Processo Cuocolo

Processo Cuocolo Processo Cuocolo Processo Cuocolo tenio a affluii n Moli teste che sa ma non ricorda Viterbo, 3, notte. Aperta l'udienza si comincia con la deposizione del teste Ferdinando Esposito, cameriere del Caffè Fortunio. Il signore dei venti biscotti Il teste non ricorda se il Cuocolo frequentasse il caffé Fortunio, ma da un suo compagno sapeva che il Cuocolo ora solito ccmprare biscotti, tanto che era chiamai*.» il signore dei venti biscotti. Conosceva A"ni.o. Desiderio, Dcmarlnis ed il prof. Rapi, i quali si recavano spesso al caffè Fortunio. Rapi — Quandb il teste mi avrebbe conosciuto? — Nel 1906. Presidente — E' un caffè molto frequentato 11 Fortunio? — Frequentatissimo. Presidente — Anche da persone appartenenti alla mala vita — Questo poi non lo'so. Avv. Bovio, difensore dal Rapi — Il Rapi era un frequentatore del caffè? — Non vomiva clic qualche volta, o conversava con parsone distinte. Avv. Colla — Gennaro Abbatemaggio frequentava il caffè? — Io non l'ho mai visto. — Come — dice Abbatemagglo al teste, al zandosi, — non ini conoscete? Il toste guarda Abbatemagglo e poi risponde — Non ricordo di avervi mai visto. Erricone — Io ero in buoni rapporti col proprietario del caffè? — St. 11 testo è licenziato e si chiama Tobia Esposito, ombrellaio ambulante, il quale conosceva Cuocolo, perchè la Cutinelli era sorella di latte del padre. Nel gennaio 1906 il Cuocolo lo chiamò in casa per prestare servizio, perchè aveva la moglie ammalata. Il teste aveva due lire al giorno. VI rimaneva anche la sera, quando la Ctainelli si aggravò. cumveprdi sobaca—a decoqusima Grtevefrditrverefufrmstadirovdndacivobacetua* di cuocolo quando stava in via 11Rosario Porto Medina non entrava che il car-1 hnnain ori il morii.,, nbonaio ed il medico. Proc. Gen. — E quando veniva il medito i «eri il fm'hrmsin ortrvio faoovnnn noi- ontravo1» Uiea j. cai Donato, come tacevano pei entrare< s1Si aspettava Cuocolo n teste aggiunge che Cuocolo si alzava tardi; era solito fare colazione alle 11 e poi pranzava alle 5. In tutto il giorno usciva poco. Gii avvocati Pisloiesi. Sorrentino e Salomone rivolgono varie domande sulle condizioni dei coniugi Cuocolo. i ,,Egli spiega, come Cuocolo portava le lenti dspecialmente quando leggeva. Cuocolo era un; iailEtaalto signore, ben coperto di carne. Avv. Bovio — Portava Cuocolo anelli alle! dita? — Non ho l'atto mai altenziono. Erricone — Il teste mi conosceva? Il teste si volge verso la gabbia, c poi dice: — A nome si. ma io non ho avuto mai l'onore di conoscervi. Proc. Gcn. — Si volevano bene i coniugi Cuocolo? — Moltissimo. 11 teste Francesco Nazzati è portiere di una casa situata a Pizzo Falcone. Nello stabilimento esisteva una scuderia subaffittala a Gennaro De Mnrinis ed a Pasquale (targhilo. Ricorda quando furono portati i cavallini del Massimo, i quali sono stati attaccati dal sig. Erricone. 11 tes'e aggiunge che il ò giugno'"] cavalli tornarono stanchi ed in quella sera il cocchiere lacovitti era un po' spaventato. Presidente — Oliando ritornò, il f> giugno, la canestra con i due cavallini? — A mezzogiorno. Presidente — Anche un altro giorno vedeste lacovitti un po' turbato? — Si, chic o tre giorni dopo il 5 giugno. 