Signori, il Re!

Signori, il Re! Signori, il Re! prostra corrispondenza particolare) Londra, giugno i Gcntlcmen, the 'King! * — « Signori, il Re ! ». L'annuncio sacramentale ebe dinanzi allo schiudersi di due alti battenti dorati ed al sollevarsi di una portiera fa piegare iti profondo inchino, i giorni solenni di cerimonia e di ricevimenti a Buckingham palane, la folla sfarzosa dei cortigiani schierata su due linee, — « (frntlcmcn, the King! « Signori, il Re ! }° r'Pcte|in questo momento l'Inghilterra, intera, ^più forte di tutti lo grida Londra 3ul punto di salutare per le sue vie l'apparizione coronata del figliuolo di Edoardo « il Pacificatore », il nipote di Vittoria. « la Bene amata ». « Signori, il Re, il re Giorgio V. sovrano del Regno Unito d'Inghilterra, Scozia ed Irlanda, imperatore delle Indie, difensore della fede, ecc. ecc. sta per avanzarsi, traverso il suo buon popolo, verso l'abbazia di Westminster per esservi consacrato secondo le tradizioni ed i riti 0 per cingere il suo capo dell'antica corona d'Edoardo il Confessore ! Signori, preparate una via trionfale di fiori e di bandiere al suo passaggio; cantategli osanna colle salve delle artiglierie © eolio squillo delle fanfare, celebratelo cogli inni c colla sterlina, coi falò e coi razzi, e benedite il Dio della vostra bibbia, il Signore Iddio degli eserciti di avervi fatto nascere sudditi, cittadini dell'Impero britannico, che è l'Impero del mondo! — Signori, il Re! ». Ecco tradotto in linguaggio figurato, ma (■enza alcuna esagerazione e fedelmente, quello che da tre mesi dicono proclami e programmi affissi un po' dappertutto, quello che ogni giorno scrivono i giornali e quello che attesta la capitale stessa col suo aspctto che sta trasfigurandosi e colla sua nuova, vita di festività curiosa. Ogni mattina, da tre mesi, i parecchi milioni di lettori britannici si sorbiscono religiosamente i particolari delle toelette, delle cerimonie, e degli accessori, che le gazzette non mancano mai di fornir loro; ed un ragazzo vi saprebbe dir benissimo, ormai, quale dovrà essere la lunghezza del mani') delle pceresses invitate alla solennità del 22 giugno (una yarda e un quarto per le viscontesse, due yarde per le duchesse, ecc.), 0 quaf'originc si attribuisce alla « pietra del, destino », quella su cui riposa il trono storico della, consacrazione, e che la leggenda vuole sia la stessa pietra su cui ha dormito Giacobbe quando ha fatto il famoso sogno della scala d'angioli che saliva dalla terra al ciclo. I giornali, anche hanno vuotato tino all'ultima stilla la coppa profonda dei precedenti e degli antecedenti; hanno fatto lo biografie, le fotografie, tutte le « grafie » dei personaggi importanti che figureranno nella funzione; hanno invaso ed invadono con tonnellate di carta stampata ed illustrata, tutti gli angoli delle provinole, si sono infiltrati in tutte le case, su tutti i tavolini... e non co n'è ancora abbastanza. Lungo tutto il percorso del corteo, da qualche sei/timaua, si vanno elevando palchi, gradinate, tribune, e non si vedono in giro che carri carichi di travi e di tavole. Si direbbe che entro Londra si stia fabbricando una città di legno. Trafalgar Square sembra preparata per una rappresentazione da circo; dinanzi a Westminster par di trovarsi in mezzo ad un cantiere. In ogni vetrina, contro ogni finestra dello Strand, di Fleet Street, di Piccadilly si vedono affisai cartelli colle tre parole « sca/s .co lei » posti da affittare. Pogginoli e. balconi sono già stati venduti ad americani a prezzi con cui in Il alia ri potrebbe comprare un onesto campiello. Da, quaranta a- cinquantamila spettatori, si calcola, pagheranno duecentocinquanla lire, in media, il privilegio di prendere delle infreddature o delle scalmane,, secondo il tempo che farà, per attendere il passaggio del re. Quattrocento o cinquecentomila persone sarauno sedute. Due o tre milioni si schiacceranno contro le impalcature e pazienteranno venti ore per vedere quello che loro permetteranno le schiene dei soldati e dei policemen allineati in cordone. 1 monelli, che in tutti i paesi del mondo hanno la suprema risorsa dei fanali, qui non l'avranno- La settimana prossima si iucomincieranno a circondare lo basi dei fanali di casse di legno, sorta di baluardi chu leveranno a chiunque l'idea e la voglia di arrampicare. Non rimarrà ai piccoli coclitieis che di appollaiarsi sugli alberi dei parchi; l'albero non è vietato. Fra breve pure si procederà all'estirpazione dei rialzi di pietra che occupano il centro delle grandi arterie e che servono ai pedoni che traversano la via di rifugio tra la tempesta delle vetture. Lampioni a gas o ad aTco dovranno essere abbattuti, la strada richiederà di essere appianata- Proprio in questi giorni di gran ressa e di movimento straordinario, tulli questi lavori complicati verranno ad imbarazzare non poco la circolazione già difficilissima, ma c*Tc farci? E che l'arci se iì' trattore vi raddoppierà i prezzi dimezzandovi le porzioni, c se la landladg esosa vi pregherà di sloggiare per aver l'agio di spremerò c di salassare come va, — a menuche nou vi prestiate a subire l'operazione per lui, — l'inquilino temporaneo che