Caratteri particolari del dibattito a Montecitorio

Caratteri particolari del dibattito a Montecitorio Caratteri particolari del dibattito a Montecitorio sol monopolio delle assicurazioni (Per telefono alla Stampa) Roma,4 8, notte. Fervei opus per i preparativi della grande battaglia di sabato prossimo negli uffici della Camera sul terreno del monopolio di Stato delle assicurazioni sulla vita. I membri del Governo da una parte ed i rapi dell'opposizione dall'altra, fanno una attivissima propaganda dentro e fuori di Montecitorio. Non si dica che la. propaganda non giova, che ogni deputato ha ormai prepn la sua posizione nella massa dei deputiti ma benanco fra i candidati alla commissione, che sarà eletta dagli uffici. Oggi, nella sala dèi passi perduti, si raccontava di una grande delusione subita dall'opposizione costituzionale, la quale, dopo aver scelto a suo candidato nel quarto ufficio l'on. Ceiosia, sottosegretario di Stato per i lavori pubblici nell'ultimo gabinetto Sonnino, ha ■ avuto la ingrata notizia che l'on. Celesia aveva accettato la candidatura offertagli dal- Governo. Che fare? Sostituirlo? E con chi? La decisione non e stata ancora pressa,.. Può quindi darsi che l'on. Gelosio, il candidato prima dell'opposizione, poi del .ministero, finisca con essere eletto all'unariiriitè. cui voti dei ministeriali e degli op- ' rcsilori. Eccovi ora i candidati nei vari uffici Al primo ufficio la lotta avrà luogo fra. d:ie aer-utati napoletani: il candid.ito del ministero sarà il giovane avvocato Do Nico- ' ,'a, deputato di prima legislatura. Gli avversari del progetto di legge voteranno per il conte Giusso che ha sette legislature ed è stato ministro dei Lavori Pubblici, siede a destra ed è tenace sostenitore delle dottrine liberiste. Al secondo ufficio si troveranno di fronte altri deputati meridionali: il ministero sosterrà la candidatura dell'on. Colosimo, che dal 1S92 rappresenta il collegio di Serra Stretta (Provincia di Catania) militando nel campo giolittiano ed è stato recentemente sottosegretario di stato al ministero di Grazia e Giustizia. Gli oppositori voteranno per l'on. Salandra, che, come sapete, 6 pars magna del gruppo sonniniano. Égli rappresenta da, 8 legisla- ■ ture il collegio di Lucerà in provincia di Foggia. Per il terzo ufficio il Ministero ha designato la candidatura dell'on. Cirao- 10 iscritto al gruppo radicale, eletto per la •prima volta nelle ultime elezioni generali •dal coljegio di Fano nelle Marche. L'opposizione ha scelto l'on. De Nava, che è stato molto riluttante ad accettare la candidatura. Per il quarto ufficio finora, come ho già detto, non c'è che una candidatura: l'on. •Celesia che da tre legislature rappresenta 11 collegio di Albenga in Liguria. Al quinto ufficio candidato del ministero e l'on. . Cottafavi deputato per Correggio nell'Emilia dal 1895 ed ex segretario di Stato alle . finanze.. Gli oppositori sosterranno la. candidatura dell'on. Ancona eletto nelle ultime ' elezioni generali nel collegio di Gemona in prov. di Udine. I 2 candidati al 6.o ufficio sono l'on. Bonicelli, sostenuto dal Ministero, e l'on. Morelli-Gualtierotti, sostenuto dagli avversari del disegno di legge. Il primo, moderato, rappresenta da due legislature il Collegio di Brescia ; il secondo, dell'antica maggioranza giolittiana, è stato ministro delle poste nel primo Gabinetto Fortis, e ha sette legislature: prima ha ' rappresentato il Collegio di Pisa ed ora rappresenta uno dei due Collegi di Pistoia, in provincia di Firenze. Al VII Ufficio candidato del Governo è l'on. Giovanelli Edoardo, che rappresenta il Collegio di Asti da otto legislature, ed è molto amico dell'on. Giolitti: il candidato dell'opposizione è l'on. Fabbri, deputato di Bettola (provincia di Piacenza) da quattro legislature: le sue origini politiche sono rudinianfc ; sottosegretario di Stato per la. grazia e giustizia nell'ultimo Gabinetto Sonnino, non volle far parte del Gabinetto Luzzatti, quantunque l'on. Luzzatti fosse il più a.u- ' torevole fra i superstiti del gruppo rudiniano. Nell'VIII Ufficio i ministeriali voteranno per l'on. Tommaso Mosca, deputato di prima legislatura del Collegio di Agnone, in provincia di Campobasso. Essendomi stato assicurato che il candidato dell'opposizione era l'on. Carlo Ferraris, deputato per Vignale, io mi sono rivolto a lui per avere la conferma o la smentita della no, tizia. Egli mi ha risposto così : — Io non sono candidato di nessuno, pei che amo molto serbare la mia piena lil-ertà. Al IX Ufficio candidato del Governo è il radicale Abbiate, eletto nelle ultime elezioni generali nel Collegio di Vercelli con. tro l'on. ing. Lucca, che lo teneva da molte legislature, L'opposizione sosterrà la can' didatura dell'on. Silvio- Crespi, che da quat.tro legislature rappresenta il Collegio di Caprino Bergamasco. E' degno di nota che ni fronte al monopolio di Stato per le as sicurazioni sulla vita la Camera accenna a. dividersi, anziché per partiti politici, per regioni. Ho già avuto occasione di dirvi che i deputati i quali nei corridoi di Montecitorio si dichiararono fin dal primo momento recisamente avversi al disegno di legge erano quasi tutti dell'Alta Italia. In questi ultimi giorni il fenomeno è andato accentuandosi e non credo di ingannarmi dicen' do che i deputati veneti, lombardi, emiliani, toscani sono, nella loro grande maggioranza, contrari al disegno di legge, forre perchè in quelle regioni le Società di assicurazione hanno preso uno sviluppo straordinario. Viceversa nel Lazio, nelle Provincie meridionali del continente, in Sicilia ed in Sardegna, salvo qualche eccezione, della quale vi farò cenno, non c'è alcun movimento contro il disegno di leg- gacdpsgctcdgdaurdatlsmgfstpCselmznztCbCdstrqpbulMGCqttmazonidica i e a r i o i i o e è - ge, perchè in quelle regioni le Società di assicurazione non fanno molti affari. L'eccezione alla quale ho alluso è costituita dalla città di Napoli e da qualche città capoluogo di provincia dell'Abruzzo. In esse c'è una certa agitazione promossa, dagli agenti di assicurazione, ma molto piccola di fronte a quella delle regioni settentrionali e centrali sopra accennate. Da ciò la naturale conseguenza che i deputati del Mezzogiorno e delle 'isole voteranno in grande maggioranza a favore del disegno di legge. La migliore prova di questa mia affermazione la troviamo nei documenti ufficiali.negli annuari. Risulta dall'Annuario ufficiale che fanno parte del Consiglio di amministrazione delle varie Società di assicurazione quattordici senatori e quattordici deputati: ebbene di questi 28 meral'ri del Parlamento ci sono due abbruzzesi, due napoletani, due piemontesi, due romani, due romagnoli, due toscani, un ligure, tre veneti e dodici lombardi. Mi affi etto a. dirvi che alla formazione di questa lista ufficiare contribuiscono tutti i partiti politici, e che essa, come ho detto, comprende soltanto coloro che fanno parte dei Consigli di amministrazione: in essa non sono compresi i rappresentanti di Società estere, perché esse non sono comprese nell'Annuario ufficiale. Nei corridoi e nei giornali Roma, 8, notte. La lotta prò e contro il progetto Nitti sul monopolio delle assicurazioni assume proporzioni ed intensità eccezionali. A .Montecitorio non si parla d'altro. Sono slate preparate anzitutto due liste di commissari, su cui si voterà snbato mattina agli Uffici per formare la Commissione che dovrà esaminare il progetto Le due liste La lista ministeriale è questa, salvo possibili mutamenti: De Nicola, Colosimo. Ciraolo, Celesia, Cottafavi, Bonicelli, Giovanelli