11 leste aggiunge clic dopo la prima dichiarazione fu di nuovo invitato dal giudice istruttore, ed allora il maresciallo Farris voleva che lui dicesse che fra le persone che frequentavano il suo palazzo vi fosse anche Corrado Sortine Egli allora disse che non aveva conosciuto il Sortine. li cocchiere della "canestra, udn!IraC'mbcla2LsusfuLfiseslp^^fapvlslvidNpg"a/lndpnnc[cDopo di lui è introdotto il lacovitti. E' un giovane, smilzo, che dimostra 22 anni e si qualifica per cocchiere. Il toste fu con Luigi Massimo fino al maggio del 1906, poi passò alle dipendenze di Affano. — Quando presi i cavalli e In carrozza il 4 giugno — dice il teste — andammo a Torre e sulla, vettura avevano preso posto i fratelli Alfano, Rapi ed Ibello. Mentre mangiavano a Mimi a Alare, entrò una persona alia, che senza dir nulla attraversò la stanza da pranzo. Presidente —■ E quando ritornaste alla scuderia'.' — Verso mezzogiorno. Presidente -— 1! portiere osservò che voi era vaio pallido e che non puliste i cavalli. — Non e vero che ero pallido e, poi, quando era tardi ero solilo pulire i cavalli la mattina seguente. Presidente — E faceste un'altra gita a Torre? — Si, nella carrozza presero posto Aitano e le due sorelle Esposito. Presidente —■ che iosa avvenne a Torre? — Fummo invitati dalla pubblica sicurezza. Noi andammo e dopo aver dato le nostre generalità fummo rilasciati. Alle 12.30 il presidente rinvia al pomerigeio la prosecuzione della esposizione. Riprendendosi l'udienza, alle 16.10. continua a.deporre Gennaro .lacovitti. Presidente: — Conoscevate Abbatemaggio•> -»S1. — E ima seca, con-"Ahbatemaggio e De Marini», voi andaste al Ganibrlnus ad attendere. N[Altario V •— Ci fermajBmo al Ganibrinus ir, e Abbatemaggio; poi passò De Marini?, che .-aluianimo. ed io me ne andai. Presidente: — Invece al giudice istruttare nveie detto che la sera, del 2c. maggio al etaniorini's stavate voi con Alibateinaggio e De Marmi* ad aspettare Alfano, che doveva venire dai Bagnoli. ■— Non me ne ricordo. Presidente; — La sera del 26 maggio che cosa, faceste? --Andammo al villino Crespi ed in casa Massimi. Abbatemaggio pagò la somma.. A questo punto il tèste con voce piagnucolosa afferma che tutte le volte che fu chiamalo | a deporre davanti al-giudice ista-n'ttorf iot «attorniato ed impaurilo dai carabinieri, e che, amesso a confronto con Abbatemaggio, affermò bdelle circostanze non vere, perche aveva paura adi essere di nuovo arrestato ' l Presidente: - Ora fcru.iifiuilla.tevi * dite tutta I 1 Uli.. et. .. -r„..„„ „ , i— Piendepuuo il caffè a torre - co.nt.inuaIti S -lei 7'^i'nrie-il' <? \iiaiin i i-V la ve il testo, a domartela, del presidente, dice che il giugno ebbe ordine da Alfano di attaccare '. cavallini e eh trovarsi con la carrozza davanti ai Magazzini Mole. « Due persone uioti. taro?io sulla vettura e due andarono in tram. Mentre Kt-ivm.o mangiando da .Man a Mare, nella sala vemv> un temo alio, piuttosto grosso, \ckiiio da lavoro, senza giacca Quest uomo, che .lacovitti non e in grado di conoscere, non poteva aprire la. pariti, che fu iofcete aperto da Ciro Alfano. 1! fratello lo rimprovero anzi, di essersi alzalo per aprire ad uno sconoscili; i giorni uscivo, con davi. Ibi via Caraccio r.sp con le sor avMare. Chiede la parola Alfano. — .lacovitti — egli .'lice furono fatte minaccio pri. — Oliando venivano i o;i ■mainino da Mimi d^'ileieinv'1' V' ibini, ri a chiamar- ■ni. mi dicevano che stessi attento nr non un- dare cai-cerato. " io deponevo sempre impau- a Miniano Di fien- irili rial' del delitto rato E' fallo uscire i)!i!"0. uno degli Cuocolo. e cli-\ di isecoiuio l'in., chettanti ila Mi còvitfi - ::i nu sai.i da pranzo -•- X6ij era in ili! \1.'