Beaumont e Garros giungono trionfalmente a Nizza

Beaumont e Garros giungono trionfalmente a Nizza m saio PfiHiGi-fromfi-TOHiflo Beaumont e Garros giungono trionfalmente a Nizza Uli aviatori molestati dorante tutto il percorso dal maltempo - Sforzi valorosi e incidenti (Per telegrafo e per telefono alla ©TAMPA) Parigi, 29, notte. ; 'dispacci da. Genova arrivati stamane hanno provocato vivo rincrescimento. La •notizia infatti dell'uragano imperversante Sili nostro mare, e la conseguente impossibilità di volare verso Nizza, veniva ad abbattere dì un colpo la speranza che von si osava confessare, m.a che tutti nel loro intimo accarezzavano ieri sera: la speranza cioè di registrare oggi, un secondo trionfo del raid, coll'arrivo degli aviatori, a Rom,a, o, quanto meno, con un. lungo volo sopra In specchio delle acque italiane. La speranza era audace; ma essa derivava da dati di fatto meravigliosi. Beaumont, partito ieri mattina da Hue, era sceso verso sera ad Avignone, in condizioni tali che senza l'insistenza dei commissari avrebbe continuato immediatamente il viaggio atrso Nizza. Egli aveva peràorso una diManza ideale di 645 Km. ed una reale di Oltre 700. E si osservava che se veramente il volo tra Avignone e Roma sarebbe stalo più lungo, era pur vero che Beaumont, come del resto Garros, si proponeva.no dipartire non alle sei. come ieri, m.a addirittura verso le tre. Sa questa, base, a. parità di condizioni, e di. fortuna della prima giornata, questo secondo volo avrebbe logicamente potuto chiudersi a. Roma. Tutti questi ragionamenti sono stati demoliti dalla notizia, che in Italia le condizioni atmosferiche erano tali da. dovere rinunziare a superare Nizza. E, dopo questo annunzio, accollo con rincrescimento, si può aggiungere che non sono mancati i commenti sul curioso fatto che proprio il cielo d'Italia, tanto desideralo dagli aviatori come un navigante può desiderare il bel mare tranquillo, proprio <c II bel. cielo d'Italia » faceva il broncio agli aviatori parliti trionfalmente ieri da Parigi, in mezzo allo splendore di una. mattinata indimenticabile. La. giornata di oggi rimane come giornat9 di lotta: magnifica, tenace, appassionata, come mai se ne videro. Le difficoltà <> gli. incidenti che hanno rallentato l'epico volo di Beaumont. e. di Garros, e che hanno fatto loro cosi aspra la conquista, ha forse indirettamente giovato al completo successo della gara, rendendo possibile al magnifico manipolo degli altri aviatori di riavvicinarsi più o meno all'avanguardia, e prolungare in tale modo la splendida competizione cominciata colla partenza di ieri mattina. Parte Landron Sarà bene, per chiarezza^ ricordare ove rimasero-ieri serai concorrenti: Beaumont e Garros ad Avignone, a 645 Km. da Parigi; Molla e Frey a Digione, a 256 Km. da Parigi; Vidart, Kimmerling, Weyman e Gaget a Troyes, a 150 Km. da Parigi; Leveì. a Nogen sulla. Senna, a 100 Km. da. Parigi; Bathiat a Brag sur Siine; l'italiano Manissero a Balencouty; Bielovucic a luvisy: lutti tre, cioè, nei dintorni della capitale. Stamane poi s'ebbe una nuova partenza dall'areodromo di Bue: quella di Pierre Landron. L'aviatore giunse da. Juvisy alle 6,50. Egli fece punzonare il suo monoplano Pischnff, quindi si apparecchiò alla partenza. Alle ore 9,10 egli si innalzò tra gli applausi dei presenti, che gli auguravano a gran voce il buon, viaggio e lieta, fortuna: compiè un mezzo giro sull'aerodromo, raggiunse l'altezza, di cinquecento metri, e si diresse decisamente verso Digione. Certa egli non poteva più sentirli, e ancora sul campo scrosciavano gli applausi ed echeggiavano gli evviva. Si era ieri ripetutamente detto che Védrines sarebbe giunto