Studenti tedeschi

Studenti tedeschi Studenti tedeschi (Nostra corrispondenza particolare) Vienna, giugo» Tutti i sabati mattina, gli studenti tedeschi dello Corporazioni si raccolgono nei loro Caffè, bevono e mangiano allegri, come usano i vieninosi preparandosi alle funzioni più solenni, e a mezzogiorno, quando le campane suonano, s'avviano da tutto lo strade all'Università, gravi e silenziosi, a due per due in fila, corno un collegio, con i berretti e le sciarpe colorate dello Società. E' l'ora del Burnitici, la passeggiata accademica sotto l'atrio dell'Università. Nessun onesto studente tedesco, che essendo membro di una Bursclienschafl ha fissi nel cervello gli articoli del codice studentesco e impressi sulle guancie i commenti stampati dai colpi di spada dei duelli, può trascurarla. La cerimonia è semplice e solenne. Si passeggia in circolo, con un passo da funerale, fra le colonne dell'atrio, gli uni dietro gli altri, divisi por compagnie, e si passa così un'ora, senza variazioni, salutando rispettosamente come imperatori i compagni, con una inverosimile scappellata, che ricorda nel gesto larghissimo e lento il saluto turco. Quando ha adempiuto a questo suo rito, Io studente tedesco bì sente già degno dell'antica tribù germanica che rivivo nel nome della sua società. E ciò basta per distinguervi subito il claesico studente del Quartier latin da quello tipico tedesco. L'uno metto in cima ai suoi pensieri una donnina tutta sua, appassionata ed allegra, con un po' di poesia e molto baccano. L'altro contiene i suoisogni fra le tazze istoriato di birra, il codicedella cavalleria o le esercitazioni al duello. Le sue Burschenschaftcn, quello strane, vec chic società tedescho che ricordano, almeno nello spirito, le antichissime corporazioni diStudenti che tó^toT^^^Stótìtìidi Bologna e di Parigi, non s'occupano dialtro. Là si beve, si vive secondo certe for-mule di cerimonia sacre come il Testamento,e ci si scortica a sangue periodicamente lafaccia. Sono società chiuse, con molti mi-steri che il profano non può assolutamenteconoscere e con molte cariche dai titoli gravi, come l'Ersi o il zweite chargiert, il primo o il secondo presidente, il Schriftmtrt (il segretario), il LeiBfuchs (la matricola figlioccia), che si drappeggiano in imponenti costumi medioevali con cappa e spada, i giorni delle grandi solennità. Chi vi entra non ne esce più. Dopo che è stato BurscTi da studente, rimane fin che vive fra gli aiteii. Herren; dà ai suoi nuovi giovani amici che vengono molto' denaro per le loro feste e talvolta li lascia eredi di case e di interi patrimoni. Questo Società, non hanno nulla più che ricordi l'allegra povertà ohe canta della Bohème studentesca. Per esservi ammessi bisogna talvolta provare, come per le carrierediplomatiche, di godere un certo redditor ., ,, '. 6 . , v"iui"-u'»""mensile. Ma in compenso si ha il diritto diportare un berrettino tondo colorato, unapiccola fascia a tracolla e il Biergìpfel, il ciondolo, con il nastro dovo sono i colori c lo stemma della Società, che si riceve solennemente all'atto del battesimo, entrando nella corporazione: e, firmando una cartolinasi ha ancora il diritto di accompagnare iproprio nome con la sigla corporativa — un segno alquanto cabalistico, dove entrano, insieme a un punto esclamativo e la. lettera iniziale del nome della Burschcnschaftun F. un V. e un C, per significare « flureat, vivai, crescat » — tutte coso cho nepensiero di uno studente tedesco, fanno dun uomo, ancora alquanto barbaro e quadrato, un semidio. Con. tutto ciò non bisogna credere che le Burschenschaften siano solameuto delle società serie. Si potrebbero piuttosto dire che esse fanno bui serio molto buffonate. S«no classici, nello vecchie cronache della Polizia di Vienna, i chiassi dei « noctivagi », cho mettevano a rumore, di notte, un intero quartiere della città « cum instrumentis mnsicalis et forte curii armis ». Adesso che le guardie di Vienna non fanno più i loro rapporti in latino, i Burschcn, il sabato notteuscendo da ima birraria, le chiamano con estremo dispregio Polypcn. e, facendo un baccano indiavolato sotto le finestre della gente che dorme, _ finiscono nelle due celle riservato agli studenti scioperati, che ne hanno già tappezzate lo pareti con un elenco interminabile dei loro nomi e delle sigle corporative. E non sono meno chiassosi i loro conimersen. Il Gommerà ò una solenne adunanza segreta, dove, bevendo disperatamente fin che può, per risparmiarsi le multe, lo studente si ubriaca due volte per settimana, secondo le norme dello