Le gravi rivelazioni di una teste L'avv. Lioy abbandona la difesa

Le gravi rivelazioni di una teste L'avv. Lioy abbandona la difesa Processo Cuocolo Le gravi rivelazioni di una teste L'avv. Lioy abbandona la difesa Viterbo, 13, sera. L'udienza si apre alle 10.30 e. sono assengli accusati Postiglione, Desiderio, Esposito Minicliicllo, lutti leggermente indisposti. Prima di riprendere, l'esame, testimoniale'avv. Liov chiede cho sia richiamato 11 processo per il furio subito della « Boulangerie »Próc. Gen. — N'oii vedo nessuna attinenzra il processo attuale c quello della «Bouangerie ». L'avv. Lioy ins, ila richiesta, speciamente per spiegare maglio la parte che ebbn quel processo l'avv. De. Tilla Edoardo per vedere so fu vittima di un abuso dellpubblica sicurezza. * Presidente — L'avv. Edoardo De Tilla è stao citato valendomi dei miei poteri discrezionali; dopo clie avrà deposto, si vedrà soccorre richiamare il processo. L'avv. Lioy desidera però che il processsia subito richiesto, invece il presidente sriserva di deliberare, dopo aver sentito i testppolito e De Tilla Edoardo. Cuocolo " basista „ Dopo alcuni rilievi fatti sulle deposizioni degiudico avv. Romano, clic dovrà certamentritornare, si chiama la. tesle. Teresa Brattilodomestica del Carlo Penilo, il quale avevper figlia una canzonettista, che in arte saceva chiamare Emma Santini. La teste ricorda che nel maggio 1S06 la sua signorinebbe a subire un ingente furto di gioielli. Agtiuiifrc che alcuni giorni prima del furto spresentò per avere in affitto una camera usignóre, ed in quella occasione chiese allestimone notizie delle abitudini dei padroned uscendo si fermò a. Riiardare la serraturdella porta, dicendo Che, essendo un signorecon inciti denari, voleva ben assicurarsi. Queignoro non si fece più vivo. Il 26 iT.''go;lu perpetrato il furto. I ladri penetrarono°incasa della, canzonettista Santini e perpetra'Olio il fillio di giorno, rubando tutti i gioielliPresidente — E avole conosciuto in CuocoloI* una fotografia che vi è. stata mostrata degiudice, la persona che venne per affittare lCamera? — Sissignóre. Anche ogci la teste osserva la. fotografia iconosce in Cuocolo il signore che r' recò inasa Santini. Anche in quel furto Cuocolarehhe stalo ba=ist-i Avv leva — Ricorda la teste se auel Slcnoe rhé nnVò a vedere la ramerà Boriassi lWi? ^C0ere la camera portasse lei j v. • • — hi. ricordo benissimo. Avv. Lioy — La teste fu chiamata, nellaaserma di Monte Olivelo dal maresciallFarrij- • ! ■ . . . — Non ho visto mai nessun carabiniere. La teste e licenziata ed è chiamata Leonardo Giovanna, portiera del palazzo, dovbitava la canzonettista. Emma Santini, e diclie una settimana prima, del furto si presentò n signore, che, dopo aver visitata la casa ella Santini, chiese di affittare una cameraSi fermò molto con la teste a chiedere notiie della famiglia presso la. quale-desideravai stare in affitto. Ancho la teste riconobbella fotografìa del Cuocolo quel signore, chveva parlato con lei. Viene Teresa Maiorana. una vecchia donnahe a Napoli fa la venditrice di lumache, ed sercita, il suo mestiere nei pressi del giardio Di Porto, vicino al palazzo dove abitava la antini. Fu in seguito alle rivelazioni fattalla teste al maresciallo Farris. che i ladrennero arrestati dai carabinieri. Qualche gioro prima del fatto vide Peppe o' Curio e Gin eppe Salvi fermarsi a parlare con un signoe vestito di chiaro. Si trattennero sulla via guardare la casa della Santini. Conoscendo Peppc O' Cinto, sospettò di qualche cosama non disse nulla e continuò a badare aatti suoi. 11 °<t mnerorin ««Uro "Alla *4GA SanMnn certo Erricone Losco, che discese poco do o c chiamò i compagni. Poi, si accorse chl Losco dava i brillanti rubati a Peppe OCurio. Esce dalla gabbia il Salvi e si ferma a dueassi dalla teste. Un maresciallo lo guardattentamente. Peppe O' Curto confessò deesto che aveva commesso 11 furto Santini e he insieme con i suoi compagni era stato ondannato a. 4 anni di reclusione. — Domandate, — dice il Salvi, — a questa onna, se conosceva Giuseppe Salice. — Certo che lo conoscevo, — risponde la ecchia. — E perchè non lo accusate? — chiede il alvi. — Perchè non lo vidi. ConHdenie che dice la verità — Costei — aggiunge il Salvi, — è una condente, del maresciallo Farris. -- Una confidente, — dico il presidente, — lie dice la verità; perché voi ricordate che processo per il furto della Santini era stato hiuso il 21 gennaio 190? con una ordinanza i non luogo a procedere. Fu soltanto il 4 maggio 1907 in seguito ad un rapporto demaresciallo Farris colle, dichiarazioni della Maiorana. che si riapri il processo nell'agosto el 1907 e gli autori del furto confessarono Alfano parla a lungo per sostenere che «basta... del furio consumato in danno della antini non fu. né, poteva essere il Cuocoloma un certo Alfonso Cochiero. 