Gli avvenimenti balcanici

Gli avvenimenti balcanici Gli avvenimenti balcanici Il eomnnieato ufficiale delle concessioni turche ai Malissori Caitlgno, 10, Ber» (ufficiale). '. Beoo quali sono le concessioni fatte ai Malissori dalla Porta, secondo la comunicazione datane dal ministro turco al Governo montenegrino: « l.o I giovani iscritti nei ruoli ufficiali come Boggetti al servizio militare lo potranno prestare nel Vilajet di Scutari, oppure a Costantinopoli. . «2.0 1 Bairakd verranno nominati a Mudlr tra i membri dei consigli amministraiflvi. «8.0 Le Imposte e le tasse veri-anno regolate secondo la potenzialità economica della popolazione, e si ritarderà la esazione fino a quando i contribuenti non siano in grado di corrispondere ai loro obblighi. «4,0 Per quanto concerne le imposte sui montoni e sugli agnelli, i Malissori pagheranno queste imposte come gli altri abitanti dell'Albania. Però il loro ammontare sarà regolato secondo la potenzialità dei tOTUTir—Le leggi a proposito dovranno venire modificate e a tale scopo sarà presentato un apposito progetto di legge. « 5.0 Le armi che i Malissori consegneiranno, saranno conservate in uno speciale deposito. Queste armi, che potranno essere .restituite ai loro proprietari, porteranno ion segno col nome di coloro che le hanno toonsegnate. Le persone che portano armi ;per ragioni di professione, 0 per la loro rposizione, riceveranno un permesso scritto Secondo le vigenti norme. «6.0 I Malissori dovranno far sapere alla Sublime Porta i nomi delle località che lmanca.no di scuole e indicare le strade do Costruire nell'interesse del commercio. Vareranno stanziati dei crediti a tale scopo. «7.o Gli abitanti che si troveranno in misere condizioni saranno occupati nelle costruzioni di lavori pubblici. Le popolazioni bisognose delle regioni del Malissa e Kastrati che si sono recate al Montenegro ;e devono rimpatriare, saranno sussidiate fin cereali ed in denaro. « 8.0 L'applicazione di tali rsisure non /dipenderà dal rimpatrio di tutti i fuggiaschi, ma verrà iniziata subito. Il Vali di ISoutari ha avuto ordine in proposito ». La condotta di Re Nicola Di fronte alle notizie diffuse all'estero, circa la pretesa mobilitazione della divisione di Podgoritza, che non è stata effettuata, da fonte competente, si fanno le seguenti considerazioni circa la situazione. Il re Nicola, nel suo paese, fa uso di tutta la sua autorità per ridurre il suo popolo a mantenersi tranquillo ad onta dello stato fidi eccitazione provocato dagli avvenimenti, che da mesi si svolgono nelle vicinanze del [confine montenegrino. L'autorità di re Niicola e la sua ferma volontà di mantenere Ila pace sono una garanzia che per eli avvenimenti di Albania per quanto dipende ttìal Montenegro non vi sarà alcun pericolo fdi guerra. Il re Nicola sa apprezzare altajmente la fiducia che le grandi Potenze di-mostrano in lui come ente nei Balcani e su lui stesso, negli sforzi tendenti al mantejnimento della pace, possono incondizionatamente far conto. Per tali motivi il Ite esTijjme la fiducia che le grandi Potenze ricoInoscendo la sua diffìcile situazione di fron;te alla popolazione eccitata trovino i mezzi per liberarlo e facilitargli il compito Che si è assunto nell'interesse dei mant. pimento della pace. 1 Ricciotti Garibaldi e i! moto albanese noma, 10, notte. Secondo le notizie pervenuie a Homa si ayrebbe un nuovo movimento rivoluzionario in Albania. Il Comitato centralo albanese di noma ha ieri ricevuto questo telegramma dall'Albania: «Anche nella bassa Albania è scoppiata la rivoluzione per l'Albania libera e una ». Il generale Ricclottl Garibaldi pubblica, a proposito dell'Albania, una lettera polemica, nella quale respinge J accusa che si è vantimente attesa in Albania, la spedizione della («Croce rossa» italiana, organizzata dalla .-ignora Costanza Garibaldi, 1) generale aggiunge: «Non ho mai promesso armi, anzi sono sempre stato contrario al loro invin, «e non a certe date condizioni, bel cani/ mi non sene parlò nemmeno e sono contrario a! 1 mi uso anche nella guerra Ordinaria: figuriamoci poi sul monti albanesi! Io sono troppo vecchio e troppo navigato per noi: essermi presto accorto che su 11:1 fondo, pur troppo vero, di oppressori e di oppressi si era creato un tale can can ufficiale ed ufficioso di libera frode, da costringermi a mettermi in posizione di osservazione ». La signora Garibaldi comunica poi che la Spedizione della «Croce rossa» garibaldina èggilgPptefibrfcncmemfasqfllaAds già partita da molto tempo da Roma, ed è giunta il primo luglio in Albania, ove ha iniziato la sua opora benefica. Ne fanno fede la seguente lettera dei due dottori che dirigono la spedizione: « Caro generale, siamo giunti felicemente a Podgoritza, dove abbiamo subito iniziato l'opera nostra in favore dei poveri albanesi, che tanto ingiustamente sono dal turchi oppressi e perseguitati. Slamane abbiamo visitato le famiglie degli insorti albanesi, che, dopo la infamia commessa dai turchi, che hanno loro bruciato le case e distrutto i raccolti, si sono ritirate nel Montenegro in prossimità del confine, abitando, con grave disagio, fra le rocciose caverne prospicienti il flinno. Dell'opera nostra qui non v'è gran bisogno e c'è stato consigliato di procedere fra gli insorti, che mancano assolutamente di soccorso medico e di materiale sanitario. Abbiamo saputo come dai capi insorti ella sia accusato di aver favorito la sommossa e di aver promesso agli albanesi armi, munizioni e denaro e perfino si diceva cannoni e che poi abbia mancalo a questa promessa. Da parte nostra abbiamo fatto il possibile per distruggere queste malevole insinuazioni ed abbiamo anche aggiunto le ragioni plausibili e convlncenli della sua azione spiegando perchè non sia stata possibile una spedizione armata garibaldina in Albania. Poi abbiamo procurato di scoprire da qual fonte e da qual parte vennero queste sue pretese promesse su cui gli albanesi fecero tanto affidamento e si crearono tante illusioni, e con nostro dolore e dispiacere abbiamo constatato che vari italiani, recatisi qui subito ai primi moti, hanno alimentato e latto persistere il movimento rivoluzionario nia laterite, facendo il nome suo e, non sappiamo con quale fondamento, la promessa di armi e di munizioni ». qsclsnstetnldSmtidrGBi pvI lnvngsIpngggsanspì l! g! scug

Persone citate: Boggetti, Costanza Garibaldi, Homa, Kastrati, Nicola Di, Ricciotti Garibaldi, Ricclottl Garibaldi