Il padiglione del Siam

Il padiglione del Siam flTTSflVE^SO li'ESPOSIZIONE Il padiglione del Siam Stamane si apre al pubblico ii padiglione con cui il Siam ha voluto prendere posto tra le nazioni concorrenti alla grande mostra: e imi mattina ,)1 colonnelo Cerini, un italiano che visse più di un quarto di secolo al Staiti, riformandone e riordinandone l'esercito, e che a «tato ora incaricato del Commissariato jpenera'te per quel Governo alla nostra Esposizione, guidò un gruppo di cronisti ad una visita preliminare del padiglione, U lustrandone con cortese sollecitudine ile varie sezioni. 11 padiglione del Siam, die sorgo sulla riva destira del fiume, tra quello della Serbia e un'ala estrema di quallo degli Stati Uniti d'America, si distingue dagli 'altri edifici dell'Esposizione por la sua arcnitettura caratteristica, che riproduce, come .già i padiglioni dell'Ungheria '6 della Serbia, il tipo delle costruzioni del paese, sintetizzandone, per la nostra curiosità di linee e di colori esotici, le varie particolarità di struttura e di decorazioni. Benché, dato il carattere provvisorio dell'episodio, si sia dovuto in certe parti ricorrere ad espedienti sommari, e sopprimere in genere motivi decorativo troppo sfarzosi, tuttavia il padiglione che si specchia nelle acque del Po si può dire di schietto stile siamese, quale si ammira nei templi e nei palazzi storici sipecchiantisi nelle placide acque del Mé-iNam. Un triplice ordine di terrazze, cui si accede per mezzo di scale ripidissime, con alti scalini, forma 11 basamento dell'edificio. La pianta di questo è in forma di croce, con le due braccia laterali molto allungate; i tetti sono a due spioventi, notevolmente inclinati, e le capriate seguono la linea delle braccia della croce: una cupola piramidale, a sette ordini di gradi, variamente frasnaigdiata e fregiata. sormonta l'edificio nella sua pairte centrale. Quest'architettura subito, a una prima osservazione, rivela le sue origini dalie costruzioni in legname, di cui sono rimaste le lin'ee caratteristiche anche in quelle in muratura, che il padiglione tende a riprodurre: così si osserva, ad esempio, l'inclinazione verso l'iliterno delle 'pareti, come ragioni di stabilità e di solidità consigliavano in terreni alluvionali, soggetti a periodiche inondazioni: o il materiale legno è ancora adoperato qui, come in oeal costruzione siamese, per le capriate e le travate dei tetti, per l'ossatura delle cupole e delle guglie, per vari fregi decorativi. In 'questi la fantasia vivace degli artisti, paesani si è sbizzarrita, rievocando, per mezzo delle arti dell'intaglio, della laccatura e della coloritura, figure mitiche e leggendarie, foggiando , una immaginosa flora e una fauna mostruosa: ecco il re del pennuti ■Garuda cha fa sua preda di N'aga, 11 serpente, lecco stilizzati gli steli e i fiori dei loto, ecco cigni e leoni, ed elefanti a tre teste e forme umane imbestiate: ecco, sopratutto, l'elemento religioso figurato in idolotti diversi, tra cui emergono le rappresentazioni 'del dio Visnù e cui sovrasta il invite indico Buddha, seduto sulle gambe incrociate, con le mani congiunte suil'umbilico. La cupola, co' suol sette ordini elevantisi piramidalmente, simboleggia il cielo, con le sette sfere planetarie; le guglie a scaglioni conici raffigurano gii ordini del-mondo, culminanti nel monte fMeru, apice e fulcro. Un motivo di decorazione pittorica, che ricorre frequentemente, è un disco d'oro con raggi bianchi lievemente ricurvi : è il Ciakra, emblema dell'universo, e più precisamente del sole, segno di potenza, e come tale emblema del monarca. Ancóra e lungamente si potrebbe dire del' 'l'architettura e della decorazione di questo pa, diglione siamese; ma le mostre contenute nell* sale hanno pur diritto alla nostra attenzione, Questa, ad esempio, riguardante I'istruzion< pubblica, e che ci si presenta con saggi di di( segno, di pittura, eseguiti dagli scolari, con li prove di questi melile varie discipline, n coi lonreello Garini c'Informa: — Nei riguardi della loultura il Siam si trova compreso, fino all'età moderna, nella sfera di influenza dell'India; <e l'educazione e l'istru< zione rimasero affidate quasi esclusivamentt ai monaci buddhisti: i tredicimila monastwrl che sono sparsi per il paese rappresentano ali trattante scuole; e ancor'oggi essi sono rimasti tali nelle regioni remote. 