Edoardo, Mosca Tommaso, Abbiate. L'Estrema Sinistra avrebbe quindi la sua rappresentanza soltanto tra i radicali onorevoli Abbiate e Ciraolo. Non si esclude però che .si verifichi qualche mutamento nella lista. La lista di opposizione è come nomi veramente formidabile. Essa comprende quattro ex-ministri. I uomi . oono quelli UegjH-triurevuil UlUSSo, oal,ilidia, De Nava, Celesia, Pozzi Domenico, Morelli-Gualtierolti, Ferrerò di Cambiano, Guicciardini, Crespi Silvio, fi deputato ligure Celesia è compreso in entrambe le liste. Le anni alle quali i giornali ricorrono in questa circostanza per difendere od abbattere il progetto Nitti sono le più svariate interviste, indiscrezioni di corridoio della Camera, citazione di antichi discorsi ; si ricorre a tutto, specialmente dai giornali di opposizione, nella speranza — che si deve fino ad ora ritenere infondata — di rovesciare il Ministero. Il «Giornale d'Italia» ristampa a grossi caratteri un discorso pronunciato alla Camera il 2 luglio 190!) dall'on. Nitti, attuale ministro dell'agricoltura contro la statizzazione delle industrie. Un articolo di lionomi Viceversa l'on. Ivanoe Bonomi, in un articolo dell'» Avanti I », vivacemente assale gli avversari del progetto Nitti e specialmente Luigi Einaudi, il professore Vivante ed il prof. Tangorra. L'on. Monomi premette elio i socialisti sono favorevoli al monopolio di Stato delle assicurazioni non per una speranza, che può anche parere chimerica, ma per ponderato esame del merito stesso del problema. L'on. Bonomi aggiunge: a Non e per nulla strano che lo Slato pensi di offrire al pubblico per un servizio, che ormai diventa un bisogno generale come la luce, l'acqua, ecc., una sicurezza anche maggiore sostituendosi interamente alle attuali Compagnie assicuratrici. La marcia fatale della collettività nell'antico campo del capitalismo doveva inevitabilmente imbattersi in una industria, die lutti i caratteri per divenire statale. Notiamo poi due fatti assai singolari: l'industria delle assicurazioni non ha bisogno di grossi capitali: in tutte le Indusrie occorre portare grossi capitali e arrischiarli nell'impresa: qui invece non vi è da correre questa alea. Le Generali di Trieste, che hanno 345 milioni di riserva matematica, hanno soltanto due milioni di capitale sociale. Con due soli milioni esse si sono procurati degli utili enormi. Perchè dunque lo Stato, che ha affrontato industrie ben più aleatorio, le ferrovie, per esempio, non dovrebbe eseicitare una industria che richiede modestissimi capitali iniziali, e che oggi, col progresso enorme della statistica, funziona in maniera assai simile a quello di una Cassa di risparmio? Il secondo fatto è questo: che oggi vi sono in Italia parecchie decine di Compagnie che fanno assicurazioni sulla vita. Ciascuna di esse ha lina propria direzione e spese generali e di impianto: naturalmente un campo ristretto di azione. Ora, se esse in complesso arrivano a fare buoni guadagni (e l'insurrezione odierna significa meglio di ogni ragionamento che la torta è gustosa e non si vuole ubbuudo narla), perchè non dovrebbe farli lo Stato che avrà un campo assai vasto di azione ed una sola direzione ed una sola spesa di impianto? Ecco una domanda — conclude Bonomi — a cui i luminari delle Compagnie non sanno rispondere che col solito ritornello della miracolosa trasformazione dei produttori oggi alacri, intelligenti e fattivi, e do mani, appena assunti dall'Istituto nazionale, pigri, indolenti, parassiti e disorganizzatori ». Ciò che dice la "Tribuna,, Intorno al progetto sul monopolio delle assicurazioni, scrive la tribuna, spirava ieri a Montecitorio un vento di fronda, ma gli umori, a quanto sembra, sono oggi cambiati o stanno sulla via di una diversa orientazione. Si voleva infatti