statuto e si riempio con ciò l'anima del più esplodente eroismoTutto questo non avviene senza regole fisseSeduti a torno un tavolo, nella loro Bude riservata della birraria, dovo pendono ai muri, in mezzo ■& molto corna di cervo, dei venerandi Krilgerl istoriati di terra cotta, Tìurschen aspettano muti il segno del Chargiert, che batte misteriosamente con la. spada tre colpi sulla tavola, ordinando di «t fare silenzio por un compagno », cho può anche essere un morto e però deve sempre parlarealmeno in ispirito: impugnano tutti insieme simultaneamente la tazza, la strisciano in tondo sul tavolo — ciò che si dice faro iSttlamander, ossia un brindisi — e bevonancora insiemo di colpo, sino al fondo. Poaccendono le pipe e, bevendo sempre, cominciano a parlare, ridere, cantare, urlare, rovesciare sedie e bicchieri, rotolando ebri con essi, sotto la tavola. Le matricole, che sonentrate nella corporazione sotto proteziondi un anziano, accendono al loro <r padrino » la pipa o gli versano nelle tazze lbirra e il vino. Questa è l'ora più piena della Burschcnschafl. Ma ci sono talvolta dei giorni migliori: quando_essa_celobra_qualchc sua festaun anniversario della sua fondazione o duna sua dau storica. Allora il cpmmers s fa gigantesco. Vengono dallo più lontane Provincie tutti gli alien Herren, già vecchi, pingui e pelati, e rimettono anch'essi, come un vecchio cimelio glorioso, la piccola fascia colorata. S'invitano società, si fanno scampagnate, si declamano discorsi, si tuonano in coro gli inni solenni latini e tedeschi, lenti e gravi corno canti religiosi; si beve in piedi, tutti uniti in una grande catena, braccio sotto braccio, la Bruderschuft, (la fratellanza) e si impazzisce di vino c di birra. In una di queste feste, a Liesing, vicino Vienna, uno studente, per rappresentare degnamente la sua società, riusci a bere ciuquantasette bicchieri di birra. Sono i giorni dei più sfolgoranti crvismi. Ebri di birra, dopo aver « bevuto la fratellanza », gli studenti si guardano un attimo negli occhi e, pensando così di essere provociti, si sfidano con molta fierezza. « Sic haben mieli. (ìxiert! b (Ella mi ha sfidato!) E' già un'offesa grave. Nel codice della cavalleria studentesca lo offeso ' sono di tre gradi: di primo e di secondo grado <t verbali », per parole leggiero o gravi, ritenuto ingiuriose: di terzo grado per atti reali. Un'occhiata accidentale, so lo si vuole, può rappresentare un'offesa grave di terzo grado. Allora si scambiano le carte da visita, dove c'è il nome e la sigla, e il giorno dopo i propri .rappresentanti si raccolgono in un caffè, si salutano con lo solite scappellate da imperatore, e poi a torno un tavolino, ' dinanzi uni bicchiere di birra, domandano e danno spiegazioni, discutono gravi il caso ,« »«»ndono solenni verbali, specificando lo j°ffesf- Q««fh <*« cavaflereschi qualche voi vpasStbinslofesfltpdrtrstvdsceuvspqsLapshnti si moltiplicano in proporzioni colossali Nel dicembre dell'anno scorso, a Klausen burg, dove c'era stato un Congresso uuiver ^lario' «^presidente ddYJiiristenvereiti di j f. ^rosswardein, si presentò a un ballo stu-;hì dent<f°° ™ sca*Pe gialle. Fu uno scandalo |l jln*ttd"f; . «li studenti àcAVJuristenvcrcm, js |raduiiatlsl d urgenza, votarono la loro sfìdu-jg|^la al Piente che non aveva saputo tu-1 t l»lare » d™ della Soc«=tà- Ma la discus- ì usione fu tumultuosa: gli studenti, esprimen- ldo la loro sfiducia al presidente si lancia- ' rono anche reciprocamente delle ingiurie feroci, che si risolsero poi in centoventidue duelli. Per gli studenti tedeschi, la spada entra o ■„ " va necessaria: t.na prova di anima eroica, 'dj a come la birra fra le abitudini quotidiane Ci sono pure, c vero, delle Società -che, fondate su timorati principii clericali, non si battono, e si accontentano solo di bere. Ma Io altre Corporazioni negano loro anche il diritto di portare i « colori », in omaggio al principio: chi ha il berretto deve battersi — e, per difendere le più oneste tradizioni germaniche, le salutano a legnato tutte le volto che possono. Nel pensiero di un per'.?tto studente te^dsco il duello è una pro¬ c l — , l i e e o a o o coraggio civile, per la quale solo si ò de gni di portare il berrettino tondo colorato e il ciondolo. Entrando nella Società i Filchse, o matricolini, si esercitano febbrilmente i primi niesi alla scherma, poi, estratti a sorto, sono messi di fronte ai compagni di un'altra Società, o lanciati alla prima di quello battaglie mensili, che gli studenti chiamano Mensuren. E' sempre un avvenimento importante. Nella