'L'istruzione pel sessa maschile è resa obbligatoria non da una legi ge civile, ma dalla ilegge religiosa che imponi che ogni fanciullo prossimo alla pubertà, dal re all'ultimo suddito, riceva la prima ordina' zione di Sàmanéra, o novizio, nel tempio da cui dipende o in quello che gli ipiaccia Bcegliei re, e che quindi trascorra in un monastero un periodo di clausura di almeno tre mesi. N< viene di conseguenza che per ipawpararsi al ri» tuale dell'ordinazione, che comporta non sole i 1 sapere leggere e scrivere, ma anche qualche conoscenza della lingua Pàli, in cui sono re< datti i testi sacri, il ragazzo deve subili un tirocinio preliminwre sotto lo guida d'uà maestiro. sia ecclesiastico che secolare, tiroci* nio che vale come scuola elementare. Al ve» tesimo anno, poi, la legge religiosa impone che ogni giovane riceva >la piena ordinazione di Bhilckhu, o frate, e trascorra altri tre mesi al monastero; e solo dopo questa pratica egli acquista i diritti di cittadino a può 'pensare a formarsi una famiglia. Quindi è una nuova scuola, con più vasti e più importanti prò. granimi d'istruzione, che gli si rende neoessaria. Questo stato di cose perdura ancor'oggj, sebbene alquanto attenuato. Ed oggi, accanto a quelle dei monasteri, sono sorte scuole governative, cosi per i maschi come per de femmine:: l'educazione di quest'ultime era prima molto trascurata, specialmente nelle classi povere. Fu 11 re Mong Kut che iniziò la riforma dell'istruzione, in questo senso di avocarla allo Stato; il suo successore Ciulalongkonn. il re defunto or'è poco tempo, entusiasta della scienza e del progresso occidentale, la continuò e \:\ sviluppò costantemente durante tutto !! • regno, provvedendo all'educazione primaria, a quella secondaria, a quella tecnica e Piufe-ssonale, e preparando il terreno all'educazione superiore. Passiamo in altre sale della mostra. Una se-i zione è dedicata ai H,»vori pubblici, che sonoi in gran parte opera di emigrati italiani. E la" nostra guida commenta: — 'Per imprimere maggiore impeto al rinnovamento edilizio del paese, venne nel 1887 creato un Ministero dei lavori pubblici, con un ufficio tecnico che dal 1690 in poi ebbe a capo ed a componenti esclusivi, eccetto ini qualche carica secondaria, ingegmm ed archi-'; tetti italiani. Strade carrozzabili, per centinaia' di chilometri, furono costruito In luogo della: antiche tortuose stradiicciuole, praticabili ap-; pena alle primitive carrette indigene; numerosi ponti si inarcarono su corsi d'acqua e canali,; prima attraversabili soltanto a guado o ' ini barca; a sempre a cura di quest'ufficio tecnico, in ogni capoluogo di provincia verniero stabi-1 liti convenienti, uffici per l'esercizio e per l'am-L ministrazioine dei pubblici servizi. E per que-, sto riguardo, si può decisamente affermare cTa.0 il Siam deive tutto all'opera degli Italiani, che recarono, come ho detto, il contributo primo, essenziale dell'intelligenza direttiva. Vengono poi le mostre dèi mezzi di trasporto' ttTre&tri, fluviali e marittimi : dalle carrette' indigene trainate da buoi e da bufali, alte ferrovie, che si svolgono oggi mei Siam peti- MXB; chilometri di linee .e che saranno quasi raddoppiate entro il 1914; dalle piroghe © dallo canoe, scavate in un. unico tronco, aille sua-; tuose barche legali, lunghe fin oltre einjquamta' metri; dalla imbarcazione linsotmmerglbile, tifiate, nei viaggi nell'alto Mè-Naro e ne' suoi affluenti, alla fila Pel, o * barca anitra », snella, agile, velocissima: la mostra dei servizi postali; La mostra della decorazione, del mobilio e dtìll"airj'etlainento dello 'abitazioni; da móstra del materiate per l'arte teatrale; da mostra agricola. e quelle della silvicultura e delle industrie forestali... Il commissario delki sezione, con felice pensiero, ha invitato il pittare Ferro, che, com'è noto, fu parecchi anni al Siam, lavorando alla reggia del defunto Ciulalongkonn e a vari! palazzi di Bangkok, a decorare una sala del padiglione con i suoi studi e le sue impressioni siamosi; ed ecco freschi, vivacissimi di colori, uminosi, i cartoni e le tele in cui ride id paese e si anilina la vita di cui le varie mostre ci' haiuno offerto notizie .e saggi varii. particolari; ecco ori di aurore e fuochi ditramonti sud MèNitm, scorrente con vasta iplacidità d'acque ra le rive verdi di bambù, segnate di leggere multicolori costruzioni; ecco ani mate scene di mercati, di feste, e vie fervide d popodo; ecco ritratti, delicatamente trattati a pastello, che rievocano tipi di giovinetti forti, dalla pelle bronzina, tipi di bellezze esotiche, che, attraverso il vetro, ci fissano con 'grandi occhi sereni, schiudendo le labbra un poco tumide a un sorriso soave... MARIO BASSI.

Persone citate: Cerini, Garini, Mong Kut, Siam

Luoghi citati: Bangkok, India, Naro, Serbia, Staiti, Stati Uniti D'america, Ungheria