Tra rossi ed azzurri alla grande esercitazione tattica di 1400 volontari ciclisti

Tra rossi ed azzurri alla grande esercitazione tattica di 1400 volontari ciclisti Tra rossi ed azzurri alla grande esercitazione tattica di 1400 volontari ciclisti Più bella e più degna prova della loro disciplina militare non potevano dare i miltequattrocento volontari ciclisti, che si volle rumili nella campagna torinese per mia vasta esercitazione talliva, la quale servendo di allenamento istruttivo ai battaglioni organizzati, riuscisse, per la gioventù nostra, di eì»empio incitatore ad accogliere con fervido entusiasmo l'idea mirabile di creare un piccolo esercito di forze isuove, esuberante di volontà e di ardore, un piccolo esercito che sia affermazione purissima d'i amoro alila terra inviolabile che ci ha cresciuti. Tarino nostra, che sepi>e mi tempo ogni audacia generosa, saluterebbe con gioia ' giovani,, i quali, come altri hanno fatto già, si raccogliesse^ per questa nobilissima gara vinile, che è. nel periodo della pace vigli*?, l'innovamento vivificatore di tutta una tradizione italica. ■Lo pensavo ieri mattina mentre insieme generate Lequio, direttore dell'esercitazione emio cortesissimo informatore, al niairchese Ferrerò dli Vien-thri'igliia, dii. .servizio quate Presidente del Sotto-Comitato Automobilistico del Corpo Volont-ari ed al capitano Rivo, percorrevo in automobile in zona occupata dai quattro battaglioni impegnati negl'azione. Oh vusso è presa Avevamo lasciato Torino poco dopo le 7. spingendoci vtirso Chtvasso, dove molto verosimilmente doveva avvenire un primo sconit.ro. Gli azzurri, che jil giorno precedente avevano occupato Vercelli e Casale, dovevano, per oo-diiine telegrafico del comandante, spingersi fino sulla linea della Stura per occuparne i ponti defila strada nazionale MilanoTorino e di quella del Regio Parco, facilitando cosi alle truppe la marcia verso la nostra città. Ma prima della borgata Bertoulla incontriamo il maggiore Nasi ed il ca.nitano Dho. Ii'ovdiiie del colonnello Mattóni, hanno raccolti i battaglioni su Chivasso od occ nell,, M-ilil-imi Innuo l-ic. !'r' dirigerai a toSSVolta 'i?l.ta Si^rJwh v^L'Ji'i i rfciS 1 1 1,1'in ricognizione su Vercelli e Casale. ti ìLa grossa pattuglia dei bersaglieri ciclisti vanlSa! ^ M™™ * ^ "'^ dl ^1Precediauio allora d'un buon tratto il bru- Kno drappello, ma possiamo inoltrarci per chi- lometri e chilometri senza che degli azzurri Lsi abbia notizia i' Oltre Chivasso s'incontrano, sì, alcune pa,t- 'tughe isolate, ma sono giovani volo.;turii Vhe non hanno evidentemente, alcuna nozione del pericolo imminente perchè pensano allegramente a rifornirsi lo stomaco. Qualcuno trova ancora tanto llato dia canterellare in sordina uuarictta popolare; proprio vero che « a battaglia, come a un ba'llo cantando si va... •■ Ormai abbiamo il convincimento cho gli azzurri saranno nell'impossibilità di giungere a Chwasso,. quantunque ci sia dato vedere qualche pattuglia marciare di buon passo. I rossi, preceduti dai bersaglieri arriveranno i essi per primi ad occupare la qiitt;.. ■•Ma ecco che al bivio Casaile-Miilano avanzano agili e freschi i plotoni comandati dui capitano Cavestri : sono la salvezza per gli azzurri, poiché daranno tempo al battaglione di Vercelli di compiere le sue mosse e all partito di coordinarsi. Ripieghiamo anche noi verso Chivasso, do- ve ora è giunto col generale Porro, il cotnau-i dante del Corpo d'Armata generale Rrusati per seguire le fasi dell'esercitazione. ILe prime pattuglie azzurre hanno appena!occupata ]a città che in lontananza si intra-1vedono appostati i bersaglieri. I• Avviene uno scambio nutrito di fucilate. Unigrupno ha preso posizione in una piccola macchiu, laterale e fa fuoco accanitamente,!ma non può reggere e deve ripiegare sotto.l'attacco viivace dol volontari azzurri. iChivasso è del nemico, il quaile vi si con-!centra, sotto gli ordini dal colonnello Mon- !fuori. II maggiore Natali riceve allora l'ordin« di avanzare verso i ponti delia Stura, dove si svolgerà fra poco la fase finale, poiché là i rossi presenteranno la loro maggior resistenza. Mentre ci dirigiamo verso Settimo, un auto, mobile ci pass-i accanto recando un giovane con la testa fasciata: un ferito sul sèrio queste, ina lejigerissimamente: una escoriazione al ca.po