sala della Società, dove pendono lo bandiere e gli stemmi sacri, gli anziani dello due Corporazioni rivali, con le faccie bendate, e solcate di tagli, il berretto calalo sugli cechi, bevono, fumano nella pipa, discutono gravi e importanti, seduti a cavalcioni sullo sodio di legno, con lo braccia incrociato, mentre in un canto qualche studente di medicina, col lungo camicione bianco, pulisce i ferri e prepara lo bende. Tutto ó severo c tetro. Tra i padrini, che li consigliano, i duellanti si vestono per la prova: mettono i larghi occhiali di ferro, infilano il grosso guantone che salo lino al gomito, riempiono di cartono il ber- ttsgtcv retto, stendono il grembiule di cuoio che scende come una corazza, dalla gola, sul ventre fino allo ginocchia, e provano le loro piccole lame taglienti, sottili e corte come uno spiedo. Sono ore elio i Burschcn non dimenticano più. In queste Mensuren si devo restare assolutamente immobili, senza poter avanzare o indietreggiare di fronte alla spada dell'avversario, che ha per bersaglio solo le guancie, il naso e lo orecchie. Si fanno due o tre assalti di qualche minuto. Fin che i padrini non comandano di abbassare lo anni, si rimano col viso tagliato e insanguinato, fermi alla battaglia. E' la misura del coraggio, dell'impassibilità al doloro. Poi i medici medicano e cuciono le ferite. Questa operazione, che si compio nel silenzio religioso dei presenti, è chiamata flicHen. Flicliéii, nella lingua corrente, è usato a significalo un rattoppamento, per esempio, di mi paio di scalpo vecchie: gli studenti tedeschi l'usano per le loro teste. Ma i Burschcn sono gloriosi di queste ferite, che rimangono a istoriare eternamente, con cicatrici c geroglifici cuneiformi, le loro faccio tonde. Quando hanno dei visi mostruosi e deformati, senza più un centimetro quadrato di polle integra, sentono di valere qualche cosa nel mondo e di avere dei diritti superiori sulla società. E per questo, alle tre di notte, uscendo dalle birrarie, chiamano le guardie di piantone Polypcn, e alla « Mensa accademica », dove hanno una stanza riservata, usano essi soli lo tovaglie e i tovaglioli di tela, lasciando agli studenti dello altre nazionalità della semplice carta. E' tutto ciò che c rimasto di tedesco in questo gloriose Società di un tempo: uno smisurato orgoglio barbaro o intollerante. La Burschenschu'ft c prima di tutto una associazione conservatrice, fondata su un principio rigidamente tedesco nazionale. Gli studenti che portano i <r colori 1 sul berretto hanno la ferma persuasione che il germanesimo sia tutto c che l'Università sia una fondaziono sacra dei tedeschi. Per questo hann0 cacciato dene palie di rivoltella nella testa degH Etudenti italiani, hanno bastoMtQ a gangue cento volt<3 lc schiere de_ gli sfcu.denti ebrei 0 slavi( e cantano ancora tatti. c(m ,e ]o[0 golcnni canzo]li antichej un iero irredontista, però sempre più lont un dclla rando Germania tutta tedesca. Ma con questa anima, un tempo, seppero anche essere degli eroi. Gli studenti di medicina dell'J.r/«JKÌ«, che leggevano di nascosto, con passione, Fichte, il tinaie parla dell'unità della Germania, comparvero anch'essi nella rivoluzione, che rovesciò Metternich o il suo regime, e caddero per le strado sotto le fucilate, insieme alla folla della gente nuova, che domandava una Costituzione. Nella storia dclla rivoluziono di marzo s'intrecciano lo vicende di una legione armata accademica. Nelle osterie tutti i Burschcn. cantavano la libertà. Allora gli studenti tedeschi guidavano un movimento politico ed erano nel popolo. Oggi ne sono fuori. Le loro Società, un tempo così pieno di umanità e di avvenire, rimangono solo come delle piccole caste vuote, dove non si parla più di Lutero, di Bismarck e di Wagner, bevendo la birra e fumando nella pipa, o lo regolo della cavalleria non hanno veramente più nulla di grande e di eroico. Sono rimasti i Codici, i « colori », il berretto e la fascia, la spada o la cappa per i giorni solenni, ma il Bummel, la passeggiata accademica del sabato, sotto il gran portico grigio dell'Università, non è più un convegno di cavalieri: è solo l'allegra sfilala di un piccolo esercito disoccupato, che ha bevuto la birra o si sente contento. VIRGINIO GAYDA. 3VTal herbe e , , o il luogotenente francese, che lunedì scorso volò meravigliosamente dall'areodromo di. Vinctuncs a Sédan (286 Km.), alla velocità di 1C3 Km. all'ora, malgrado la pioggia ed un venlo furioso. bblgcatc

Persone citate: Bismarck, Herren, Lutero

Luoghi citati: Bologna, Germania, Parigi, Sédan, Vienna