a Parigi da Madrid, e che sarebbe partito stamane per partecipare al raid. Si faceva però osservare che egli non avrebbe potuto riconquistare l'immenso vantaggio che hanno su lui Beaumont e Garros. Sembra che egli rinunzierà a partecipare al raid. C'osi i partenti sono stati tredici; e se la fortuna non arriderà agli aviatori qualcuno potrà spiegare l'insuccesso col numero catastrofico, il quale però, accresciuto dal numero degli aviatori militari, risale, a 17. D'altra parte i superstiziosi non devono avere paura, giacchè prima che Landron partisse qualcuno si era già ritirato. La tappa Avignone-Nizza Mentre gli aviatori si cimentavano stamane sul percorso compiuto ieri dai primi due, innegabilmente la maggior parte del pubblico pensava alla tappa AvignoneNizza, ove i vincitori sarebbero stati accolti non solo dalla gloria, ma anche dal. suono dei premi del Petit Journal. Come è noto si tratta di cento mila tire, cosi divise: cinquantamila al primo arrivalo; ventimila al secondo; e tre premi di diecimila, lire ciascuno per il terzo, il quarto ed il quinto. Ora in che condizioni, in che ambiente Beaumont. e Garros avrebbero compiuta questa tappa? Ecco cid ohe si offriva ai due competitori: risalire il corso della Durance sulla riva destra, traversare il fiume presso Bompas, e seguire la rita sinistra della Durance sino ad Orgon, per Cabanes : alla riva destra si trova la montagna del Luberon, con dei pendii rapidi ed invasi da molte piantagioni di olivi. Agli aviatori si sarebbe, presentata da seguire la strada verso dillon, costeggiando il canale di Crapon; quindi essi dovevano virare ancora a Chalou, e dirigersi al sud-est, lasciando alla propria destra la via da Chalon ad Ah:. Mantenersi in alto per potere in caso scegliere i piccoli cam.pi di atterramento molto rari e poco favorevoli; attraversare Aix, sempre colla quasi assoluta impossibilità di discesa: poi il cogitila di Calade con un terreno detestabile. Dopo Aix (li aviatori l*MM«M emHnmmn a yOke, poicM il pae- se è accidentato ed il suolo arriva, all'altezza dì. metri 200; quindi seguire la strada ferroviaria, passando per Tre la. Qui ni trovano alcuni campi e molti oliveti. A Pourcieur, la vallala, è molto stretta; poi viene S. Massimino alto 311 metri, Touvers allo 261 metri, Brignolles alla 2il metri: Resse avrebbe costituito un pessimo passaggio; quindi Lux a, 163 metri e. Vidauhan a 230 sulla riva del mare. Poi si sarebbe presentala da. attraversare l'Argens, da passare Muy a ttyiiietri di altezza, attraversare di. nuovo l'Argens, arrivando a. Freyus, ove esiste un terreno di. atterramento, capace di permettere agli aviatori la. verifica del proprio apparecchio prima, di avviarsi sul mare. Tutta questa tappa si. presentava dura e nella seconda parte poi durissima. Perciò gli aviatori erano stati consigliali durante: la corsa a non atterrare se non in caso di estrema necessità, a meno che non si trattasse del campo del Freyus. Dal Freyus ìili aviatori avrebbero potuto raggiungere u mare, e passare al largo di S. Raffaele del golfo di Napoule, ove c'è un areodromo abbandonato. A Digione Oifliene, 29, notte. Il primo aviatore che stamane si elevò dall'areodromo della Maladrière, spiegando il volo verso il sud, è stato Frey, alle 4,55'. Molla aveva annunciato, ieri sera, che sarebbe partito appena aperto il controllo, alle 3; ma a quest'ora non si trovò pronto, e indugiò nei preparativi per quasi due ore, lasciandosi precedere cosi dal competitore. Appena, questi fu. in aria, egli pure si levò, e, descritto un giro di prova sul campo, si slanciò sulle traccie aeree di lui, in. direzione di Lione. Molla von era ancora scomparso