11 presidente legge una sentenza del Triunale, confermata dalla Corte di Appellohe condanna gli autori del. furto a quattro nni di reclusione e dalla quale risulta che uocolo fu « basista « del furto. L'avv. Aldo Vecchini chiede che il presiente, valendosi dei suoi poteri discrezionali, ti Alfonso Cochiero. Salvi chiede al procuratore generale di inriminare la teste, che dice — secondo lui — falso, ma questi si rifiuta. La richiesta del alvi da luogo ad un battibecco tra la difesa d il procuratore generale. Allo 12,30 l'udienza è sospesa e rinviata al omeriggio. entativo di subornazione d'una teste?Aperta l'udienza il presidente comunica di vere respinta la domanda di libertà provvioria avanzata dall'AvoUo. Si dilania la teste Teresa iMaiorana, alla uale l'avv. Aldo Vecchini- chiede come, dopo uasi un anno potè .identificare nel Cuocolo a persona che awa visto una volta parlare on iPcppe 0' Curto. Teste. — Quando fui interrogata dal mareciallo Fahbris nel 19U7 mi gì mostrò la fotorafia del Cuaeolo, elio io riconobbi per quella he avevo vista con Salvi. Avv. Vecchini. — La. teste è stata a pranzo olla moglie di Abbatemaggio? — Non ila conosco neppure. iPratllli Teresa, richiamata, dico Invece che Maiorana fu vista mangiare colla moglie Abbaieinaggio. Invece la Maiorana asserisce he la moglie del iMandriere. quella del Di ennaro e lo stesso avv. Liov a mezzo di perone sconosciute le mandarono nd offrire dearo perché cambiasse la deposizione. Avv. Liov. — E quando sarebbe andato queo .individuo per tentare di subornarla? — Verso il Natale. Avv. Liov. — E anche a Viterbo si tentò di ubornarla V — Il <i giugno, alle 8. la moglie del Di Genaro e la madre di Gargiulo calcarono di conurmi a parlare con l'avv .Lioy, che sedeva opra un muricciolo: ma io respinsi la doanda e denunziai tutto al commissario. Avv. Lioy. — E' una 'menzogna! 11 presidente cita immeditatamente di coni, issario di Vierbo. Intanto la moglie del Di ennaro, trovandosi nell'aula, si scaglia cono la teste, chiamandola spia e confidente. 11 residente ordina che la donna sia allontaata dall'aula. E' chiamato Giuseppe Refi, proprietario del atro Eden. Il teste dice che credeva il Caerò capace di reati, ma dovette convincer:!! el contrario, dopo la sentenza del magistrato. icorda che una sera, dopo il delitto Cuocolo. prof. Rapi discorrendo del guaio, che aveva offerto, cioè l'arresto, ebbe a dire di aver aputo elio Cuocolo era solito a frequentare teatro. Un avvocalo compromesso? Viene il commissario di P. S. di Viterbo vv. Caputo Giuseppe, die è sentito per semici schiarimenti, essendo stato citato da! predente. 11 teste dice che in seguito ad un reamo deH'avv. Uoy. che si doleva di essere pedinato dall'Amodeo e dal De Angolis, stabili un servizio a garanzia della sua libertà. — Da tulli mi fu riferito che la Majorana era. siala avvicinata dalla madre di elargitilo e dalla moglie, di De Gennaro, che volevano indurla a parlare coll'a.vv, Lioy. Mi si aggiunse che. giunti .Amodeo e ©e Angelis, tutti si allontanarono. .La -Ma.iorana, interrogata, confermò il fatto. Avv. Lioy. — Io so che il commissario mi salvaguardò dalle offese materiali e non da quelle morali. Io nulla, so di questo fatto. Del resto, il commissario può dire nulla sul mio conto? — So che eibbe a parlare colla sorella di Esposito ella locanda della Stelletta; ciò mi fu detto dal proprietario e dalla cameriera. Non lo affermerei, se non mi fosse constatato in modo certo. Presidente. — Valendomi dei miei poteri discrezionali cito .il proprietario e la camoni.era deUVU&erflo della Stellarla. — Quando debbo essere messo continuamente sotto inchiesta, — dice l'avv. Lioy, — io non posso rimanere al .mio posto. E 1'awv. Lioy si toglie la toga e abbandona l'aula,. E siccome molti accusati rimangono Indifesi, il presiUente sospende l'udienza. Tutti gii avvocati sono chiamati nel gabinetto del presidente e. siccome l'avv .Lioy insiste nella rinunzia della difesa, il presidente, trova opportuno di togliere l'udienza, rinv.iasfc'lola a domattina, alle 10. nella speranza che nel frattempo nossa intervenire un accordo. Cosi l'udienza è tolta alle ore 18,10. I|

Luoghi citati: Alfano, Napoli, Viterbo