| •i, i-quii > i bui n'-'il'ui ■■■ .; li li.-e>.iienlft a J;\ ■(.lui eh" eiitiù nella Era più ali a i baili !>e Gennaro riiorna up! gabbione. Ave Pistoiesi. -- Desidero sypvw :-.• ■< Nalioii. on.'lede giorno fa. Jacovltti fii avvicmiita dal maresciallo Cauczzuti <• intiiteirito i.-.-elkiizs.. no. Soltanto partii da Napoli ■ — duo gtmrd-ie appresso, chi non mi lait;a•no ìieppuio a .Vitorio» i Un coro di protesta Anche Alfano e .Abbatemagglo chiedono aluni schiarimenti al toste, e siccome Abbatemaggio si sente qualificare come stracciono, estito malamente, colla camicia stracciata, rotesta vivacemente; e provoca altre proteste i .accusati c difensori. Anche il (prof. Rapi (inorge, minacciando uno scandalo qualora Abatemoggio prosegua nel suo contegno provoante. — Dei vostri scandali non abbiamo paura — osserva il presidente. — Piuttosto proibisco a voi tutti di .mterrompre i testimoni quando epongono. Si alza il .Mandriere. — Il teste imo dirci quale- contegno teneva on me Abbatomaggio? — Contegno rispettoso, come lo teneva io. Mandriere. — Mi dava dell'eccellenza? — Si. A domanda del presidente, il teste dice che uando i cavalli passarono ad Alfano, il Masimi continuava a pagare al teste il salario e a mantenere j cavallini. Richiaimatia la guardia iMadda. di Torre del Greco, ricorda a Jaeovitti il discorso tra loro tenuto quando. l'8 giugno. Alterno ed Esposito ennero condotti all'ufficio del delegato. 11 conronto occupa •parecchio tempo. .lacovitti nega i avere fatto un gesto per significare che alre volte si era (recato a Torre del Greco colla ettura. Il presidente legge ól pruno interrogatorio eso da .Tacovitti come accusato, perchè tale u da principio nell'istruttoria il teste. Dopo un breve riposo, assistiamo ad un conronto tra Abbatemaggio e Jacoviltii. Abbatemaggio rivolge molte domande sulle circostanze di fatto, mollo preciso, c Jaeovitti dice di non comprendere. Abbatemaggio lo interroga usando il dialetto napoletano, ma ,laeovitti risponde dicendo di non comprendere, o di non ricordare. — E sì — .commenta .Abbatemagglo — che io non paiio mica in francese! E il presidente osserva: — Ouaudo foste interrogato da Erricone, o dal Mandriere. avete risposto : « Non vi prooc cimate ora degli eifetti che possono avere le vostre risposte. Pile la verità ». aia loco vitti seguita a non ricordare, e Abbatemaggio prosegue a fare domande. Ad 'in erto punto si accorge che gli avvocati rido- 10,Y „ .^mlnS ,•,,,-;,, ihhitamfltreta a. rima _£_ '•V^?'* „ , \" J1 rtS^iA^Vi nere calmo c a non occupai*! dai difensoii. Abbatemaggio rivolge un fuoco di fila di do-«t«^2'~ì~~«5Sh«; "iSk»"iri«"(ù>*i «„„,„,.„ u.Uiaiirlf a .taCOMtt.l. CDO llSPOllilO tempie K- s1ess9 c08ft 0 aggiunge che dinanzi al giudice,,•-.„„„.,;., ;,, r..„,<M«»? d-Mlm4 di «f Jacovilli dice hi ultimo che immise viar.in oircasta.nzejio.Ti vere, temendo di andare in prigione, conie era minacciato. Abbatemaggio. a Jaeovitti: — Ricordate che l 5 giugno veniste a chiamarmi, a. nome di Erricone, per venire con voi alla scampagnata, e io risposi che non potevo venire per unaMassimi die-ad Abbatemaggio 350 lire per spignorareuna cavalla, .e AMsttemaggio si appropriò del denaro. Abbatemaggio. — Guasta è una « cacciata. » nuova. All'ano, a Jacov.it.ii: — Abbatemaggio era. a-!I)-f.°Ma cìie amico! Egli vi trattava con osrui riguardo. Alle 19 l'udienza è tolta.

Luoghi citati: Alfano, Napoli, Pizzo, Porto Medina, Torre Del Greco, Viterbo