all'orizzonte, che dal nord, appariva un biplano Farman: era quello del tenente Lucca, partito da Tonnerre alle 4.20, che recava con sé come passeggero il tenente Henncquin. Il biplano, che si librò rombando sopra l'arendromo, fu. accolto dagli applausi della folla ; ma un errore di manovra gli fece toccare terra troppo bruscamente e le due ruote dell'apparecchio si spezzarono. L'urlo non. fu grave: i due ufficiali non ne riportarono la più lieve contusione; ma. la riparazione richiese una lunga perdita di tempo, tanto che essi non poterono ripartire nella mattinata. Trascorse un'ora senza nessuna nuova partenza e senza nessun arrivo, Alle 6,4' giunse Kimmerling. Egli atterrò senza incidenti, tra gli applausi entusiastici della folla. Aveva pernottato a Troyes, e si era levato a volo alle 3,30. Tanto le sue condizioni personali, quanto le condizioni dell'apparecchio erano ottime; quindi egli decise di riprendere subito il viaggio. Fece rapidamente riempiere il serbatoio di benzina, risali sul suo monoplano, e, salutato da grida di evviva e di augurio si levò rapidamente. Ripaxtì nove soli minuti dopo che era atterrato, alle 6,13 precise. Lo seguimmo lungamente con gli occhi mentre si innalzava e si allontanava verso il sud. A poco a poco la linea sottile del suo Somìner rimpicciolì alla nostra vista, si confuse, disparve. La breve sosta di Vidart E ricominciò ■l'attesa, che durò un'altra ora. Finalmente, prima con. i cannocchiali, poi ad occhio nudo vedemmo apparire dal nord un apparecchio, di nuovo un monoplano: riuscimmo abbastanza presto a leggerne, il numero : era il 4, quello di Vidurt. Egli atterrò felicemente alle 7,31, con un superbo vola piane, tra clamori frenetici di folla plaudente.. Subilo Vidart fece ritirare il suo monoplano in un hangar, per compiere alcune necessarie riparazioni. E mentre, insieme con il suo meccanico, era intento al. lavoro, raccontò l'incidente, di cui era stato vittima ieri, poco dopo la sua partenza da Troyes, incidente che avrebbe potuto avere per lui gravi conseguenze. A Troyes cra disceso per rifornirsi di benzina; ma nel riprendere il volo, l'apparecchio era andato a finire in una profonda infossatura del terreno che egli non aveva potuto evitare. L'apparecchio in seguito all'urto si era capovolto: fortunatamente l'aviatore era rimasto incolume. Egli aveva occupato poi tutta la giornata di ieri nelle riparazioni del monoplano che era rimasto danneggiato nello chassis di aUenissage. Egli era partito stamane da Troyes alle 5,30, lasciando là Weimann, che ha, come è noto, rovinato ieri il proprio apparecchio in un violento atterramento. Intorno alla caduta, di Weymann, Vidart recò da Troyes i seguenti particolari. Weymann è stato trovato in un campo presso Noes, accanto alle rovine del suo apparecchio. Interrogato sulle cause della caduta ha detto di essere stato colpito da una improvvisa raffica a duecento metri di altezza. La caduta fortunatamente non è stata precipitosa, essendo l'aviatore riuscito a conservare il suo sangue freddo anche nei momenti di maggior pericolo, e manovrando in modo che l'apparecchio urtasse il terreno colla minore violenza possibile. Egli, tranne qualche contusione, è rimasCo illeso; ma difficilmente potrà proseguire il raid, a causa dei danni del suo apparecchio. Compiute le poche riparazioni che il suo apparecchio richiedeva, Vidart riparti da Digione alla volta di Lione alle 8,35. Da Saint Lyc avevano telegrafato verso le. 4 che il luogotenente Chevreau cri partilo alla volta, di Digione; ma più ,a.rdi è giunta la notizia che poco dopo Tro\es un accidente l'aveva costretto ad atterrare: si era rotta al suo apparecchio un'atta