La Turchia tra la crisi politica e la guerra

La Turchia tra la crisi politica e la guerra La Turchia tra la crisi politica e la guerra aomettov non andrà in Macedonia Re Nicola, a Costantinopoli? (Servizio speciale della Stampa). Vienna, 11, notte. Le" notizie che si hanno oggi sulla crisi turca meritano una speciale attenzione. La Heue Freie Presse riceve questa sera da Costantinopoli : <c Si dice che il Gran Vizir, vedendo le minaccie di ostruzionismo da parte dell'opposizione della Camera, prolungherebbe la sessione parlamentare Ano '"Mia metà di luglio. Egli spiegherebbe questa misura con il fatto che il viaggio del Sultano in Macedonia verrebbe rimandato per desiderio dello stesso Sovrano ad epoca più lontana. Frattanto, il Gran Vizir completerebbe il Gabinetto con nomine di sua .scelta e soltanto nel caso che non riuscisse ja? formare una nuova maggioranza scioglierebbe la Camera. Quest'ultima decisione dipende dal risultato della votazione per la ■niomina del nuovo presidente del partito del ■^Gomitato, che avrà luogo domenica e nella quale i nazionalisti pensano di rovesciare ATalaat bey. Ad ogni modo, il Gran Vizir «embra di nuovo padrone, per il momento, della situazione ». ! Questo telegramma della ìVeite Freic Pres,'se illumina due fatti che importa rilevare: l.o che i dissidenti conservatori vanno sempre più imponendosi della situazione perchè il Gran Vizir sembra ora condiscendere al loro desiderio di prolungare la sessione parlamentare 2.o che il viaggio del Sultano dn Macedonia verrebbe rimandato. Come ricorderete, già più di una settimana fa, sulla base delle dirette informazioni ricevute, avevo espressi molti dubbi sulla possibilità del viaggio del Sultano in Macedonia, in questo momento. II telegramma del giornale viennese viene ora a confermare questi dubbi. Quale ora è la ragione del rinvio di questo viaggio? Non sono forse, come ho già epiegato, i torbidi che si vanno manifeitando anche nel vilajet di Kossovo, che do-J (tyebbe appunto essere la meta del viaggio1 '«lei Sultano? In questo caso, si spiegherebfcaro bene le grandi concentrazioni di trupvpe che si vanno compiendo da qualche tempo nella vecchia Serbia, nel vilajet di Koscovo, e che si volevano finora spiegare con HI viaggio del Sultano. 1» strano contegno del Ministro della guerra Intanto, sempre sulla crisi turca, il ÌVcì/c Wliener Tageblatt riceve da Costantinopoli«Il ministro delle finanze, che ha presen:tato le dimissioni, Diavid bey, in una conversazione privata, ha detto che causa principale delle sue dimissioni sta nell'impossibilità di potere soddisfare le continue domande di denaro del ministro della guerra, per queste stesse ragioni, il nuovo ministro ■'delle finanze si troverà davanti ad un còmipito assai difficile. Molto discusso il fatto •che il ministro della guerra non ha mai preso parte al Consiglio dei ministri, che |banno avuto luogo in questi ultimi tempi ih occasione della crisi. Anche l'altro ieri, alle 6 di sera, quando il Consiglio dei ministri si riuniva di nuovo, il ministro della guerra passò ostentatamente in automobile innanzi al palazzo della Sublime Porta senza fermarsi. Egli si e. chiuso in un silenzio misterioso, che neppure il Sultano è riuscito a rompere. Infatti, quando durante l'ultimo Selamlik il Sultano domandò che cosa pensasse della crisi, egli rispose che. come soldato, si manteneva assolutamente neutrale e non cercava di spiegarsi le ragioni dell'attitudine dei suoi colleghi nel Consiglio dei ministri. Per caratterizzare la situazione, i giornali turchi riportano una dichiarazione del colonnello Sadik, capo del nuovo movimento conservatore, il quale si trova a Salonicco. Il colonnello Sadik ha detto che la crisi ha uno sfondo molto più serio di quello che generalmente si crede. Egli ha dichiarato .che si recherà prossimamente a