prodottagli durante la inalvea dalla canna del moschetto sbattuto in un brusco sobbalzo. I medici, che sono numerosi tra i volontarii ed hanno con scrupolosa vigilanza provve duto ad una diligente distribuzione dei soc- corsi, hanno prestato al giovane le loro cure aflle.tt.uose e adesso il ferito, che e fresco ed,ilare, sorride di quel piccolo incidente, la'guerre cornine à la uuerre! "* La difesa dei ponti Ormai l'animazione s'è accrescinla. I battaglioni ciclisti spiegano cosi vivo entusiasmo in questa loro esercitazione, che Io spettatore I pericoli della strada Ieri mattina, verso le 6, l'operaio Cibrario Mauro, d'anni 21, da Pianezza, mentre percorreva in bicicletta via Garibaldi, giunto all'angolo di via Consolala venne investito dalla vettura tramviaria n. 102 della Società Belga, linea Ospedale Mauriziano. Il manovratore fece subilo agire il freno elettrico, fermando cosi di botto la vettura, o poscia si ««lontanava frettoloso, mentre le grida di dolore dell'investito mettevano in grani panico i passeggieri e le persone acetose. Fra queste furono pronti di soccorso una guardia municipale ed un graduato dei cittadini dell'Ordine, che aiutarono i'. Cibrario e lo adagiarono in un locale prossimo inviandolo indi, a mazzo della Croce Verde, al S. Giovanni, ove gli riscontrarono una ferila al piede destro, e lo ricoverarono, giudicandolo guaribile in giorni 40, salvo complicazioni. La disgrazia a dne manovali ferroviari I manovali ferroviari Cerrato Giovanni, di anni 29, e Costerio Vinceuzo, di anni 34, si trovavano ieri mattina su un carrello di servizio sulla linea di Modane. Ad un tratto per l'eccessiva corsa del veicolo, entrambi furono sbalzati a terra, in modo- che il Cerrato, caduto sotto la ruote, ebbe fratturato l'omero sinistro e riportò lesioni varie, ed il Costerio contusioni. • Trasportati al Mauriziano, il primo fu rieo-j verato e giudicato guaribile in circa un me-j se, ed il secondo medicato e giudicato guaribile in la giorni. Ladro di motociclette Fu arrestato dal brigadiere Gallia della squadra mobile, il pregiudicato Mario Giudici di anni 24. che fu riconosciuto autore di due furti di motociclette, una delle quali fu rubata al signor Alberto, e venne seque-' strafa. Le vittime del lavoro II giovinetto tredicenne Rosso Costantino, garzone stuccatore, mentre si trovava su un ponte eretto per il costruendo palazzo in viaCernaia, n, 2, cadde dall'altezza di sei metri e rimase a terra tramortito. Il poveretto verme ricoveralo al San Gio-| vaimi, i cui sanitari si riservarono ogni giudizio sulla gravità dclte lesioni riportate. Impiccato! Cerio Bono Giacomo, d'anni 47, abitante al N. 017 di strada Saorgio, regione Madonna di Campagna, fu trovato ieri mattina impiccato ad una fune appesa all'inferriata di una finestra delle cantine. Il medico municipale dottor Segre giudicò che la marte datava da circa due ore. 1 motivi del disperato atto non sono noti. Furto Ignoti penetrarono nell'abitazione del signor Faneglio Giuseppe, in via Vittozai, C, e vi rubarrono vari oggetti d'oro del valore di L. 150. ha. l'illusione della realtà d'un più grave scorino che si prepari. Passano staffette hi corsa velocissima, avvolte in un nembo di polvere, recando ordini ed avvertimenti: i giudici di campo — fra i quali incontro il tenente colonnello Monest, i maggiori De Negri e Bertoli, i capitani Pizio, Barberis, Rodellono, Testa, Morozzo della Bocca, — s'avvicendano in questo o quel punto senza tregua. 1 rossi si preparano ad una ostinata difesa dei ponti e da. Settimo si dipartono por due diverse località. In Bertoulla prendono posizione tra il verde dei boschetti, quasi sulla, riva della Stura i volontarii, mentre ut bersaglieri è affidata Ih. custodia del ponte sulla strada nazionale, di Milano. Sono quasi le 11, ed il generale Brusrjtt ha creduto opportuno concedere mezz'ora di tempo in più per la risoluzione della fase finale e; lentie ci dirigiamo sulla piccola borgata, ] una pattuglia rossa di retroguardia, appo-stata in una ottima posizione disturba le mos se degli azzurri, ma è obbligata improvvisamente a ritirarsi sotto il crepitio dei fucili nemici e raggiunge il grosso del battaglione del maggiore Nasi. I rossi occupano per un largo tratto la sponda destra della Stura e si trovano abbastanza ben riparati, di modo