che una parte della maggioranza presa da un certo panico si mostrasse un po' titubante. Noi non vi crediamo troppo, continua la Tribuna, perché riteniamo che l'approvazione incondizionata del programma dell'on. Giolitti. del quale il m«noTioliio delle Assicurazioni 6 un caposaldo, sia e debba essere sufficiente ad evitare il pericolo di una sorpresa, e stamane, dopo aver sondato l'acqua, dobbiamo convenire che le preoccupazioni sono per lo meno esagerate e premature. Una ben piccola parte di \deputarti hanno finora esaminato o studiato a fondo il progetto dell'on. Nitti, ma quelli che se ne som dati la pena appaiono concordi in u Ina logica, semplicissima considerazione che 'non esitano a formulare: non vediamo per|chè di una questiono tecnica si debba fare :una questione politica. E' questo il punto sul quale si accordano i più disparati settori 1 dalla Camera fin da questo momento. mmnpscr: fc.q[agdrt à i e a 5 e i a i e a i o o e d oe o to e, ». a uo e. go ael «, il o e adi a e u e re o ri Il parere di Girardi L;on. Girardi, per esempio, ha detto di ritenere che In questione politica non invaderà il campo di una questione che deve rimanere puramentt! tecnico. E evidente, egli ha. soggiunto, clic molti deputati del nord siano preoccupati ina non al punto di sconoscere i benefizi di una legge come questa. Il Mezzogiorno è pressoché indifferente. I.a politica potrebbe entrare per ima sola via, questa: Il Governo ha. m'omesso di devolvere 1 proventi della statizzazione del.le Assicurazioni alila istituzione di pensioni operaie, opera politicamente savia e degna di tutto il mamggioT plauso. Ora, perchè non dovrebbe mantenere la promessa? Le cifre sono cifre e non sarà diffìcile al Governo dimostrare la possibilità di attingere questo fine degnissimo e democraticissimo. Dimostrato ciò, ha concluso l'on. Girardi, la politica esula e non rimane che la questione tecnica da discutere pacificamente e serenamente. : L'on.. Turco ha dotto al redattore dolila Tribuna, sempre allo stesso proposito: « Difenderemo con le unghie o con gli artigli il progetto Nitti. » L'on. Murri si dichiarato risolutamente favorevole. Dalle critiche dei giornali mi è" convinto che in realtà nessun interesse serio corre pericolo: non l'interesse collettivo", per? che si tratta di un servizio pubblico; non .quello deWerarno, perché se sono in parecchi [a dire che i guadagni saranno magri, solo gualche catastrofico pessimista prevede che vi saranno invece perdite; non l'interesse degli assicurati che divenuti creditori dello Stato saranno anzi più tranquilli. I progetti ferroviari (Per telefono alla Stampa). Roma, 8, notte. Per le linee Genova-Valle del Po Ecco il testo Sei disegno di legge del Ministro dei LL. PiP.i on. Sacchi, recaute pmvvedriiienti per lo costruzioni ferroviarie fra Genova e la Valle del Po. Articolo unico. — E' autorizzata la. costruzione di un tronco di ferrovia per il raccorcio diretto della stazione di Monco sulla ferrovia Torino-Genova col tronco Arquata-Terion'a di cui nell'art. 1, lettera il) della legge 12 ingiio lflOti a. -44i. La spesa relativa prevista, in L. 13.U0H.0Ui) verrà, stanziata nella parie stra.ordinnria del bilancio del Ministero dei Lavori Pubblici nella misura seguente: esercizio lOlt-1'112, L. 5:000.000; esercizio 1912-1913 lire 3.000.000: esercizio 101.1-19», L. 5.000.000. Per detto tronco non sono applicabili le disposizioni dell'ultimo capoverso dell'art. 92 dello tariffe e condizioni per i trasporti sulle strade ferrate, né si può tener conto del relativo abbreviamento di percorso per la tassazione dei trasporti e delle merci. Per l'aumento delle sovvenzioni Ecco il testo del progetto di legge presentato alla Camera dal ministro dei LL. PP.,on. Sacchi: Aumento dolio sovvenzioni chilometriche