassù il clima è delizioso anche durante i mesi estivi: facendo delle escursioni in quei pressi sembra di viaggiare nelle nostre prealpi. Ma quello che sembra ammesso da tutti è il grande difetto di acque in quella regione! — Anche questa è una cosa inesatta, perchè il sottosuolo della Cirenaica è ricco di acqua. Occorre però che questa si estragga mediante pozzi più numerosi e meno primitivi di quelli che ora vi sono. — Che cosa fanno, che avvenire potrebbero avere gli italiani? — Parecchi italiani — non siamo molti— attendono ai faticosi lavori della campa-gna, alcuni fanno il muratore e il falegna-me. Sono assai ricercati perchè lavoranocon molta diligenza e abilità Oliasi tuttiIron-flh^^^ rfP«!^n^^« r J^^r guadagnano discretamente. I giornali d'I-talia fanno opera altissimamente patriotti-ca occupandosi della Tripolitania. Dovrcb-„ „„„:»_, t« avvenire nazionale,Dovrebbero in particolar modo persuadere l'opinione pubblica italiana, specialmente la massa operaia, della importanza di quellaregione per il nostro avvenire nazionale,per l'incremento di quelle industrie nostre che avranno bisogno di nuovi sbocchi nonché per la nostra emigrazione che comincia ad essere respinta dall'America. • La « Tribuna » pubblica: « Il comm. Pestalozza che regge il consolato d'Italia a Tripoli di Barberia è partilo dalla sua residenza in congedo. Questa partenza è de-terminata esclusivamente da ragioni di fa-miglia. L'unica sorella del comm. PestaIoz-za è cosi gravemente ammalata da richiedere la sua assistenza. Egli dopo aver re-plicataménte chiesto di potersi 'allontanaredalla sua residenza, ha ottenuto finalmenteil permesso. Abbiamo creduto opportunoprecisare le vere ragioni del congedo perevitare fatiche ed affannose ricerche. Lapartenza del Pestalozza da Tripoli è ancheindice che tutto colà procede regolarmente, in caso diverso la rosponsahilità non sa rebbe stata lasciata al dragomanno ». Ciò che narrano i dottori-Galeotti e Signorelli rettaci dal paesi della peste Roma, 12. notte. Il corrispondente a Napoli delVOsscruatore ««wwmo ha interrogato il prof. Galeotti e il dot->' mem™ della Commissione.ita liana per la conferenza intemazionale dellaposte in Manciurìa, di ritorno da poco daifatti — hanno detto?!;° "ì'Ì;l„ssÌm.!.. r!s"!'luoghi di studio. Gli studi fatti gli intervistati — hanno da tati. Si ebbe agio di assodare dopo alcuni di battiti che la peste veniva diffusa medianteuno dei più utili progressi: dalle ferrovie chetrasportano in Manciuria enormi quantità dpolli di marmotte, che contengono i bacilli delterribile morbo. In seguito a ciò sono slateprese severe misure per la sospensione del tra-sporto delle pelli e delle marmotte, fu resa obbl'igatoria la disinfezione delle merci e deglindividui che giungeranno per ferrovia, assoggettando anzi gli individui ad una qual'antena di giorni ;. in mi lazzaretto. Si con-sigilo inoltre allo stesso Governo la costruzione di alberghi moderni dove possano trovare ri-paro, almeno alla notte, le migliaia di cooliesla plebe cioè, che passa la notte all'aperto. lutine si ordinò la cremazione dei cadaveri chedopo un mese lascino la certezza di contenereancora i bacilli della peste. .