di valvola, ed egli era disceso, presso LuiÈany. Un nuovo incidente ferma Manissero Poco prima dell'ai lino rli Kimmerling, verso le. sei, era slato qui. annunziato il prossimo arrivo dell'italiano Manissero, partito slamane da Corbeil: dopo la partenza di Vidart, e precisamente verso le 8,30, giunse la notizia ch'egli era domito atterrare, per la. rottura di un tendeur, ad Avallon, a poco meno di 70 chilometri da Digione. Sul ManUsern si ebbero qui ancora queste notizie. Egli che. com'è nolo, aveva atterrato ieri sera a Corbeil, per riparare un guasto al serbatoio della benzina, atterrando era incorso in. un accidente per cai il suo apparecchio aveva riportalo la rottura dell'elica e d'una ruota. A proposito di questo atterramento dell'aviatore italiano, la cronaca deve registrare un altro più tragico e anche più curioso accidente. Molti conladini, vedendo l'aeroplano volteggiare nell'aria, accorsero; e fu, tanta la loro emozione che uno di essi, un vecchio, cadde al suolo, colpito da sincope e ne fu rialzato cadavere. Il Manissero rimase addoloratissimo del fatto, in cui egli non aveva però colpa alcuna. Subito poi si recò in città, e telefonò a Parigi chiedendo alla casa Blériot dei pezzi di ricambio che giunsero poche ore dopo. Durante la notte, si può dire sotto gli occhi di tutta Corbeil che vegliò con l'aviatore incoraggiandolo con parole di simpatia e di augurio, egli lavorò attorno al suo apparecchio. Stamane alle 4,25, salutato da fragorosi applausi, si alzò nell'aria con. un volo veramente superbo, diretto a Digione. Qui, come abbiamo detto, non, è ancora potuto giungere, causa l'incidente che l'ha colpito ad Avallon, incidente senz'altro conseguenza, del resto, che quella del ritardo. Egli da. Avallon ha fatto telefonare che conta di passare a Digione in giornata per proseguire poi subito per Lione. A Lione Mona, 29, not'.e. L'aviatore Frey, partito, come già saprete, stamane da Digione, ha compiuto il volo fino a Lione senza alcun incidente, mantenendosi sempre ad un'altezza da 700 a 800 metri, e filando a grande velocità. Egli ha. raggiunto Lione alle 7,30; ed è disceso all'aerodromo fra le acclamazioni della folla numerosissima. Dopo essersi rifornito di benzina ed essersi ristorato, Frey è ripartito alle otto e dieci alla volta di Avignone. All'aviatore Molta, che seguiva il Frey a qualche minuto di distanza, capitò addosso un formidabili: acquazzone, che lo costrinse ad atterrare a Darbin presso Chdlons, dove doveva rimanere mezz'ora. Allorchè egli riprese, pieno di ardire e di volontà, la via dell'aria, il sole aveva condensato un densissimo vapore, il. quale infastidiva notevolmente il pilota, che doveva, per scorgere il terreno, tenersi a limitatissima altezza: la navigazione aerea in tali condizioni, diventava estremamente pericolosa. Perciò l'aviatore dovette svolgere un ardire veramente degno di nota. Allorchè Molla vide o credette di distinguere Lione, cercò il campo di aviazione di Blon, destinato ad accogliere, gli aviatori del. raid a«reo Parigi-Roma-Torino; ma la bruma lo infastidiva sempre più. Egli vide un. immenso tappeto verde, fiancheggialo di tribune; e non dubitò pili di essere arrivato all'areodromo. Si trovava invece al disopra del campo di corse di Viilurbanne. Egli atterrò nei campi vicini all'ippodromo. Ma l'atterrissage fu così atpro che. il suo apparecchio si capovolse completamente, ed ebbe le ali spezzate. L'aviatore è rimasto sano e salvo. Fu condotto a Bron il suo monoplano per ripararlo Giungendo al campo Molla dichiarò che non li credeva punto sopraffatto dalle contrarietà, e che desiderava ripartire al l>iù presto. L'aviatore Kimmerling è arrivalo