Smirne dove sorge ora un contrario movimento che ha già preso un notevole sviluppo ». v. La verità ' sulla situazione in Albania tvtsrtcralI ■ Qualche giornale di Costantinopoli annunciava che il re Nicola del Montenegro pensa di fare visita al sultano a Costantinopoli. La Neue Freie. Presse commenta questa notizia, dicendo che essa prova che il .Montenegro vuole vivere in buona relazione con la. Turchia e stornare i sospetti, che ■Bono stali chiaramente espressi contro di tesso a causa della partecipazione dei montenegrini alla rivolta albanese. Questa notizia dei giornali di Costantinopoli, perù, sembru accordarsi poco con questa frase che mi viene mandata dal mio informatore montenegrino : « Di giorno in giorno l'insurrezione albanese va prendendo vaste proporzioni. E dire che si annunzia come finita! Vi furono perfino delle voci le quali diserò che l'insurrezione era stata soffocata fin dal suo nascere. Da ciò, si capisce come la stampa estera, ed anche quella serba, siano male informate degli avenimenti di Albania. Dalle notizie che ci giungono dai campi di battaglia si rileva che gli insorti avanzano quotidianamente. L'insurrezione si estend ed assume proporzioni sempre più vaste. Questi fatti provano la necessità di prestare a questa insurrezione una più seria attenzione. Anche la Turchia non dovrebbe farsi un concetto esagerato delle sue forze, del suo prestigio, poiché ormai è chiaro che la missione di Torgut-Chefcket-pascià non ha neppure una lontana posibilità di successo come invece si sperava. Un fatto è certo e fcioè che Torgut è già da tempo a Scutari e che tuttavia l'insurrezione si estende e gli insorti ottengono vittorie sopra vittorie ». Più di 100 turchi uccisi? 'Intanto, lo stesso informatore ini manda da Podgoritza i seguenti particolari sul combattimento di Scipkianik: <• La lotta fu quanto mai accanita. Tra i numerosi caduti ■si trova il capo albanese Ilik Giek Luta di ITerhoin. Da parte delle truppe turche caddero tre ufficiali, ai quali gli insorti pre-1 cTvnnrsdnapevdrdtMcanaldrtbclrveaotdspstdccslvAissfnvbatsplmnaLdssl'alrhvrmcrvtrsnmèrdcAddvpbdteClogrotrpL (alo sero le sciabole e le rivoltelle. Fecero anche bottino di 400 fucili. Tre «nizams». di nazionalità bulgara, fuggiti a Podgoritza, dicono che le perdite delle truppe turche sono state gravissime ». La Ncue Freie Presse riceve da Cettigne: « Oggi ha avuto luogo una battaglia tra gli insorti albanesi e le truppe turche nel territorio di Kastrati. Corre voce che sei battaglioni di Torgut Chefket pascià, che avevano iniziato un attacco, siano stati respinti, lasciando sul campo più di cento morti. A Podgoritza sono giunti oggi altri 18 soldati turchi disertori provenienti da Berana ». Secondo notizie autentiche tra i ribelli si trovano anche volontari italiani. A Monastir un maggiore di nazionalità albanese di guarnigione a Monastir strac ciò ostentatamente, in un Caffè, un gior-naie turco. In! seguito a questo suo atto, un colonnello turco lo redarguì. I due uflì-iciali vennero ad un vivace scambio di parole. La notte seguente l'ufficiale albanese attese il suo superiore e feci fuoco su di lui ferendolo mortalmente. Da Salonicco si apprende : Tutti i preparativi per una campagna decisiva in Albania sono terminati. Chekfet Turgut pascià ha lanciato un proclama invitando i ribelli a fare atto di sottomissione, accordando loro un termine di otto giorni per deporre le armi, dopo di che tutti i ribelli saranno processati e trattati con estremo rigore. La soppressione del Comitato "Unione e Progresso,,? Salonicco, 11, notte. Dicesi sia giunto da Costantinopoli lordine dì procedere allo scioglimento del Comi«Unione e Progresso» conformemente alla legge sulle associazioni. La notizia produce profonda impressione. ! i j 1

Persone citate: Comi, Kastrati, Re Nicola, Sadik, Torgut Chefket