piove a Londra, da una qualunque parte del regno e delle colonie, carico di quattrini altrettanto che di curiosità e di inesperienza? Che farci? L'occasione è unica — Gentle•inen, the King! A questa febbre, lutto il paese partecipa. Non-■c'è villaggio che non abbia eletto il suo ronditi lion commi! ter-, non città dove non 'ri prepari qualche festa locale, inaugurazione, rivista, Kermesse. ftioliinónd, trasformerà il Tamigi in Ca¬ gravinal Grande c darà sulle suo ncque un festa veneziana. Denby Dalo cuocerà una torta colossale di tre metri di diametro e del peso di due tonnellate che costerà sei mila lire. Marshfìcld vedrà svolgersi per le sue vie l'originale processione at centinaiadi mammine, ciascuna col proprio piccino nclla sua carrozzella guidata a mano. Moul- ton ha decretato di regalare un completo corrodo bianco con ricami simbolici ad ogni ^,iat0 del distretto che vedrà la luce il giorno delPincoronazionc. La menoma borgata prò- litta della circostanza per offrirsi qualche utile dono, o un viale, o un giardino, o itnvfontana... Ce ne una che si ò fatta una ri- putazione nazionale decidendo di pagarsi, in memoria dell», solennità, un carro Fu-nebre. T castellani, i ricchi proprietari, hannogià convitato, pel 22 giugno, i loro dipcn- denti ed i loro coloni a banchetti omerici.ci saranno coronatimi prìddingtt, corona- tioìi. jiies, coronatimi rotai hrefs di dimon-sioni mai più vedute. In tutti i giardini si sono piantati peri,meli « dell'imoroiuizionc ». e già sboccianomigliaia di rose (sono fortunato quelle!) chesaranno il giorno voluto in completa fioritura, e che poi, seccate, diventeranno altrettanto coronutioii Keepiàken, Lolla festa, saranno persino i monti o lo colline. Lo storiche alture di Slriddaw, di Holvcllyn, cu Coniston 0 di Scawcll si coroneranno di fuochi come quelli che i poeti del paese cantarono nei tempi passati. Ancora una volta, la sera della consacrazione del re Giorgio V, verso le dieci, l'oscurila sarà solcala da segnali di fiamma, simili ai segnali che annunciarono alla. Gran Brettagna elio l'Invincibile Annoda di Filippo IT ora in vista-e chiamarono a raccolta ed alle armi, por difenderò la patria, tutti gli abitatori del-i»:„i„ «„j;, :m-i. e r j n liscia. Scd^imtla falò arderanno sulle spiag- gto e sui promontori di fronte al maro Un milione di razzf porteranno nel cielo il sa-luto: Or.it/frnitii, thr King! L'incoronazione c dunque un avvenimen-to in ogni famiglia, una festa in ogni città ed in ogni campagna. Dissidi! di partiti, di gruppi, di opinioni taciono, ed il paese in-toro è come soggiogalo da un unico fascino, il quale non si riesce a ben comprendere ed a spiegare se noti si esamina il vero carattere della festa. Uua incoronazione è, anzitutto, uno spettacolo, una fantasmagoria, una cavalcata rutilante, uno spasso gigantesco. Ora, l'Inghilterra, l'Inghilterra borghese e popolare, quella che vive ne! grigiamn utilitario del suo ambiente, sotto l'inevitabile bruma dal suo clima, questa Inghilterra è da tempo immemorabile avida di colore e di festa. Essa ha bisogno, fisicamente bisogno, di una pompa di nobili orpelli. Se sapeste come questo vecchio, formidabile popolo ò infantile! I suoi cortei periodici, la sua processione del lord Mai/or non gii bastano. Gli occorre, in qualche grande occasione, lo sfolgorante e barbaro spiegamento delle sue prò prie ricchezze, in uomini, in ori, in gioielli, L'incoronazione è, inoltre, un' evocazione storica. Ci sono probabilmente popoli i quali conoscono meglio la loro storia che non gli propria, ma non ce n'è nessuno, questo c certo, che la « senta » di Jjìù, tic che l'evochi con maggior cura e con mag- inglesi hi g»op piacere. La stessa gente che mette ali «*à '-Ielle parrucche in testa dei suoi giu dici, dei tocchi ai suoi profossori, dei qua dn piatti berretti mediocvali ai suoi stu denti; clic vuole dei paludamenti, delle zi marre, delle catene d'oro e d'argento in dosso ai suoi consiglieri municipali; che fa sedere il suo cancelliere sul -< sacco di la- n'a » e non può adunare i! suo parlamento senza la mazza crargenio ; questa gente chic de anche di vedere, fosso pure una sol vol ta per regno, i suoi lords in abbigliamenti da lord, i suoi cavalieri con dei cavalli ed '1 suore nella propria regale maestà, colla corona- in testa, lo scettro in mano; e lo Stato le deve questo spettacolo! E questo grande spettacolo, questo spettacolo storicu, 0 per una nazione orgogliosa dol suo pas sato, devota alle sue tradizioni, la tcstin*oniariza di una continuità maestosa nella sua storia. Esso riunisce in un sol giorno od in "" sol punto le immagini ed i rappresen tati di tutte le forze, umili o grandiose, che "anno croata ed assicurata la sua vita. E' il compendio, la figurazione di una potenza che dura da secoli; la vivente dimostrazione di quell'unità di razza, eli credenze, di sentimento che. nonostante le dissonanze, fa dell'Impero britannico una così possente armonia. 1 L'incoronazione è un simbolo. « Signori », esso dico al popolo, « il Re! » ed al re, presentando un'altra maestà, aggiunge: « il Popolo ! j. ERNESTO RAGAZZONI.

Persone citate: Gentle, Giacobbe, Giorgio V, Giorgio V., Moul, Strand