alle 8,16: dopo una breve sosta, e dopo essersi rifornito di benzina, egli è ripartito, acclamalo dalla folla, alle 9,5 per Avignone. Più tardi telefonarono da Chdlon sur Saóne che l'aviatore Vidart era stato costretto ad atterrare là, a circa metà del percorso tra Digione e Lione. Vidart aveva dichiarato che fino dalla partenza il vento gli era stato contrario, e lo aveva molestato c reso pericolosissimo il volo. L'aviatore appariva molto depresso. Disse però che contava di ripartire dopo un breve riposo. Egli infatti parti verso le 11 per Lione. Anche lui fu disturbato verso la fine del suo viaggio dalla bruma. Egli stava sbagliando strada e si dirigeva verso Grenoble: la sua buona fortuna volle che se ne accorgesse l'aviatore Legagneux, il quale assisteva come spettatore al passaggio dei concorrenti. Legagneux, che aveva sul campo il suo apparecchio, ebbe un'idea originale-, sali a bordo della propria, macchina, mentre l'aviatore Henriot, imitandolo, con la stessa prontezza saliva su un altro apparecchio. Pochi minuti dopo Legagneux ed Henriot volavano all'inseguimento di Vidart, al quale poterono così segnalare, con mezzi veramente degni della circostanza, l'errore fatto e il modo di rimediarvi. Cosi Vidart potè rivolgersi dritto verso l'aerodromo di Bron. Ad Avignone Avignone, 39, nottt. Vi ho comunicato stamane la prima notizia e le ore delle partenze di Beaumont e di Garros. Eccovi ora come si svolsero le partenze, tra l'entusiasmo della popolazio«<*, che acclamava i due arditissimi, mentre spiccavano il volo verso i paesi del sole: la riviera di Nizza e di Genova, e più inlà, come in un sogno folle di gloria, Roma. tutta .Avignone aveva vegliato stanotte por. assistere al levare del gwrno alla par-m»-».™-. - —"-- - * i lenza dei due campioni. L'animazione era grandissima nell'arnodromo fin. dalle due di stamane. Beaumont, che si era fatto svegliare alle 2,30, scrutò il cielo, che era. grigio, e si fece dare i. bollettini, della, misura dot. vento che segnalavano una velocità di sette metri al secondo. Beaumont esclamò: — Hanno amilo torto di impedirmi ieri sera, la partenza: avrei trovato un vento meno forte e sono certo che sarei arrivato in. meno di due ore a Nizza. Ma, non importa! Parto subito. Alle tre i suoi meccanici portarono il suo monoplano nel mezzo dell'areodromo : ed egli spiccò leggero e. agile il volo, mentre la folla, entusiasmata, lo a.cclamava lungamente. Ben presto Beaumont scompariva nella nebbia seguendo la linea tortuosa della Durance, il dolce fiume di Valchiusa, caro a messer Petrarca. Garros, che s'era anche egli alzato alle tre, invece sembrava un po' indeciso. L'indecisione è un po' il difetto di quest'aviatore, difetto che gli ha già nuociuto nella Parigi-Madrid. Tuttavia alle 5,30, accorgendosi che il vento non si calmava e che il cielo era sempre grigio, egli si apprestò a partire; e alle 5,45 si elevò rapidamente e scomparve a sua volta. La folla è andata sempre aumentando, anche dopo la partenza dei due aviatori. La sua. attenzione ora si rivolge specialmente sopra gli aviatori che si trovano in viaggio alla volta di Avignone. 