che le prime compagnie nemiche durano molta fatica a resistere alla, scarica violenta che lo accoglie. II ponte di Bertoulla è deserto; cioè no: passano cani ed armenti inconsapevoli di quanto avviene e del... pericolo che li sovrasta. Alla testata di sinistra, in piedi sul para petto, appoggiandosi ad un grosso palo, il generale Brasati segue con molto interessa rnenlu l'incruento combattimento che sta per risolversi. Gli altri ufficiali superiori se ne stanno in gruppo, intenti. Sono trascorsi pochi minuti e mentre dalla strada nazionale di Milano giunge l'eco della fucileria crepitanteli azzurri, con' erìio Alila l'O glIlllgB 1 e'JJ nulla incucila, i i ■ :v nuli 'seliza '««uà. i rinforzi, degli azzurri, co: tiaddistintl da una copertina... bianca sul be 'retto, si stendono in lunga catena e apro. ìun"7uoco""vivo al quale "i rossi rispohdonc {"*.-amante 1 Lo spettacolo è pittoresco. Di tra i cespugli K'fdi ^PPare come una improvvisa nontura dl margherite, tra picco; nembi lievi difumo, L S incrociano 1 comandi, appena^ distinti, ti a iil tonar secco dei moschetti: i rossi si dilen- '.dono sparando. * » 'fi1"1;?,1 ^f;^6!^^ f flJ^/^SÌ;1 tra gU .alberi ^o^.^ole p^e ,,, i dere a; colpi del nemico, La difesa non può più continuare, ed i bat¬taglioni attaccati ripiegano verso il Regioguai e. Ma ecco d'improvviso la fanfara ciclistica del aO.o fanteria, che ha le macchine ornate festosamente di gaggie fragranti, suonare la carica. Una compagnia di volontarii di Udine e della Valtellina, riparata dietro una collinetta ■con l'armi al mede, salfa improvvisamente sul ponte e lo conquista di gran corsa facilmente, poiché i rossi sono impegnati a rispon-Parco, mentre echeggia il segnale di cessare il fuoco. Il combattimento è fluito. Il gran rapporto Milanesi e torinesi, mantovani e liguri, veinsomma.i neu ed emiliani, rossi ed azzurri dimenticano di essere stati per tutta la matti Inala nemici c si ritrovano riuniti da un ! unico sentimento fraterno: quello del proprio 1 dovere con tanta bellezza di spontaneità com I piuto. i chi ha dimenticato, nel fervore della batta glia, la sua bicicletta corre a riprenderla, c ! poco dopo i millequattrocento volontarii ci.disti — che tanti ce ne sono — si dispongono i nuovamente per battaglioni al Regio Parco. ! È' l'ora in cui le operaie della Manifattura ! dei tabacchi escono per la colazione, e per le strade c'è ressa di belle ragazze. nemico al quale mi arrenderei esclama giocondamente un cor¬ — Ec... volentieri! cali». E' il momento del gran rapporto. Agli ufficiali che si sono riuniti il Comandante del pulento milanese che sbuffa e sgrana una risata risonante. Ma squillano già le fanfare e preceduti dai motociclisti, le compagnie si dirigono ordinate alla-piazza d'armedi Vanchiglia, disponendosipoi con agili evoluzioni nei- a plotoni afflali-Corpo d'annata dice con franca cordialità la uà viva soddisfazione ed il generale Lenuio rivolge parole di congratulazione per la dili- peilza °,.Ia ''esistenza tisica che i volontarii llan?,° dimostrato in questa prima grande e, ser.cì„a'',Vne' , , ' Nuli altro e fu bene: un discorso avrebbeguastato. Meglio assai il laconismo militare, che una superflua verbosità. I battaglioni, per nulla affaticati, sfilano quindi dinanzi al generale Brasati e fanno ritorno in città. Il mezzogiorno è scoccato già da mi pezzo. Urtato da un'automobile. Il meccanico Ureste Benzi, d'anni 17, abitante in via Po n. 28, mentre passava in bicicletta, all'angolo di via Belvedere e piazza Cavour, fu investito dall'automobile n. 63.823 e riportò lievi contusioni alle braccia. Fu medicato al San Giovanni e giudicato guaribile in i giorni. Giù dal carro. 11 lattivendolo Gabriele Tavella, d'anni ?9, abitante in via Carena, N. 20, passando sopra un carro nei pressi della Barriera di Francia, essendosi imbizzarrito il cavallo, fu sbalzato al suolo riportando la frattura del femore destro. Con barella municipale, fu portato al San Giovanni, dove venne ricoverato e giudicalo guaribile in 100 giorni. Percosse anonime. Il contadino Antonio Catalano, d'anni 44, abitante in via Lagrange u. 28, fu percosso giorni sono nella sua abitazione da uno sconosciuto e riportò contusioni ed echimosi alla fronte, guaribili in 6 giorni. Fu medicato al San Giovanni. ECHI DI CRONACA On inauuro toujours