per la concessione di ferrovie pubbliche all'industria privata. Ari. 1" — Il massimo della sovvenzione1 chilometrica per la concessione di ferrovie pubbliche all'industria privala, stabilita dall'articolo 13 della logge 9 luglio 1905 n. 413, è portato a L. 9500 per 50 anni. Art. 2' — La cot'eossione di linee a scartamento ridotto .nell'interno della Sicilia può' essere fatto dn.i,/"»n.vp.riio in uno o più crunn'Von una sovvenzione media ' emiomerrica 'iV>n superiore alla massima stabilita naiiiórtìctilo precedente, anche so per ciascuna, linea non concorrano lp condizioni previsto nel comma a.) e noi comma b) dell'articolo 14 della logge 9 luglio 1905 n. 413. Indipendentemente dalle condizioni stesse può ossero accordato il massimo della sovvenzione anche por te linee singole in Sicilia quando costituiscano raccordi o complementi di linea in esercizio o à queste colleghino regioni isolato. Le linee concesse in baso alle disposizioni del prosente articolo non possono eccedere la complessiva lunghezza di km. 500. Art. 3° — Il Governo è autorizzalo a tratture por la concessione doi tronchi di complemento della ferrovia Aulla Lucca, indipendentemente dal tinnie massimo di sovvenzione stabilito per l'art. 1°. L'alto di concessione dovrà ossero approvato per logge. Non facendosi luogo alla concessione entro due anni dalla pubblicazione della, presento logge, sarà provveduto aill.t costruzione del tronco slesso a cura dolio Stalo. Art. 4° — Ultimala la costruzione della linea Fossano-Mondmi-Ci'vri, sarà costruito, a cura dirotta dello Stato, il raccordo ili Santo Steinno-B-elbo por lo Hn.ee Brn. Nizza e San Giuseppe Àrqtiata. La sposa indicala nell'articolo 1" della logge 12 luglio tOOS n. 444, sarà inscritta in un bilanci'. a cominciare dall'esercizio 1913-1914. . • E' da rilevare, rispetto al p'robl-ciiia ferroviario piemontese, la disposizione contenuta nell'articolo 4 del progetto n- leggo ferroviario esentato oggi alla Camera dall'on.. Sacchi. Esso riguarda il compimento della linea Fossnno-Mo:nlovi o stabilisco il ripristino do! nuovo raccordo Bistàgno-Pòiile Santo Stefano. Gli stanziamenti cominciano da! 1913-1914. rosi il tronco dovrà aprirsi all'esercizio entro cinque anni. Il raccordo ft destinato a facilitare il trasporto dei carboni da. Savona à Torino ed all'Alto Piemonte, od a. facilitare it movimento localo di Alba e di Acqui con Genova e con Tonno. ! boicottaggi nel Ferrarese Ferrara; 8, notte. Mentre le Leghe di Bondeno cessano dallo scioperare un numero notevole di proprietari della Federazione agraria del circondario di Bondeno essendo stati boicottati chiedono in loro favore tutti quei provvedimenti che valgano a sventare la scomunica. Affermano, inoltre, il loro fermo volere di riservarsi l'ampia libertà per l'assunzione della mano d'opera, decisi di affrontare tutte lo forze fino all'ultimo dolio lotta toro offerta. Insistono poi affinchè il Governo tuteli seriamente la libertà del lavoro. La. lotto, por i boicottaggi si acuisce quindi su queste basi. L'incrociatore " San Marco,, alle feste per l'incoronazione di Giorgio V Spezia. S, notte Nel pomerìggio è partito l'incrociatore San Marco, diretto a Gibilterra e comandato dal capitano di vascello Capece. Il San Marco rappresenterà la nostra marina, alle leste per l'inaugurazione di Giorgio V. Il Duca d'Aosta presenzicrà alle feste come rappresentante del-Re d'Italia. Nessuna adunata in casa di Luzzatti Roma, 8. notte. La Tribuna pubblica: « Qualche giornale riferisce la voce che attribuisce ull'on. Luzzatti di avere tenuto in casa sua un'adunanza di uomini politici per dirigere, negli Uffici la battaglia contro il progetto di monopolio sulle assicurazioni sulla vita. Noi sappiamo che questa notizia è insussistente ». eqdpcdfChs1rrccbcdsg