11. tempo si è amia lo a mano a mano oscurando, e verso le sette la pioggia comincia a cadere. Le segnalazioni, alle 8, annunziano che l'aviatore Frey è passalo da Lione e che si avvicina verso il terzo scalo della prima tappa, verso di noi: e che l'aviatore Kimmerling è passato a Digione dirigendosi alla volta dì Lione. Le ore passatici nell'ansia di nuove notizie. Finalmente alle ore 11,55 giunge Frey; Kimmerling alle 12,15. Ambedue sono accolti con grandi ovazioni. Kimmerling riparte alle 1,23, dopo essersi rifornito di benzina. Frey, non avendo terminato le sue riparazioni, non partirà per Nizza, che domattina, all'apertura del controllo. L'apparecchio di Garros rovinato Beaumont in panne Nizza, 29, notte. Molli stranieri sono ritornati a Nizza, quantunque la stagione invernale sia finita, per assistere al passaggio degli aviatori. Un gran numero di corrispondenti di giornali ha anche piantato qui le sue tende. E l'animazione della città stamane prestissimo, era intensa: si era sparsa la notizia che Beaumont e Garros erano partiti da Avignone, e che avevano espresso l'intenzione di essere oggi in Italia. L'ansia dell'attesa cresceva di momento in momento, mentre il cielo si andava, per contro, facendo piovoso e si levava un vento impetuoso. Le condizioni atmosferiche apparivano oltremodo difficili. Il cattivo tempo contribuiva ad aumentare l'ansia di tutti. Si temeva per Beaumont e Garros, dei quali non, giungevano che frammentarie notizie. Cosi si sapeva che ad Aix en Provence tutti e due gli aviatori si dovevano essere trovati perduti nella tempesta che imperversava slamane, tra le 8 e le 9, in tutta la regione. Intanto qui la tempesta era tale che sembrava impossibile che. in. tali condizioni > due aviatori potessero prendere terra. D'altra parte, dopo Air. en Provence, non è stalo segnalato più alcun passaggio. Era probabile che i due audaci si fossero fermati presso Aix, in località di San Massimino. Infatti alle 11,30 giunse notizia che Garros era giunto nei pressi di Malmort, a circa 40 chilometri a sud-est di Avignone, nel dipartimento delle Bocche del Rodano : che egli era stalo avvolto in un turbine di vento, che lo aveva costretto a prendere terra; e l'atterramento era stato cosi, violento che l'apparecchio si era rovesciato. Garros era illeso; ma il suo Blériot era gravemente danneggialo. Partirono subilo parecchie squadre di meccanici dall'aerodromo di Avignone per le riparazioni necessarie; e si sperò che Garros avrebbe potuto partire prima dì sera. Invece di Beaumont correva voce avesse fatto una semplice sosta atterrando felicemente lungo il percorso tra Avignone c Nizza, non si sapeva precisamente in qual punto, e che poi avesse ripreso la sua rotta verso Nizza. Alle 15,30 non è ancora giunto a Nizza nessun aviatore. Si apprende che Beaumont fi tu panne a Bessc sur Issole, ai piedi di un'alta montagna, presso Brignolles, a mezza strada tra Marsiglia e Nizza: il suo motore non agisce più. Il suo meccanico parte in automobile per Tolone affine di provvedere alle riparazioni necessarie. Si conferma che Garros attende, ad aggiustare il suo apparecchio a Malmort, al itord di Salon. L'arrivo trionfale Tutta la giornata trascorse in urìallesa, varia di ansie, di speranze e di Umori. Si susseguivano telegrammi e telefonate che annunziavano i progressi dei varii aviatori sui tratti Digione-Lionc e Lione-Avignone. L'attenzione di noi, cronisti, e del pubblico si rivolgeva ora su questo ora su quell'aviatore: lo si seguiva nelle varie tappe, nel suo accostarsi ai primi... Poi o un incidente lo fermava o venivano a mancare notizie di lui. E ricominciava l'ansia, con le sue dubbiose alternative. Coloro di cui erano più incerte le notizie, erano i più vicini, i più vivamente attesi: Beaumont e Garros. Si riferiva quindi: » Garros ha telegrafato che si propone di tornare a Lione e di ripartire con nuòvo apparecchio, se gli organizzatori lof autorizano. L'aviatore Morane gli presta'il suo apparecchio ». Oppure: « Garros potrà ag¬ i.CrfnsaafsstcanLhllOadaNstvFg i i o r o i a e e i i giustare il suo apparecchio, e riprendere il. volo prima di sera ». E ugualmente contraddittorio era ciò che si riferiva di Beaumont. E le ore trascorrevano. Passò il. meriggio, si. avvicinò la sera. A un tratto, nell'ambigua luce crepuscolare, un punto nero apparve nel cielo verso il nord, si accrebbe ai nostri occhi, venne acquistando forma. — Un areoplano! Un ateoplano! Il grido si levò da ogni parte del campo, rìsuonò su mille bocche; e tosto si mutò in fragore di evviva e di applausi trionfali. 9 Era Beaumont, colui, che giungeva; e tra i.entusiastico delirio popolare egli atterrò Insieme con Beaumont giunse la notizia he. anche Garros aveva ripreso il. volo. Col cadere della vera, invece che diminuire, la folla sul campo andò aumentando, folla, animata da. brividi d'ansia, fremente nell'attesa. Fu. acceso sul campo un immenso falò per indicare, nell'ombra che s'era andata addensando, la via al coraggioso aviatore, che si sapeva in viaggio, in mci- 0 alla bruma, contro il vento che soffiava forte. E accolto da urla, di gioia, da applausi, senza fine, verso le 20 anche Garros giunse, e atterrò felicemente, subito stretto intorno da una folla di ammiratori, che si contendevano il piacere di esprimergli da appresso il loro entusiasmo. La eroeiera delle navi italiane Qnoglia, 29, notte La regia nave Vittorio Emanuele * ancorata nel nostro porto, per il servizio di segnalazione e di sorveglianza, per il raid ParigiRoma-Torino. Spazia, 39 notte In seguito all'improvviso arrivo a Vizza di due aviatori partecipanti al raid Parigi-Roma-Torino, il Comando in capo emanò istruzioni per l'immediata partenza delle navi e torpediniere, ed ai semafori, in modo che la mobilitazione potè effettuarsi in brevissimo termine. La dislocazione delle navi siluranti sulla costa ligure, venne effettuala nel modo seguente: Re Umberto, a. Genuva; Vittorio Emanuele, a. Porto Maurizio ed Oncglia; Sardegna, a. Vado; Regina Elena, a Chiavari; cacciatorpediniere e torpediniere Aquilone, a San Remo; Nembo, a Porto Maurizio; Turbine, a Vado e Savona; Zefiro, a Genova; Borea, a Portofino e Santa Margherita; torpediniere. 84, lai, 108, a Spezia e Porto Venere; Atlante, a Porto Venere. Per il passaggio degli aviatori tutte le disposizioni furono prese dal Comando in capo, ed appena verrà segnalato il. passaggio nel nostro golfo, un colpo di cannone ne darà avviso. Qui si è costituito apposito Comitato d'onore. Livorno, 29, notte. L'Osservatorio delta Regia. Accademia N<ilale ha segnalalo, stasera, al Comitato di auiazìone di Vizza, che la tendenza del tempo e di migliorare. Quantunque la pioggia seguili a cadere da lunghe ore, insistente, il Bollettino aereologico di stasera, reca: « Iltviera di Ponente: vento, da nord a nord-ovest; ciclo coperto da cumuli e da cumuli nembi; mare mosso; orizzonte nebbioso; riviera di Levante, quasi calma, nuvole, nebbia e pioggerella ». Il Comando della Divisione Navale ha stabilito che le partenze, da Pisa degli aviatori saranno segnalate a Livorno, mediante colpi di cannoni, dall'alto della tortezza Vecchii. In città vi è molta aspettazione. In mare, vi sono il cacciatorpediniere d'alto-mare Fulmine, Vàri rimorchiatori, parecchi vaporini e barche a remo ed a vela. A Castiglioncello Romito e Qnerciolo. assicurano un attivissimo servizio di pronto soccorso. I preparativi a Roma Roma, 29, notte. .1 Roma e lungo tutto il tratto italiano del raid fervono i preparativi, in attesa del viaggiatori. Malgrado che ieri soltanto siano finite le corse al campo dei Parloli, è. già stato approntato nello stesso Ippodromo il campo di aviazione, demolendo le barriere e gli ostacoli. Nella mattinata il lenente Matteucci si è recato all'Areodromo, con alcuni soldati, per procedere all'innalzamento dei piloni ed. alle osservazioni meteorologiche. Alcuni soldati, ed ufficiali degli specialisti del genio hanno trasportato ai Pariuti un pallone frenato, che dovrà essere innalzalo appena si saprà che gli aviatori sono parliti da Pisa, diretti alla capitale. Prima della serata saranno costruiti cinque hangar. Il corrispondente romano del Petit Parisien ha intervistato il generale Goiran, senatore del Regno, fratello maggiore del generale Goiran, ministro della guerra francese. Il tenente-gene, rale Goiran ha dichiarato la sua ammirazione, per il progresso Immenso che la Francia ha saputo compiere nell'aviazione, e siccome il giornalista gli ricordava, che gli aviatori in viaggio per Roma sono stati salutati, alla loro partenza da Parigi, dal generale Goiran, stto fratello, egli ha detto: « Ho intenzione di andare all'Ippodromo dei Parioli per assistere al loro arrivo ed essere fra i primi ad augurare il benvenuto nella capitate italiana a questi coraggiosi che alla loro partenza da Parigi hanno avuto il saluto ed i voli di mio fratello ». Non si potrebbe immaginare un simbolo più toccante della fraternità framo-itallana. L'organizzazione da Rema a Torino Ieri i commissari del tratto Roma-Torino hanno visitato in automobile, assieme al colonnello Motta, comandante la Brigata specialisti di Roma, il percorso dalla capitale ad Orvieto, la cui sorveglianza è specialmente affidata al genio militare. 1 commissari ed il colonnello Matta hanno deciso di portare un mutamento di percorso al primo tratto, che seguirà cioè da Roma, Nepi, Vignauello, Soriano, Viterbo, Monteflascone. Orvieto. Vennero nominati i commissari in ciascuna; tappa o sede di Sotto-Comitato, cosi : ad Or- i vieto il i:onte Carlo Piccolomini; ad Arezzo l'avv. Ugo Mancini; a Firenze il cav. Lodi; Focardi; a Bologna il conte Gregoriui Bingham; a Modena il dottor Giovanni Montanaro: a Reggio Emilia il rad. Sardi Romolo; a Parma il cav. Mattei: a Piacenza ring. Arturo Veneziani; a Voghera il dottor Cesare Morosetti; a Casale l'avv. Giorcelli; a Trino il cav. Albasio; a Orescentino l'avv. Buratorc; a Chivasso l'avv. Parigi. Il Comitato di Torino è quello stesso cui la Commissione esecutiva dell'Esposizione ha affidata l'organizzazione della settimana d'aviazione, che avrà luogo dal 18 al 24 giugno, ed è presieduto dall'on: comm. Carlo Montù. Posdomani nella sede della Pro Torino avrà luogo una riunione delle Autorità e dei dirigenti delle Società sportive locali per pren¬ dTco^ l'zASdcaGrtrTTPTTEE' Tt ! . dere ogni accordo circa l'arrivo del raid RomaTorino. L'arrivo avverrà nel nuovo campo che si sta costruendo n».'Ua. regione Mlraftori. ^ feri il commissario cav. fi. Verona ha, col'on. Montù, preso orni accordo sulle segnalazioni ria farsi in tale, occasione. Verranno disposte dell", bandiere sulla Mole Antonelliana e sullo, cupola della basilica di Superga, mentre nel centro del nuovo campo di aviazione s'innalzerà un pallone frenato, che indicherà la. direttiva da seguirsi dagli aviatori nell'attraversare la città. Gii iscritti alla settimana aviatoria <ìi Torino. Alla settimana di aviazione, che seguirà l'arrivo del raid, parteciperanno i seguenti aviatori : i, Bresson 'monoplano DeperdussinV 3. weiss (monoplano Pirotj: •'}. Neri (monoplano Antòinéttè): i. Amerigo fmononlano Rep): 5. Von Gàve.r (monoplano Antoinette): fi. Martinet (biDlano Farmàn); 7. Fischer (biplano Farman); 8. Desider (monoplano Voisin-Conordl- 9. Train (monoplano Train); 10. Dufour (apparecchio Dufour); 11. Manissero (monoplano Blériot)'- 12. Cagno (biplano Farman); 13. Marra (biplano Farman). Altri nomi di arditi aviatori saranno ag. rentf1 a,lla 81'1 imi>0rtall('9 lista doi concor- (Vedi Ultime Notizie)